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Autore: Lady Stark    16/11/2014    6 recensioni
Non c'è mai stato nessuno che, dopo aver conosciuto il dolce sapore dell'amore, abbia saputo resistergli.
Persino gli animi più duri si addolciscono di fronte al sorriso di coloro che adorano.
A volte, anche la pietra che avvolge il cuore di un vampiro si spezza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ayato Sakamaki, Yui Komori
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un bacio al sapore di stelle.

 

Yui balzò a sedere nel letto artigliando con le unghie la sottile camicia da notte che le avvolgeva il corpo. Gocce di sudore freddo scesero a graffiarle la pelle mentre nel silenzio più totale della stanza, il suo respiro rimbombava come l'eco di mille cannoni.

Scostò con lentezza le coperte sudaticce avvicinandosi a piedi nudi verso la finestra, lì dove la luce della luna brillava, vegliando sulla notte come un'attenta nutrice.

Tutto era fiocamente illuminato da quella lattea scia; gli alberi ondeggianti sembravano intessere nell'aria una melodia incomprensibile.

Yui appoggiò la mano contro al vetro sorridendo appena di fronte a quella magnifica visione; nel corso della sua caotica routine non era mai davvero riuscita a soffermarsi su quei particolari.

Le stelle cantavano nella sfera celeste, tanto lontane da sembrare diamanti incastonati in un'infinita distesa di catrame. Un fiotto di malinconia si impossessò del suo cuore quando ricordò i bellissimi momenti passati con suo padre a leggere gli evanescenti disegni delle costellazioni.

La ragazza si mordicchiò le labbra abbassando il tristemente il capo.

Suo padre spesso le mancava come il suo stesso respiro.

Yui si allontanò di un paio di passi dalla finestra per poi osservare con un sorriso i vestiti ordinatamente riposti sulla sedia ai piedi del letto.

Indossò velocemente la divisa scolastica stringendosi bene addosso la giacca per constare il freddo umido di quella notte d'autunno inoltrato. La ragazza fece ben attenzione a non produrre il benché minimo rumore mentre attraversava in punta di piedi il palazzo in cui i sette fratelli vampiri dimoravano.

Se solo uno di loro l'avesse sentita, il suo piano sarebbe miseramente evaporato.

Yui si calcò in testa il berretto di lana bianca respirando il profumo confortante di quella che una volta era stata la sua sicura, fissa dimora.
Non appena il suo corpo scivolò fuori dal pesante portone d'entrata, una violenta folata di vento la investì facendola rabbrividire sin nelle ossa. La luna l'accolse nel suo abbraccio come una madre premurosa mentre la ragazza si faceva avanti sul terreno coperto di ghiaia con il viso rivolto verso il cielo stellato.

«Si può sapere cosa stai facendo, stupida?»

Yui quasi inciampò nei suoi stessi piedi quando quella profonda voce umana lacerò il sacro silenzio delle tenebre.

«Ayato! Mi hai spaventata!»

«Cosa ci fai qui fuori a quest'ora?» chiese nuovamente il vampiro storcendo le labbra in una smorfia arrogante, i suoi occhi verdi brillarono quando lei abbassò il capo per sfuggirgli.

«Niente di particolare.» mentì alzando indifferentemente le spalle.

Ayato ridacchiò segretamente, analizzando con particolare tenerezza i tratti contratti della ragazza che gli stava di fronte. Nessuno nella lunga storia della famiglia Sakamaki era riuscito a beffarlo, figuriamoci le innocenti bugie di una ragazza ingenua come Yui.

Il vampiro si fece lentamente avanti scoprendo i denti in un sorriso pericoloso, ma allo stesso tempo dannatamente affascinante.

«Dici davvero? Sai, questo non mi sembra molto tempo da essere umano.» disse sfregandosi le mani sulle braccia per imitare l'irritante sensazione di freddo che i mortali si portavano sempre incollati addosso.

Ayato sapeva quanto gli uomini potessero essere fragili e, quando si trattava di Yui, la cosa spesso lo preoccupava; ovviamente però, non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce.

Il vampiro lasciò scorrere il suo sguardo su tutto il corpo di lei corrugando le sopracciglia: era così piccola ed indifesa.

«Non è poi così rigido..» sussurrò la ragazza cercando di imbrigliare i tremiti che le accapponavano la pelle ogni qual volta il vento la sfiorava con le sue dita.

«Le tue labbra viola dicono altro.»
Yui si coprì di scatto le labbra arrossendo vistosamente, poi di scatto gli voltò le spalle per allontanarsi.

«Va' a dormire e lasciami in pace.» disse altezzosamente incamminandosi lungo il percorso di breccia; il giardino delle rose blu di Subaru sarebbe stato un posto altrettanto dignitoso per osservare le stelle.

«Aspetta, Yui.» il vampiro le afferrò il polso per trattenerla.

«Si può sapere cosa vuoi? I bravi vampiri a quest'ora fanno la nanna.» insinuò lei con un pizzico d'acidità nella voce. Ayato aggrottò la fronte ed in quel momento Yui si pentì d'averlo provocato così sfacciatamente; ormai conosceva bene la crudeltà di cui il vampiro era capace.

«Vengo con te.»

«Dici sul serio?»

«Sì. Adoro la notte e per altro, non riuscivo a dormire.» Ayato le sorrise con più dolcezza del solito lasciando scivolare le sue dita verso il basso, finché le loro mani non si intrecciarono.

Il cuore di Yui perse un colpo ma sorrise, ben nascondendo i sentimenti che le scuotevano il petto.

«Conosco un posto magnifico.» disse il ragazzo sollevando la testa verso l'alto.

«Sul tetto?» ansimò opponendosi alla presa del vampiro, già avviatosi verso il grande porticato che li avrebbe condotti nella torre centrale del palazzo gotico.

Ayato si girò quel tanto che bastava per allacciare le sue iridi verdi a quelle violette della ragazza che teneva per mano.

«Fidati di me.» sussurrò a bassa voce, suscitando in Yui un brivido di paura.

Fidarsi di un vampiro significava più o meno abbandonarsi spontaneamente alle spire di un serpente velenoso.

In quel momento però, Yui accartocciò il proprio buonsenso gettandolo in pasto al fuoco che sentiva crescere nel cuore.

«Andiamo.»

La loro ascesa fu più rapida di quanto la ragazza avrebbe potuto immaginare; le scale polverose che conducevano verso le più alte balconate della torre non sembrarono poi così spaventose con Ayato ad aprire la strada. Il suo passo sicuro le conferì una piacevole sicurezza, cosa che da mesi ormai non riusciva più a provare.

Quando finalmente arrivarono in cima alla gradinata, Ayato la condusse lungo una serie di inquietanti porte socchiuse. Yui analizzò con timore i lussuosi mobili abbandonati nelle grandi stanze polverose, domandandosi inevitabilmente chi fosse stato il loro sventurato proprietario.

«Eccoci arrivati.»

Il giovane scavalcò lo scheletro di quella che una volta era un'elegante porta a vetri; i metalli che l'avevano istoriata erano ridotti a monconi di ferro nero.

«Attenta alla testa.» la avvertì il giovane indicando un rostro appuntito che lei non aveva notato.

«Grazie.» mormorò lasciandogli la mano.

Quando alzò lo sguardo, la ragazza rimase letteralmente senza fiato.

Le stelle, prima così lontane in quel nero mare d'onice, ora erano tanto luminose che Yui pensò di poterne raccogliere una manciata tra le mani.

«Adoravo venire qui quand'ero piccolo.» disse Ayato accostandosi alla balaustra di marmo bianco che dava sul vertiginoso salto nel vuoto. I suoi capelli violetti risplendettero, accarezzati dal bacio della luna; la sua pelle d'alabastro sembrava ancora più chiara in quell'atmosfera surreale.

In quel momento, Yui credette quasi di vedere l'anima del vampiro scintillare come polvere d'argento sotto al mantello d'arroganza che sempre indossava.

Ayato si girò verso di lei tendendole una mano.

«Vieni, vediamo chi riconosce più costellazioni.»

Yui gli si avvicinò appoggiando a sua volta le mani contro al freddo marmo; poi sollevò il viso alla ricerca di quelle forme affusolate che le stelle avevano cucito nel cielo.

Ayato la imitò ma la sua presenza lo disorientava; spesso si ritrovò ad osservare rapito i tratti morbidi del suo viso, la curva del suo collo dietro al colletto della camicia.

«Eccolo! Il carro maggiore!» pigolò la ragazza indicando con un dito la brillante composizione che splendeva nelle volute celesti. Ayato non si preoccupò neanche di alzare lo sguardo; aveva bisogno di toccarla, sfiorare quella pelle e sentirla più vicina.

«Sai, mio padre mi insegnò a leggere le stelle poiché era convinto che i destini di tutti gli uomini si concentrassero lì, proprio in quei piccoli astri luminosi.»

Il sorriso della ragazza si addolcì quando l'espressione allegra di suo padre baluginò nella sua mente.

«Diceva che se un giorno avessi desiderato leggere cosa ne sarebbe stato del mio futuro, avrei solo dovuto alzare il viso per riconoscere la mia stella.»

«E dimmi, Yui. L'hai trovata?» chiese Ayato d'un tratto voltandosi verso di lei.

La ragazza abbassò di scatto il capo, incuriosita da quella domanda così strana.

«Non è così facile, ci sono così tante stelle..»

«Io ho trovato la mia.»

Yui spalancò gli occhi, stupida da quella così repentina rivelazione.

Non avrebbe mai creduto che una persona come Ayato avesse mai desiderato affidarsi alla remota speranza insita in un astro.

«Allora dimmi, cosa hai visto nel tuo futuro?»

La mano del vampiro scivolò a coprire la sua mentre questi si avvicinava di un passo alla ragazza. I suoi occhi erano seri, brillavano di un'emozione strana che Yui faticò a riconoscere.

«Ho visto te.» sussurrò accarezzando il viso di lei con la mano libera; i polpastrelli freddi si insinuarono nei capelli chiari mentre le si portava ancora più vicino.

A dividere i loro corpi ora c'era solo la distanza di un respiro.

«Ayato..»

«Shh, non dire niente..» mormorò afferrandole il viso tra le mani con dolcezza infinita. La ragazza per un attimo credette di svenire; il suo cuore pulsava tanto forte nella gabbia toracica da darle l'idea che stesse per esplodere.

«Yui, non ho mai provato un sentimento così intenso per una donna prima di allora.» disse il vampiro tra i denti, premendo la sua fronte contro a quella della ragazza.

Il suo respiro le accarezzò bollente le guance.

«Se questo è uno scherzo, sappi che non è divertente..»

«Sciocca, come potrei scherzare? Guardami negli occhi.. guardami, e dimmi cosa vedi.» rispose stringendole forte le guance per far si che non sfuggisse.

Yui allora lo guardò per davvero, come mai aveva fatto nel corso dei mesi che avevano trascorso convivendo.

Lasciò semplicemente che il mondo attorno a lei svanisse, gli occhi del vampiro le divorarono l'anima, diffondendole nel cuore un pericoloso ma tenero sentimento.

Ayato la strinse più forte quando le mani di lei gli scivolarono sui polsi.

«Che cos'hai visto, Yui?»

La ragazza socchiuse gli occhi assaporando il suono del suo nome sulle labbra di lui.

«Ho visto la mia stella.» sussurrò in un sorriso mentre il vampiro spalancava le iridi ridacchiando sommessamente.

Ayato percorse con le labbra tutto il profilo del viso della giovane mentre lei gli cingeva il collo con le braccia.

Il vampiro la tirò a sé spingendola indietro, finché la sua schiena non incontrò il freddo marmo del parapetto.

«Ti fidi di me?» chiese in un sussurro appoggiandole le mani contro ai fianchi. La ragazza si appoggiò alle sue spalle, contraendo le dita sulla stoffa della giacca scura.

«Mi fido di te.»

Yui scivolò a sedere sul parapetto, per poi allacciare le gambe attorno alla vita di lui per tenersi in equilibrio; le sue dita esplorarono con dolcezza la decisa curva della sua mascella.

Ayato non l'avrebbe mai lasciata cadere.

Il vampiro accostò affettuosamente il viso a quello della fanciulla, stringendole la vita con tanta intensità da farla espirare bruscamente.

Ayato sorrise, fermando le proprie labbra ad un centimetro da quelle di Yui; i loro respiri si fusero insieme in un concitato alternarsi di battiti di cuore e desideri silenziosi.

«Yui..»

«Baciami e basta.» mormorò la ragazza intrecciando le dita tra i capelli del giovane uomo che le stava di fronte.

Ayato premette le labbra sulle sue in un dolcissimo bacio al sapore di miele.

La ragazza lo strinse con più forza, inarcando la schiena di modo che i loro corpi aderissero.

Il cielo sembrò animarsi di una luce nuova, quasi a celebrare la realizzazione di un sogno che per troppo tempo era rimasto nascosto.

Specialmente due stelle, nella buia distesa del cielo, cominciarono a pulsare con tanta intensità che per un attimo, la luce della luna sembrò spegnersi.

Ayato abbandonò per un attimo le labbra della ragazza mordicchiandole giocosamente il collo. Un brivido di paura le solcò la pelle, ma subito lo soffocò.

Il suo viso si rivolse al cielo mentre i denti del vampiro si facevano strada nella sua carne, strappandole uno strano brivido di piacere.

Una dei astri ammiccò in sua direzione mentre Ayato baciava con gentilezza la ferita che le aveva causato per poi tornare a coinvolgere le sue labbra gonfie in un bacio ancora più appassionato del primo.

Per la prima volta, Yui si sentì finalmente a casa.

Papà, ho finalmente trovato la mia stella.”

 

   
 
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