Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: _Her28    16/11/2014    0 recensioni
[...]
- Possiamo fingere per una frazione di secondo di essere disposti a sacrificarci per il nostro amore? Possiamo semplicemente stenderci qui per un po', in silenzio, abbracciati, fingendo di avere un futuro? Possiamo fingere di amarci a vicenda come due persone normali? Possiamo far finta che questa storia non ci stia torturando, non ci stia consumando, non ci stia facendo cadere a pezzi? Per un secondo, possiamo fingere di avere una speranza? -
Non sono brava con le descrizioni. Ma se avete voglia di leggere di un amore forte, senza misure, capace di attraversare lo spazio, il tempo e il destino, fate un salto qui dentro. E se avete voglia di sognare per un po' che questo genere di amore possa esistere, immergetevi completamente nella storia. E fatemi sapere cosa ne pensate.
Genere: Angst, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                                                 - Tutta colpa di Omero. -
 
                                                                                                                                           - Capitolo 1. -
 

“Life takes us to unexpected places sometimes. The future is never set in stone, remember that.”

 

- Permettimi di dissentire. - disse Laila dall'altra parte della cornetta del telefono pubblico a cui Cris rimaneva aggrappata ferocemente, sperando che le monete da 20 centesimi che aveva inserito durassero ancora per un po'.
- Stavo dicendo, oggi è il tuo compleanno. Il fatto che tu sia a scuola adesso mi distrugge. Dovremmo festeggiare come due ormai sedicenni bellissime e irraggiungibili. - continuò, la voce sicura.
Cris, conoscendola, avrebbe scommesso che quel richiamo provenisse da una crocchia di capelli biondi e ricci disfatta, da degli occhi azzurri leggermente spalancati e struccati e da un pigiama di flamella vecchio di dieci anni, di un terribile e ormai irriconoscibile rosa cipria.
Eppure, anche se l'avesse vista in quelle condizioni, avrebbe dovuto concordare.
Era il giorno X, quello in cui compiva sedici anni. Lo aveva aspettato da tempo, sbarrando sul calendario di Ian Somerhalder ogni giorno che la separava a quel 6 novembre; certo, il fatto di aver disegnato crocette ovunque aveva nascosto la tartaruga del suo attore preferito, ma aveva dovuto farlo. Ma nonostante questo, era a scuola, circondata da orde di adolescenti che ascoltavano musica dalle loro cuffie, che leggevano un libro sulle sedie vicino alla presidenza, che imprecavano silenziosamente per un compito di greco in arrivo, che si baciavano dolcemente davanti alla gigantografia di Euripide.

- Mh, hai ragione. Ma sono solo cinque ore, è giovedì e sono già stata interrogata in tutte le materie. E inoltre Jessie mi aspetta. - replicò, buttando uno sguardo all'apparecchio che segnalava ormai solo pochi secondi.
- Comunque devo andare, tra poco suona la seconda ora e dovrei tecnicamente essere in aula accoglienza ad adempiere ai miei doveri di rappresentante. E questo telefono inoltre mi sta per abbandonare. - concluse, senza nemmeno salutare.
Ormai tra lei e Laila, una delle sue migliori amiche, era normale. Erano talmente legate e talmente abituate a parlare al telefono che salutarsi ogni volta era diventata solo una cortesia evitabile.

Sospirò, guardandosi gli stivali neri e lucidi, pieni di borchie mancanti. Si sistemò i capelli nel pallido riflesso della plastica, dei lunghi e ribelli ricci rosso carota, rigorosamente naturali, purtroppo non tinti di qualche altro colore sicuramente meno vistoso. Si allacciò la giacchetta verde e il foulard dello stesso colore e si diresse a passi decisi verso quella stanza di ritardatari fissi, che prendevano l'autobus troppo tardi o che si fermavano a bere qualcosa a Caffé Roma senza guardare l'orologio. Si appoggiò allo stipite della porta, separando i ragazzi che ormai la conoscevano e che le avevano persino dato un soprannome da quelli che invece erano lì solo per un giorno.

- Mick, dammi un foglio e una penna. Quella nera a gel no, perché sono mancina e mi macchierei tutta la mano. - ordinò a voce alta a un tizio del primo gruppo, un quindicenne magrolino e simpatico, facendo alzare il capo a tutti gli altri.
- Tranquilla, raggio di sole. Ho una penna nella giacca, non disturbare il nostro quartino. - esordì la voce roca, calma e decisa di uno sconosciuto. Cris si voltò, curiosa e un po' sorpresa, visto che nessuno le aveva mai detto nulla, se non il proprio nome.
- Gra...- si bloccò quando vide davanti a lei un tipo molto alto, dai capelli biondo cenere e gli occhi di un azzurro chiarissimo e molto particolare. Non ricordava di averlo mai visto. Un tipo così si fa decisamente notare, si disse.
Aveva tra le mani un libro dalla copertina di un blu molto chiaro e si notava perfettamente la sua appartenenza ad una collezione molto antica.
Si voleva quasi sporgere a toccarla, a tastare le pagine ingiallite di quel manoscritto, ad odorarle, a capire quale storia narrassero. Criseide adorava leggere, adorava immergersi nelle vicende di qualcun altro, amava comprenderne il significato, capirne i paradossi. Il primo libro che aveva letto era stato l'Iliade; glielo aveva consegnato sua madre, a quel tempo una trentenne divertente e sempre allegra. Si ricordava quel giorno, era il suo compleanno. Uno dei compleanni più belli, se non il più bello. Era seduta sul tappeto persiano dell'appartamento in cui abitava, circondata da scaffali di ciliegio scuro pieni di tomi, gli occhi luccicanti e felici, la bocca sorridente. Cassandra le aveva consegnato una scatola di cartone, impacchettata a regola d'arte. Quando lei l'aveva aperta, aveva trovato quella copia del poema omerico. Sapeva che per la sua famiglia quella era come una tradizione, uno step sacro attraverso il quale tutti i componenti dovevano passare.
Lasciò andare i ricordi, che qualche volta le facevano bene, qualche altra volta no.
- Emh, grazie, per la penna.- affermò, afferrando la bic nera, quasi nuova. - Io...scusa per l'invadenza, ma posso sapere il titolo del libro che stai leggendo? Sono molto interessata alla letteratura. - domandò, con una voce che non la caratterizzava. Sembrava quasi vulnerabile, insicura, cosa che si era sempre sforzata di non essere. Aveva sempre il controllo della situazione, lei. Era forte, decisa, sicura di sé, almeno apparentemente.


Ma prima che il ragazzo potesse rispondere, la figura grassoccia e antipatica del bidello si pose davanti alla porta, con il campanello per mucche che adorava suonare in concomitanza della campanella.
- Tutti in classe, veloci. O chiamo la preside. - ripeté nuovamente, come ogni giorno. L'intervallo tra un'ora e un'altra era qualcosa che aveva sempre infastidito quell'uomo, abituato alle regole della vecchia scuola.
Cris si girò, pensando che prima di andarsene il ragazzo si sarebbe degnato di risponderle. Ma era già oltre la porta, un sorriso pragmatico e affascinante sulle labbra.
- Ci si vede in giro, Criseide. - sussurrò, lasciandola sbigottita, un po' arrabbiata e con l'amara e singolare sensazione che la storia con quel tipo dagli occhi color cielo, che sapeva anche il suo nome, non sarebbe finita lì.


Note dell'autrice :

Sono pazza. Sì, lo sono perché questa storia mi farà soffrire da morire. Il punto è che non sono riuscita a trovare dei dannati prestavolti per questa storia. E non so nemmeno fare un banner. 0, proprio. Sono un disastro.
Per i prestavolti mi è sembrato praticamente impossibile, perché il personaggio maschile della storia, Andrea, è solo un riflesso della persona per cui ho una cotta pazzesca. E Criseide è praticamente me. In quasi tutto.
Spero che la storia vi piaccia. Se così fosse, lasciatemi una recensione, per favooooore.
Se vi fa schifo, ditemelo. Troverò la dignità per cancellarla.

With love, 
_Her28

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: _Her28