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Autore: cherubina    16/11/2014    3 recensioni
Non è facile essere un capofamiglia, soprattutto, se si tratta di una delle famiglie più importanti degli Stati Uniti e si è giovani e ribelli. E se ci sono anche innumerevoli ostacoli da affrontare...
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony Brown, Candice White Andrew (Candy), Un po' tutti, William Albert Andrew
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era stato un odore di stantio a far rinvenire Anthony. Si trovava disteso su un letto di fortuna in una stanza sconosciuta.

Confuso si tirò su a sedere guardandosi con circospezione attorno. Si trovava certamente in una casa disabitata: i suppellettili erano ricoperti di teli per essere preservati dalla polvere e l'aria era abbastanza umida benché i resti del fuoco crepitassero nel focolare.

Non sapeva ben dire come fosse arrivato fin lì o chi ve lo avesse condotto. Ricordava soltanto l'accesa discussione con la zia Elroy, la sua fuga disperata con l'intenzione di non tornare più indietro, quell'ostacolo da saltare in sella a Fenice...Poi qualcosa era andata storta: come un principiante era ruzzolato giù dalla sella e poi non ricordava più nulla.

Che qualcuno lo avesse rapito?

Scacciò quell'assurda fantasia mentre una possente ombra fugò ogni ipotesi. Un uomo biondiccio, dalla barba incolta ma dall'aria rassicurante, gli si avvicinò sorridendo.

"Bene! Ti sei svegliato. Come ti senti?"

Anthony captò quell'interessamento ancora poco lucido.

"Sono un po' indolenzito. Ricordo solo di essere caduto da cavallo..."

L'altro, poco più che un ragazzo, gli si sedette accanto senza perdere quell'aria accondiscendente.

"È incredibile quanto possano imbizzarrirsi quegli equini. Ed è incredibile che un ragazzo, al giorno d'oggi, preferisca andare a cavallo anziché in moto!"

Anthony si strinse nelle spalle.

"Non è stata colpa di Fenice, è stato un mio errore. Ero infuriato e credo di aver avuto un mancamento. Sei stato tu a trovarmi?"

L'altro chinò per un secondo lo sguardo ed Anthony ebbe l'impressione che volesse celargli qualcosa.

In realtà, dentro di sé, Albert stava combattendo una miriade di emozioni. Era tornato a Lakewood, contravvenendo agli accordi con la zia Elroy, per accertarsi che la tempesta in casa Andrew si fosse placata e per esigere che Candy venisse presentata ufficialmente come membro della blasonata famiglia.

Prima di affrontare quello scontro tra titani aveva deciso di fare un giro per i boschi di proprietà degli Andrew, di andare a rivedere quel casolare dove si era ristorato con la sua Puppy dopo tante ore di vagabondaggio durante la sua adolescenza. Aveva scorto quella figura stesa sull'erba quasi per caso e, appurato che si trattava di suo nipote, il suo cuore aveva mancato un battito.

Non aveva più rivisto Anthony dopo le esequie di Rosemary. Da quando erano entrambi poco più che bimbetti e ritrovarselo lì, quasi uomo ma in difficoltà, lo aveva mandato in confusione per qualche momento.

E si era allarmato molto quando il ragazzo non aveva risposto al suo richiamo.

"Sì stavo facendo una passeggiata quando ti ho scorto. Forse dovresti farti vedere dal dottor Leonard..."

Anthony aveva rifiutato deciso provando a rimettersi indietro.

"Non è necessario. Anche se ho un gran mal di testa: devo aver sbattuto contro qualcosa!"

Albert lo afferrò per un braccio invitandolo a sedersi di nuovo. Anthony lo scrutò insistentemente per qualche minuto finché Albert, forse per disagio o per timore di essere riconosciuto, gli voltò le spalle.

"Sei un cacciatore di frodo?"

Chiese a bruciapelo Anthony. Albert si voltò stizzito.

"Oh no certo che no! Amo troppo gli animali per poter far loro del male!"

A quell'energica difesa, Anthony abbassò il capo pentito per quella insinuazione.

"Allora cosa ci facevi sulla terra degli Andrew? Sai questa casetta è riservata al guardaboschi..."

Albert tergiversò poi decise di togliersi d'impiccio con una domanda di rimando.

"E tu perché stavi scappando di casa, ragazzino?"

Anthony si accigliò. Per qualche secondo aveva scordato il plateale gesto che stava per compiere.

"Per un senso di giustizia, credo. Non ce la faccio più a vivere attorniato da persone ottuse e bigotte come mia zia!"

Un moto di tenerezza addolcì il cuore di Albert. Si rivedeva negli occhi determinati di Anthony, nella sua sete di evasione e di ribellione alle regole. Un momento che gli bastò per tradirsi. Mise le mani sulle spalle del ragazzo e lo guardò con sincerità.

"Anthony so quanto sia difficile andare d'accordo con la zia Elroy!"

Anthony si irrigidì e sostenne lo sguardo di quegli occhi così simili ai suoi. Allora capì.

"Albert! Sei proprio tu?"


******* **********

Ed ecco un "incontro a sorpresa"^^ Anthony ha riconosciuto suo zio ma sa che si tratta anche del fantomatico zio William? Staremo a vedere...

Grazie a chi ha recensito il capitolo precedente (tetide e PetraLu), a chi ha inserito la storia tra le preferite e le seguite e anche ai lettori silenziosi^^

  
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