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Autore: Ghost_Delia    16/11/2014    3 recensioni
-Avrei sicuramente preso quel demone Raum...-
-Se le anatre non ti avessero spaventato!-
Piccola one-shot scritta per l'Heronstairs Day, basata sul fumetto pubblicato da Cassandra Clare e Cassandra Jean.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: James Carstairs, William Herondale
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Hunting Night

 

 

 

 

 

Londra, Hyde Park.

 

10 novembre 1877

 

 

 

-Sei un maleducato.-

 

-No che non lo sono.-

 

-Invece lo sei. E anche parecchio.-

 

-Sciocchezze. Sono l'emblema della cortesia.-

 

-Fare una cosa e poi chiedere non è esattamente il concetto che tutti hanno di "cortesia". A meno che tu non sia Will Herondale, ovvio.-

 

-Non tutti possono essere dei santi come te, Jem.-

 

Il giovane Carstairs soffocò uno sbuffo, che si trasformò presto in uno sbadiglio. Si strofinò gli occhi, cercando di nascondere un altro sbadiglio che tuttavia non sfuggì al suo parabatai.

 

-Sei stanco?- gli chiese cauto Will, scrutandolo di sottecchi alla ricerca di un qualsiasi segno che preannunciasse una delle solite crisi di Jem. A parte un paio di ferite e la stanchezza, il ragazzo sembrava stare bene, anzi, pareva star meglio del solito: era pallido, ma gli zigomi erano lievemente arrossati e gli occhi -a causa dello yin fen preso la sera precedente- splendevano vivaci.

 

-Tu no?- gli chiese Jem di rimando. Will non rispose, ma a Jem bastò lanciarlgi un'occhiata fugace per notare che il compagno era esausto: era pallido, e le occhiaie che aveva mostravano che erano almeno un paio di giorni -o forse anche di più- che non chiudeva occhio.

 

-Dannati Drevak,- imprecò Will, strofinando l'impugnatura di una spada angelica con la manica della camicia. -Hanno ricoperto di bava la povera Amriel. Ci vorranno secoli per ripulirla come si deve.-

 

Jem sbadigliò di nuovo, facendo poi un profondo respiro: la fresca aria mattutina gli entrò nei polmoni, riscuotendolo dal torpore che lo aveva assalito quando era svanita l'adrenalina dovuta alla battaglia.

 

Era stata una lunga notte. Nel pomeriggio avevano ricevuto la segnalazione di un un gruppetto di demoni Drevak nel centro di Hyde Park: siccome era quasi il tramonto Charlotte avrebbe preferito che i ragazzi controllassero l'area il mattino dopo, ma i due le avevano assicurato che se ne sarebbero occupati immediatamente, tornando prima di cena.  Tuttavia, una volta arrivati nel parco, avevano scoperto che non c'erano soltanto cinque o sei demoni, ma un vero e proprio branco. Per snidare il covo dei demoni avevano impiegato tutta la sera e verso mezzanotte, quando erano in procinto di rientrare all'Istituto, si erano imbattuti in un paio di demoni Raum a caccia nei pressi dei giardini all'italiana; dopo un lungo combattimento Jem era riuscito a ucciderne uno, ma l'altro era scappato. Invece di lasciar perdere e tornare il mattino seguente, Will aveva insistito affinchè si lanciassero al suo inseguimento, conclusosi ore dopo con la fuga -stavolta definitiva- del demone.

 

Ormai era l'alba, e i due ragazzi vagavano per le strade del parco, stanchi e sporchi; dopo una notte così movimentata, l'unica cosa che volevano era farsi un bagno caldo e andare a dormire. Tuttavia, tornare all'Istituto voleva dire affrontare l'ira di Charlotte e probabilmente finire in punizione per almeno una settimana -e le punizioni di Charlotte erano davvero tremende: l'ultima volta che i due parabatai erano rientrati ben oltre il coprifioco, Will aveva passato l'intera giornata a pulire le stalle, mentre Jem aveva dovuto aiutare Sophie a riassettare tutte le camere per gli ospiti. E quello era stato solo l'inizio di tutta una serie di ingrati lavori che avevano dovuto svolgere mentre scontavano la loro punizione.

 

-Questa volta Charlotte ci ammazza- disse Jem, sconsolato.

 

-Perchè dovrebbe? Abbiamo solo compiuto il nostro dovere, non abbiamo fatto nulla di male,- disse Will, con la solita espressione innocente sul volto; avrebbe convinto chiunque, ma non Jem, che lo conosceva quasi meglio di se stesso.

 

-A parte promettere ai Branwell che saremmo tornati al tramonto per poi star fuori fino all'alba? Charlotte sarà stata in ansia tutta la notte... Per non parlare delle nostre condizioni.- Jem indicò i loro vestiti, strappati e sporchi di fango misto a sangue. -Non credo che stavolta ce la caveremo a buon mercato.-

 

Will sbuffò. -Andiamo, abbiamo fatto di peggio! Non capisco perchè ti preoccupi tanto. Se Charlotte non mi ha ancora ucciso per tutte le volte in cui sono tornato all'Istituto ubriaco dopo una notte fuori...-

 

Forse è perchè anche lei si è accorta che fingi soltanto di bere, quando in realtà sappiamo entrambi che non tocchi una goccia d'alcol, avrebbe voluto urlare Jem, esasperato da quella situazione. Da quando aveva chiesto a Charlotte di smettere di cercare una cura, Will aveva iniziato a passare le notti fuori, nelle zone più malfamate della città, dicendo di aver fumato e bevuto e di essere andato a prostitute, ma Jem aveva capito fin da subito che erano tutte bugie. In un primo momento aveva pensato che il ragazzo fosse riuscito a eludere la promessa fatta -Jem aveva dovuto farlo giurare sull'Angelo di rinunciare a salvarlo- e stesse continuando a cercare una cura inesistente, ma col tempo aveva capito che c'era molto di più, che probabilmente Will aveva altri motivi che lo spingevano a comportarsi così, motivi che non aveva mai voluto rivelare a nessuno, neanche a lui. Jem si sentiva quasi tradito dagli ostinati silenzi con i quali Will rispondeva alle domande personali e più intime, perchè lui a Will aveva raccontato tutto, gli aveva mostrato ogni recesso della sua anima, mentre sembrava che Will non si fidasse abbastanza da confidargli cos'era che lo turbava tanto. Tuttavia affrontare l'argomento -specie in quel momento, quando erano entrambi esausti e con mille altri pensieri per la testa- non avrebbe risolto niente, quindi si limitò a roteare gli occhi al cielo, continuando a camminare a fianco dell'altro in silenzio.

 

A un certo puntò Will si fermò, si voltò verso il suo parabatai e accennò un sorriso; Jem capì subito quello che aveva intenzione di fare e iniziò a scuotere la testa.

 

-No, Will. Non pensarci nemmeno. Dobbiamo tornare all'Istituto prima che Charlotte mandi un esercito di Shadowhunters a cercarci,- disse, strattonando il braccio del compagno per esortarlo a rimettersi in cammino.

 

Will però non diede segno di averlo sentito e si diresse a grandi passi verso un vecchio cedro poco distante dalla strada, da cui si aveva una meravigliosa vista del lago Serpentine. Si tolse la giacca, la buttò in un angolo e si sedette nell'erba, invitando silenziosamente il parabatai a fare lo stesso.

 

-No, William,- lo ammonì lui, incrociando le braccia al petto.

 

-Sei sempre il solito fifone, James,- lo prese in giro Will, ma a dispetto del tono canzonatorio, il suo sguardo era colmo d'affetto. -La sfuriata di Charlotte non ce la toglie nessuno. Tanto vale godersi un'ultima alba prima dell'esecuzione.-

 

Dopo qualche istante di silenzio Jem sospirò pesantemente, e si sedette al fianco del ragazzo borbottando un "Ma come siamo melodrammatici".

 

Seduti l'uno accanto all'altro, i due ragazzi osservarono il sole sorgere del tutto nel cielo grigio londinese, diffondendo un lieve calore nella gelida aria autunnale.

 

-Avrei sicuramente preso quel demone Raum...- iniziò Will, rompendo la quiete del momento. 

 

-Se le anatre non ti avessero spaventato!- lo interruppe Jem, soffocando una risata.

 

-Non ero spaventato. Era una ritirata tattica- sbuffò, fingendo di essersi offeso. Dopo di che sbadigliò sonoramente e si distese per terra, con le braccia incrociate sul petto e la testa appoggiata alla gamba del suo parabatai.

 

-Non hai veramente intenzione di addormentarti in un parco, vero?- chiese Jem, incredulo.

 

In risposta, Will aprì un occhio stanco e lo guardò con un'espressione di muta richiesta, quasi implorante, e allora Jem sospirò rassegnato e annuì silenziosamente. Sentì Will rilassarsi sempre più, finchè non lo udì russare lievemente.

 

Jem lo osservò per un po' in silenzio, godendosi una delle rare occasioni in cui Will faceva cadere quella maschera fatta d'astio e di disprezzo che, per chissà quali ragioni, si ostinava a indossare con tutti -persino con Charlotte, che lo amava come se fosse sangue del suo sangue. Solo con Jem riusciva a rilassarsi, permettendo alla maschera di abbassarsi e al suo parabatai di scorgere il vero Will, il ragazzo gentile e sensibile che solo lui conosceva. Era un privilegio per il quale Jem non poteva che ringraziare l'Angelo ogni giorno.

 

Il giovane Carstairs si era spesso chiesto perchè il compagno si desse così tanto da fare per rendersi antipatico e odioso a tutti, irritando chiunque coi suoi modi sgarbati ed esasperando tutti quelli che gli stavano vicino -tutti tranne lui. Will era il suo parabatai, il suo fratello di sangue, e qualunque cosa dicesse o facesse, Jem non poteva fare a meno di amarlo come la sua stessa anima. Inoltre, con lui Will mostrava il suo lato migliore, quello dolce e generoso -da quando si erano conosciuti, non aveva mai detto una parola cattiva sulla sua malattia, anzi, lo aveva sempre difeso dagli sguardi e commenti astiosi degli alti Nephilim. Lo aveva protetto, ma non lo aveva mai considerato debole o inferiore, e di questo Jem gli era grato.

 

-Se solo fossì così educato tutto il tempo...- sussurrò, scostandogli dolcemente una ciocca di capelli appiccicata alla fronte e depositando un lieve bacio su una tempia del giovane.

 

A un certo punto si alzò una folata d'aria fredda, e Will rabbriviì nel sonno. Allora Jem prese il cappotto abbandonato in un angolo e coprì il ragazzo, circondandogli le spalle con le braccia per tenerlo al caldo.

 

-Ma così non saresti il mio Will.-

 

 

 

 

 

Note dell'autrice:

 

Buongiorno, Nephilim e Nascosti! Questa storia è stata scritta di getto dopo aver visto la vignetta postata da Cassandra Clare e Cassandra Jean per l'Heronstairs Day, solo che a causa di alcuni problemi sono riuscita a postare solo oggi :(

 

Come al solito, sono ben accette recensioni e critiche!

 

Buon Heronstairs Day -anche se in ritardo!

 

Delia :D

  
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