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Autore: luciadom    17/11/2014    7 recensioni
Inuyasha e Kagome, una sera, ai piedi del loro albero...
DAL TESTO:
[...]"Goshinboku era prezioso per lui… e sapeva che lo era anche per Kagome.
Per averlo portato lì, molto probabilmente sua moglie doveva dirgli qualcosa di molto importante, che riguardasse entrambi."[...]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kaede, Kagome | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Gioie e dolori di un mezzo demone'
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Un “regalo” ai piedi dell’albero
 


Se si fossero trovati nella sua di epoca, avrebbe avuto forse mille e più modi originali per dirglielo.
Le era capitato di vedere cose simili nei film, o di leggerlo nei libri.
Al futuro papà, per comunicare la notizia, veniva regalato a sorpresa un paio di minuscole scarpine da neonato, oppure una prima immagine di un’ ecografia, o ancora il semplice risultato del test di gravidanza.
Ma nell’Epoca Sengoku non le era di certo possibile ricorrere a stratagemmi simili.
Certo, aveva la natura, che poteva offrirle molte atmosfere suggestive lì.
I prati incontaminati, un ruscello, un cielo stellato …
Da quando era arrivata già solo la prima volta in epoca Sengoku, aveva adorato quelle stelle che nel mondo moderno non poteva vedere sempre così chiaramente, per via delle luci della città.
Ok.
Un cielo stellato era un’idea.
Alzò il pollice della mano destra, come ad indicare il primo elemento di una lista, poi alzò l’indice, storcendo le labbra e guardando pensierosa in un punto imprecisato della capanna.
Il pozzo! Magari vicino al pozzo mangia-ossa!
Oppure … Goshinboku?
Era lì che l’aveva conosciuto, era lì, che si erano incontrati la prima volta.
Alzò anche un altro dito.
 
“Allora… possibilità numero uno: sotto le stelle! Possibilità numero due: vicino il pozzo! Possibilità numero tre: ai piedi del dio albero … Quale potrebbe essere una quarta alternativa?”
 
-Glielo dirai stasera?-
 
La voce della vecchia Kaede le arrivò alle spalle.
Lei era l’unica a saperlo.
Nemmeno Sango ne era ancora al corrente, né tanto meno tutti gli altri.
 
-Sì… ma sto pensando … al modo per dirglielo.-
 
La voce roca dell’anziana sacerdotessa accennò una risata.
 
-Non ti basta dirgli semplicemente che aspetti un bambino?-
 
Kagome le rispose in un sorriso.
 
-No. Vorrei dirglielo in una maniera… speciale. Anche se forse lui apparentemente non è il tipo da queste cose.-
 
-Effettivamente!- Kaede rise immaginandosi le varie espressioni facciali che di lì a poco il mezzo demone avrebbe assunto.
 
-Comunque sia … - disse – Inuyasha ne sarà felice.- E ne era davvero sicura.
 
Aveva visto quanto in realtà sapesse essere anche veramente gentile con Shippo e con gli altri bambini del villaggio.
Come avrebbe potuto non gioire alla notizia di un figlio suo?
Suo, e dell’unica donna che fin dall’inizio lo aveva accettato e poi amato indipendentemente dalla sua natura?
Quando sentì un nuovo sospiro da parte di Kagome, Kaede si voltò a guardarla.
La giovane sacerdotessa aveva assunto un’aria apprensiva, abbandonando il sorriso di poco prima.
 
-Kagome stai bene?- Le si avvicinò preoccupata. Con o senza la sua incredibile somiglianza con Kikyo, non poteva fare a meno di volerle bene e di preoccuparsi per lei.
Considerava anche Kagome come sua sorella, se non addirittura come la figlia che non aveva mai avuto.
 
-Sì. Non ho fastidi, tranquilla. Solo… pensavo che forse… e se Inuyasha non volesse bambini? Se non volesse vedere soffrire i nostri figli, per via di quello che ha patito lui durante la sua infanzia?-
 
Kaede sorrise.
Da quando aveva capito che Kagome era rimasta incinta, aveva subito pensato che i soprusi subiti da Inuyasha sarebbero potuti toccare anche ai suoi figli, ma forse adesso sarebbe stato diverso.
 
-Potrebbe essere … come potrebbe anche non esserlo. Se prima non gli dirai della gravidanza, non potrai saperlo!-
 
Sì alzò avvicinandosi verso l’uscita.
 
-Ricordati gli infusi per la nausea. Quanto al resto, tranquilla.- Le sorrise ed uscì, lasciandola sola, ma Kagome non dovette aspettare molto prima che Inuyasha tornasse.
 
***
 
-Ciao!-
 
-Bentornato Inuyasha!-
 
Intenta a sminuzzare alcune erbe officinali, si voltò sorridendo non appena lo sentì alle sue spalle.
Lo vide sdraiarsi esausto, le mani sotto la nuca e gli occhi ambrati a fissare il soffitto.
Poggiò il mortaio e gli si sedette accanto.
 
-Sei stanco?-
 
Lui sbuffò
 
-Sì! Stufo più che altro. Miroku  mi ha trascinato in giro per i villaggi vicini per i suoi esorcismi e per sterminare qualche demonietto di bassa lega per tutto il giorno. Non c’è nemmeno da divertirsi con demoni simili. Da quando Sango è impegnata con i piccoli, e Kohaku è in viaggio per i suoi addestramenti, chiede sempre più spesso a me di aiutarlo!- 
 
Si girò su un fianco, indicandole Tessaiga poggiata alla parete e il riso e la frutta con cui lui e Miroku erano stai pagati, e che si erano poi divisi.
 
-Capisco…-  Sospirò lei.
 
Lui si alzò seduto e la scrutò.
 
-Tutto bene?- Forse era una sua impressione, ma c’era qualcosa in lei di diverso. -Hai ancora quei dolori allo stomaco?-
 
Lei scosse la testa.  - No. Sto benissimo adesso. A dire il vero… avevo voglia di fare una passeggiata insieme, ma se sei stanco allora… non ha importanza!-
 
“Quarta opzione” pensò tra sé  e sé “Dirglielo qui senza nessuna particolare atmosfera!”
 
-Va bene! Se vuoi andiamo!-
 
Inuyasha si alzò porgendole la mano e facendola alzare a sua volta.
 
-Ma sei sicuro? Non vuoi riposarti?-
 
-Tsè!  Non sono mica un essere umano qualunque io!-
 
“Siamo alle solite …!” Pensò lei divertita, e sempre più emozionata allo stesso tempo.
 
Uscirono dalla loro capanna e lei lo prese a braccetto, cominciando a camminare sotto le stelle, cercando di controllare il tremore e il battito del cuore sempre più accelerato.
Lui se ne era accorto. Quella sera c’era davvero qualcosa di strano, ma per non rovinare quell’atmosfera che si era venuta a creare, cui sapeva che Kagome teneva, preferì non indagare.
Per il momento.
Sì limitò a seguire i suoi passi, e ben presto si ritrovarono ai piedi di Goshinboku.
Kagome si sedette ai piedi del loro albero, e gli fece cenno di sedersi accanto a lei.
 
-Kagome… perché qui?-
 
Le si avvicinò fissandola, e cercando di capire cosa stesse succedendo.
Come tutte le volte che si avvicinava all’albero secolare, anche quella volta nella mente del mezzo demone, tornarono a farsi vivi i ricordi più forti che lo accumunavano a Kagome:
da quando lei lo aveva liberato dal sigillo di Kikyo, i ricordi della lotta contro Naraku e alle sue emanazioni, e tutto il resto.
Goshinboku era prezioso per lui… e sapeva che lo era anche per Kagome.
Per averlo portato lì, molto probabilmente sua moglie doveva dirgli qualcosa di molto importante, che riguardasse entrambi.
Lei prese un grosso sospiro, sentendosi tremare le gambe.
Doveva dirgli tutto d’un fiato o arrivare alla notizia con un lungo discorso?
 
-Inuyasha… questo posto è speciale per noi… e io devo dirti una cosa speciale …-
 
Ecco, forse così poteva andare!
 
-Eh?-
 
Kagome gli prese con naturalezza una delle mani e se la portò all’altezza del ventre.
Il mezzo demone si irrigidì immediatamente.
Kagome vide le sue adorabili orecchie canine drizzarsi e abbassarsi più volte di seguito, i suoi occhi ambrati spalancarsi e il viso impallidire.
Inuyasha dal canto suo, si ritrovò con la gola secca e l’incapacità di parlare.
Cominciò a pensare ai giorni precedenti.
Nelle ultime due settimane Kagome gli era parsa stanca e pallida, e molte volte non aveva quasi toccato cibo.
Ma come aveva fatto a non capire che il motivo del suo malessere sarebbe potuto essere …
Ora capì anche perché prima, nella loro capanna, le era sembrata strana.
 
-Inuyasha… non dici niente?-
 
La voce spaventata di lei gli giunse alle orecchie, risvegliandolo dai suoi pensieri.
 
-Ka… ka… Kagome… Ma è proprio vero?-
 
Lei annuì, ancora terrorizzata all’idea che lui non volesse, ma quando lo vide illuminarsi, sì sentì subito più viva, e leggera.
 
-Vuoi dire che tu… che io… cioè, noi…- Iniziò a balbettare a quel suo modo che lei adorava.
 
-… Avremo un bambino … Sì.-
 
Il colorito di lui cambiò totalmente, arrivando a sfiorare il rosso acceso, poi accadde quello che mai si sarebbe aspettata, a giudicare da quella che era stata l’iniziale reazione di lui.
Inuyasha l’attirò a sé e l’abbracciò forte come era successo tante altre volte, ma con qualcosa di nuovo allo stesso tempo.
Tra le sue braccia, Kagome rivisse i tanti loro abbracci:
quello ai piedi del pozzo, ai tempi dei primi scontri con Sesshomaru, poi quello nella battaglia contro Kaguya, quando lo aveva liberato dal suo stesso stato demoniaco, poi quello all’interno del suo Meido o ancora, contro la Squadra dei Sette, quando lei, Miroku e Sango avevano sfiorato la morte per via del veleno di Mukotsu, e tanti altri ancora…
Ma ogni abbraccio che ricordò non le fece percepire lo stesso affetto che lui le stava donando in quell’istante, sebbene ogni volta le avesse comunque sempre dimostrato quanto realmente ci tenesse a lei.
 
-Grazie, Kagome.-
 
-Sei davvero felice? Non è che… insomma sarà per metà umano e per metà mezzo demone … e se …-
 
Sì staccò da lui tanto da poterlo guardare in viso, ma quando si specchiò nei suoi occhi non ebbe bisogno di altre parole per capire che la vecchia Kaede, aveva ancora una volta ragione sul suo mezzo demone.
 
-Sarà diverso.- disse lui, appoggiandosi alle sue gambe e sfiorando la sua pancia. - Nessuno oserà mai fargli quello che hanno fatto a me!-
 
Lei sorrise, abbandonando i suoi timori. Lui riprese a parlare:
 
-E poi sarà forte, e sano! Dopotutto, è figlio di un potente mezzo demone e di una cocciuta sacerdotessa!- continuò pavoneggiandosi.
 
Lei rise. Quando faceva così le veniva sempre voglia di ricorrere al potere del rosario che lui portava al collo.
Inuyasha non avrebbe mai fatto a meno di sottolineare quanto fossero forti, insieme.
Da ormai molto tempo a quella parte, non esaltava più solo la sua forza infatti.
E adesso sarebbero stati ancora più forti e uniti che mai.
 
-È il regalo più bello che potessi farmi, Kagome!-
 
Lei sorrise, completamente sciolta, intenerita dall’ultima frase di lui e dimenticando il simpatico Inuyasha spaccone di poco prima.
Almeno per quella volta in fondo, avrebbe potuto tranquillamente evitare di mandarlo a cuccia!


NdA

Ciao a tutti!
Mi presento, mi chiamo Lucia, e sono nuova del Fandom!
Ho voluto fare questo piccolo esperimento per un contest cui sto partecipando, su una pagina Facebook dedicata alle opere di Rumiko Takahashi, e ho pensato di postare la storia anche qui.
La pagina Facebook, per chi non la conoscesse, si chiama:
 
........Le più belle frasi di Inuyasha Ranma.........

È la mia prima fanfic su Inuyasha, una piccola shottina nata anche quasi per gioco in un pomeriggio, durante una pausa dallo studio.
Spero possa piacervi... siate buoni con me! ^_^
Buon pomeriggio a tutti!

Lucia
   
 
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