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Autore: Directioner16    17/11/2014    0 recensioni
L'epilogo di una storia d'amore... Spero che apprezziate!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Esco di fretta dalla mia casa, chiudendomi rumorosamente la porta alle spalle e precipitandomi verso la stazione.
Questa mattina sono in forte ritardo e non posso permettermi di perdere il treno per Dublino.
Ho il mio ultimo incontro con il professore che mi ha seguito per ben sei mesi e che mi ha aiutata a preparare la tesi di laurea. Si tratta di una breve revisione del materiale e ho l'ultimissima possibilità di chiarire dubbi e fare domande, dopodichè potrò iniziare a studiare bene per l'esame finale.
Stento ancora a credere che siano passati ben cinque anni da quel lontano e piovoso giorno di inizio settembre, quando sono arrivata in Irlanda con una pesante valigia e in tenuta estiva, abbigliamento che ha suscitato più di qualche occhiata divertita e molti commenti di scherno da parte degli abitanti del posto, abituati ad una pioggia pressochè costante.
Ricordo ancora il mio inglese stentato, quando cercavo un mezzo per raggiungere il mio costoso appartamento vicino alla sede universitaria, il disorientamento, la fatica con cui mi spostavo, ascoltavo, parlavo e chiedevo indicazioni a destra e a manca, spesso ricevendo in cambio burberi lamenti di frustrazione.
Mi sembrano lontani anni luce quei primi terribili mesi a Dublino, oppressa dall'affitto e con un posto da cameriera in uno squallido locale, da dove ero costretta a fuggire tremante di paura, sperando di passare inosservata, ogni volta che finivo il mio turno serale e dovevo tornare al mio appartamento da sola. Con quel poco che guadagnavo, era impossibile andare avanti e le mie coinquiline erano sempre più stanche di dover anticipare la parte di quota che non riuscivo a coprire.
E poi era arrivata l'estate, dopo molti sospiri di malinconia e spossatezza, e con essa avevo cominciato a cercare una nuova sistemazione tramite varie agenzie immobiliari, finchè non avevo trovato quello che consideravo il mio angolo di paradiso: un posto completamente immerso nel verde, che finalmente corrispondeva a quello che mi aspettavo da quel Paese.
Non avevo esitato un attimo a trasferirmi a Mullingar, anche se significava fare molta più strada per raggiungere l'università. Con l'inizio di settembre era iniziata per me una nuova vita, molto più serena e appagante: avevo trovato perfino un nuovo lavoro in un bar della zona, molto più tranquillo del precedente. Poco più tardi era sbucato lui e il nero si era colorato di mille fuochi d'artificio.
Non concepisco ancora come sia riuscito a conquistarmi, a vedere in me la sua fidanzata ideale, ma so che avevo profondamente bisogno di qualcuno come lui per completare quell'attimo di felicità.
Torno al presente come se fosse appena finito un sogno e mi accorgo che sono riuscita per un soffio a salire sul treno. Recupero fiato e mi siedo vicino ad un finestrino ad ammirare il paesaggio.
Sulle ginocchia tengo stretta la borsa che contiene la mia tesi, il frutto di un duro lavoro e molti anni di studio.
Sento che sto per arrivare ad un bivio, come se il treno della mia vita stesse per raggiungere una stazione di cui però non so nulla e non conosco neppure il nome.
Il mio corso di studi mi ha portata ad effettuare molti stages presso alcuni centri specializzati in Psicologia e in alcune scuole del posto, ma per il momento nel mio curriculum compare in bella vista solo il mio saltuario mestiere di cameriera, il che non è molto utile ad aprirmi una buona strada nel mondo del lavoro.
Però ho molte aspettative, una buona dose di tenacia e sono ormai abituata a colpi e contraccolpi: non esiterò a rimboccarmi le maniche e a mangiare la polvere, se necessario.
Mentre rifletto e sorrido per il passo che sto per compiere, un altro obiettivo che mi ero prefissa di superare, sento una leggera vibrazione provenire dalla borsa.
Prendo veloce il telefono e trovo una chiamata persa di Niall. Ricompongo il numero e attendo che risponda. In questo momento è in tour in Australia e, a causa del fuso orario, avevamo stabilito di sentirci il mattino prima che cominciassi le lezioni, così da non essere di peso a nessuno.
Oggi era il mio turno per chiamarlo e, dato che mi sono presa a letto, non avevo fatto a tempo.
Probabilmente era preoccupato che fosse successo qualcosa.
L'ultimo anno non è stato semplice: entrambi, e soprattutto lui, vivevamo nel terrore che qualcosa, o meglio qualcuno, potesse dividerci o farci soffrire. Era difficile uscire di casa e non pensare che qualcuno poteva seguirmi.
Cercavo di limitare al massimo i miei spostamenti e di stare attenta e allo stesso tempo tranquilla, ma dopo quello che era successo, temevo di tutto. Fortunatamente, i manager e gli avvocati erano riusciti a porre fine alle minacce dello stalker che era riuscito a separarmi dal mio ragazzo, e niente ci aveva più infastidito.

“Hey, amore, sono io! Mi dispiace di non averti chiamato questa mattina... Stavo per perdere il treno e sono dovuta correre alla stazione, senza neanche fare colazione e indossando i primi vestiti che ho trovato nell'armadio...”

“Ciao, piccola! Tranquilla, non fa niente: immaginavo che fosse successo qualcosa di simile. Mi manchi così tanto! Come hai dormito?”

“Anche tu mi manchi, tesoro. Ho riposato come una bambina, e tu? Com'è il tempo a Sidney?”

“Qui niente nuvole all'orizzonte, un tramonto da favola e un caldo soffocante. E a Mullingar?”

“Piove a catinelle, come ieri e nell'ultima settimana. Ma sono riuscita a non bagnarmi e mi sembra già un buon inizio di giornata.”

“Oh, questa sì che è fortuna! Oggi hai l'ultimo incontro con Mr. SonoilpiùbravoprofessoreinIrlanda, giusto?”

“Sì, signore, e smettila di attribuirgli quel soprannome! Sei solamente geloso...” esclamai sorridendo

“Vorrei ben vedere come faccio a non essere geloso che la mia fidanzata – quanto amavo quando lo diceva – si veda, fin troppo spesso per i miei gusti, con un bell'energumeno sexy. I suoi modi di fare mi sanno troppo da so di essere fico, non occorre che me lo diciate; oh, e ho anche una plurilaurea in Psicologia: capisco al volo le donne e me ne vanto!”

“In realtà, è vero che ha molto fascino, ma da quello che so è impegnato al momento, quindi non ci sono buoni motivi per cui possa cercare di adescarmi in una delle sue trappole da intellettuale attraente. In più, se non l'ha fatto finora, non si metterà l'ultimo giorno, giusto?!” risi

“Sì, è vero, ma stai ugualmente attenta! L'unica volta che l'abbiamo incontrato a Dublino e me l'hai presentato mi ha guardato e ha alzato un sopracciglio come a domandarsi che cavolo di ragazzo avevi raccattato in quel sperduto paesino di campagna. Comunque, volevo augurarti buona giornata! Credo che tu non veda l'ora di laurearti, vero?”

“Oh, sì, sono cinque anni che studio e non vedo l'ora di finire, così da poter mettere in pratica quello che ho imparato! Tu come hai passato questa giornata invece?”

“Questa mattina ho dormito fino alle 10: Paul ci ha dato un po' di tregua e ne ho approfittato. Poi Zayn e Harry sono usciti a fare un po' di shopping e Liam è corso in spiaggia a fare surf. Così io e Louis abbiamo guardato qualche stupido programma in TV e ci siamo messi al lavoro su una nuova canzone. Questa sera abbiamo cenato tutti assieme con un produttore discografico locale e siamo rientrati perché le fans continuavano a seguirci ovunque (alcune si sono intrufolate nel bagno dei maschi del ristorante dove stavamo cenando e Harry l'ha colta in flagrante, spaventandosi a morte).”

“Caspita! Alcune non si fermano di fronte a niente! - dissi sopresa - E domani avete un concerto?”

“Sì, facciamo il penultimo qui a Sidney e poi ci spostiamo a nord.”

“Capisco. Beh, buona fortuna, allora! Senti, sono arrivata in stazione e devo scendere. Ci sentiamo presto! Ti amo! Buonanotte, amore!” lo salutai pur controvoglia, sorridendo al pensiero che qui stava appena per cominciare una nuova giornata e là stava per finire

“Buona giornata anche a te, tesoro! Ti amo! Ciao!”

Scendo appena le porte del treno si aprono e mi incammino verso la sede universitaria, pensando che questa è la penultima volta che faccio questo percorso.


Quando riattacco il telefono sono le 22 in punto. Non essendo ancora molto tardi, decido di chiamare mia madre.
Con il suo prezioso aiuto sto pensando ad una festa a sorpresa per la laurea di Giulia e siamo parecchio sottosopra con i preparativi. Se fossi in Irlanda sarebbe molto più semplice perché potrei parlare con il servizio catering e tutti gli addetti personalmente, invece sono costretto a chiamare in continuazione prima uno e poi l'altro.

“Ciao mamma! Come va?”

“Ciao Niall! Qui tutto bene, grazie! E lì?”

“Tutto a posto! E' caldo e c'è sempre un bel sole! Riguardo la festa per Giulia, ho pensato che sarebbe bello affittare per la serata della sua laurea quella grande stanza della villa che sorge appena fuori Mullingar, quella affacciata sul lago. Che ne dici? Credo sia un posto bellissimo, c'è molto spazio ed è in una posizione tranquilla! Tu hai provato per caso a sentire qualche servizio catering per farci un'idea?”

“Sì, sono d'accordo con te! E' davvero un bel posto quello! Comunque, ho contattato alcune ditte specializzate. Se vuoi ti mando il numero delle tre che mi sono sembrate più affidabili. E sto anche cominciando a scrivere gli inviti. Se vuoi possiamo dividerci questo compito: presumo che non riesci a fare tutto da solo!”

“Oh, mamma, te l'ha mai detto nessuno che sei un'amore?! Ti invio domattina per email un breve elenco. Ho riflettutto molto su chi invitare e sono giunto alla conclusione che, se fossi in Giulia, preferirei una festa con non moltissimi invitati. Per questo, ho deciso di chiamare alcuni miei amici, ma non troppi, i più intimi, i suoi parenti vari (sperando che vengano in molti, dato che sono parte della sua famiglia) e alcuni miei familiari. Poi provo a sentire i suoi genitori per capire se riesco a contattare anche qualche sua amica italiana. Ah, e per la musica... Mi piacerebbe far cantare e suonare i 5 Seconds of Summer. Pensi che ne sarebbe felice?”

“Beh, mi sembra che vada pazza di loro, quindi prova a chiedere loro se sarebbero disponibili. L'unico problema è che non sappiamo ancora per certezza la data della sua laurea!”

“Sì, ma dovrebbe essere intorno alla metà di ottobre, fra circa un mese, quindi voglio cominciare ad allestire tutto per quel periodo e poi fisseremo la data definitiva.”

“Figlio mio, hai un enorme senso organizzativo! Va bene, perciò per il momento restiamo d'accordo così. Se ti dovesse servire qualcos'altro, non esitare a chiedere, mi raccomando. Anche tuo fratello è disponibile a darti una mano!”

“Sì, grazie mille a tutti! Ora vado a dormire: domani si prospetta un'altra intensa giornata. Buona giornata, mamma! E grazie ancora per quello che stai facendo!”

“Non devi ringraziarmi, Niall! Buonanotte a te! Ci sentiamo presto. Non sovraccaricarti di lavoro: sei già piuttosto impegnato con i concerti, non occorre che ti assumi l'intera responsabilità della festa, ok? Ciao. Stammi bene!” dice prima di riattaccare


Quando finisco la mia lezione privata con il Professor Williams sono esausta e il mio orologio segna le 18 passate: ho passato un'intera giornata a revisionare l'intera tesi, a discutere di vari argomenti dell'esame con l'insegnante, a fare domande e a rispondere ai suoi quesiti.
Prendendo il treno per Mullingar, mi rilasso sul sedile ascoltando della musica e chiudo gli occhi per riposare un po'.
Una parte di me non vede l'ora che tutto questo studio termini portando, speriamo, buoni frutti, l'altra vorrebbe tornare indietro nel tempo per evitare l'imminenza del 20 ottobre, data confermata oggi per il grande evento finale.
In un angolo del mio cervello, mi appunto mentalmente che devo cominciare a chiamare i miei genitori, i miei parenti ed i miei amici per riferire loro della mia laurea.
Poi cerco di concentrarmi interamente sulle note della canzone che sto ascoltando.
Appena entro nel mio appartamento, getto a terra la borsa e noto un biglietto appoggiato al tavolo: è stato scritto dalla mia coinquilina e dice che non tornerà a casa prima di domani sera.
L'altra si è laureata qualche mese fa e si è trasferita a Belfast.
Telefono ad una pizzeria d'asporto e mi faccio recapitare una pizza: non ho per niente voglia di mettermi ai fornelli.
Il mattino seguente faccio una breve telefonata a Niall. Ho calcolato che ora in Australia dovrebbe essere circa mezzanotte e dovrebbe avere già terminato il concerto. Al secondo squillo, la sua voce allegra mi risponde.

“Buongiorno, o meglio buona sera, Mr Horan! Come è andato lo spettacolare concerto di questa notte?”

“Buongiorno a te, futura Mrs Horan – e appena pronuncia quest'espressione arrossisco e sento un brivido espandersi per tutto il corpo – il concerto è stato... spettacolare, appunto! Cosa mi dici della tua lezione di ieri?”

“E' stata estenuante e lunghissima, ma utile. E, tanto per scansare dubbi, io e il professore abbiamo solo parlato di psicologia!”

“Oh, non avevo dubbi, tranquilla! Ieri stavo scherzando: so che è un uomo serio quel tizio.”

“Ecco, bravo! - dico ridendo – Comunque, volevo dirti che la data dell'esame è fissata per il 20 Ottobre. Tu vieni, vero?” chiedo piena di speranza

“Mhm, devo vedere se riesco a liberarmi da tutti questi impegni. Sai, qui in Australia dobbiamo rimanere ancora per un mese e mezzo. Poi ci sono tutte le prove di registrazione, i convegni, i concerti...”

“Oh, sì, capisco, è il tuo lavoro... Non importa!” mormoro con un sospiro di rassegnazione

“Oddio, non dirmi che mi hai creduto?!” esclama in tono preoccupato

“Ehm, sì, perché non dovrei?” chiedo

“Amore, era uno scherzo! Caspita, come potrei mancare alla laurea della mia fidanzata?! Sarebbe da egoista, da pazzo, da stupido!”

“Mi hai fatto morire per un attimo, sciocco! Me la pagherai appena torni!”

“Su questo non ci conterei molto! Comunque, congratulazioni! Non vedo l'ora di vederti! La mia piccola che si laurea! Credo mi metterò a piangere, probabilmente!” dice ridendo

“E io mi metterò a piangere vedendo te! Vuoi dirmi che devo aspettare ancora un mese prima di riabbracciarti?!”

“Non penso di poter tornare prima! Però ho intenzione di prendermi due settimane di pausa, così possiamo passare un po' di tempo insieme dopo il tuo esame.”

“E non ti squartano se chiedi una cosa del genere?!” domando sorpresa

“Ahahha, no. Ad ottobre siamo piuttosto liberi. Gli ultimi concerti sono a inizio Novembre, quindi posso fare ciò che mi pare!”

“Non puoi immaginare quanto sono felice, allora! Pregherò perché questo mese passi il più velocemente possibile!”

“Anche io, anche io! Scusami, ora devo andare. Ti amo! Ciao!”

“Ti amo! Ciao!” lo saluto

Nei giorni seguenti, concentro tutte le mie forze nello studio e chiedo di poter lavorare solo il fine settimana anziché tutte le sere, così da non avere altri impegni o da dover sempre correre per fare tutto. Per fortuna, ho messo un po' di soldi da parte, così posso ugualmente pagare l'affitto senza problemi.
Io e Niall ci sentiamo ogni giorno: se non ci fosse lui, starei sempre sui libri e impazzirei.
La mia coinquilina entra ed esce dall'appartamento senza badare troppo a me, presa com'è dal suo nuovo ragazzo, che, fortunatamente, non ha ancora portato qui, disturbandomi.


Ultimamente, mi sento molto un manager piuttosto che un cantante, o un manager a cui piace cantare nel tempo libero.
Ho fatto un centinaio di telefonate a destra e a manca per organizzare alla perfezione la festa a sorpresa: un paio di giorni fa ho confermato il menù al servizio di catering, una settimana fa ho prenotato definitivamente la villa per tutta la sera del 20 Ottobre, e oggi ho finito di mandare gli inviti.
I 5 Seconds of Summer hanno accettato entusiasti di cantare per l'occasione e io mi sento orgoglioso di essere riuscito a fare tutto.
Ho pagato anche il volo di tutti i conoscenti di Giulia affinchè potessero partecipare. Ci sono i palloncini, i fuochi d'artificio, la torta, i confetti e varie bevande per soddisfare i gusti di tutti.
I ragazzi, soprattutto Louis e Harry, insistono ad inventare qualche scherzo divertente, ma li ho pregati di non esagerare per non rovinare la festa.
L'unica cosa che temo è che le fans, in qualche modo, possano venire a sapere di tutto questo e si presentino fuori del locale in migliaia a disturbare.
Per l'evenienza, ho assunto anche qualche guardia del corpo in più e dei controllori che tengano lontani gli occhi indiscreti: stavolta si tratta di un evento privato e preferirei non ci fossero intrusi.


Ci siamo: è il grande giorno e sono in ansia.
Niall, i suoi e i miei genitori mi hanno detto che mi avrebbero raggiunto nella sala esami dell'università.
Non ho invitato nessun altro per paura di essere presa dal panico e fare una brutta figura.
Le persone che ho chiamato sono quelle a cui tengo di più.
Discuto la mia tesi senza problemi per circa venti minuti: gli occhi dei professori sono tutti puntati su di me e sento gli sguardi dei miei familiari alle mie spalle fissarmi, ma mantengo la calma e cerco di dare il meglio.
Mi sono impegnata fino a questo momento e non posso rovinare tutto alla fine. Il Professor Williams sorride con un gesto d'approvazione e ciò mi dà la carica per proseguire.
Dopo alcune domande a cui rispondo sicura, l'esame è concluso. I professori mi assegnano all'unanimità 110 con Lode e io mi sento svenire dalla gioia.
Mi alzo, stringo a tutti la mano ringraziandoli cordialmente, mi volto verso i miei cari e Niall si preicipita a braccia aperte verso di me, mi solleva in alto e mi bacia teneramente.
In questo momento so che tutti ci stanno guardando e che i professori non ritengono questo un gesto appropriato all'ambiente serio in cui siamo, ma non mi interessa.
Sono passati tre mesi dall'ultima volta in cui ho visto il mio fidanzato e non c'è sensazione migliore di condividere con lui la mia felicità ora. Quando usciamo dall'università, i miei genitori mi salutano calorosamente e si complimentano con me, così come i parenti stretti di Niall.
Sono davvero felice che tutti loro siano qui.
Maura mi porge la corona di alloro tipica dei laureati e, anche se con molto imbarazzo, la indosso: è giusto che dimostri che ce l'ho fatta, sono giunta fin qui e non mi pento di essermi allontanata dalla mia patria pur di studiare ciò che mi appassiona di più.
Chiedo a tutti di seguirmi in un bar e pago loro da bere: fuori non fa molto caldo e una cioccolata calda è proprio quel che ci vuole.


Mi sento come se a laurearmi fossi in parte stato anche io: sono così fiero di Giulia!
Ora sono un po' in ansia solo perché spero che la festa a sorpresa riesca a meraviglia.
Dopo aver bevuto qualcosa al bar, tutti saliamo nelle nostre auto: i miei genitori fanno posto ai parenti di Giulia, e io e lei rimaniamo soli. Torniamo a Mullingar e la lascio davanti al suo appartamento.

“Hey, stasera ti va di uscire a festeggiare con me? Pensavo di andare tutti fuori a cena domani. Credo che stasera i miei genitori abbiano molte cose da raccontare ai tuoi e non ha senso impedirglielo...”

“D'accordo, molto volentieri! Però, ti prego, niente cose in grande... solo una serata tranquilla tra noi, va bene?”

“Sì, certo, promesso! Ti passo a prendere alle 19, fra un'ora!”

“Sì, va bene, così ho il tempo di farmi una doccia e cambiarmi! Grazie! A dopo!”

Appena si richiude la porta alle spalle, rido sotto i baffi. Un po' mi dispiace doverle mentire, ma sono certo che si divertirà.
Quando torno davanti al suo appartamento, lei esce con un vestito elegante blu e un paio di tacchi abbinati.
Non capisco ancora perché, ogni volta che la vedo, il mio cuore faccia una capriola e inizi a battere più forte, ma l'emozione mi piace e spero non smetta mai di ripresentarsi.
In macchina, cerca di farmi rivelare dove stiamo andando, ma ad ogni domanda cambio discorso e rido quando comincia a spazientirsi e a sbuffare. Parcheggio dietro la villa e le lego una benda scura sugli occhi: una sorpresa è una sorpresa!
Entriamo e la accompagno nella sala della festa. E' tutto buio, ma ad un mio fischio leggero, appena le tolgo la benda, le luci si accendono.


Non so dove siamo, ma è tutto buio e Niall non vuole dirmi nulla.
Sento che mi toglie la benda, ma continuo a non vedere niente finchè, ad un tratto, si accendono tutte le luci e mi ritrovo in un'enorme stanza in stile vittoriano, addobbata con striscioni rossi, palloncini, tavoli imbanditi di ogni ben di Dio e tutto attorno un sacco di gente che conosco e che non vedo da molto tempo.
Intravedendo i miei genitori, i miei vecchi amici delle superiori, i parenti di Niall e i suoi amici, oltre a Zayn, Harry, Louis e Liam, mi cominciano a lacrimare gli occhi dall'emozione. Mi giro verso Niall alle mie spalle e scuoto la testa sorridendo.

“E' il più bel regalo che potessi farmi, amore mio!” sussurro, accostando le mie labbra alle sue e baciandolo dolcemente

“Grazie a tutti per essere venuti a festeggiare questo giorno speciale!” esclamo poi voltandomi di nuovo verso gli invitati

Appena finisco di parlare, da qualche parte sbucano fuori i 5 Seconds of Summer: vedo che salgono su un palco improvvisato e cominciano a cantare. Sento il cuore accelerare i battiti e non credo a quello a cui sto assistendo.

“Niall, come hai fatto?! E' tutto... meraviglioso, perfetto! Oddio, non ci credo!” dico abbracciandolo forte

Lui mi stringe e mi accompagna al centro della sala per mano.

“Che ne dici? Cominciamo noi le danze?” mi sussurra all'orecchio

“Con molto piacere, signorino!” mormoro di rimando, asciugandomi le guance rigate di lacrime
 

Mi scateno per un po' al fianco di Niall, seguendo il ritmo della musica.
Poi, per cercare di riposare un po' e riprendere fiato, mi fermo a salutare e a chiacchierare con ogni ospite presente, ringraziandolo per essere venuto.
Di tanto in tanto, mangio anche qualcosa e vedo con piacere che la gente sembra apprezzare l'atmosfera. Sotto il palco, faccio un gesto riconoscente ai cantanti e mando loro un bacio con la mano. Più tardi, li ringrazierò di persona.
Verso le 23 sento Niall abbracciarmi da dietro, mentre sto parlando con i miei genitori.

“Tesoro, ti dispiacerebbe venire fuori un attimo?” mi chiede

“No, vengo subito! Andiamo!” rispondo, intrecciando la sua mano con la mia
 

Noto che tutti ci seguono ad un gesto di Niall e mi domando cosa succede.
Usciamo sul terrazzo che si affaccia su un lago, dove vedo riflessa l'immagine della Luna. Mi appoggio al parapetto.
Pochi secondi dopo, sento degli scoppi e alti fuochi d'artificio illuminano il cielo, colorandolo con le loro mille sfumature e comparendo come in uno specchio sulla superficie dell'acqua.

“Caspita! E' bellissimo!!! - esclamo, sorpresa da quella serata magica - “Niall, non dovevi... è così... non riesco a trovare le parole! Oh, ti amo tantissimo!”

“Congratulazioni per la tua laurea, piccola! Ti amo da impazzire anche io!” replica, guardandomi intensamente e baciandomi

Alle mie spalle la gente comincia ad applaudire fragorosamente e io divento ancora più rossa in viso. Appena termina lo spettacolo, torniamo dentro a scaldarci e Niall mi invita ad aprire gli innumerevoli regali impilati su un tavolo.
Impiego una buona mezz'ora a scartarli tutti, ma sono contentissima di ogni singolo dono ricevuto e ringrazio tutti ad uno ad uno.
Alla fine, Niall mi comunica che manca un regalo. Io mi guardo intorno, ma non vedo nient'altro e gli domando cosa intende. Lui mi indica una confezione appoggiata sul pavimento al centro della stanza, a pochi passi da me, e io mi chino a prenderla tra le mani.
Slego il fiocco e scarto il pacchettino rosa. Trovo che ogni scatola ne contiene un'altra, finchè non mi resta in mano un piccolo coffanetto di velluto blu.


“Aspetta, è meglio se facciamo così per questo...” esclama Niall, prendendolo dalle mie mani prima che lo apra
 

Mi guarda con un sorriso e vedo che si inginocchia davanti a me. Sento il mio cuore martellare forte contro il mio petto e un brivido di freddo scorrermi lungo la colonna vertebrale.
Assumo un'espressione di puro stupore. In questo momento, è come se tutto intorno scomparisse e rimanessimo solo io e lui.

“So che la nostra storia non è stata semplicissima: abbiamo dovuto affrontare varie prove e ne continuiamo ad affrontare ogni giorno. C'è sempre la distanza di mezzo, il mio lavoro che mi porta in posti lontanissimi da te, le settimane impegnative in cui è possibile solo sentirci per qualche ora al giorno. Da quando stiamo insieme, però, non è mai passato un solo minuto in cui io abbia mai avuto qualche ripensamento, a parte il triste evento dello scorso anno, quando per poco non ti ho persa per sempre.  - e qui comincio a piangere - Tu mi hai portato il sole, in un giorno di tempesta che durava da molto tempo. Sei stata sempre presente, disponibile ad aspettare una mia chiamata a qualsiasi ora, paziente quando passavano mesi senza vederci, sorridente anche quando mi vedevi solo attraverso lo schermo di un computer. Il mestiere di un cantante non è mai come te lo fanno credere: ti dicono che se canterai bene, potrai avere successo, viaggiare ovunque, fare concerti nei posti più improbabili e mozzafiato della Terra. Sembra che ti offrino il mondo se riesci a tenere un microfono in mano, ma quello che tutti nascondono è la vita che ci sta dietro: risulta sempre difficilissimo separarsi per settimane dai parenti, dagli amici, dalla vita apparentemente normale che conducevi prima di accettare l'offerta. E poi ci sono i giornalisti, i fans, i fotografi che non ti lasciano solo un minuto, le guardie del corpo, i pericoli, le masse urlanti, gli insulti, la paura che ti possa succedere qualcosa o che a qualcuno a cui tieni accada qualcosa. Ma gli aspetti negativi non riguardano solo i cantanti in sé: la famiglia, gli amici, i conoscenti combattono ogni giorno contro la nostalgia, l'assenza e la mancanza. Ci sono state molte volte in cui mi chiedevo come facevi a sopportare tutto questo e a quanto stupido ero a farti passare una vita del genere, lontana da me. Hai sempre dimostrato una terribile forza e determinazione, come se fossi priva di debolezze. Non so se riuscivi a mascherare bene i tuoi sentimenti o sei semplicemente così magnifica da riuscirci da te, fatto sta che in questi quattro anni ho realizzato che non potevo trovare una persona migliore di te da avere al mio fianco. Perciò, ho bisogno di domandarti questo: ti andrebbe di condividere con me tutti gli istanti che la vita ci donerà, di aspettarmi la sera fino a tardi, di venire all'aeroporto a prendermi quando torno da un tour, di piangere perché ti manco, di vedermi una volta ogni mese o solo attraverso un PC, di provare gelosia quando una fan mi abbraccia al tuo posto, di accompagnarmi alle serate di gala e ai concerti... di passare tutta la vita al mio fianco, non importa la felicità, il dolore e i numerosi ostacoli che dovremo superare? In altre parole, vuoi sposarmi, Giulia?” chiede infine con le lacrime agli occhi

Lo guardo per un po', perdendomi nei suoi occhi color ghiaccio, sfiorando con l'immaginazione i suoi capelli lisci, deglutisco rumorosamente, mi impongo di smetterla di piangere e faccio un bel respiro.

“Hai sbagliato su una cosa... - mormoro, facendogli prendere paura per un attimo - Non è niente quello che devo provare io quando tu non ci sei, in confronto a quello che senti tu mentre sei lontano da me. So che ogni momento avresti la voglia di abbandonare tutto, prendere il primo volo che trovi e tornartene qui in Irlanda, cancellando ogni momento da quando sei diventato famoso e non hai più potuto disporre della tua vita a tuo piacimento. So che ti manco sempre come l'aria che respiri, che ad ogni concerto mi immagini tra la folla e mi pensi quando canti. So che soffri molto quando parti e mi devi salutare per chissà quanto tempo. So che, per stare insieme, abbiamo dovuto fare enormi sacrifici e non possiamo mai comportarci come una coppia normale perché sei sempre sotto mille riflettori. Ma so anche un'ultima cosa: non posso stare senza di te, non posso permettermi di perderti! Perciò... direi... sì, mi renderesti la ragazza più felice del mondo sposandoti! Accetto: voglio diventare tua moglie, amore!” esclamo commossa

Niall si alza da terra piangendo, mi infila al dito l'anello di diamanti che estrae dalla scatolina, mi prende il viso tra le mani e mi bacia. Sento le sue lacrime scorrermi sulle labbra e il sapore del sale.
Questo è il giorno migliore della mia vita!

Un anno e mezzo dopo, in una calorosa e bellissima giornata di luglio, in una tipica chiesa irlandese, al cospetto di circa 200 invitati, tra cui anche molte star tra attori, scrittori, musicisti e cantanti, cammino verso l'altare al ritmo della marcia nuziale, con un lungo abito bianco, un velo di raso davanti agli occhi e un bouquet in mano.
Niall mi sorride radioso e una lacrima scorre lungo la sua guancia. Per tutta la cerimonia non facciamo altro che fissarci intensamente, senza prestare molta attenzione alle parole del parroco.
La festa dopo il matrimonio supera ogni mia aspettativa. Oltre a divertirmi tantissimo, è per me un momento magico in tutti i sensi.
Ogni ospite contribuisce a rendere unico questo giorno e vari cantanti cantano per noi, succedendosi uno dopo l'altro sul palco allestito nel giardino del ristorante in cui pranziamo.
La sera, dopo i vari festeggiamenti, che sembrano passare troppo in fretta, Niall mi fa salire sulla Porsche che ha affittato e guida fino ad un stupendo cottage in campagna: la nostra casa.
Questo sarà il nostro angolo di paradiso quando entrambi saremo qui in Irlanda, un posto dove evadere per stare da soli fuori dal mondo.
Per il resto del tempo, la nostra dimora ufficiale sarà a Londra: mi ha convinto a trasferirmi nella casa che possiede nella città inglese per poter essere più vicini e vederci di più, dal momento che, di solito, quando smette di lavorare ed è nella capitale, si rifugia lì.
Ho già trovato un buon posto di lavoro come psicologa in un centro specializzato nella cura delle persone e tra due settimane, quando torneremo dalla Luna di Miele, inizierò quest'esperienza.
Nel frattempo, cercherò di godermi al meglio questa vacanza e di imprimermi ogni istante nella mente per ricordarmene nei momenti di noia e solitudine.
Ora la mia vita è completa e sono al settimo cielo.


Non ci credo: sono diventato papà! I dottori mi porgono la mia piccola creatura tra le braccia e Giulia sorride vedendomi impacciato e imbarazzato.
A due anni dal nostro matrimonio, mia moglie mi ha regalato una figlia bellissima. E' così piccola che temo di farle del male.
Vedo una miriade di fans fuori dalla finestra della stanza dell'ospedale. Restituisco la piccola a Giulia, apro la finestra e urlo che finalmente è nata lei, la nostra stupenda bambina.

 - FINE -


Note dell'Autrice:

Innanzitutto, vorrei ricordare che ho scritto questa OS, come terzo
episodio di una storia che va avanti da due anni, in onore della
mia migliore amica, per ringraziarla di sopportarmi e supportarmi ogni giorno.
Non ho avuto molto tempo per rifletterci molto, ma spero di aver composto
una storia sensata e che piaccia a voi tutti, carissimi lettori.

Directioner 16

  
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