Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |       
Autore: Carioca    18/11/2014    0 recensioni
A volte bisognerebbe avere un taccuino dietro per non perdere neanche un attimo di quell'infinito fiume di pensieri che generi in me. E arriva un momento in cui non si possono che mettere per iscritto, giusto per fare un po' d'ordine.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Immagina te in una grande sala da ballo. Le luci dei lampadari illuminano ogni angolo e creano quella sensazione di finta felicità obbligatoria per tutte le feste. Immagina due persone, ai lati opposti della sala, così vicine eppure così lontane, che tentano in ogni modo di non guardarsi. Il perchè, non lo sanno neanche loro. Ma ecco, iniziano i balli ed ogni gentiluomo prende la mano alla sua gentildonna. Si inizia a volteggiare e ad ogni turno cambiano compagne e compagni. Immagina poi il più bel brano di musica classica che conosci volteggiare leggero sui vestiti, adagiandosi qua e là, indugiando sugli sguardi di tenerezza a fatica nascosti, riempiendo l'aria ed i pensieri di armonia. Dove sei luce dei miei occhi, dove sei? Io ti cerco come l'asfissiato cerca l'aria. Eccoti, sei accanto a me. Cosa devo fare per te che non ho mai fatto?

 

"Mi concedi questo ballo?"

Che sciocco. All'ultima occasione, con quel tuo sorriso misterioso ma sincero. Perchè i balli di fine anno sono così: servono a regolare i conti, non è vero? Un valzer. Tu adori il valzer, lo vedo. Non me lo ha mai detto, ovviamente.

All'ultima occasione, come immaginavo. Dopo tutto ho un conto in sospeso con te, no? Forse significa che non lo abbiamo mai voluto regolare. Anzi, è certamente così.

"Va bene"

Sempre lo stesso tono neutrale gli sbatto. Dovrà imparare prima o poi lo stupido, no? Gli potevo benissimo dire di no, ed invece sì. Mi prendi la mano ed iniziamo a ballare.

Sempre lo stesso tono neutrale mi sbatte. Dovrà esporsi prima o poi la stupida, no? Ora che ci penso, è la prima volta che c'è un vero contatto tra di noi. Curioso: una volta avrei bramato e temuto questo momento come nessun altro, ora è solo un gioco. Sì, sì, è solo un gioco. C'è solo una cosa che devo fare.

"Sai, devo dirti una cosa"

Ah si? Una cosa devi dirmi? Idiota. Hai passato mesi e mesi, anzi più di un anno, con mezze parole e frasi da nulla! Ed ora devi dirmi qualcosa?

Da te voglio solo una cosa: onestà. Ho sete, e di niente altro. Mi hai piegato, lo ammetto, ma adesso non mi serve altro. Solo per una volta, almeno per una volta, voglio sincerità da te. Non ti chiedo altro.

"Dimmi"

Voglio umiliarlo. Deve parlarmi. Ma in fondo apprezzo il modo con cui si è comportato nei miei confronti. Non si è mai voluto far catturare. Suicida, pur di non farsi sottomettere.

Io tengo alla mia dignità più di ogni altra cosa al mondo. Per te era pronto a tutto, ma se l'umiliazione doveva essere per mano tua allora no. Preferisco soffrire per me piuttosto che per il mondo intero intorno a noi. Adesso che ho capito sono disposto ad umiliarmi da solo, perchè umiliazione non è. Onestà, solo onestà: cosa importa quello che pensano gli altri?

"In fondo mi mancherai"

In fondo. Certo. L'ho sempre saputo nel profondo del mio cuore, l'ho sempre saputo anche senza esserne convinta, anche se non mi hai mai dato prove, anche se io non ti ho concesso la possibilità. Ti sei deciso? Finalmente. In fondo, che altro potevi ottenere?

L'ho detto. Da quanto aspettavo di poterlo dire? Lo avevo anche scritto. Doveva solo presentarsi l'occasione per metterlo in parola. E sapevo che l'occasione era questa. L'ultima notte. Solo sapendo che da domani non ti vedrò mai più ho il cuore leggero per essere così sereno. Onestà, non voglio altro.

"Ah sì? E come mai?"

Chissà come sarai stato durante tutto il tempo. Hai imparato da me? Che tu mi stia ripagando con la mia stessa moneta? Mi guardi negli occhi sicuro e tranquillo. Io schivo sempre il contatto con gli occhi altrui, ma qui non posso fuggire.

Adesso che ci penso c'era un'altra cosa che volevo da lei, prima della fine. Guardarla negli occhi. Non l'ho mai fatto, ti sei sempre nascosta. Dio, che meraviglia! Un azzurro così lucente, puro e limpido!

"Perchè, anche se non lo sai, mi hai insegnato qualcosa"

Io? Non ci siamo mai davvero parlati, lo sai. Lo sai, lo sai, lo sai! Smettila!

Ti prego ascoltami. Sincerità, solo stavolta. Abbiamo sprecato tutto il nostro tempo a prenderci in giro, ignorandoci, parlando solo con discorsi senza parole, mentre le poche parole vere erano vuote e morte.

"E che cosa ti avrei insegnato?"

Voglio vedere dove arrivi. Voglio sapere fino a dove ti porta il poco coraggio che hai in corpo. Avresti potuto comportarti da uomo, no? Invece bisogna fare queste sceneggiate ridicole. Sono problemi tuoi.

Non importa ciò che pensi. Tutto ciò è per me, non per te. Ormai è finito il tempo in cui eri il mio Assoluto. Anche se, quando ti vedo, non puoi non rendere ogni cosa illuminata.

"La straordinaria importanza dell'onestà"

Non so più cosa pensare. Cosa ti gira davvero nella mente? In fondo me lo sono sempre chiesto. Quel dubbio leggero che come una carezza ci avvolge la mente prima di dormire, se ciò che pensiamo è giusto, se la nostra idea dell'Altro è esatta. Potrei avere sbagliato tutto? E se in tutto questo tempo fosse stato un altro il pensiero che ti ha mosso, che mi ha mosso, che ci ha mosso?

Io ti vedo, io ti vedo. Non puoi scappare ai miei occhi. L'ho vista quella riga di indecisione disegnarsi sugli zigomi, le labbra che una volta avrei desiderato fino all'annientamento piegarsi in un sorriso nervoso. Mio Dio, quel rossetto è divino sulle tue labbra. Sei come il lampo nel cielo notturno. Ora che ci penso, cosa sarebbe più bello di aprire gli occhi in una spiaggia deserta, richiamato da un dolce sussurro, e vedere innanzitutto il tuo volto che sorride? Niente nell'Universo.

NO! Quello è tempo passato.

"Come te l'avrei insegnata?"

Davvero era tutto come lo avevo immaginato. Perchè abbiamo sprecato il tempo? Quale idea ci ha tenuto separati? Io non so cosa sarebbe successo, ma il qualcosa è più del nostro niente. Il nostro niente, quello di noi adesso. Come voler far sbocciare a tutti i costi un fiore già morto: non può che venire un fiore malsano, gracile, sterile. Non bastano tutti i tentativi possibili a rimetterlo al mondo.

Sì. Grazie. Stavolta ciò che hai detto è stato esattamente ciò che avresti voluto dire. Non la solita commedia, la solita presa in giro. Vada come vada, serenità, si tratta solo di rendere degna memoria.

"Non penso di essere in grado di spiegartelo, non credo capiresti"

Non pensare di farti inseguire. Non è così che deve andare e tu lo sai. Ti guardo negli occhi. Sono intensi, ma sinceri. Non mi ero mai accorta che fossero così belli, lo sai?

Se fossi solo, ora, piangerei. Io parlo così. Pare una cosa da nulla? Ma io mai ho potuto usare la mia voce; con te a parlare era un manichino, un attore, e così tu stessa. Adesso siamo noi in carne ed ossa. Il desiderio di ciò non mi avrebbe mai abbandonato, in ogni caso. Mi guardi negli occhi, ma non trovi altro.

"Eh no, ora mi spieghi"

Non avrei mai pensato che lo avrei detto.

Non avrei mai pensato che lo avrebbe detto.

"Ho pensato al fatto che non ci siamo mai davvero parlati"

Troppa sincerità. E' un peccato che si andata così, ma forse era destino. Chissà se un giorno, forse, in un'altra vita vera o per finta saremo allo stesso bivio, e potremo decidere scegliere l'altra via, la fiducia.

Che andasse così non me lo aspettavo. Forse era nei miei più grandi sogni. Ora come ora però non è una grande soddisfazione, è solo come bere in abbondanza dopo un'eterna siccità.

 

Non se ne sono accorti ma il ballo è finito. Con un attimo di esitazione la mani si lasciano. Gli occhi ancora attendono un istante.

"Ciao"

Grazie.

Grazie.

"Ciao"

Addio.

Addio.

I loro cuori piangevano, le loro menti ridevano. O forse era il contrario. I loro cuori ridevano, le loro menti piangevano. O forse era solo quella grande confusione in loro che nessuno in quella sala luminosa poteva vedere. E all'opposto di qualche minuto prima, mentre camminavano in direzioni opposte, il loro pensiero era lo stesso:

Ci rivedremo!

Se tu

lo vorrai.

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Carioca