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Autore: darken_raichu    18/11/2014    4 recensioni
Pokémos è una terra lontana, dove i pokémon vivono divisi in 18 nazioni, tra i cui territori si estendono deserti, pianure, foreste e mari, che rendono assai difficoltosi i collegamenti tra i vari paesi. Fino a 10 anni fa la terra era in pace, ma ora le cose stanno cambiando…
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Città Sconosciuta, 20/06/4783, circa le 21
Per qualche minuto, tutti rimasero in silenzio. Poi Eelektross parlò «Ne sei sicuro Zangoose? Mi sembra una follia. Non capisco perché darsi tanta pena per conquistare altri mondi quando il nostro mi sembra sufficiente. Per non parlare dei problemi che avrebbero a controllare i mondi conquistati.»
«Non conosco i dettagli dei loro piani, ma credo sappiano già come comportarsi. Il loro capo sa il fatto suo.»
«Ma più importante, perché non completano il piano subito, senza conquistare Pokémos? Se vogliono solo sacrificare tutti gli abitanti, non gli basterebbe attivarla nello stato attuale? A meno che non abbiano ancora necessità di catturare alcuni dei Loro, non vedo perché dovrebbero aspettare.»
«No, i Loro sono stati catturati tutti. Arceus è stato l’ultimo, tre anni fa. Ma è stato allora che ha creato uno scoglio per l’Organizzazione.»
«Uno scoglio?»
«Avrete notato che il potere delle Pietre è più forte nelle capitali. Se ci riflettete però non vi pare strano? Voglio dire, sono solo città.»
«In effetti mi sembra abbastanza strano, ma credo sia perché c’è una concentrazione maggiore di Pietre nella zona.»
«Vero? Questo è quello che pensano tutti. Ma non è così. Se il potere delle Pietre è maggiore nelle città, è perché lì si trova il re.»
«Ma questo non ha senso. A Spettria, Velenia, Espia ed Arenia il re non c’è.»
«E infatti non mi pare che la situazione in quei paesi sia migliore. Se ci pensi, Oscuria se la passa molto meglio degli altri paesi della Coalizione.»
«Già, in effetti la situazione è migliore rispetto a quella di Velenia. Però Spettria era in una situazione nella media dei paesi che abbiamo visitato finora.»
«Ma quando ci siete andati il re era presente, sbaglio?»
«No, ma non capisco dove vuoi arrivare.»
«Quando ormai era sicuro che sarebbe stato sconfitto, Arceus suddivise il proprio potere. Suppongo sappiate delle Lastre.»
«I 17 strumenti che permettono ad Arceus di cambiare tipo.»
«Sì. Arceus le… è difficile spiegarlo… lui le trasformò in una sorta di energia, aggiungendovi poi la propria, e le scagliò sui re. In questo modo, di fatto infuse i re della propria forza.»
«Capisco. Ha reso i re più forti. Ma ancora non capisco.»
«L’azione di Arceus in realtà mirava ad altro. In pratica, per creare un’apertura spazio temporale bisogna destabilizzare questa dimensione. E Arceus ha fatto in modo che le sue Lastre impediscano questa destabilizzazione.»
«Non ti seguo molto bene.» Disse Raichu.
«In parole povere, le Lastre dentro i re impediscono all’Organizzazione di usare i poteri di Dialga e Palkia per aprire l’apertura. Inoltre, Arceus ha fatto in modo che le Lastre passino di re in re, in modo che se anche un re morisse non farebbe perdere al suo paese la protezione. Ma ovviamente l’Organizzazione ha già una contromossa. Sconfitti tutti i re, conquistando quindi Pokémos, le Lastre cesseranno il loro effetto, perché non ci sarà nessuno a cui possa passare.»
«Ma perché i membri dell’Organizzazione collaborano a questo piano?! Perché accettano questa follia.»
«La maggior parte di loro non sa qual è il loro scopo. Sono convinti chel’obbiettivo sia conquistare Pokémos. Gli unici sono i Generali, il Capo ed il Professore che sta a capo delle ricerche. Di questi, i Generali vogliono il potere, mentre il Professore è convinto che l’unica soluzione per i problemi della Pokémos attuale sia cancellarla, anche se credo abbia intenzione di intercedere con il capo per salvare almeno parte della popolazione. Una volta, origliando una conversazione, l’ho sentito parlare con quello che era all’epoca il suo assistente, morto un anno dopo, in circostanze che non furono mai spiegate, dicendo che “Coloro che rimarranno dovranno liberare la mente dai propri paletti”. Quanto al Capo stesso, è un mistero. Potrebbe essere solo accecato dal desiderio di potere come i generali. Ma ci sarà dell’altro.»
Di nuovo, il Gruppo rimase in silenzio. E fu nuovamente Eelektross a parlare «Dobbiamo avvisare l’Alleanza. Queste informazioni devono arrivare il prima possibile.»
«Concordo. Ma come facciamo a mandargliele?» Disse Raichu.
«Temo che ci sia una sola soluzione, a meno che voi Unown non vogliate aiutarci.»
«Non possiamo. Arceus ha stabilito che noi Unown dovremo nasconderci finchè non verrà il momento di entrare in azione come Guardiani delle Anomalie. Oggi abbiamo fatto un’eccezione perché eravate in pericolo.» Rispose A, inamovibile.
«In tal caso, ci resta una sola scelta. Uno di noi deve tornare ad Oscuria e partire per Elettria insieme alle truppe, separandosi dagli altri.»
«No!» Dissero tutti i presenti.
«Non abbiamo scelta! Zangoose non può andare, perché se l’Organizzazione lo scoprisse lo farebbe sparire, per eliminare un testimone dei loro piani. E tolto lui, non ci saranno modi per essere a conoscenza di piani e Progetti del nemico. Quindi deve andare uno di noi, portando con sé una lettera in cui spiegheremo tutti i dettagli.»
«E chi?» Chiese Raichu.
«Non posso mandare te, né posso andare io. Luxray, Draak, Emolga e Tri sono i nostri combattenti migliori, a parte te e me. Plusle e Minun ci torneranno utili, ne sono convinto, li ho portati con noi per questo. I principi e Trubbish sono fuori discussione, sarebbe un’offesa nei confronti dei paesi da cui provengono. Flaaffy allo stesso modo è stato scelto dai Generali e dal re, non me la sento di rimandarlo indietro. Quindi…» Si girò a guardare Mud e Surskit, come tutti i presenti.
«Ho esposto le ragioni per cui credo che debba essere uno di voi due a portare il messaggio a Black Hole City. Voglio lasciarvi scegliere, ma non metteteci troppo. Zangoose, noi intanto scriveremo il messaggio. Raichu, vieni anche tu.»
I due annuirono, ed Eelektross estrasse il necessario per scrivere dalla borsa, per poi allontanarsi insieme agli altri.
«Io non voglio andarmene.» Dissero entrambi, sull’orlo di una crisi di pianto.
«Io… Io ero debole. Nelle Palafitte ero sempre impegnato a nascondermi dietro qualcuno, sempre nascosto. Avevo un solo amico, Toto. Ma poi voi siete arrivati e finalmente io ho iniziato a diventare forte. E ho trovato altri amici, qualcosa che credevo fosse fuori dalla mia portata.» Disse Mud, scoppiando definitivamente a piangere.
«Io non voglio lasciarvi. Voi siete i miei amici. Insieme a voi ho vissuto avventure che non riuscivo neanche ad immaginare. Ho combattuto, mi sono allenato. Non… Non voglio andarmene.» Rispose Surskit, anche lui in lacrime.
Gli altri si guardarono e rifletterono. Non riuscivano a credere di dover perdere uno dei propri compagni. Anzi, uno dei propri amici.
Nessuno parlava, fissando semplicemente il terreno.
«Ascoltate» Disse Emolga, rompendo il silenzio «Dovete scegliere voi. Non voglio obbligare nessuno di voi ad andarsene, come non lo vuole nessun altro. Non lo vuole neanche Eelektross, cosa credete? Ma è necessario. Non possiamo far altro, anche se lo vorremmo.»
Mud e Surskit si fissarono, poi iniziarono a parlare a bassa voce. Alla fine, annuirono.
«Va bene, abbiamo deciso.» Dissero entrambi con le lacrime agli occhi.
  
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