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Autore: alex_clacethompson    19/11/2014    3 recensioni
Sarah e Alex sono cugine e per dimenticare i dolorosi ricordi si trasferiscono in un nuovo paese per iniziare una nuova vita. una volta arrivate faranno incontri particolari che gli cambieranno la vita per sempre...e il legame che si creerà con i nuovi vicini di casa le porterà in un mondo estraneo al nostro...
P.S. è la mia prima fanfiction quindi non criticate sul modo di scrivere. grazie
Genere: Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Daemon, Nuovo personaggio
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1- SARAH

Odio i viaggi in macchina. Soprattutto se lunghi e nella stretta macchina di mia madre. Affianco a me mia cugina Alex mi sta facendo impazzire con la sua musica a tutto volume. Odio la musica a tutto volume.
Ovviamente il mio umore non può che migliorare sapendo che stiamo andando in una città desolata. Guardo fuori dal finestrino, il sole e il cielo azzurro, il rumore della città lascia posto a un tempo lugubre e freddo dove il sole non esiste ma ce solo pioggia e nuvole grigie. Fantastico!
Con un colpo secco al gomito di mia cugina la riporto tra di noi << Ti disturbo? >> le chiedo con il mio solito tono sarcastico. << No, ma va! Mi stavo facendo i cazzi miei … >> sul suo viso compare un sorriso malizioso, mentre si mette una ciocca di capelli biondo scuro dietro un orecchio.
Dal lato del guidatore mia madre mormora tra i denti << Ragazze, le parole! >> io e mia cugina le rispondiamo fulminandola con lo sguardo.
I campi passano davanti ai nostri occhi, sempre tutti uguali, tutti monotoni quasi noiosi … << Dove diavolo ci stai portando mamma? >> il mio tono sembra spaventato << Aspetta e vedrai, sarà una bella sorpresa per voi due! >> ora bisognava spaventarsi. Quando la mamma diceva così era bel problema.
<< Sì, come no … >> diciamo all’unisono io e Alex con una punta di sarcasmo.
Passano le ore, così infinite e noiose, fatte di chiacchierate e cuffie nelle orecchie con una buona dose di musica.
La macchina rallenta, e piano piano capisco che siamo arrivate nella nostra nuova casa. C’è solo un piccolo problema: il posto non è come me lo immaginavo, ma è freddo e deserto. Sono appena arrivata in West Virginia e ho già voglia di andarmene.
Dalla faccia che fa mia cugina intuisco che la sorpresa non è molto gradita. La vedo soltanto spalancare la bocca e urlare << Zia, ti prego, dimmi che stai scherzando. Dimmi che non siamo venute a vivere in un posto così schifoso. Dimmi che non ho dovuto sopportare un interminabile viaggio per cosa? Per una vescica che esplode! >> posso affermare che mia cugina è appena diventata isterica. Mi limito ad assistere allo spettacolo e spalleggiare mia cugina << Concordo pienamente con te cugina! >> alzo il pollice in segno di approvazione.
Con un piccolo sorriso, mia madre fa capire che è felice, è da molto tempo che non fa un sorriso, un vero sorriso. Mi si stringe lo stomaco, cambiare fa bene anche lei
 << Finalmente siete d’accordo su qualcosa. >> apre la sua borsa dalle mille risorse e tira fuori un mazzo di chiavi e ci fa cenno di entrare << Benvenute a casa! >>. Mia cugina entra con una velocità assurda urlando ai muri << speriamo che ci sia almeno un bagno decente  in questa topaia! >> mi stupirei se  i vicini non l’avessero ancora sentita.
Guardo la casa di fianco, è uguale alla nostra, tranne per il giardino, che è molto più curato del nostro. Mi accorgo che qualcuno ci sta fissando dalla finestra, non riesco a vederlo bene, ma capisco soltanto che è un ragazzo con degli occhi verdi, ipnotici.
Ignorandolo, entro nella casa. Non fa poi così schifo: ha un soggiorno grande e spazioso con un enorme divano, quello diventerà il mio posto preferito.
La cucina, dove Alex farà scintille ai fornelli, ha i mobili interamente fatti di legno e c’è un enorme isola al centro.
Mia cugina è già sparita al piano di sopra e sbraita << La camera più vicina al bagno è mia! >>.
Il mattino del giorno dopo l’odore di bacon mi stuzzica l’appetito e con grande coraggio mi alzo dal letto. La mia stanza è già illuminata dalla luce del sole, gli scatoloni tutti vuoti sono in un angolo, ieri sera ho fatto le ore piccole per sistemare tutto e se devo essere sincera, ho fatto pure un buon lavoro. Uscendo dalla stanza fiutando l’odore come fa un segugio, mi precipito giù dalle scale quando mi accorgo che mia cugina, la solita disordinata, ha lasciato i suoi scatoloni in giro per tutta la casa, soprattutto davanti alla mia porta << Alex, muovi il culo e togli subito questi scatoloni dal corridoio! >> le urlo come una pazza. << Devi rompere già di prima mattina? >> mi risponde a tono con in mano una padella, meglio non contraddirla … in cucina può essere molto pericolosa.
Durante la colazione, ottima, mia madre in tenuta da lavoro, ci urla tutta ansiosa e in modo frettoloso << Ragazze >> ora i nostri occhi sono puntati su di lei << Bisogna sistemare un po’ la casa. E intendo anche il giardino e il garage. Entro stasera voglio vedere tutto in ordine. >>. Ci da un bacio veloce ed esce di casa.
Con queste parole riesce a rovinarci la giornata che non poteva iniziare meglio di così. 
   
 
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