Noi siamo diversi.
Alcuni ci definiscono speciali.
Altri, pericolosi.
Molti ci danno la caccia, ma non tutti sanno della nostra esistenza.
Bambini, adolescenti, adulti e anziani con la stessa condanna.
Siamo mutanti.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Ho appena finito di truccarmi quando il clacson della macchina di Joe mi fa sobbalzare. Spalanco la finestra e lo vedo appoggiato al cofano con una rosa gialla in mano. "Sono pronta, ora scendo!" Mi do un'ultima occhiata allo specchio: capelli mossi di un biondo cenere, occhi color nocciola, fisico e statura perfettamente nella media. Sono semplicemente io, Lily Foley, e oggi compio diciassette anni! Sorrido e mi infilo la mia sciarpa preferita, dopodiché urlo a mio fratello Troy di sbrigarsi e scendo le scale saltellando. "Buon compleanno tesoro!" - mio papà mi blocca e mi stampa due baci sulle guance - "oggi pomeriggio torna presto che ti aspetta il tuo regalo. Mamma torna a casa alle tre quindi sarà lei a dartelo." "Fantastico, grazie pa', ci vediamo dopo" - lo abbraccio velocemente e corro fuori afferrando lo zaino al volo. "Joe!" - corro da lui saltandogli praticamente in braccio. È il mio migliore amico dai tempi dell'asilo. "Ehi terremoto, hai appena rovinato il mio regalo!" "È bellissima comunque. Grazie." - prendo la rosa dalle sue mani e la annuso, dopodiché me la infilo nell'enorme massa di capelli che mi ritrovo. Salto in macchina, aspettiamo Troy e intanto Joe mi suona la canzoncina di buon compleanno con il clacson facendomi ridere come una bambina.
Finalmente Troy arriva, e dopo dieci minuti di musica a tutto volume siamo a scuola. All'entrata mi aspettano Selene e Danielle, le mie due migliori amiche. "Augurii" - mi corrono tutte e due incontro e ci abbracciamo strette. "Entriamo che è tardi!" - interviene Joe, il solito secchione. Selene arrossisce: ha una cotta per Joe praticamente da sempre. Mentre vado in classe molti mi fanno gli auguri, e ad ogni sorriso mi sento più serena. Le lezioni passano velocemente, e alle quattro finalmente sono fuori. "Ragazzi io oggi devo correre a casa, ma questa sera usciamo!" - dico. Joe mi raccompagna a casa, Troy è rimasto ai corsi di recupero a scuola, e riparte velocemente perché deve fare pipì, il modo in cui l'ha detto mi ha fatto ridere per tutto il viaggio e quando mi lascia sul marciapiede e mi avvio verso la porta sto ancora ridendo. Suono il campanello ma nessuno risponde. Strano. Riprovo bussando, forse non c'è la corrente. Niente. Magari saranno andati a fare la spesa o si stanno nascondendo per farmi una sorpresa! Prendo le chiavi dallo zaino e apro la porta: la casa sembra deserta. "Mamma? Papà?" - chiamo. Non mi risponde nessuno. Salgo le scale e inizio a cercarli in tutte le stanze, ma non ci sono. Alla fine mi rassegno e apro la porta della mia camera per riposarmi dopo la scuola. La scena che mi si presenta di fronte è raccapricciante, lancio un grido disperato. Mia madre è impiccata al lampadario con la gola squarciata. I suoi occhi spalancati mi guardano vitrei. Sto ancora urlando quando la terra sotto i miei piedi inizia a tremare.