Storie originali > Soprannaturale > Fantasmi
Ricorda la storia  |      
Autore: Antonella30    19/11/2014    1 recensioni
Maria ha convinto i suoi genitori a trascorrere le vacanze a casa della sua amica Chiara. Ma accadrà qualcosa di inaspettato...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il magazzino dei fantasmi

 

Maria aveva convinto i suoi genitori a trascorrere una settimana in vacanza a casa della sua amica Chiara. Maria aveva scritto una cartolina da spedire ai suoi genitori allora Chiara disse a Maria: - Vai di sopra nella mia camera: lì troverai tutto l'occorrente.- Maria salì le scale. Arrivata davanti alla camera di Chiara si sentiva seguita. Si voltò e davanti a se si ritrovò una bambina magra e pallida, con lunghi capelli neri, scalza e indossava una vestaglia bianca. Teneva in mano una tazzina d'argento - Chi sei?!- chiese Maria spaventata alla bambina -Mi chiamo Tabitha e sto portando questo the a mio padre. Attraversò l'armadio di Chiara e scomparve.

Maria scese di corsa di sotto:- Chiara!Chiara!- urlava Maria: - Dimmi.- rispose Chiara con voce tranquilla – Mi credi se ti dico che ho visto un fantasma e ci ho anche parlato?- chiese Maria agitata. Chiara ridacchiò sotto i baffi e rispose :-Ma qui non ci sono fantasmi!Te lo sarai immaginata!Dai, prendi una tazza di camomilla, ti tranquillizzerai.-Chiara aprì la teca di vetro in cui c'era il servizio da the e tirò fuori una tazzina d'argento – E' la stessa che aveva Tabitha!- disse Maria prendendone una. -Chi è Tabitha?-chiese Chiara – E' quel fantasma che ho visto di sopra... è una bambina, pallida, con lunghi capelli neri, indossa una vestaglia bianca.- rispose Maria sedendosi sul divano – Ancora non ti credo.- disse Chiara – Non c'è nessun fantasma e te lo dimostrerò.- Prese la mano di Maria e salirono le scale. Arrivate al piano di sopra si guardarono intorno – Vedi...-disse Chiara – Non c'è nessun fantasma.-

-Ma era qui!- disse Maria avviandosi davanti la porta della camera di Chiara – Ha oltrepassato l'armadio ed è scomparsa.-spiegò Maria – Ma cosa c'è nell'altra stanza?-chiese a Chiara -Il magazzino- disse Chiara – lì ci sono tutti i mobili del proprietario di questa casa. Adesso è morto...- aggiunse Chiara. - Per caso aveva una figlia?- gli chiese Maria – Non lo so.- rispose Chiara – Andiamo a chiederlo a mio padre!- Scesero le scale e andarono in giardino dove trovarono il padre di Chiara che piantava delle rose. - Papà...- disse Chiara con voce dolce – il signor Marcol aveva una figlia?- -Perchè mi fai questa domanda?- chiese il padre guardando Chiara con una espressione interrogativa -Volevo sapere di più sulla storia della nostra casa...- disse Chiara sorridente – Mi sembra di sì.- disse il padre – Per caso sai come si chiama?- chiese Maria – Il nome non me lo ricordo molto bene...-rispose grattandosi il mento – Mi sembra che iniziasse con la T...-rispose il padre riflettendo – Per caso Tabitha?- chiese Maria. -Sì, giusto!- disse il padre di Chiara – Ma come lo sai?- -Abbiamo trovato una lettera scritta dal signor Marcol che cita una certa Tabitha e dice che è sua figlia.- rispose Chiara.- Adesso dobbiamo andare!-disse Maria prendendo la mano di Chiara e scapparono dentro casa. - Hai visto che ho ragione!!- disse Maria – Noi abitiamo in questa casa da qualche anno e non abbiamo mai visto dei fantasmi o sentito strani rumori.- disse Chiara – Perchè non andiamo nel magazzino?- chiese Maria – Lì ci è andata Tabitha- aggiunse. - Non possiamo...- rispose Chiara rattristata -I miei non vogliono...Oppure...- aggiunse sfregandosi le mani – Ci andiamo di nascosto stanotte!-

  • Ok, ma acqua in bocca!-disse Maria. Il pomeriggio fu tranquillo e dopo cena Maria e Chiara andarono nel ripostiglio a prendere il materiale occorrente. Presero due torce, una macchina fotografica e un libro che parlava di fantasmi. Misero gli oggetti in una borsa a tracolla. Alle undici i genitori di Chiara dormivano, era il momento giusto per entrare in azione! Si trovavano davanti alla porta del magazzino. Fu Chiara che con la mano tremolante abbassò la maniglia. -E' chiusa a chiave!- bisbigliò Chiara cercando di forzarla. -Hai idea dove possa essere la chiave?-chiese Maria – Nel cassetto del comodino di mio padre c'è una scatolina in cui lui ci tiene le chiavi del garage,dell'auto, la copia delle chiavi di casa, della cantina ecc...Forse ci sono anche quelle del magazzino.- Si fecero uno sguardo d'intesa: dovevano prendere le chiavi senza farsi vedere. - Lascia fare a me.- le bisbigliò Chiara nell'orecchio.- Tu rimani qui.- e diede a Maria una torcia. Prese dalla borsa una torcia anche per lei: ne avevamo due. Chiara aprì la porta della camera dei suoi genitori e camminò a gattoni. Maria rimase lì pietrificata. Le tremavano le gambe. Teneva la torcia puntata nelle scale, sentì un cigolio provenire dalle scale, come se qualcuno stesse salendo. Maria non sapeva se urlare oppure no. Vide un'ombra finchè non sbucò Fido, il cane di Chiara. -Fido!- disse Maria a voce bassa accarezzandolo. - Mi hai fatto prendere un colpo, ma almeno non sono sola. Mentre che Maria coccolava Fido Chiara stava cercando di prendere la scatolina delle chiavi senza farsi vedere. Aprì il cassetto cautamente, infilò la mano e prese una scatola. Uscì dalla camera dei suoi genitori silenziosamente e trovò Maria con Fido. - Ancora sei sveglio?- disse Chiara accarezzando Fido. - Allora...- disse Maria con voce seria -Hai preso le chiavi?- - Sì- rispose Chiara soddisfatta -questa è la scatola.- Aprirono la scatola e trovarono dentro dei francobolli. - Oops...- disse Chiara arrossendo. - Mio padre colleziona i francobolli. Ho sbagliato scatola.- Rientrò nella camera dei suoi genitori. Infilò la mano nel cassetto del comodino. Era vuoto! Chiara accese la torcia per vedere se da qualche parte ci fosse la famosa scatolina delle chiavi. -Eccola!- pensò Chiara puntando la torcia sulla scrivania. Si avvicinò in punta di piedi. Sulla scatolina c'era scritto “Chiavi Varie”. Chiara prese la scatola e uscì dalla camera dei suoi genitori. - Ecco qui la scatola.- disse Chiara porgendola a Maria. -Adesso dobbiamo trovare quella del magazzino.- aggiunse Maria. Provarono ad infilare una chiava a caso nella serratura ma essa non ci entrava. Provarono con un'altra chiave, ma neanche essa era quella giusta. Provarono con tantissime chiavi finchè non erano arrivate all'ultima chiave. Maria prese la chiave mentre che Chiara incrociava le dita.

  • Maria infilò la chiave nella serratura e la porta si aprì. Fido entrò subito dentro il magazzino scodinzolando ma Chiara lo fermò subito: - Meglio che non vieni con noi, il magazzino può essere un luogo pericoloso per te. Rimani qui a far di guardia.- Maria e Chiara accesero le torce e si presero per mano. Il loro cuore batteva a mille. Erano spaventatissime ma allo stesso tempo curiose. - Wow!disse Maria meravigliata -Che bell'arpa!- davanti a loro c'era un'arpa d'oro, tutta piena di polvere. - Il sognor Marcol suonava l'arpa in una orchestra.-disse Chiara. -Guarda!- esclamò Maria. Chiara la prese: dentro c'era una goccina di the. - Di sicuro è quella che stava portando Tabitha a suo padre, il signor Marcol!- Dopo quelle parole davanti a loro c'era una sagoma. Maria gli puntò la torcia: era Tabitha! - E' Tabitha!!- urlò Maria. -Sta zitta!Se urli sveglierai i miei!- la rimproverò Chiara. -Tu sei la figlia di Marcol?- chiese Chiara al fantasma. -Sì e per piacere, fate silenzio! Mio padre sta dormendo!- rispose Tabitha amichevolmente. - Dove si trova tuo padre?- Le chiese Chiara. - E' lì. - rispose Tabitha indicando nel buio. Chiara puntò la torcia nel punto indicato da Tabitha e lì su una poltrona c'era il fantasma del signor Marcol che le fissava. -Oh, papino caro!- esclamò Tabitha abbracciando il padre. - Queste due ragazze hanno chiesto di te!- bisbigliò nell'orecchio al padre. - Io le conosco...- disse Marcol alzandosi. - Le vedo giocare in giardino dalla finestra.- Chiara e Maria si guardarono. Tabitha fece una faccia strana, come se fosse spaventata da qualcosa e indicò la macchina fotografica – Papino, guarda cosa hanno!!-

  • Marcol le guardò e gli disse : - Non osate scattare una foto!- Chiara posò la macchina fotografica per terra e alzò le mani per far vedere che non aveva nient'altro. -Cosa possiamo fare per voi?- chiese Maria amichevolmente – Basta che non svelate la nostra presenza a nessuno! - disse Tabitha – Altrimenti tutti noi saremo spacciati! Questo magazzino è enorme e quasi quasi non ci entriamo tutti.- disse Tabitha. - Chi tutti? - chiese Chiara. - Tutti noi – Si videro delle ombre che circondavano Maria e Chiara: erano tantissimi fantasmi! Le due ragazze erano un po' spaventate ma mantennero la calma – Ok,ok...-

  • Disse Maria un po' agitata. -Staremo mute.- -Chiara,Maria, dove siete e che ci fanno qui tutte queste chiavi?- -Oh, no!!- disse Chiara spaventata – E' mio padre!!!- Si aprì la porta : era il padre di Chiara. - Che ci fate qui!- disse- vi avevo detto di non entrarci!- -Scusaci papà- disse Chiara preoccupata. Il padre accese la luce. I fantasmi erano scomparsi. - Ne riparleremo domani mattina!- disse il padre arrabbiato. Maria e Chiara uscirono con i musi lunghi. Chiara e Maria non chiusero occhio durante quelle poche ore di sonno. Erano state tutto il tempo a parlare di Tabitha e dei fantasmi del magazzino. Il mattino a colazione il padre e la madre di Chiara sgridarono Chiara – Sapevi che non dovevi entrare in quella soffitta!- disse la madre. - E' pericolosa!- - Scusa mamma, scusa papà... Non lo farò mai più...- Maria e Chiara andarono in camera di Chiara tristi. La notte di nascosto riandarono nel magazzino e anche le notti seguenti, facendo compagnia ai fantasmi.

 

Fine

 

Antonella30

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Fantasmi / Vai alla pagina dell'autore: Antonella30