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Autore: JessyJoy    19/11/2014    16 recensioni
Shannon, quarantaquattro anni, ha finalmente deciso di mettere la testa a posto chiedendo alla sua compagna di sposarlo. Ma il cammino verso l'altare è ancora lungo e le insidie si celano dietro ogni angolo. Tra ricordi del loro passato, amori dimenticati e vecchie dipendenze, dovranno fare affidamento solo sul loro amore per superare ogni ostacolo e arrivare più uniti che mai al giorno del fatidico Sì.
Ma dopotutto nemmeno le favole finiscono sempre con un lieto fine e loro lo sanno; dovranno mettercela tutta per coronare quello che all'inizio era solo un sogno.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti! Vi presento la mia nuova storia. Ringrazio chi, per cominciare, ha aperto la pagina del primo capitolo, chi vi arriverà alla fine e tutti coloro che vorranno accompagnare i nostri protagonisti fino alla fine. Ringrazio anche chi vorrà farsi sentire, mi fa sempre un immenso piacere, dandomi consigli, spunti, pareri e riflessioni.
Cercherò di aggiornare una volta alla settimana.
Per il momento non mi resta altro da aggiungere se non: Buona Lettura!!
JessyJoy

Once upon a dream

 


CAPITOLO 1

14 Novembre 2014, Los Angeles

Ho passato tutto il giorno a pensare alla notte appena trascorsa, ai suoi occhi, a come brillavano mentre si trovava di fronte a me, in attesa. Ho pensato a come mi sono sentita emozionata e felice, sognavo da una vita l'arrivo di questo momento e finalmente eccomi qua.
Mi chiamo Whitney ho venticinque anni e sto per sposarmi con l'unico uomo che io abbia mai amato in tutta la mia vita.
Entro nel locale all'ultimo grido in cui, questa mattina, ho dato appuntamento alle mie tre migliori amiche per comunicar loro la grande notizia. Mi guardo intorno e le vedo immerse nelle loro chiacchiere.
Rose una bruna tutto pepe, Liz dai ricci capelli rossi e Mary, la mora nonché mia sorella maggiore.
-Ciao ragazze!- esclamo, si girano verso di me alzandosi per salutarmi. Sono tutte e tre curiose di conoscere il motivo per cui le ho fatte liberare così in fretta da tutti i loro impegni.
-Whitney- urla Liz abbracciandomi -Che bello vederti-.
-Anche per me ragazze- rispondo.
-Ci sono novità?- domanda Rose.
Sorrido -Non posso voler uscire con le mie migliori amiche?- domando.
Mia sorella ride -Con tutta questa urgenza? Dai, dicci cosa succede!-.
-Sediamoci-. Ordino al cameriere tre calici di champagne.
-Allora c'è veramente qualcosa da brindare- esclama Liz.
Io non resisto più e così nel momento che ci vengono posati davanti i bicchieri sollevo la mano sinistra -Shannon mi ha chiesto di sposarlo-.
Tutte e tre urlano di gioia. -Lo sapevo- esclama Mary -Me la sentivo che c'era sotto qualcosa di simile. Congratulazioni tesoro- esclama alzandosi e abbracciandomi.
Liz mi afferra la mano -Accidenti è enorme- esclama -Shannon ha veramente buon gusto, ma dopotutto si è messo con te, quindi si sapeva-.
-L'ho sempre detto che ti avrebbe sposato prima o poi quell'uomo- esclama Rose rubando la mia mano da quelle di Liz -Solo non ero certa sul quando-.
Sorrido al loro entusiasmo -Grazie ragazze. Non potete immaginare quanto sia felice, è sempre stato il mio sogno più grande sposarlo, da quando mi ha baciato la prima volta-.
Mi sorridono tutte afferrando i loro bicchieri -A Whitney e a Shannon- esclama Mary.
-A Whitney e a Shannon- rispondono in coro mentre facciamo tintinnare i calici.
Dopo che il cameriere è passato a prendere le ordinazioni l'attenzione di tutte torna nuovamente su di me. -Vogliamo sapere com'è successo. Ogni dettaglio- esclama Liz -Shannon non è il tipo da lasciare nulla al caso-.
Sorrido abbassando lo sguardo e ripensando nuovamente alla sera prima -In realtà è stata una cosa molto semplice e intima- spiego iniziando a raccontare -Ma devo essere sincera, non me lo sarei mai aspettata. Sono tornata a casa tardi ieri sera, erano circa le otto e...


-Amore sono a casa- esclamo chiudendomi la porta alle spalle.
Sono circondata dal buio e dal silenzio. Cammino lungo il corridoio pensando di essere sola, forse Shannon deve ancora tornare dallo studio, ho il tempo per cambiarmi e aprire il frigo cercando qualcosa da cucinare, non voglio ritrovarmi ad ordinare cinese anche questa sera.
Entro in cucina e non sono pronta allo spettacolo che mi si para davanti. Il bancone è completamente coperto da candele accese che emanano un vago odore di vaniglia, mentre petali di rosa sono sparsi sul pavimento, dallo stereo iniziano a diffondersi  le note jazz di qualche compositore a me sconosciuto.
-Sorpresa- sussurra qualcuno al mio orecchio posandomi le mani sugli occhi. Rabbrividisco a quel contatto, la sua voce è ancora capace di farmi tremare le ginocchia dopo anni che ci conosciamo.
-Shannon...- balbetto impacciata -Cosa succede?-.
-Ho cucinato per te- dice mollando lentamente la presa dai miei occhi.
Sbatto le palpebre un paio di volte per abituarmi a questa penombra, poi oltre la grossa arcata in pietra che conduce in sala da pranzo noto un tavolino rotondo apparecchiato per due e attorno ad esso candele e petali di rosa.
Mi volto verso di lui -Hai indossato la camicia e la cravatta, come mai tutto questo?- è l'unica cosa che riesco a dire.
Shannon sorride e in quel momento sento il mio stomaco ribollire. -Perché ti amo, dev'esserci un motivo?-.
Scuoto la testa -Non avevi mai cucinato per me- gli faccio notare.
-E' da un po' di tempo che ci penso, volevo stupirti-.
Sorrido -Già creando quest'atmosfera ci sei riuscito-.
-Vieni, siediti, la cena è pronta- annuncia afferrandomi la vita e scortandomi fino al mio posto.
Lo osservo mentre mangiamo, ha un'aria strana, non smette un secondo di sorridere e la sua felicità è contagiosa. Mi chiede della mia giornata e mi racconta quello che lui e i ragazzi hanno combinato questa mattina in studio di registrazione; poi dopo aver terminato le portate mi versa un fluté di champagne e propone un brindisi a noi e alla sua cena riuscita alla meraviglia. Sorrido mentre facciamo tintinnare i bicchieri e mi rendo conto di quanto sono fortunata ad aver scontrato questo uomo sul mio cammino.
-Era tutto buonissimo- sussurro osservandolo mentre sparecchia.
-Aspetta a giudicare. Manca ancora il dolce, ti va?-.
Annuisco -Spero sia buono come tutto il resto- rispondo sorridendo.
Sparisce in cucina, lo sento armeggiare vicino al ripiano dei piatti, poco dopo ricompare reggendo tra le mani un vassoio in ceramica bianca prottetto da un coprivivande d'argento.
-Questo dev'essere il pezzo forte- esclamo divertita mentre Shannon lo posa davanti a me.
-Puoi scommetterci, piccola- sussurra scoprendo la portata.
Due mousse ai lamponi finemente decorate occupano una metà del vassoio, ma ad attirare la mia attenzione e a lasciarmi a bocca aperta è la piccola scatolina azzura in un angolo che mostra in tutto il suo splendore quello che è l' anello più bello che io abbia mai visto. Un grosso diamante rotondo incastonato in un anello di platino e circondato da una fascia laterale di altri diamanti più piccoli.
-S-Shannon...- sussurro sentendomi mancare l'aria e portandomi una mano al petto -Questo... questo cos'è? Cosa significa?-.
Lancio uno sguardo verso di lui e per un istante non voglio credere a quello che sta per succedere.
Shannon sorride, poi mi afferra una mano facenomi alzare. Ubbidisco incapace di fare altro e ci ritroviamo occhi negli occhi, posso vedere i suoi brillare di gioia e di impazienza, poi afferra la scatolina dal vassoio e prima che me ne renda conto è inginocchiato ai miei piedi.
Trattengo il fiato mentre sento lacrime di gioia arrivare ai miei occhi.
-Whitney- sussurra prendendomi una mano -Sei la donna della mia vita e non passa giorno in cui io non ringrazi di averti incontrato. Non sai quanto sono fortunato ad averti al mio fianco in ogni momento e voglio questo per tutta la vita. Vuoi sposarmi?-.
Sorrido mentre le labbra iniziano a tremarmi e la vista mi si vela di lacrime.
Annuisco, prima piano quasi ad assaporare quello che sta succedendo, poi sempre più forte. -Sì- sussurro -Sì, Shannon. Lo voglio, voglio essere tua moglie-.
In un secondo l'anello è al mio dito e Shannon in piedi di fronte a me. Mi stringe e mi bacia con passione mentre io mi lascio andare alla sua bocca e alle sue braccia.
Dimentichiamo sul tavolo la mousse ai lamponi, abbandoniamo  le candele ad ardere da sole fino a consumarsi una alla volta, mentre noi chiusi in camera lasciamo che siano i nostri  corpi a parlare, a dirsi tutto quello che noi non siamo stati capaci di dire questa sera. E quando l'alba comincia a schiarire i contorni di Los Angeles noi siamo ancora qui a sfiorarci e baciarci, incapaci di staccarci l'uno dall'altro come se la nostra vita dipendesse solo dallo stare insieme stretti ed abbracciati.


Non ho potuto far altro che rivivere il momento nella mia mente un'altra volta mentre lo raccontavo. Tutte e tre mi stanno osservano colme di meraviglia.
-Avete già deciso una data?- domanda mia sorella.
Scuoto la testa -No, non c'è stato il tempo per farlo ieri- rispondo arrossendo -Ma lo decideremo in questi giorni, sicuramente sarà la prossima estate. Per il momento l'unica cosa che conta è sapere che io e Shannon ci stiamo per sposare- dico cercando di trattenere un gridolino infantile che invece esce prepotentemente dalla mia bocca suscitando l'ilarità delle mie amiche.
-Saremo noi le tue damigelle, vero?- domandano in coro.
-Ovviamente- rispondo -E forse anche Jared se lo vorrà, credo sarebbe più che contento di indossaere un completo color confetto- lo prendo in giro conoscendo la sua passione per i vestiti bizzarri.
Scoppiamo a ridere all'immagine del fratello di Shannon che indossa un pomposo abito rosa.
-Lui lo sa già?- chiede Liz.
-No, vogliamo aspettare di riunire tutta la famiglia per comunicarlo, lui, sua mamma e i nostri genitori- concludo osservando Mary.
-Tranquilla, terrò la bocca cucita- esclama lei intercettando la mia occhiata.
Le sorrido. -Mary. Vuoi farmi da testimone?-.
Sgrana gli occhi poi inizia ad annuire -Sì- urla -Sì, sì, sì, sì!- si alza per abbracciarmi mentre le nostre amiche battono le mani ridendo.

***

Sono uscito di casa alle sette questa mattina, ho avuto il suo odore addosso per tutto il giorno, non ho potuto far altro che tenerla stretta nella mia mente, ripensare alla notte trascorsa, alle sue mani sul mio corpo e alle sue labbra sulla mia pelle. Ma ancora di più non ho potuto smettere di pensare ai suoi occhi strabiliati e intimoriti davanti alla mia proposta, al suo sorriso mentre mi rispondeva sì e alla felicità che continuo a portare addosso sapendo che preso sarà mia moglie e che finalmente diventerò una persona completa.
Sono sdraiato sul divano, è stato difficile tenere il segreto in studio, sopratutto con mio fratello che ha subito notato la mia aria allegra e spensierata e ha provato a scoprire in ogni modo cosa mi stesse succedendo, rinunciando solo quando l'ho minacciato di svelargli i dettagli più intimi della notte appena trascorsa. 
Lancio un'occhiata all'orologio, è quasi mezzanotte, non voglio andare a dormire prima che Whitney sia a casa. Sento le chiavi girare nella toppa mentre sto facendo zapping tra i canali senza trovare qualcosa di soddisfacente, i suoi tacchi suonano sul parquet dell'ingresso e finalmente compare oltre l'arco in pietra della cucina.
-Non stai ancora dormendo?- domanda stupita di vedermi sul divano a quell'ora.
-Ti ho aspettato- rispondo mettendomi a sedere e facendole spazio.
Senza parlare si siede e mi bacia con passione. -Mi sei mancato- sussurra poco dopo spostandosi e lasciandomi senza fiato.
-Non dirlo a me- rispondo appoggiando la mia fronte alla sua -E' stata una giornata lunghissima senza di te e tornare a casa e non trovarti qui è stato ancora peggio-.
-Scusa- risponde assumendo un'espressione mortificata -Ma non potevo dirlo alle mie amiche per messaggio, non stavo più nella pelle-.
-Com'è andata?- domando spostandomi per guardarla negli occhi.
La vedo sorridere mentre abbassa lo sguardo. -Un po' se lo aspettavano, credo. Non le ho mai viste così emozionate, nemmeno il giorno del diploma-.
-Hanno iniziato a pianificare tutto?- domanda.
Annuisco -Già, si sono già proposte tutte come damigelle, ma a mia sorella spetta l'onore di farmi da testimone-.
Rido davanti alla sua espressione di incredula meraviglia -Adesso manca solo il resto della famiglia da informare-.
-Sì. Quando ti piacerebbe farlo?-.
-Ho già chiesto a Jared e Tomo se domani sera sono liberi. Dopotutto è sabato-.
-Cos'hanno detto?-.
-Loro ci sono, e anche Vicky e mia mamma-.
-Quanta fretta- risponde sorridendo -Per me va bene, domani mattina chiamo Rose e le dico di tenersi libera insieme ai miei genitori-.
Annuisco e l'abbraccio -Ho fretta perché voglio che tutti sappiano che stai per diventare mia moglie-. Un secondo dopo mi scosto -Prima che mi dimentichi, ho invitato anche Emma, sarà lei ad organizzare la serata-.
La vedo stringere le labbra per un secondo, so a cosa sta pensando, lei e Emma non si sono mai viste di buon occhio fin dall'inizio, Emma era troppo preoccupata che Whitney potesse interferire nella mia cariera e hanno avuto spesso dei bruschi conflitti, ma tutto sommato ora vanno piuttosto d'accordo.
-Emma lo sa?- domanda.
-Avevo bisogno di un complice che mi aiutasse ad organizzare tutto, sai che lei in queste cose è la migliore-.
-L'hai detto ad Emma prima che a Jared?-.
-Mi sembra che questa cosa ti stia creando dei problemi- dico senza capire perché deve farla tanto grave.
-Non crea problemi a me, ma vedrai tuo fratello quando lo scoprirà-.
-A Jared passerà tutto nel momento in cui gli domanderò di farmi da testimone-.
Sorride e abbassa lo sguardo. -D'accordo- sussurra avvicinandosi al mio orecchio -Allora io vado a togliermi i tacchi e il vestito, mi stanno facendo impazzire-.
Non faccio in tempo a realizzare le sue parole che è già sparita verso la camera da letto.
-Amore- grido correndole dietro -Aspetta un attimo-. Apro la porta della camera e la vedo darmi le spalle mentre si osserva allo specchio. E' immobile, lo fa apposta, sa come farmi impazzire. Mi avvicino afferrando la sua vita fasciata da uno stretto tubino nero. -Cosa ne dici se ti aiuto io a togliere i vestiti?-.
La sua risata cristallina mi contagia, la bacio con passione sul collo e lascio che la sua testa ripieghi sulla mia spalla mentre la mia bocca continua a correre lungo il suo profilo. Sposto dalla schiena i suoi lunghi capelli biondi e cerco il bottone del vestito, lo slaccio lasciandolo scivolare a terra. Si volta verso di me, posso osservare il suo meraviglioso fisico, slanciato ancora di più dagli audaci tacchi a spillo che inossa.
Mi avvento su di lei facendo mia la sua bocca e spingendola verso il letto, dove anche lei è consapevole che nemmeno questa notte dormiremo.
  
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