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Autore: Dany Art 99    19/11/2014    0 recensioni
Macavity non aveva ancora finito con i Jellicle... era stato ad un passo dal compimento del suo piano ma era tutto crollato quando lo avevano scoperto.
Quando lei lo aveva scoperto.
Quella piccola insulsa gatta, la compagna di quella sottospecie di odioso Protettore.
Demetra... avrebbe avuto la sua vendetta e sarebbe stata una delle più dolci e crudeli.
Doveva solo aspettare...
Dal testo:
*… non poteva essere lui. Non di nuovo.
Come uno schiaffo mi ritornò in mente la passata notte Jellicle, quando Demetra saltava addosso al gatto rosso e lo smascherava e lui la prendeva e la sbatteva a terra.
L'avevo quasi persa quella notte... quella notte in cui si avrebbe dovuto solo festeggiare.
Da quella notte tutto era cambiato; l'avevo sempre ammirata ed osservata e col tempo mi ero innamorato di lei, sentendo ogni sensazione amplificata in sua vicinanza, ogni battito accelerato; tutta la mia sicurezza da protettore crollava ogni volta che mi sfiorava.
E da quella notte avevo il suo cuore e il suo amore... e adesso che avevo quasi raggiunto il Dolce Aldilà non potevo permettere a quel pazzo nemmeno di pensare d sfiorarla per farle del male.*
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salveeeeee :) Ecco a voi il sesto capitolo della storia... mi scuso per il mostruoso ritardo ma per cose che non vi sto a raccontare per non annoiarvi (solo una parola.. scuola) sono stata impegnatissimaaaa in questi giorni.
Comunque spero che il capitolo vi piaccia e ringrazio sempre per le recensioni (pleasse anche negative, sono una che impara), quindi vi lascio alla lettura e spero che lo troverete ricco di emozioni.
Buona lettura :)
[Revisionato]

POV POUNCIVAL
 
La guancia mi sanguinava copiosamente e cominciavo a non vederci molto bene. Sfortunatamente non potevo smettere di combattere, guardai di sfuggita Jemina che evitava un'artigliata e si avvicinava a me.
Stavamo combattendo da ormai un'ora e ogni gatto che mettevamo al tappeto da soli o insieme ne entravano due pronti a combattere.
Sentii Jemina appoggiarsi impercettibilmente al mio fianco e la vidi tenersi il braccio sanguinante con la zampa.
-Io non credo di farcela ancora per molto... Poun- mi sussurrò con uno sguardo fermo e freddo quasi da carnefice ..uno sguardo che non apparteneva alla piccola Jemina, quella che cantava con la voce cristallina ed incantava tutti con i suoi movimenti puri e forse ancora immaturi che faceva nel centro della piazzola. La feci abbassare ed artigliai il viso di un gatto che la stava per attaccare facendolo indietreggiare.
Sentii le unghie di un altro gatto nella schiena e sentii un mugugnio di dolore fuoriuscirmi dalle labbra.
-Pouncival- sussurrò Jemina dando un calcio a quello che mi artigliava la schiena e scansandolo quel poco che serviva per farmelo artigliare per bene sul viso.
Stavo cercando di rendergli ciechi il più possibile così non li avrei uccisi e loro non ci avrebbero potuto toccare.
-Jemina.. lo so che potrebbe finire qui e tu lo stai pensando, ma non sarà così e se anche succederà voglio dirti che .. che ti ho sempre desiderato come mia compagna, da quella luna in cui ti ho chiesto di ballare- disse io mentre evitavo graffi e gli davo a mia volta.
Vidi Jemina sorridermi impercettibilemente prima di scansarsi di lato per evitare un attacco.
Due gatti molto più grossi di me mi finirono di nuovo sopra e sentii per un momento di troppo le forze abbandonarmi ritrovandomi a soccombere sotto di loro.
Ero stanco e non c'è la facevo più.. e volevo una cosa per quanto egoista fosse.
Volevo mollare.
Lasciarmi andare e chiudere gli occhi.
Girai il muso mentre le unghie del gatto sopra di me mi perforavano di nuovo la schiena e vidi Jemi che mi osservava mentre cercava di difendersi inerme accucciata al pavimento.
Volevo che il mio ultimo sguardo andasse ai suoi occhi così belli che per un momento avevo pensato mi appartenessero, che potessero specchiarsi solo nei miei.
Ma era solo una favola... troppo poco breve per me che avevo aspettato una vita per anche solo potermi dichiarare.
Chiusi gli occhi non volevo vedere la mia morte negli occhi di quel randagio.
Poi tutto di fermò.
-Basta!- urlò una voce vicino a me e cominciai a sentire un coro di sibili dai vari bidoni.
-Ho detto basta!- era Jemina e stava piangendo, mi girai lentamente e vidi i gatti sopra di me spostarsi al gesto di Macavity che sorrideva malizioso.
-Jemi.. che.. che stai facendo?- chiesi io alzandomi leggermente da terra, lei mi lanciò uno sguardo triste e rassegnato mentre due gatti si avvicinavano a lei.
-Bene.. bene la piccola gattina ha tirato fuori la voce- disse Macavity scendendo dalla “scalinata” dei bidoni e davvicinandosi pericolosamente a lei.
Jemina rimasi ferma immobile a guardarlo con sguardo fiero da vero Jellicle e sostenendo le sue occhiate.
Alzò una zampa come se volesse tirarle uno schiaffo ma poi si fermò a mezza distanza e le accarezzò una guancia facendo sfregare la pelle di Jemi con le sue unghie marce e nerastre.
Lei però rimase ferma come se niente fosse, io finalmente riuscii ad alzarmi ed a mettermi in piedi cominciando a muovermi lentamente verso di lei.
-Bene, anche l'altro finalmente è riuscito ad alzarsi- disse Macavity sorridendo e continuando a graffiare Jemina senza che lei facesse niente.
-Non.. la toccare- sussurrai io cercando di non badare alle ferite pulsanti che sentivo in tutto il corpo.
-E tu chi sei per dirlo?- chiese lui sempre senza guaradarmi, -sono..il suo compagno- dissi io cercando di risultare più sicuro possibile.
Lei per la prima volta si girò verso di me e mi guardò con gli occhi colmi di lacrime e un leggero sorriso sul volto.
-oh... quindi non dovrei toccarla solo per questo?- disse afferrando con decisione la spalla di Jemina.
-No!- mi gettai in avanti verso i due, sembrava tutto a rallenty, mi sentivo veloce come non mani.
Appena arrivai gettai di lato Jemina e mi misi davanti a Macavity che mi squadrò.
-Sicuro di volerlo fare Jellicle? Una volta cominciate le danze solo uno sopravviverà- disse il gatto rosso sorridendomi come se già immaginasse il modo più diventente di uccidermi.
Non risposi, mi limitai a girare intorno mentre lo scontro cominciava.
Non potevo più tirarmi indietro.
 
 
POV DEMETRA

Solo una madre poteva sentire quel dolore.
Sentivo come se mi avessero strappato una parte del petto e me l'avessero mostrata mentre la gettavano da una finestra senza che io potessi fare niente.
La sensazione era quella, nonostante mi fidassi di Mistoffeles e fossi sicura che gli avrebbe protetti a costo della vita.
Argo ed Iris.. quei due cuccioli. I miei cuccioli...
Sembravano una fotocopia più piccola di me e Munkustrap solo che Iris era uguale al mio compagno e Argo aveva il manto quasi identico al mio.
Erano bellissimi.
Guardai Munkustrap che stava camminando al mio fianco fra i vicoli, sembrava concentrato come sempre, come lo avevo sempre visto ma c'era qualcosa di più profondo nei suoi occhi.. qualcosa di dolce che sembrava amplificato.
Poi qualcosa mi distrasse, un odore famigliare che era giunto al mio muso... lo conoscevo. L'odore di Jemina.
Doveva essere stata li da poco, o forse era ancora li.
Mi scostai leggermente e sentii l'odore di Pouncival quasi immediatamente.
Guardai Munkustrap che stava annusando l'aria e chiesi -secondo te sono ancora qui?-, lui mi guardò e mi sorrise -è forte la traccia se non sono qui, sono molto vicini-.
Mi avvicinai a lui e gli sfiorai la guancia con la zampa, lui mi guardò negli occhi e alzò la propria coprendo la mia e stringendola; poi senza dire niente mi trasse a sé e mi diede un veloce bacio quasi a fior di labbra.
Non ci furono parole. Con quel gesto ci eravamo detti tutto quello che serviva.
Stavamo per andare verso un casolare quando un urlo ruppe il silenzio, una voce limpida e angelica che conoscevo molto bene, che avevo imparato a conoscere meglio in quel periodo.
Jemina.
 
 
POV MISTOFFELES
 
Dovevo muovermi.
Percorsi velocemente il tragitto a ritroso correndo come un matto, avevo provato molte volte a farlo nel modo in cui avevo portato Munkustrap alla discarica ma era come se la vicinanza di Macavity bloccasse i miei poteri.
Come se la sua aurea mi schiacciasse.
Quindi non mi rimaneva nient'altro che correre cosa resua ardua dalle due palle di pelo che mi si agitavano nelle zampe.
Non ero mai stato bravo con i bambini.. insomma io ero un gatto prestigiatore non avevo mai dovuto imparare a fare il babysitter!
-Vi prego... state fermi- gli dissi fermandomi un momento, e la piccola Iris mi posò una zampina sul naso, poi schiacciò il fratello come a farmi capire che aveva capito.
Sorrisi leggermente e ricominciai a correre.
Attraversai tutta la parte malfamata della città, poi la strada dove gli umani andavano con la macchina fino ad arrivare ai confini della discarica.
Mi fermai un altro momento per riprendere fiato e poi entrai.
Si sentiva una strana elettricità nell'aria.. infondo erano spariti ben quattro Jellicle senza dare spiegazioni a nessuno.
Bombalaurina stava cercando di calamare tutti con Tuggher che si agitava al suo fianco.
Le piccole erano vicine a Jellylora e Jenny che stava accarezzando la schiana ad un Tumblebrutus parecchio agitato.
Mi avvicinai lentamente cercando di riprendere fiato a Jenny ma sembrava che Argo non me volesse sapere di rimanere in braccio e mi sgusciò via cominciando a camminare verso la gatta che appena lo vide lo prese in braccio guardandolo.
-Mistoffeles?- mi disse guardando prima me e poi Iris, rimanemmo un momento a fissarci poi lei disse poche parole, -stanno bene?- chiese.
-Quando gli ho lasciati stavano andando a trovare Jemina e Pouncival.. sono nel territorio di Macavity, non hanno molto tempo, ho bisogno di rinforzi subito- dissi io.
Lei annuì e cominciò ad urlare facendo arrivare un silenzio tombale alla discarica, tutti la fissavamo come incantati.
-Allora Jellicle... Munkustrap e Demetra sono alla ricerca di Jemina e Pouncival e gli hanno trovati nel nuovo territorio di Macavity. Quindi ora Mistoffeles guiderà i Jellicle pronti a combattererli, ora!- urlò di nuovo tenendo Argo in braccio.
Tutti la osservarono per un momento buono e poi annuirono, chi poteva combattere mi si mise di fianco le altre andarono vicino a Jenny.
La gatta a pois mi si avvicinò e prese in braccio anche Iris, -siete uguali ai vostri genitori- sussurrò sorridendo dolcemente, poi si avvicinò al mio muso e mi diede una carezza materna sulle orecchie.
-Mistoffeles.. riportarli a casa ma stai attento- mi disse, io annuì e cominciai a correre con quasi tre quarti idei Jellicle dietro.
“Tenete duro”pensai.
 
 
POV JEMINA
 
Appena sentii che la zampa di Macavity abbandonava la mia pelle riuscii finalmente a respirare normalmente.
Ero come entrata in uno starto di trance, per cercare di non far capire alla mia mente la situazione in cui stavo, se no probabilemente avrei fatto qualche stupidaggine che avrebbe costato caro a me e Pouncival.
Appena le unghie di Macavity abbandonarono la mia spalla sentii che venivo alzata di peso da due gatti motlo più grossi di me.
Mi gettarono senza un minimo di pudore a terra ed uno dei due si accucciò con me schiacciandomi la spalla ferita e spingendomi a terra in modo che io non potessi muovermi né alzarmi.
Riuscivo però ad alzare la testa giusto in tempo per vedere Pouncival che cominciava a girare pr uno scontro contro Macavity.
no... perchè lo stava facendo?
-Pouncival!- urlai ma il gatto che mi teneva a terra mi schiacciò ancora affondando le unghie nelle ferite ancora aperte e facendomi sfuggire dalle labbra un gemito di dolore.
-Ora zitta e ferma- disse il gatto aumentando la stretta; mi costrinsi a non urlare ma non volevo guardare... non volevo vedere Pouncival combattere di nuovo.
-Pss- sussurrò una voce, un sussurro quasi impercettibile, -pssssss- di nuovo e mi costrinsi a girare il viso.
Mi bloccai non appena incontrai due paia di occhi molto famigliari che mi sorridevano leggermente.
Munkustrap si portò una zampa alla bocca per farmi segno di fare silenzio ed io annuii impercettibilmente, riportando lo sguardo su Pouncival che stava cominciando ad avvicinarsi pericolosamente a Macavity.
Persi qualche battito.
Macavity aveva lo sguardo iniettato di sangue e avesse sete di sangue.. di morte, di quella di Poucival.
In un momento sentii il peso sulla spalla sparire con un lieve crack dopo, mi girai alzandomi leggermente e vidi il corpo del gatto immobile a terra a pancia in giù.
Mi mossi più silenziosamente possibile e mi diressi verso Demetra che mi guardava con le braccia aperte.
Mi ci fiondai diretta annusando un po' di odore di casa, finalmente.
-Stai bene?- mi sussurrò accarezzandomi la schiena, -sì... tranne la spalla va bene.. ma Pouncival..- sussurrai io girandomi, -tranquilla, ora ci siamo noi- mi disse stringendomi di nuovo.
Mentre la stringevo sentivo che mancava qualcosa... era troppo magra..
-Demetra.. che è successo?- le chiesi guardandole l'addome.
-Sono nati- rispose sorridendo lei.
-Oddio... e come sono? Come stanno?- chiesi molto veloce io.
-Stanno bene e te li faremo vedere appena torniamo.. ma dobbiamo portare via Poucival- disse Munkustrap accarezzandomi le spalle probabilemente per calmarmi.
Guardai il gatto striato e per un momento rimasi tranquilla.. nel suo sguardo sotto la preoccupazione c'era l'immancabile calma.
-Tu..voi restate qui- disse poi il protettore appoggiando una mano sulla mia spalla sana e dando un bacio in fronte a Demetra che lo guardava con sguardo serio.
 
 
POV POUNCIVAL
 
Sapevo già che sarei morto.
In fondo neanche Munkustrap era riuscito a sconfiggerlo da solo ed io ero più giovane e meno esperto in combattimento.
Quelli sarebbero stati i miei ultimi momenti da vivo.
Mentre cercavo di schivare le unghiate di Macavity,mi ritrovai a pensare a quello che era successo nella mia vita.
Insomma avevo vissuto, ero quello che saltava più in alto, che faceva le acrobazie più pericolose.. insomma mi ero divertito.
Ma era sempre mancato qualcosa nella mia vita, qualcosa di sicuro che bilanciasse tutta l'insicurezza che io usavo quando ballavo.
E l'avevo trovata.
Jemina, era la mia sicurezza. L'unica sicurezza che avevo mai avuto era che ero follemente innamorato di lei.
La mia sicurezza.
Quella bellissima cosa che c'era sempre stata.
Che non se ne sarebbe mai andata.
O meglio che sarebbe rimasta sempre li, solo che io me ne sarei andato. Per sempre.
Però almeno avevo avuto quello che avevo sempre desiderato.
Un suo bacio.
E mentre un unghiata di Macavity mi prendeva in piedo il petto e sentivo il dolore affluire come il sangue che mi macchiava il petto sentivo ancora il suo dolce profumo e quella dolce pressione sulle sua labbra.


Eccoci giunti alla fine... vi prego non uccidetemi per l'ultima riga... :( lo so è brutto da scrivere ma non vi posso dire neinte senza spilerare la fine...
Vi aspetto per i prossimi capitoli che credo siano due (il finale effettivo e il prologo)... quindi ringrazio sempre chi segue e legge la mia storia... e se volete recensire anche con commenti idioti fate pure :) ahahahahah 
Un bacio, Dany
   
 
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