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Autore: Francy25horan    19/11/2014    0 recensioni
"Quel giorno mi fu fatale come nessun'altro giorno speciale a me."
"Dal 1^ capitolo"
"Ciao ragazzi mi mancherete molto,ci vediamo in spiaggia! Ahahahahah!".Tutti sul pulmino,tranne me, gridarono:"Ciao Ale!!!".Ad un tratto qualcuno mi strappò letteralmente gli auricolari dalle orecchie e io mi girai verso costui pronta ad urlargli in faccia,ma le parole mi morirono in gola quando il sottoscritto,cioè Alexander,mi abbracciò e con un sorriso mi salutò,mentre su tutto il pulmino si alzava un boato di approvazione.'Perchè mi ha abbracciata?Io sono la solita asociale non valgo per nessuno'.Questo era il pensiero che mi perseguì per tutta l'estate.
Leggete :)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Scolastico
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Capitolo 4 Le mie narici erano invase dalla puzza di alcol e di fumo. ‘Per essere una festa scolastica è molto movimentata’ pensai fra me e me. Alexander nel frattempo salutava gente che io non avevo mai visto. Ci stavamo scavando un varco attraverso la folla nella speranza di trovare Fiamma. Eravamo arrivati sotto il palco e di Fiamma neanche l’ombra. Andai dietro il palco per vedere dov’era suo fratello e lo trovai li dietro a provare il microfono. -Stephan! Dov’è Fiamma?!- gli chiesi urlando perché con tutto quel chiasso non mi avrebbe mai sentito. –Oh ciao Alyssa! Fiamma…Fiamma si trova al chiosco dei drink!-Ok!Grazie!-conclusi io urlando. Mi diressi con Alexander a questo chiosco che si trovava vicino al palco, quindi non era così lontano. Mi feci spazio tra i corpi fradici degli adolescenti in quella sala fino a trovarmi di fronte questo chiosco. C’era una fila si e no di 30 persone e Fiamma doveva essere tra quelle. Delle braccia mi circondarono il bacino da dietro e capii subito chi era, Alexander. Riconobbi subito Fiamma dal suo vestito extra attillato sui toni del rosa fluo. Corsi da lei e quasi non calpestai un ragazzo mezzo fatto che mi era sfrecciato davanti. Picchiettai sulla spalla di Fiamma che si girò verso di me con due bicchieri pieni di un liquido verde e l’altro sull’arancione. Fiamma succhiava quel liquido fatto di non so che da due cannucce nere per ogni bicchiere. Appena la vidi glieli tolsi di mano e gli urlai con tono rimproverante-Cosa fai?! Ti metti a bere alcol già da ora?!-Scusa è che mi ero fatta prendere dall’atmosfera del momento!- disse lei con la faccia da cane bastonato. Iniziai a camminare e al primo secchio che trovai gettai i due bicchieri. Mi voltai riferendomi a Fiamma –Dove si può trovare un bicchiere d’acqua qui?!-Devi andare vicino al bagno, proprio a fianco c’è un ragazzo che vende bicchieri d’acqua!- disse lei gesticolando.-Ok!- dissi solamente.-Aspettami vengo anche io con te così non rischio di perderti di vista!- urlò Alexander afferrandomi ad un braccio. Arrivati sul posto dovevo fare una fila madornale. Finalmente era arrivato il mio turno, presi il bicchiere che era estremamente piccolo e mi diressi nelle poltroncine di velluto che erano state messe un po’ qua e la sugli spalti. Ero seguita a ruota da Alexander e Fiamma. Arrivata lì mi sedetti già esausta di stare li solo per fare le file. Bevetti il bicchiere tutto d’un sorso per quanta sete avevo. Vidi Alexander e Fiamma che si sedettero affianco a me. Quel’acqua aveva un sapore troppo forte, mi stava bruciando la gola come se qualcuno me la stava graffiando. Così chiesi spiegazioni a Fiamma – Scusami Fiamma, ma cosa ho appena bevuto?- Lei sbigottita afferrò il bicchiere e lo annusò. Spalancò gli occhi e posò il bicchiere sul tavolino, imprecando qualcosa sottovoce- Ehm hai bevuto della vodka…- disse lei diminuendo sempre la voce. Io in panico non riuscivo neanche a parlare, riuscivo solo a boccheggiare. Alexander strabuzzò gli occhi non sapendo cosa dire. –Cazzo, Fiamma! Ho 14 anni mia mamma mi uccide se lo sa!- sbraitai fuori di me. –Ma se non lo viene a sapere non ti punisce.-rispose lei con la faccia da maniaco.-Ok ma è sempre che ho bevuto un alcolico.- dissi ora con più calma. –E se dormi da me? Non lo verrà a sapere così. – mi propose lei. –E se tua madre glielo dice? Sarò per tutto l’anno in punizione!- risposi io. –E se invece vieni a casa mia? Tanto i miei sono partiti per lavoro e a casa sto da solo, che ne dici?- questa volta fu Alexander a parlare. Ci pensai un po’ su e decisi –Va bene ma sicuro che non ti do intralcio?- cosa poteva esserci di male? Ormai siamo amici, o quasi. –Certo che no! Tu puoi rimanere quando vuoi.- disse lui con un sorriso stupendo. -Bene ora che si è risolta questa cosa possiamo tornare sotto a divertirci un po’?- disse Fiamma liquidando in un attimo quel discorso. E io e Alexander non facemmo altro che annuire ed alzarci in piedi. Stavano dando Animals di Martin Garrix e avevo perso di vista Fiamma. Erano da due ore e più che eravamo rinchiusi in quella gabbia di matti. Alexander era sempre al mio fianco e non lo perdevo mai di vista. La canzone fu interrotta e salì sul palco Stephan, che era più fatto del solito. Prese il microfono di mano al dj e si diresse nel punto più avanti del palco. –Ciao a tutti ragazzi!-iniziò-Ora disponetevi a coppie che ci sarà l’unico lento della serata!- molte persone fecero un brusio di disapprovazione e altri invece applaudivano. –Grazie ancora e buon divertimento!- annunciò Stephan prima di posare il microfono e forse quasi suicidarsi dalle scalette del palco. Mi girai verso Alexander che al momento aveva una faccia da ebete e, nello stesso tempo, scrutava ogni parte del mio corpo. In quel momento arrossii e speravo con tutta me stessa che le luci della sala sarebbero rimaste fioche. –Mi concede questo ballo, milady?- mi chiese lui con fare da galantuomo e porgendomi la mano. Io non feci altro che arrossire ancora di più. La presi con decisione anche se tremavo come una foglia. Le mie braccia si agganciarono dietro la sua nuca e le sue dietro la mia schiena. In quel momento partì Give me love di Ed Sheeran, una delle mie canzoni preferite e i mie piedi si iniziarono a muovere. In quel momento mi sentivo stranamente bene, era come se fossi su una nuvola sospesa e non c’era nessun’altro che io, Alexander e la musica. Mi sentivo protetta tra le sue braccia e sapevo che non mi sarebbe successo niente di male. Lui mi sorrideva e io anche, strinse di più le sue braccia intorno alla mia vita così da diminuire ancora le distanze fra di noi. Ora potevo vedere meglio i suoi occhi: due pozze di cioccolato mescolato al verde di un prato. Volevo affogare in quei occhi meravigliosi che scrutavano il mio viso in ogni suo particolare. Ora ero io a diminuire la distanza fra noi. I nostri nasi si sfiorarono. Avvicinò i nostri visi e finalmente le nostre labbra si toccarono così vogliose di non staccarsi mai più. Sentii la sua lingua picchiettare sul mi labbro inferiore, così aprii leggermente le mie labbra e le nostre lingue iniziarono ad intrecciarsi e a danzare. Quando la canzone finì ci staccammo e intrecciammo le nostre mani. Il mio primo bacio perfetto, dato alla persona che amo. Ci siamo guardati così tanto negli occhi che sembravano esser passati anni.
   
 
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