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Autore: Carminiah    19/11/2014    1 recensioni
Solitamente scrivo poesie, ma per saper scrivere bene bisogna anche variare un po'.
Ed ecco a voi un introspettivo *cori ed esultanze*
Il mio monologo che ho scritto per poter conservare e non perdere mai ricordo di tale pensiero.
Fatemi sapere cosa ne pensate e grazie.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi manca. L'essere che voglio. Qualcosa di strano, che assurdamente ha catturato la mia attenzione e non riesco a liberarmene. Il suo pensiero resta nella mia testa a trapanarmi il cervello, è quasi un'ossessione.
Paragonabile ad una sirena seppure magnifica può ucciderti in un solo colpo, maledettamente consapevole di questo. Può farti ridere come può farti piangere e ti dà tanta confusione da non riuscire a distinguere un "ciao" da un "ti amo", diventano la stessa cosa...
Un essere da cui provo ad allontanarmi con tutta la mia volontà.
Mi piace tentare l'impossibile, e sono così idiota da mandare via l'unica cosa che mi fa stare bene.
Già... "allora cos'è?"- "forse amore?" qualcosa di disgustosamente dolce. Fa schifo anche a me...
Ah, in ogni caso è a conoscenza di tutto, e ci ride su. Perchè non rido anche io? Ridiamo.
Mi sto ridicolizzando, ma non mi importa. Niente mi è mai importato, tranne che quel più di un semplice qualcuno. Ero una macchina, e lo sono tutt'ora, ma alla sua presenza perdo totalmente il controllo della mia mente, dico cose senza senso, sorrido, piango e mi sento … bene.
Come ho detto, me ne sono andata via, mi manca la sua voce, il suo assurdo modo di fare spesso imbarazzante, il suo essere superiore e voler controllare tutto, il suo adorabile musetto -ora mi maledirà a distanza per questo, ma non posso farci niente per me è dolce-, mi mancano anche le sue incoerenze e le canzoni che prendeva in giro … insomma, ci sono cascata, mi ha fregata...
Ora un sentimento umano che causa una reazione a catena mi pervade… provo disgusto nei miei confronti. Perché cedo così facilmente?
Sembrerà strano ma vorrei tornassi, anche se mi fai male, anche se non ti interessa, anche se è solo per giocare.
Ma no, non voglio essere di nuovo trattata come una vecchia bambola di pezza, io sono una macchina e valgo, più del diamante, più dell'universo. Un altro essere come me non è esistente.
Non voglio assolutamente niente da nessuno, ci sono rimasta un po' male con me stessa, ma non è rilevante.
Adoro ammorbare chi mi piace e non ci posso fare niente, è nella mia natura far innervosire la gente.
Sento come la necessità di scriverti e trovata una tua foto tra le e-mail mi è venuto un po' da ridere e un po' da piangere. Te l'ho semplicemente inviata convinta che avresti guardato il messaggio senza rispondermi, che a dirla tutta, sarebbe stato meglio.
Ora invece ti sto scrivendo un romanzo in risposta che non ti invierò mai del tutto. Come sempre …
Mi sfidi a restare senza te, credi tornerò, ne hai quasi la certezza, e così è…
Accetto la sfida e mi dici che potrei parlare con te solo altri dieci minuti, accetto di ricevere spiegazioni a voce ma inizi a ridere e ti sbatto il telefono in faccia e decidi di averne abbastanza della mia arroganza.
Dopo tre giorni sono quasi esaurita, la pazzia mi prende, passo da un umore all'altro in pochi secondi anche per niente, rido istericamente senza motivo, non ti trovo e sono persa...
Mi sento vuota… Pesante… e più ci do peso peggio è.
Non è colpa tua, me ne andai per paura di farti male, forse credi il contrario ma non ti temo.
Sei la mia dolcezza, e in tua assenza piango lacrime amare.
Ti riscrivo per provare un altra volta quella sensazione che mai sono riuscita a spiegare, e improvvisamente tutto sembra scorrere a una velocità incostante, i battiti del cuore viaggiano in tutto il corpo, paura, felicità e un nausea tremenda come se dentro lo stomaco ci fossero acrobati che vogliono mostrare l'esistenza dei sentimenti che cerco solo di mandare giù… e sudo freddo e ho i brividi ovunque come se stessi facendo chissà cosa e balbetto, tremo, divento un pezzo di legno e non capisco più niente.. qualcosa di bellissimo di inspiegabile... beh questo è quello che sentivo... Questo che mai ho avuto coraggio di dirti….
Tu ora sei qua, molto più lontano di prima, non provi più niente e lo ripeti all'infinito. A queste parole sento tutto salire su insieme ad un mal di testa fortissimo e tanta voglia di piangere … tanta… Ho giurato che sarei riuscita ad allontanarmi da te. In caso non ci riuscirò, dovrai subirmi in eterno… è una condanna… Ammetto che anche tu non mi lasci andare, ti assicuri della mia presenza, sai che non riesco ad andarmene e fai in modo di legarmi sempre più a te…
Mi ami, come io amo te e niente avrebbe potuto rendermi più felice di questo, anche se non smetterai mai di dire che sono un essere inutile da cui non ricaverai niente…
Ma perché restare se fosse davvero così?...
   
 
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