Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Baileys    20/11/2014    4 recensioni
Cinque anni sono troppi?
Questa era la domanda che la piccola Zoe si poneva, ogni volta che Harry sorrideva. Secondo il riccio sì, erano troppi. Cinque anni erano il muro che li divideva. Magari un giorno anche Zoe se ne sarebbe convinta.
Eppure, forse non subito, Harry sarebbe tornato sui suoi passi. Forse non subito, ma a Zoe sarebbe passata.
Forse non subito, ma i ruoli si sarebbero invertiti, Harry avrebbe fatto il bambino e Zoe l’adulta.
Forse non subito, ma Harry avrebbe conosciuto la vera Zoe, avrebbe guardato oltre la sua età e apprezzato tutte le sue piccole cose.
Ma tante cose cambiano in tre anni.
-
Ti ho guardato a lungo l'altra sera. Forse i nostri cuori sono davvero così simili, conservano il dolore all'interno. Ti ho guardato a lungo e ho comparato la tua calma apparente alla mia apparente spensieratezza e adesso so che siamo come natura e artificio. C'è una metropolitana che ti passa attraverso, ed un fiume in piena che mi scorre dentro.
-
«ci sono diciassette cose che puoi fare, prima di baciarmi, ed io partirò fra due mesi esatti»
-
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=lBBoujxpbXE
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

(Parte prima)
II: Bimbetta.
     «Haydn? » lo chiamò Harry, non distogliendo gli occhi dalla strada. La radio trasmetteva a basso volume qualche strana intervista che nessuno stava ascoltando. Zoe si girò per guardare dietro al sedile e rise nel notare che il ragazzo aveva preso sonno. «Dorme, è proprio ubriaco»
Haydn Morris era il chitarrista dei White Eskimo, biondo, magro come uno stecco e un faccino troppo da bambino per i suoi ventuno anni.
«Parli? » la provocò lui. La mora gli fece il verso, magari non era nel pieno delle sue facoltà mentali, ma il peggio era passato. «Vai a destra» sorvolò lei, indicandogli la strada al riccio. Era stata una vera fortuna convincere Harry a portarla a casa, certamente non era una gran prospettiva vomitare tutta la notte a casa di Holly.
«Eh dai, di qualcosa» si lamentò Harry, che non sopportava quello stato di semi-silenzio.
«Cosa vuoi che dica? » chiese lei.
«Non so.. quanti anni hai? » le chiese lui. Zoe trattenne il respiro. Non poteva dirglielo fra qualche anno, tipo quando ne avrebbe avuti diciotto? O non poteva semplicemente mentirgli? Tanto ormai era un mese che il riccio credeva Zoe avesse circa diciassette anni.
«Quindici» disse, tremante. Harry sembrò prenderla bene, quasi di buon grado. Magari non gli importava.
«Bimbetta» sorrise lui, scuotendo la testa e alzando il volume della radio che passava una di quelle canzoni che andavano di moda di quel periodo. Zoe rimase a bocca aperta, era troppo presto per cantare vittoria. L’aveva chiamata con quell’appellativo. «Cosa c’è? Non ti piace la musica? » chiese.
«No, è terribile» rispose lei, riferendosi sia alla musica che all’appellativo.
«Eh dai, che gusti complicati» rispose lui, che per un instante si voltò a guardarla sorridendo. «Guarda la strada scemo, e gira a sinistra» lo rimproverò lei. Harry rise ancora, per poi cambiare stazione radio, giusto quando svoltarono il vico. «Fanculo, solo ora metti musica decente» sbuffò la ragazza «Fermati qui – disse, e quando l’auto si fermò aprì la portiera – Buonanotte Hazza, grazie per il passaggio» sorrise Zoe, aprendo la portiera «Buonanotte bimbetta»
 
 
«Quindi cosa ti ha detto? »
«Mi ha detto che sono straordinaria e che qualsiasi ragazzo farebbe bene a scegliermi»
«E intanto lui ha scelto Holly»
Zoe sospirò, appoggiata al muro del corridoio, continuando a lanciare la palla da tennis per terra, che rimbalzava contro il muro e poi tornava a lei. Con l’altra mano era ancora intenta a portare avanti la conversazione telefonica con Cherry. «Non ha proprio scelto Holly» cercò di difendersi Zoe, o meglio di difenderlo. Dopotutto, secondo Zoe, Harry non aveva colpe in tutta questa storia.
«Apri gli occhi Zoe! È ovvio che gli piace Holly, smettila di credere che in realtà ti ama ma solo perché avete una grande differenza di età non ti vuole! » la sincerità di Cherry a volte poteva essere dolorosa, ma Zoe ne aveva proprio bisogno. Ci furono attimi di silenzio, e anche Zoe smise di far rimbalzare la palla.
«Hai ragione – si limitò a dire, rientrando nella propria camera – ma ha detto che sono straordinaria! » esclamò e le due iniziarono ad urlare di gioia.
Cherry era l’amica più sincera che si potesse desiderare, a volte forse troppo. Era una ragazza intelligente e riusciva sempre a tirare giù dalle nuvole Zoe. Cherry aveva appena compiuto sedici anni, ed aveva occhi grigi tendenti all’azzurro e capelli lunghi castani, labbra gonfie ed un bel fisico.
«Devo andare a pranzo»
«Va bene, ciao Cherry Bomb! »
«Ciao Zoe Boom! »
Il tempo esatto di buttare giù il telefono che subito si ricordò che erano le undici, e doveva uscire con Liam. Senza neanche cambiarsi, nel suo pigiama di pantaloncini corti da basket e maglia del McDonald a mezze maniche, infilò la felpa griga e le Superga nere, per poi mettere il guinzaglio al collo di Brandy e uscire di casa. Il tempo era nuvoloso e preannunciava una pessima giornata, il suo San Bernardo nero, marrone e bianco camminava al suo fianco, mentre insieme arrivavano davanti all’abitazione di Liam Payne, migliore amico storico di Zoe.
 
«Si vede che gli piaci» le aveva detto Zoe. Holly scosse la testa «Non credo»
La mora rise, infilandosi sotto le coperte «io dico di sì»
Holly imitò l’amica, spegnendo anche la luce della sua camera. Nel buio della stanza Holly parlò «Ti da fastidio? »
Zoe rimase in silenzio, la risposta la sapevano entrambe, e Zoe non era mai stata bugiarda «Sì – rispose solamente, ed Holly sospirò – Ma sono io quella di troppo, in questa situazione»
Nessuna delle due riusciva a dormire, ma non volevano neanche parlare. Nessuno dei tre si preoccupava mai di parlare di quella situazione.
Erano le due meno venti quando il telefono di Holly squillò: sconosciuto. «Ce ne avete voglia di fare scherzi telefonici a quest’ora eh! Ma andate a dormire! » disse la bionda, per poi chiudere la telefonata senza neanche dargli il tempo di rispondere.
Erano le due meno dieci del mattino quando la telefonata arrivò a Zoe: sconosciuto, ancora. Per quanto addormentata Zoe non era stupida, e l’unico ragazzo che sapeva che la mora e la bionda dormivano insieme, quella sera, era solo lui.
«Amore» rispose la voce oltre il telefono, modificata e irritante.
«Hazza butta giù»
«Amore come stai? » insisteva la voce.
«Hazza, butta giù» poteva certamente buttare giù lei, ma qualche parte dentro di lei desiderava scoprire la verità, e per quando storpiata, la sua voce che la chiamava amore era straordinaria.
«Amore ma chi è Hazza? »
«Hazza non rompere il cazzo e butta giù» ripeté la mora, per poi sentire delle risate provenire dall’altra parte del telefono. «Ci hai sgamati» rispose Harry, con una voce normale.
«Ricordati che io so tutto – scherzò Zoe – buonanotte Hazza»
«Buonanotte bimbetta»
E nel buio della notte Zoe sorrise.
 
«Straordinaria? » chiese Liam.
«Straordinaria» confermò lei.  Quella parola continuava a risuonare nella sua mente ogni volta.
«E intanto continua a piacergli Holly»
«Probabilmente» rispose lei.
Liam aveva diciassette anni ed era il suo migliore amico da quando lei ne aveva sei. Aveva capelli castani ed occhi color del miele.
«Sa che si sta perdendo una ragazza straordinaria ma continua a inseguire una ragazza irraggiungibile»
Zoe rise, scuotendo la testa.
 
Da: Holly, 1 luglio ore 19.47
Harry mi ha detto che gli piaccio.
 
«Cosa gli hai risposto? » chiese Zoe, non appena Holly rispose al telefono. «Che per me è solo un amico – disse, Zoe fece un sospiro di sollievo – ma che deve aprire gli occhi»
Zoe aggrottò le sopracciglia, cosa intendeva?
«Mi ha detto ‘lo so, forse piaccio a Zoe?’ – continuò Holly – e io gli ho detto ‘non lo so, chiedilo a lei’ e lui ‘no, se gli piaccio me lo deve far capire’»
Zoe respirò a fondo «scusa Holly, ci sentiamo per messaggio»
Il suo battito era aumentato, cercava inutilmente di calmarsi e di non piangere, non lì, in autobus, in mezzo a tutti.
 
A: Hazza, 1 luglio ore 20.08
Come dovrei fartelo capire?
 
Da: Hazza, 1 luglio ore 20.10
Quindi è vero?
 
A: Hazza, 1 luglio ore 20.35
Sì.
 
«Ti piace più di Will? » le chiese Liam.
Zoe prese un tiro di sigaretta, con le sopracciglia aggrottate, mentre osservava Brandy e Marley – il pastore maremmano di Liam – giocare nel prato vicino al lago di Goostrey.
«Nah – rispose, buttando via la sigaretta – di Will ero innamorata persa»
 
Dietro le quinte Zoe respirava a fatica, un altro assurdo attacco di panico. Alzando lo sguardo però incrociò quello di un ragazzo, con le bacchette da batterie in mano, che la fissava. Nella sua innocenza da dodicenne Zoe distolse lo sguardo, ma quello di lui continuava a incombere su di lei. Zoe sorrise, era un ragazzo davvero carino.
 
«Will lo amavo come si ama la cioccolata – spiegò Zoe, facendo ridere Liam – sai che ti fa male, ma continui a mangiarla perché ti toglie di dosso tutta la tristezza, e poi è così buona! » i due migliori amici risero, per il paragone così azzeccato.
 
Ogni sguardo.
Ogni abbraccio.
Ogni risata ed ogni cena fuori a base di kebab.
Ogni birra consumata nella casetta sul retro di casa sua.
Ogni momento.
Ogni secondo.
Will, per Zoe era stato la sua luce alla fine di una strada scura. La classica ragazza triste e sola che trova l’amore che le salva la vita e vivono per sempre felici e contenti.
Sbagliato. Zoe e Will non erano mai stati insieme. Will per tutto questo tempo non aveva neanche mai immaginato dei sentimenti che Zoe aveva provato per lui. Zoe, con l’aiuto indiretto di Will, si era salvata da sola.
E quando Zoe glielo aveva rivelato, il suo amore, dopo anni, lui l’aveva rifiutata, poiché incapace di tenersi una storia seria, e Zoe era meglio delle altre e non avrebbe mai voluto spezzare il cuore ad una ragazza come lei.
Magari infondo al suo cuore Zoe continuava a sperare che un giorno Will avrebbe capito che era pronto per una relazione seria, un giorno avrebbe capito che nessuno lo avrebbe mai amato per i suoi pregi e soprattutto per i suoi difetti la metà di quanto lo amava lei. Avrebbe capito che c’era un motivo per cui odiavano entrambi il cocco. Avrebbe capito che c’era un motivo ché i suoi occhi da quando hanno iniziato a incontrarsi con quelli di lei si erano scuriti, diventando sempre più marroni, come quelli di Zoe. Avrebbe ricordato la prima volta che si erano visti, e Zoe ci piangeva ancora e si emozionava ogni volta che ci pensava.
Zoe ancora sperava che Will avrebbe capito un giorno tutto questo, e sarebbe tornato.
Perché Zoe sapeva che se lo avrebbe fatto avrebbe mollato qualsiasi ragazzo – perfino Harry – per lui.
 
«Sabato suonano i White Eskimo al Red Lion di Goostrey» affermò Zoe, ancora seduta sul prato vicino a Liam.
«Io sono ad Holmes Chapel ad un compleanno» si giustificò il ragazzo.
«Tranquillo vado con Cherry e Niall» sorrise Zoe, guardando l’amico.
«Com’è il rapporto fra te e Niall? » chiese Liam.
«Perfetto, nessuno ci pensa più» spiegò la mora, felice.
Niall era stato una cotta da nulla per Zoe, certo, duratura, ma da nulla. I due in quel momento erano migliori amici.
Niall era un biondo tinto, dagli occhi blu, aveva quasi diciotto anni e ogni giorno di più che Zoe e Niall si conoscevano si stupivano della loro incredibile uguaglianza, nel carattere, nelle paure, nelle opinioni. I due ragionavano proprio allo stesso modo, e Zoe lo sapeva, Niall se lo sarebbe portato all’altare, per quanto non fosse innamorata di lui, era in assoluto il ragazzo perfetto da sposare. Quei due erano fatti a posta l’uno per l’altro, lo sapevano tutti.
«Comunque fidati di me, tu ti innamorerai di Harry, ti conosco bene» la rimbeccò Liam. Zoe rise, avrebbe fatto di tutto per impedirlo, dopotutto per lui era solo una bimbetta.
 
«Smettila di bere e fumare così tanto, che poi continui a sentirti male! » la rimproverava ancora una volta Harry.
«Ho capito, basta» ripeteva Zoe con la testa fra le mani.
«Ma cosa posso pretendere da una bimbetta? » disse, con tono di scherno lui.
«Smettila di chiamarmi così! » si arrabbiò Zoe, non sopportava quell’appellativo, lo sapeva già di suo che la distanza di età era tanta.
«Perché? Non sei mica la mia ragazza» rispose lui beffardo.
«Appunto per questo smettila»
«Ma c’è chi lo dice in modo affettivo» le sorrise lui, dolcemente, e il cuore di Zoe si scolse.
 
Dopotutto, lei era la sua bimbetta.

 
.::
E dai, recensite!
Vi prego, recensite!
Se no mi fate piangere:c
No vabbé apparte gli scherzi.
Ci ho buttato tremila personaggi solo in sto capitolo, e tranquilli che ce ne sono degli altri!
Cherry mi piace molto come persona, è una tipa tosta e dice le cose in faccia,
è un personaggio di cui vado fiera.
Mentre come vedete, ho deciso di raccontare del primo grande amore di Zoe un po' superficialmente, 
il motivo è che vorrei approfondirlo più avanti, Will è un personaggio molto particolare.
Niall invece è stata una cotta passeggera, ma i due sono identici in carattere e atteggiamenti e Zoe non è stupida
sa bene che sono l'uno per l'altra, ma il sentimento che la lega lui è pura amicizia e non scoccherà mai in qualcosa di più.
Ho deciso poi di mettere alcuni flashback della storia fra Harry e Zoe, piccole cose (non in ordine cronologico)
Il San Bernardo che si chiama Brandy concedetemelo, sono scema chi mi conosce lo sa.
VI VOGLIO BENE.
ma recensite.
Lovelove

 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Baileys