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Autore: Alexiel Mihawk    20/11/2014    1 recensioni
«Questa storia deve finire, Luxus!» gli dice almeno una volta a settimana «In questa gilda non ci possiamo stare tutte e due! O io o Erza!»
E ogni volta lui la guarda con aria di sufficienza e le dà la stessa risposta.
«Sai che io sceglierei sempre te, Mira, ma non sono il Master»

Raccolta di drabble/flashfic/oneshot sulla coppia Laxus/Mirajane.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luxus, Dreher, Mirajane
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Alexiel Mihawk
Titolo: Some things change and some things don’t
Genere: generale
Rating: verde, sfw
Avvertimenti: flashfic
Ambientazione: post capitolo 287, quando Luxus sconfigge Alexei/Ivan
Note: E siamo al terzo capitolo di questa raccolta malcagata, cosa che in realtà ho scoperto non importarmi più di tanto perché mi diverto lo stesso a scrivere su questi e sinceramente non vedo l’ora che arrivi il porn fest perché secondo me questi qua hanno del potenziale inespresso. Credo che dal prossimo capitolo partirò con qualche AU perché le amo e ho già in mente un paio di contesti interessanti (oltre ad alcune Avatar!AU che saranno collegate con le Avatar!AU della raccolta Gajeel/Levy).
Ultima cosa, io e alcune amiche abbiamo iniziato il FanFiction Meme su Livejournal, funziona così, io dò una lista di fandom e il mondo mi lascia dei prompt su quei fandom/quelle ship, in modo che io possa poi scriverci, trovate la mia lista qui sul mio Livejournal, se volete passare e lasciare dei prompt sentitevi liberi di farlo (sì, c'è Fairy Tail e sì ci sono sia la Miraxus che la GaLe)  


 
Some things change and some things don’t
 
 
Non stava davvero dormendo.
Era solo sdraiato sul letto, un braccio a coprirgli occhi, leggere scariche elettriche gli attraversavano la mano e sfrigolavano a contatto con l’aria: cercava di concentrarsi sul rumore per evitare di pensare.
Fu un leggero bussare che lo riscosse, Mira non attese nemmeno il permesso di entrare, con un gesto veloce aprì l’uscio e si fece largo nella stanza buia, riuscendo a non inciampare sul giaccone di Luxus, gettato malamente a terra, solo grazie ai raggi di luna che si facevano timidamente strada dalla finestra.
«Che vuoi?» chiese mettendosi a sedere.
Era così insolito vederla nella sua stanza, riportava alla mente ricordi di un tempo passato, di una vecchia Mira. La nuova Mira non entrava nelle camere altrui, non disturbava la gente mentre dormiva, non dava sfoggio del suo brutto carattere ed evitava di mettersi in situazioni imbarazzanti con individui del sesso opposto.
«Hai intenzione di rimanere chiuso qui dentro per sempre?» domandò la ragazza portandosi le mani alla vita e lanciandogli uno sguardo severo.
«Solo fino a domani mattina, non preoccuparti».
«Non mi preoccupo per il torneo, Luxus, mi preoccupo per te. Perché erano anni che volevi rivedere tuo padre e quando ci riesci lui cerca di farti secco attaccandoti in gruppo».
«E non facendomi nemmeno un graffio».
«Non sono le ferite fisiche a impensierirmi, e lo sai» borbottò la ragazza iniziando a infastidirsi.
Luxus scoppiò a ridere, divertito nel vedere che, dopo tutti quegli anni, qualcosa del passato fosse rimasto: riusciva ancora a farle perdere la pazienza. Certo non come ci riusciva Erza ai tempi d’oro, ma in un modo più subdolo, più intrigante, portando alla luce una Mira che non sempre si riusciva a vedere, ma che era impossibile non amare.
«Mi stai mettendo il broncio?» le chiese sornione.
«Io non metto il broncio» mugugnò la Strauss sedendosi sul bordo del letto.
«Come no» il ragazzo sorrise debolmente «Sto bene, davvero. Sapevo cosa aspettarmi, il vecchio mi aveva avvisato e aveva ragione, come sempre»
Mirajane gli lanciò una delle sue occhiate di fuoco, uno sguardo che diceva: non mi raccontare palle, maledetto stronzo. Ma non aprì bocca; si alzò dal letto e si avvicinò alla porta, ma fu bloccata a metà strada dalla voce di Luxus.
«Mira, so che ti preoccupi per me, ma, davvero, non è necessario. Non sono Elfman, so cavarmela, anche senza una sorella che si preoccupa in continuazione per tutto quello che faccio».
La ragazza si bloccò per qualche istante, irrigidendosi, indecisa se mandarlo al diavolo o rispondere che lei non si preoccupava sempre per Elfman, e anche se così fosse stato quelli non erano affari suoi.
Alla fine non disse niente e raggiunse la porta che si aprì cigolando, si girò a guardarlo e per un attimo fu tentata di andarsene senza nemmeno salutarlo, ma non era da lei, la nuova Mira non faceva queste cose, non se la prendeva per delle sciocchezze, non ignorava gli altri e non metteva il broncio.
«So che ti dà fastidio, lo so, ma mi preoccupo per te anche mi dici di non farlo. E fidati quando ti dico, Luxus, che mi preoccupo in molti modi quando ci sei di mezzo tu, ma decisamente non come una sorella, mai come una sorella».
La porta si chiuse dietro di lei, lasciando il giovane con gli occhi sgranati e la bocca semi aperta.
Forse, dopo tutto, Mira non era così cambiata.





   
 
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