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Autore: Sawyer93    20/11/2014    0 recensioni
- Nessuno ha bisogno di me.
- Io sì, ho bisogno di te.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate, Sawyer
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole ormai era sorto da diverse ore, ma non faceva troppo caldo, anzi, c’era un leggero venticello che rendeva la temperatura abbastanza sopportabile nonostante fosse Giugno inoltrato.
Seduto in macchina, James, o meglio, Sawyer, stava guidando lungo l’autostrada che collegava la California con l’Oregon, in testa un mare di pensieri: era ormai passato più di un anno da loro ritorno dall’isola, da “quella maledetta isola”, ed anche tutto il polverone attorno a lui e agli altri si era placato, ma nonostante questo c’erano ancora delle cose che sentiva di dover chiarire, delle cose che non lo facevano dormire di notte.

***

Dopo circa 5 ore di viaggio, l’uomo arrivò alla periferia di una graziosa cittadina dell’Oregon, Ashland, fatte di case unifamiliari, con giardino e posto macchina, un classico americano. Guidava piano ed alternava lo sguardo tra l’esterno ed un foglio che teneva in una mano.
 
Lincoln Street n. 42

Giunto finalmente all’indirizzo segnato, parcheggiò lungo il marciapiede e spense il motore. Un respiro profondo per poi guardarsi allo specchietto: gli occhi non avevano perso la profondità ed espressività di un tempo, i capelli sempre biondi ed un po’ scombinati.
 
"Ce la posso fare. Ce la devo fare!" disse tra sè e sè, prima di scendere dalla macchina, chiuderla ed avviarsi lungo il vialetto di quella tipica casa americana.
I passi erano lenti, come se avesse paura ad avvicinarsi alla porta di casa. Giunto a quella porta, fece un ultimo respiro prima di bussare.
Passarono pochi secondi, che sembrarono eterni per James, dopodiché la porta si aprì…
Lei era sempre bellissima, occhi verdi nei quali chiunque si sarebbe perso e lunghi capelli neri: Kate non aveva perso il suo fascino.
Si guardarono  per alcuni secondi in silenzio, occhi negli occhi, non servivano parole, era oltre un anno che non si vedevano. Sawyer non distolse lo sguardo dagli occhi della ragazza, forse la sola di cui si fosse davvero innamorato e lei lo guardò inizialmente dalla testa ai piedi come per accertarsi che fosse davvero lui.
 
“Che ci fai qua”? disse lei per rompere quel silenzio. Il tono di voce era calmo e pacato, quasi dolce.

“Sono qui…per te” rispose lui con un leggero sorriso sulle labbra. Lei sorrise di rimando e si allontanò dalla porta, per fargli capire di entrare. Lui entrò e chiuse la porta alle proprie spalle, per poi seguire la donna. Non si abbandonò neanche a guardare la casa, il suo unico interesse era lei.  Arrivarono nel salone e si sedettero su un divano rosso, l’uno accanto all’altra.

“Come stai?” domandò lui stavolta. Non aveva smesso di guardarla negli occhi con grande intensità.

“Sto bene, grazie, anche se spesso mi capita di pensare a tutto quello che è successo, a chi abbiamo lasciato…a te” questa ultima parte la disse leggermente a bassa voce, quasi come per non farsi sentire.

Lui sorrise a quelle ultime due parole: “Anche io spesso penso a tutto…a te. Non c’è notte in cui non mi arrivi nei miei sogni più belli. Ehm….Aaron?” domandò.

A sentire quel nome Kate ebbe un leggero sussultò: “Sta bene, ogni tanto Claire la sento e mi parla di lui…non è il caso di vederlo o sentirlo, credo possa capire”

“Ehm…sì, scusa delle domanda” rispose lui, scotendo leggermente il capo, conscio di aver toccato un nervo ancora scoperto.

“Tranquillo” disse con dolcezza per poi posare la sua mano su quella del ragazzo “Che cosa fai a San Francisco?” domandò lei.

Quasi non si accorse di quella mano posata sulla sua: “Bè passo da un lavoro all’altro, non ho niente di stabile, un classico della mia vita insomma no?” disse con una leggera risata “Te invece che combini qui?” concluse.

“Sei sempre stato un tipo a cui piaceva vivere la vita con leggerezza” disse ridendo anch’essa “Io ho trovato lavoro come segretaria presso uno studio legale. Cioè capisci, uno studio legale io, proprio io!” disse lei con tono ironico che portò ad una risata generale.

“Bè è proprio il colmo questo per te” rispose Sawyer scotendo il capo ridendo “bè ormai anche quel periodo è passato per fortuna” concluse adesso seriamente.

“Sì , è proprio il caso di dirlo” rispose lei, seriamente “Senti, se non hai da fare, ti va di fermarti da me, almeno per la cena?” domandò.

Lui ci pensò sopra: “Uhm…sì, direi proprio di sì, tanto nessuno ha bisogno di me” disse in riferimento alla sua alternanza di lavori.

Lei lo guardò negli occhi intensamente, come forse mai aveva fatto: “Io sì, ho bisogno di te” disse questa parole quasi sussurrandole, dopodiché rimasero entrambi in silenzio.

Entrambi si guardarono ed avvicinarono i loro visi: potevano sentire i loro respiri l’uno l’altro e alla fine…si baciarono; forse il bacio più bello che ci sia stato fra di loro, un bacio senza preoccupazioni, senza ansie e paure. Un bacio vero.
 
 
 
 
   
 
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