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Autore: Alexiel Mihawk    20/11/2014    0 recensioni
Neville e Pansy nella foresta. Anche il gesto più piccolo può cambiare il futuro di qualcuno.
Quattro brevi flashfic sul rapporto tra Pansy e Neville, che andrà dipanandosi nel corso dei sette anni.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Neville Paciock, Pansy Parkinson
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Autore: Alexiel Mihawk
Titolo: Fight and run
Personaggi: Pansy Parkinson, Neville Paciock
Genere: generale, azione, missing moment
Rating: verde, sfw
Avvertimenti: flashfic, what if?
Note: e ci siamo. Ecco la fine e sì, si conclude proprio così, perché non voglio aggiungere scene plateali tra Neville e Pansy, perché vorrei rimanere il più possibile IC e sono convinta che già un cambiamento di questo genere sia enorme per Pansy, perché lei è la ragazza che suggerisce di consegnare Harry, non dimentichiamolo mai. Inoltre questa storia non ha mai voluto essere sentimentale, ma solo uno studio di personaggi e personalmente sono davvero soddisfatta di quello che è uscito, perché non mi ero mai trovata in una situazione simile prima. Quindi sì, io la chiusura la immagino così, con una scelta e una corsa per salvarsi la vita e noi sappiamo che sia Neville che Pansy sopravviveranno e personalmente questo mi basta, spero sia sufficiente anche a voi.



Fight and Run


Settimo anno.
 
Neville non riesce a credere di essere l’unico ad avere notato il gruppetto di Serpeverde che sono riusciti a sgattaiolare fuori dai sotterranei. Certo, la situazione in quel momento è un po’ impegnativa, pensa schivando una Bombarda, e lui non poteva mica pretendere che la McGranitt mettesse qualcuno di guardia davanti a Serpeverde per impedire agli studenti di uscire.
Si tuffa dietro a un muro crollato, evitando per un pelo un’Avada Kedavra, sporgendovisi poi prontamente per lanciare una serie di incantesimi che spera andranno a colpire il nemico, quindi infila la porta e scompare dietro al gruppetto che ha tutta intenzione di fermare.
Quando li raggiunge si accorge che sono solo in quattro e per qualche secondo si chiede se non sarebbe più veloce attaccarli tutti alle spalle e vendicarsi di sette anni di angherie, ma poi si ricorda che no, i Grifondoro quel genere di azioni meschine non le perpetrano, così sbuffa e intima loro di fermarsi.
Pansy Parkinson si gira sfoderando la bacchetta e urla a Draco, Tiger e Goyle di proseguire senza di lei.
«Rimani fermo dove sei Paciock, o giuro che ti crucio».
«Sì, come no. Vengo adesso dalla battaglia nella sala grande e tra i due quello più allenato al combattimento sono io».
«Per quel che mi importa puoi tornarci e potete ammazzarvi tutti tra di voi».
Neville ride sarcastico, ride di lei e Pansy sente il sangue fluirle sul viso, non capisce bene il perché, ma si sta vergognando.
«E nel frattempo tu cosa farai? Cercherai Harry per consegnarlo ai tuoi amichetti con il mantello?»
«Io non sono-»
«Risparmiami le belle parole, Parkinson, eri disposta a vendere il mio amico per salvarti la pelle, l’ha visto tutta la scuola»
A questo punto la ragazza è color prugna e quando gli risponde la sua voce è carica di risentimento, oltre che di imbarazzo.
«Appunto! Non siamo tutti combattenti nati, Paciock, ci sono battaglie che non si possono vincere e io, se permetti, vorrei vivere. E ti assicuro che comunque si concluderà questa battaglia per me, per noi studenti di Serpeverde, sarà comunque una sconfitta».
Il Grifondoro si accorge per la prima di non avere mai visto la situazione sotto quel punto di vista: se Voldemort dovesse vincere il loro destino, come pedine in una guerra non hanno scelto di combattere, sarebbe segnato, ma se, invece, dovesse perdere? Cosa succederebbe ai figli di quelle famiglie che hanno seguito il Signore Oscuro? Non ti dovrebbe nemmeno importare visto cosa loro hanno fatto alla tua di famiglia, ma Neville scopre che non è così, scopre che, in realtà, gli interessa. E alla fine capisce che le loro vite saranno distrutte, smembrate e ridotte in pezzi: i loro genitori verranno gettati in una prigione da cui non c’è ritorno e i beni delle loro famiglie espropriati da un ministero a cui non interessa nulla del loro futuro.
Non sa cosa lo spinga a farlo, ma il suo braccio si muove da solo e lo vede allungarsi e protendersi davanti ai suoi occhi, finché non è completamente teso, come parte di un ponte, tra lui e Pansy.
«Combatti» le dice «Combatti per il tuo futuro».
La ragazza sgrana gli occhi e apre la bocca, ma non ne esce alcun suono.
«Se combatti con me, con noi, avrai una possibilità, e una possibilità di cambiare le cose è sempre meglio di un futuro già deciso».
La vede mordersi il labbro inferiore e abbassare lo sguardo, sa anche lui che non deve essere una decisione facile, ma quando mai le cose sono state facili per loro? La loro generazione è dovuta crescere fin troppo in fretta e, in parte, Neville se ne dispiace, pur rimanendo orgoglioso dell’uomo che è riuscito a diventare.
Quando Pansy alza la bacchetta e la tende contro di lui il Grifondoro ha a malapena il tempo di buttarsi a terra mentre un «Incarceramus» rimbomba per il corridoio; gli corre incontro e lui pensa che voglia aggredirlo, ma sta solo cercando di aiutarlo a rialzarsi.
«Paciock, muoviti!»
Neville obbedisce, fa appena in tempo a girarsi e a intravedere, con la coda dell’occhio, Yaxley intrappolato in un fitto nodo di corde che, purtroppo per loro, già iniziano a sfaldarsi.
«E ora?» domanda Pansy trascinandolo per una manica.
«Ora corri».








 
   
 
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