Film > The Avengers
Ricorda la storia  |       
Autore: Ally5678    20/11/2014    1 recensioni
credo che tutti quelli che non hanno letto i fumetti (come me) non abbiano la minima idea di cosa successe la fatidica notte in cui si incontrarono il falco e la vedova. no non parlerò di Budapest, quello per me è successo molto dopo. ecco quello che mi sono immaginata. con una piccola aggiunta comica nel secondo capitolo.
[Clintasha]
________________________________________________________________________________________
le recensioni sono ben accette e anzi se qualche anima pia sarà abbastanza annoiata dal mondo reale per aver qualche minuto da spendere non la ringrazierò mai abbastanza (e vi regalerò un biscotto ^.-)
*fa ciao con la manina*
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Agente Phil Coulson, Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Tony Stark/Iron Man
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclamer:
 i personaggi presenti e/o citati in questa storia (Vedova Nera/ Natasha Romanoff, Occhio di Falco/Clint Barton, Nick Fury, Phil Coulson e Iron man/ Tony Stark) non sono miei (magari!) ma di proprietà di quei geni della Marvel o di chi per loro.
 
 
 
 
Ero stato mandato ad ucciderla. Nell’ ultimo anno aveva al suo attivo una ventina di omicidi. Era un pericolo per il mondo e per lo S.H.I.E.L.D. . Dopo mesi ero riuscito a rintracciarla e a capire quale fosse il suo prossimo obbiettivo. Aprii la valigetta e tirai fuori la mia arma. Chiusi nella mano l’impugnatura dell’arco e, con un movimento secco del braccio, lo feci scattare. Mi sdraiai sul bordo del tetto e regolai la corda. Afferrai la faretra e me la sistemai sulla schiena. Testai il suo funzionamento spingendo più volte il bottone sull’impugnatura per cambiare la punta delle frecce. Stava scendendo il crepuscolo. Afferrai il visore notturno e il falco si preparò alla caccia.
 
A mezzanotte arrivarono nel vicolo sotto me gli obbiettivi della Vedova Nera (questo era il suo nome in codice ed a mio parere era perfettamente azzeccato). Vidi una figura scura avvicinarsi a loro e selezionai la freccia adatta. Incoccai e tirai la corda fino alla mia guancia. Scoccai. Silenziosamente volò in mezzo a loro e si conficcò a terra. Sfiorai il pulsante e la punta esplose in una nube lacrimogena. Attivai il sensore termico. C’erano solo due figure nella mia visuale, i due uomini. Dov’era finita?! Porca putt.. Non feci in tempo a finire l’imprecazione che qualcosa mi fu addosso e mi sbatté le spalle oltre il cornicione. La guardai stupito. Aveva si e no 15 anni. Il viso giovanissimo era incorniciato da una massa di capelli rossi, tagliati alle spalle. Il corpo, troppo magro, era fasciato in un giubbotto di pelle nera e un paio di jeans logori. Era evidente che i suoi capi non le davano molte risorse. E io che mi lamentavo di Fury!
“Chi sei?!”
 Mi urlò contro strattonandomi per il colletto. Tentai un colpo di reni per raggiungere l’arco dietro di lei, fuori dalla mia portata.
“Per chi lavori?!”
Mi spinse il coltello che aveva in mano  verso la gola. Sapevamo entrambi che non avrei parlato. Mi teneva ferme le gambe con le sue, spingeva il mio braccio destro a terra, mentre il sinistro era quasi libero. Grosso errore ragazza! Aveva una pistola sistemata nella fondina destra, non troppo lontana dalla mia mano. Ah-ah, errore madornale! Feci una finta col braccio destro come se me la volessi togliere di dosso. Come previsto caricò ancora di più il suo peso da quella parte lasciando dello spazio al mio collo. Con un movimento rapido spostai la testa e estrassi la pistola dalla fondina con la mano sinistra. Si accorse del mio movimento solo quando la canna dell’arma le premeva sul petto.
“Bastardo mancino!”
Sorrisi con una scrollata di spalle e afferrai l’arco. Feci per cambiare arma e, nel nanosecondo in cui rimasi disarmato mi attaccò. Rotolammo sul tetto. Cavolo se era brava! Di sicuro non l’avrei mai uccisa, ma dovevo comunque portarla allo S.H.I.E.L.D. . La bloccai a terra così come aveva fatto lei con me poco prima (facendo attenzione a tutte e due le mani però!)
“Bene bene” piegai la testa “ecco qua la famosa Vedova Nera”
Mi lanciò un’occhiata di fuoco. Se uno sguardo potesse uccidere… Mi avvicinai al suo viso per osservarla meglio. ( Ehi avevo 20 anni mica di più!) Sentii una botta sulla radice del naso che iniziò a sanguinare. Quando smisi di vedere nero mi accorsi che era scivolata via e mi puntava la pistola alla tempia.
“Tu sai chi sono io, ma tu chi sei?”
Ero rimasto senza fiato “M-Mi chiamano Occhio di Falco”
Aveva in viso un’espressione che voleva dire ‘questo spiega tutto’. Sentii il rumore di uno sparo soffocato da un silenziatore. Istintivamente mi buttai dietro all’uscita di un condotto di aerazione trascinando il mio obbiettivo con me. Era ferita al braccio sinistro, sanguinava. Estrassi da una tasca della faretra una vecchia maglietta che portavo sempre con me. Ne strappai un lembo e glielo strinsi sotto la spalla a mo’ di laccio emostatico, mentre col resto facevo pressione sulla carne.
“S-Sto bene” La sua voce era un sussurro in confronto al suono delle pallottole contro il nostro rifugio
La faretra era ancora posizionata sulla mia spalla mentre l’arco era abbandonato sul tetto, in bella vista
“Cazzo!”  ero disarmato.
“Vai ti copro” era la voce della ragazza che avevo accanto. Perché lo stava facendo? Perché mi aiutava quando avevo l’ordine di ucciderla? Forse per lo stesso motivo per cui io le avevo salvato la vita? Non l’avrei mai saputo. Fatto sta che, quel giorno, afferrò la pistola e fece fuoco colpendo in pieno uno dei due assalitori. Sentii l’urlo dell’uomo che mi risvegliò. Saltai fuori dal nascondiglio e rotolai sulla spalla destra. Agguantai l’arco e incoccai al volo. Un sibilo familiare e un grido. Centro perfetto, come sempre d’altronde. Accertato che fosse veramente morto, mi ricordai della rossa (e russa come avrei scoperto più avanti) e corsi da lei. Era accasciata a terra stremata con una mano sulla ferita sanguinante. Quando mi avvicinai mi scostò con la mano e si andò a sedere sul bordo del tetto. Attivai il segnalatore e accesi microfono e auricolare, dovevo fare rapporto.
“Qui falco passo”
Una voce gracchiante per le mille e una interferenze mi arrivò alle orecchie. “Qui Coulson, ti ricevo falco. Rapporto missione? Passo”
“Obbiettivo in custodia.” Non credo fossero le parole che volesse sentirsi dire ma che ci potevo fare se non avevo cuore di ucciderla?! “Due cadaveri, serve la squadra di pulizia. E un medico. Passo”
La voce dell’uomo, più un fratello maggiore che un superiore si addolcì “Barton stai bene?!”
“Si, sto bene. Non è per me. Lei si è presa un proiettile e ha preso del sangue”
L’apprensione scomparve e ritornò al suo posto l’agente operativo.
“Bene. Rientro immediato, recupero le coordinate GPS dal trasmettitore. Qui Coulson passo e chiudo.”
“Roger. Qui falco, chiudo.”
Mi voltai cercandola con gli occhi. Aveva le gambe a penzoloni nel vuoto e guardava di sotto. Mi andai a sedere accanto a lei, cercando cosa le potesse interessare così tanto. Alzò gli occhi. Il suo viso era una maschera di ghiaccio, ma nei suoi occhi verdi lessi stupore e timore, se non paura, per la sua sorte. Era evidente anche che non riuscisse a capire più nulla. Beh nonostante fosse una grande spia, assassina ecc. aveva pur sempre 15 anni no?! Inspirò profondamente e diede voce alla sua più grande perplessità, fissando il vuoto.
“Perché non mi hai ucciso?” non aspettò la mia risposta. “Era quella la tua missione, uccidermi da lontano con una delle tue frecce.”
Già bella domanda. Perché? Perché una volta che ce l’avevo sotto tiro non ho premuto quel dannatissimo grilletto?! Pietà? No non era pietà. Non avevo mai provato pietà per un agente traditore, per un terrorista o per una spia nemica. Uccidevo da lontano per questo. Per non provare emozioni. Il rombo del motore dell’elicottero di recupero mi distrasse da quei pensieri. Grazie a Dio. Diedi una scrollata di spalle in risposta alla sua domanda. Mi alzai e allungai la mano verso di lei. Si alzò ed salimmo insieme sul mezzo dello S.H.I.E.L.D.
Angolino della pazza
Eccomi quiiii. Questa schifezza aborto fanfiction è stata concepita dalla mia mente secoli fa ma sono riuscita a pubblicarla solo ora... ma ora sono qui a mettervi paura deliziarvi con questa creazione *vola una sedia. "Vai a casa!!" *
se vi fa così schifo basta che lo scriviate qua sotto e io compro un biglitto di sola andata per il paese delle meraviglie *applausi*
GRAZIE EH!!
Ally

 
 
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Ally5678