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Autore: Nicole and Lizzie    20/11/2014    1 recensioni
Quel ragazzo mi aveva fatto innamorare come nessun altro prima.
Riusciva a mettere la musica e la passione insieme.
[…]
Era un pazzo, si vestiva in modo egocentrico, cercava di farmi ingelosire, litigavamo pero alla fine riusciva sempre a farsi perdonare. Era un angelo rincarnato in demonio terrestre. Era tutto quello di cui avevo bisogno.
[…]
Io li sorrisi e lo baciai. Risposi "io e te non ci lasceremo per nessun motivo al mondo, ne sono sicura"
Mi guardò, ma senza sorridermi e mi chiese abbastanza serio "che ne dici se un giorno ci sposiamo?"
[…]
Ti amo. Ti sposerei subito se tu fossi qui"
[conteggio parole: 1.7k][Unhappy story][by Lizzie]
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Disclaimer: storia scritta senza alcun scopo di lucro. I personaggi sono di mia invenzione. Se prenderai qualcosa da questa storia, ti troverò e ti ucciderò.

Quel ragazzo mi aveva fatto innamorare come nessun altro prima.
Riusciva a mettere la musica e la passione insieme. Una cosa che ormai nessuno fa più. Alla radio o in tv o in giro per internet c’era solo musica senza senso fatta allo solo scopo di guadagnare soldi. Io e lui non definivamo quella roba "musica" ma un mucchio di suoni e rumori messi insieme. Lui invece, con la sua voce e il suo cuore così puramente cristallino, riusciva a farmi venire la pelle d’oca quando cantava.
Era un pazzo, si vestiva in modo egocentrico, cercava di farmi ingelosire, litigavamo pero alla fine riusciva sempre a farsi perdonare. Era un angelo rincarnato in demonio terrestre. Era tutto quello di cui avevo bisogno. Aveva una faccia cosi chiara e un sorriso così sincero. I suoi capelli neri erano la sua parte più attraente, li pettinava spesso. Aveva sempre uno specchietto con se e per scherzare gli dicevo che sembrava una ragazzina vanitosa.
Non dimenticherò mai, quel giorno d’inverno che mi portò al lago per la prima volta. Quel giorno,la neve, le emozioni e per non parlare della sua voce sopratutto quando cantava. Quella mattina avevamo litigato per Jessie.
Jessie era una sua collega di lavoro. Era alta, bionda, occhi azzurri, snella e belle curve: sexy. Mi dava sui nervi il modo in cui Jessie facesse la gatta morta con il mio Louis. Quella mattina, Jessie indossava dei tacchi a spillo ed era inciampata, ovviamente di proposito, addosso a Louis. Lui tanto ingenuo l’aveva aiutata e le aveva offerto un caffè. Li sorpresi abbracciati per chissà quale motivo e feci una bella sceneggiata di gelosia davanti a tutti e corsi via. Tornata a casa mi misi sotto le coperte e chiusi gli occhi cercando di non sfogarmi sul cuscino, di non piangere visto che ero truccata.
Dopo un paio d’ore, qualcuno suonò il campanello. Andai ad aprire. Trovai un mazzo di rose rosse e un biglietto che diceva che dovevo uscire e cercare un auto bianca con dei fiocchetti dorati.
Quando la trovai, Louis era alla guida e indossava gli occhiali da sole, nonostante piovesse. Diceva che gli occhiali da sole per lui erano come gli occhiali da vista: lo aiutavano a vedere il mondo in un altro modo, in un altro colore. Era ridicolamente infantile, non a caso lo amavo così tanto.
Mi sorrise e mi chiese "ti piace la mia macchina nuova? Dai sali che ti porto in un posto"
Entrai in auto e dopo un po’ Louis accese la radio, ma non c’era nulla d’interessante e quindi la spensi. Lui iniziò a cantare "Iris" la nostra canzone. Era la nostra canzone proprio perché ci siamo conosciuti nel negozio di dischi e stavamo entrambi canticchiando questa canzone. Quasi nessuno ascolta più questo genere di canzoni, ecco un altro motivo del perché era nostra.
Lui cantava quella canzone con tanta semplicità azzeccando le note. Io mi limitai ad accompagnarlo nel ritornello perché non ero brava come lui a cantare. Dopo aver cantato per quasi mezz’ora, siamo giunti a destinazione. C’era un lago e li vicino una casetta.
Lui aprì la porta ed entrammo dentro.
Appena entrati, fuori aveva cominciato a nevicare e quel pomeriggio, sulle tre, ero con Louis.
Avevamo la cioccolata calda, un divano-letto e la tv. Faceva freddo, quindi lui andò a prendere una coperta, nel altra stanza. La coperta era di lana viola, riusciva a tenere caldi entrambi sul divano-letto.
Louis accese la tv, pero trasmettevano solo il telegiornale e altri programmi tipo il "grande fratello" o cartoni animati. Quindi lui prese un DVD e lo mise nel lettore. Non sapevo il titolo del film e non lo so tuttora, ma quel film è stato il migliore che io abbia mai visto.
Parlava di una ragazza di successo che si era innamorata di un semplice fattorino. I due giovani cercarono di stare insieme e la protagonista rischiò la carriera per lui, anche se alla fine il ragazzo muore.
Durante il film spesso le nostre mani si intrecciavano e ci scambiavamo qualche bacio. Quando il film finì, erano quasi le 7 di sera e aveva smesso di nevicare. Il cielo era un manto blu notte con tantissimi diamanti che in realtà erano stelle.
Quelle stelle rendevano quella serata ancora più romantica, spingendo Louis a toccarmi. Mi abbracciava da dietro e mi dava bacini sulla guancia scendendo pian piano sul collo, stringendomi sempre più forte tra le sue braccia. Mi baciò pure la spalla e io lo lasciai fare, gli permisi di spogliarmi, ma non del tutto. Non mi sentivo ancora pronta a fare il grande passo con Louis, visto che stavamo insieme da poco più di un mese.
Quella magica sensazione che quel cielo stellato ci donava, ci liberava la mente. Non pensavamo più a nulla. Non esistevano gli altri, solo io, Louis e il nostro cielo stellato. Ci misimo di nuovo sul divano-letto con la nostra coperta viola e lui mi disse "non ti lascerei per nessun motivo al mondo"
Io li sorrisi e lo baciai. Risposi "io e te non ci lasceremo per nessun motivo al mondo, ne sono sicura"
Mi guardò, ma senza sorridermi e mi chiese abbastanza serio "che ne dici se un giorno ci sposiamo?"
Lo baciai e lui lo prese per un si, o almeno è quello che volevo far intendere.
Sulle 11 di notte, iniziò a far più freddo così Louis accese la stufa e tornò a sdraiarsi sul divano-letto al mio fianco. Gli dissi che avevo sonno ma che non riuscivo a dormire, cosi lui mi prese e mi coccolò, mi accarezzò i capelli e iniziò a cantarmi la ninna nanna di sua nonna, sussurrandomela sul orecchio.
La sua voce era paradisiaca soprattutto era così rilassante sentire la sua voce sussurrata. La rendeva dolce e sexy allo stesso tempo. Grazie alla sua ninna nanna presi sonno tra le sue braccia. Quella fu la nostra prima notte insieme e purtroppo anche l’ultima.
La mattina seguente, lui mi riportò a casa e poi andò a lavorare. Continuavamo a frequentarci normalmente, volevamo ritornare al lago però sia io che lui eravamo impegnati e non avevamo tempo. Ma un giorno ci eravamo trovati liberi entrambi e avevamo deciso di andare al lago.
Lui, quel giorno, stava guidando, stava venendo a prendermi per andare al lago.
Ma lui non era arrivato.
Mi arrabbiai e li scrissi dozzine di sms senza nessuna risposta.
Dopo tre ore ricevetti una chiamata.
Incidente stradale.
Louis alla guida della sua auto e un pazzo ubriaco alla guida di un altro veicolo.
Un colpo frontale fortissimo.
Entrambi morti sul colpo.
Non riuscivo a crederci, non avevo lacrime,mi mancava il respiro. Uscii fuori dalla porta per prendere un po’ d’aria fresca, ma non era bastato e svenni. La vicina di casa, mi trovò priva di sensi a terra. chiamò l’ambulanza e quando riaprii gli occhi mi trovai nell’ambulanza, ma poi richiusi gli occhi perché sentivo che ero troppo debole per tenerli aperti. Mi sentivo ogni secondo più debole ed ero sempre più pallida.
Arrivata in ospedale, si accorsero che la mia situazione era peggiorata. Non riuscivo ad aprire gli occhi, sembrava così faticoso e anche respirare, sembrava impossibile, come se avessi dimenticato come si faceva. Stavo morendo. Poi, pero, mi diedero dell’ossigeno e mi sentii a poco a poco meglio.
Mi ripresi in giro di un mese, ecco perché ora sono qui. Persi il funerale di Louis, però quando uscii dal ospedale andai a trovarlo al cimitero. C’era sua madre in lacrime che mise una rosa bianca sulla lapide e se ne andò senza nemmeno guardarmi.
Venne anche Jessie vestita di nero e un fazzoletto di stoffa nero. Era distrutta anche lei, era molto affezionata a Louis fin troppo. Si avvicinò a me e mi salutò.
Mi diede un abbraccio e mi disse "lui ti amava veramente, parlava sempre di te, ero un po’ gelosa, ma a lui non importava, bastava solo che ti pensasse per un millesimo di secondo per farlo impazzire, arrossiva mentre parlava di te, gli brillavano gli occhi. Tu eri la sua luce. E quel giorno che dovevate andare al lago... Sai cosa mi aveva detto? Mi aveva detto che non poteva sopportare ancora il fatto che eravate solo fidanzati. Ti voleva chiedere di sposarlo. Mi fece vedere l’anello: era una meraviglia, diceva che quell’anello era come te. Che era prezioso. Diceva di essere fortunato ad averti, perché tipe belle e pazze come te non esistevano... Eri il suo mondo, insomma"
Le scesero tre lacrime di fila, mi riabbracciò e infine se ne andò.
Rimasta sola davanti alla tomba mi inginocchiai, piansi e dissi:" si, ti sposo. Noi eravamo infinito e lo saremo per sempre. Vivi nella mia anima. I tuoi sogni un giorno si realizzeranno, magari nel aldilà. Basta che tu mi amerai per sempre, basta che tu amerai anche sotto terra, basta che mi amerai nonostante gli errori che farò. So che non vuoi vedermi piangere o soffrire, ma sarà dura. Ti amo. Ti sposerei subito se tu fossi qui"
E un po’ di vento mi sfiorava la pelle, una sensazione di carezza. Ero sicura che era lui e anche se non ci siamo sposati veramente, il mio amore per lui era ed è tuttora eterno. Mi alzai e me ne andai con ancora tutte le lacrime negli occhi.
Sono passati 10 anni da quel giorno, infatti sono sposata con un altra persona e ho una figlia. Si chiama Iris.
Iris come la canzone mia e di Louis: la nostra canzone che cantavamo insieme in macchina o addirittura al bar dietro l’angolo, davanti a tutti. Lui, il mio primo amore. La mia ispirazione sia prima che dopo la disgrazia.
Questa storia è per te, Iris. Se ti sei innamorata, ama con il cuore, l’anima e con il cervello e anche se la persona amata non ricambia, non pentirti mai di aver amato perché l’unico a perderci è la persona amata.
Piccola Iris, ama quanto ho amato io, anche di più, stellina mia.
  
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