Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Tomorrowlandgirl    20/11/2014    0 recensioni
Non amo le introduzioni, e non mi piace fare giri di parole. Quindi andrò dritta al punto: questa è una storia di un'adolescente normale, che sta affrontando quella fase un po' meno normale che ad alcuni sfortunati tocca passare durante questo periodo della vita.
Vi parlerà della sua, di vita. Di come tutto è iniziato, e poi tutto è cambiato.
Di come tutto, non è ancora finito. E solo Dio sa quando finirà.
Cosa succede quando non si ha più la forza di andare avanti?
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Sono a scuola. Oggi è una bella giornata di sole, ma a me non piacciono le giornate di sole. Amo la pioggia, le giornate fredde.

Quindi non è per quello che rimpiango di stare in classe.

Un paio di banchi avanti a me scorgo Manuel. E' seduto vicino ad una troietta di classe mia.

Nulla da aggiungere; direi che tutti sono in grado di fare due conti.

Lo guardo schifata. Ma spero lo stesso che si giri a guardarmi. E' diventata un ossessione ormai.

Letizia mi da' una gomitata.

-Guarda la Magari- la prof di scienze- come sbraita! Mo perde il parrucchino!- e scoppia in una delle sue risate a fischio, adorabili.

-Si, hai ragione.- e rido anch'io, sincera.

Lei è una delle poche ragioni per cui sono ancora in grado di ridere.

Suona la campanella.

-Ehi, France'!- mi sento chiamare mentre poso i libri nello zaino. Mi irrigidisco, mi giro nervosamente e rivolgo un sorriso scocciato a Manuel.

-Che vuoi?-

-Quanto sei bella con questi capelli lisci, oggi.-

-Già, immagino.- rispondo, e scappo nauseata da me stessa e da lui.

Nauseata, si. Per quello che ho fatto. Che gli ho concesso fare.

Tra una settimana partiremo tutti in gita, quella di più giorni. Lui, come tutti gli altri maschi della classe, sono corsi alla ricerca di una da portarsi a letto. E quale scelta migliore, se non la propria ex, che prova ancora un debole?

Sono proprio una deficiente.

-Ancora che ti corre appresso?- Silvia mi si affianca nel corridoio fuori dall'aula, seguendomi fino alla panchina in cortile che da' sul mare.

-Già. Oggi gli faccio il discorso...-

-Quando?-

-All'ultima ora.-

Cala il silenzio. E' bello il mare, placido innanzi a noi, lievemente azzurrino.

Ma a me non piace.

-Secondo te cosa dirà?-

-Non lo so Fra...però non credo qualcosa di positivo.-

Sbuffo, ansiosa. Oggi metterò fine a questa storia.

Che poi, non so neanche come è iniziata. Quel bacio, fuori dalla classe, di nascosto da tutti, non lo ricordo nemmeno più.

Ok, bugia. Mi è rimasto impresso a fuoco nella mente.

Ma non ha importanza. Un paio di baci dati senza senso, senza sentimento( da parte sua) non sono un motivo valido per avere la mia prima volta con lui. Anche se siamo stati insieme due anni fa.

Anche se, a tratti, lo amo ancora. Non sono così ingenua.

-Dai, andiamo.- ci alziamo, e torniamo in classe.

La Giulianelli è appena entrata e sta facendo l'appello. Che palle.

Odio inglese. Odio lei che insegna inglese.

Il mio sguardo vaga verso la porta. Sorpresa, vedo Giorgio che mi fa cenno dal corridoio di uscire fuori.

Che strano quel ragazzo. Come un'ombra, è entrato nella mia vita.

E' un enorme incognita.

Non lo saprei definire...forse, un amico? No, siamo più di questo. Almeno per lui, credo.

Allora un migliore amico? Nemmeno quello, mai avuti.

Un possibile fidanzato? Lo escludo. Io e Letizia non facciamo altro che prenderlo in giro. Anche se, in realtà, quando sto con lui sto bene. E pensare che me lo ha fatto conoscere Manuel.

Mi alzo e chiedo alla prof di uscire.

Rimarrò fuori un'ora, lo so. Quando io e Giorgio iniziamo a parlare, non la finiamo più.

-Ehi- mi saluta. Si è tagliato i capelli, di nuovo. Odio quando si taglia i capelli.

-Novità?-

Iniziamo a dirigerci verso la nostra stanzetta, un'aula minuscola senza sedie e banchi, in disuso e senza senso.

Proprio come noi.

-In realtà si.- risponde lui.- Valentina si è fatta risentire.-

Una fitta mi trapassa lo stomaco.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Tomorrowlandgirl