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Autore: fra_eater    20/11/2014    4 recensioni
una nuova Zoro X Tashigi ambientata durante la saga di Punk Hazard.
dal testo:
Sei stata forte, capitanuccia.
Sei molto migliorata nel tuo stile; dall’ultima volta che ci siamo visti hai imparato a padroneggiare diverse tecniche, tanto da riuscire a parare anche i miei fendenti; sei diventata molto veloce, hai imparato ad usare l’haki e sei molto più testarda di come ti ricordassi
(...)
L’unica donna, l’unico nemico con cui non ho mai fatto sul serio sei tu, capitanuccia, e tu soltanto.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Roronoa Zoro, Tashiji
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ehi! Donna marine!”
Ti chiamo allarmato. Sei caduta a terra dopo che hai  dato il colpo di grazia alla donna neve e mi hai sgridato, come praticamente hai fatto da quando ci siamo rincontrati in questa isola maledetta.
Sei in mezzo a questa neve gelida, immobile. Hai fatto proprio un bel casino con quella lì. Hai perso i sensi e credo che la colpa sia dovuta a quella ferita che porti sulla spalla.
Ti sollevo tra le braccia e ti porto fuori da questa maledetta stanza dei biscotti; trovo inquietanti tutti questi arcobaleni e mostriciattoli da bambini appesi al soffitto, mi ricordano troppo le manie insopportabili di quella mocciosa dai capelli rosa che ho dovuto sopportare per due lunghi anni.
Il tuo respiro è regolare, sembra che stai dormendo, e questa calma mi permette di poterti scrutare meglio senza dovermi sorbire le tue urla nelle orecchie.
Qui, nel corridoio, la temperatura è un po’ più alta e, anche se so perfettamente che il tempo che ci separa dall’arrivo di quel gas velenoso è sempre minore, mi metto a controllarti questa brutta ferita che ancora sanguina attraverso la stoffa pesante del tuo cappotto rosa.
Sei stata forte, capitanuccia.
 Sei molto migliorata nel tuo stile; dall’ultima volta che ci siamo visti hai imparato a padroneggiare diverse tecniche, tanto da riuscire a parare anche i miei fendenti; sei diventata molto veloce, hai imparato ad usare l’haki e sei molto più testarda di come ti ricordassi.
Tre enormi e profondi graffi solcano la tua pelle chiara proprio nel punto in cui quel mostro con le ali ha affondato i suoi denti.
Chissà cos’hai pensato per farmi quella faccia imbestialita prima di annunciare a gran voce che saresti stata tu a sconfiggerla perché io, secondo te, penso che Tu le donne pensi che siano deboli!! E perciò tu combatti senza fare sul serio!!
Per chi mi hai preso?!?  Per quel cascamorto del cuoco?
Non mi piace tagliare le donne, questo è vero, ma un nemico è un nemico e non mi interessa se è del mio stesso sesso o meno.
Ti ho lasciato fare e ti ho osservata, seduto ad un angolo.
Ti sei arrabbiata, credendo che ti prendessi in giro, e non ti sei accorta che quella donna era già partita ad attaccarti, ma sei stata veloce, mi hai sorpreso, hai fermato i suoi denti con la tua spada, riuscendo con abilità a concentrare l’ambizione nella tua lama.
Non sei più la piccola ragazzina che conobbi a Rouge Town; ora sei un capitano di marina a tutti gli effetti e Smoker sembra molto orgoglioso di te come suo sottoposto , proprio come tu sei fiera del tuo ruolo di braccio destro.
Mentre tento di pulirti piano la ferita con un fazzoletto mi sorprendo a fissarti il seno. Certo, quando Smoker era nel tuo corpo, ho potuto beneficiare di più di questa stessa visione, ma era diverso, non mi attirava come in questo momento, quella non eri tu.
Il tuo fisico acerbo si è tramutato in tutto ciò, rendendoti una donna attraente.
Era proprio questo orgoglio femminile che temeva Kuina.
Ancora ricordo la notte della promessa, prima che lei ebbe quel mortale incidente che ancora non mi capacito che l’abbia portata lontano da me.
Eravamo due bambocci, anzi, io ero un bamboccio incapace di accettare la sconfitta, convinto che non potevo farmi battere da una femmina; ma dopo l’ennesima umiliazione lei mi aprì il suo cuore, rivelandomi che odiava quel corpo che cambiava così velocemente e che ben presto la debolezza sarebbe cresciuta insieme alle forme sinuose.
Deve essere stata dura per te, vero?
 Una donna marine a capo di uomini rozzi e lascivi, sottoposta di un uomo duro e inflessibile e che a sua volta riceve ordini da quel gran bastardo di Akainu.
Continui a credere che questo tuo nascere donna rappresenti una debolezza per te, eppure non è così. Sei forte, veloce, sei l’unica donna che conosco che sappia usare l’haki, tutti i tuoi uomini ti adorano e non perché sei il loro capo o perché sei una donna, ma perché sai farti rispettare come persona.
Li invidio, sinceramente. Loro possono beneficiare del tuo sorriso ogni giorno, mentre io, dopo due anni passati a indossare stupidi costumi da orso perché Mihawk non riusciva a contenere la decerebrazione di quella matta incapace di crescere, sono tornato sotto il giogo di quell’aguzzina della navigatrice e ancora mi inquieta il non essere in grado di comprendere cosa passa per la testa a quella macabra di Robin.
Constato con piacere che le ferite sono meno profonde di quel che sembrano.
Sarei voluto intervenire subito, appena quella donna-neve aveva cominciato ad attaccarti, ma sono stato fermo al mio posto: dovevi farlo tu, dovevi dimostrarmi che non eri più la bambina carica di pregiudizi che mi aveva accompagnato a comprare le spade.
Mi ha infastidito essere considerato freddo proprio da lei, ma mi sono ritenuto soddisfatto quando ho visto che hai subito approfittato del nostro breve scambio di battute per passare al contrattacco; quella donna ha dovuto ammettere di averti sottovalutato ed anch’io l’ho fatto.  
Ma nel momento in cui lei ha soffiato su di te, sollevando quella cortina di neve,fino a circondarti completamente, mi sono allarmato.
Ho sentito le tue urla e mi sono alzato, erano urla di dolore e la mia mano si è portata automaticamente all’elsa delle mie fide katana.
Quando tutta quella bufera si è diradata sentì il sangue ribollirmi nelle vene. Quel mostro ti stringeva nelle sue fauci, mentre tu le tenevi la testa stretta tra le braccia, come se volessi strapparle il capo con le tue ultime forze.
E allora decisi di intervenire. La ferì leggermente, ma abbastanza da farle lasciare la presa.
Nel vederti a terra e, fortunatamente, ancora viva, mi mostrai a lei, beffardo, per poter allontanare l’attenzione da te e per compiere il mio dovere di fermarla e, ancor di più, per vendicare il dolore che ti aveva causato.
Lei era convinta che non le avrei mai fatto del male poiché fuorviata dal tuo discorso.
 L’unica donna, l’unico nemico con cui non ho mai fatto sul serio sei tu, capitanuccia, e tu soltanto.
Non mi sono fatto scrupoli a tagliare a metà quell’arpia, ma sono stato ben attento a non usare l’haki, ma non per pietà o derisione, come credeva lei, bensì perché l’ultimo colpo spettava a te, te l’avevo promesso.
Il tuo Kirishigure è un colpo degno di te: pulito, elegante e letale.
Quante vite hai stroncato con quella lama? Quante lacrime hai versato per le morti dei tuoi sottoposti? Conosco i tipi come te: fate il vostro dovere, vi prodigate per ciò che ritenete giusto e soffrite se per perseguire la vostra giustizia dovete recidere anime opposte ai vostri ideali.
Il tempo è quasi finito.
Trovo della stoffa pulita e la uso per fasciarti la spalla e rimetto al loro posto i bottoni che avevo slacciato della tua camicetta a fiori, ma perché diavolo sono così piccoli?
Lo sai?  Ti ho sognato spesso.
Hai popolato i miei sogni facendoti strada prepotentemente, prima sotto forma di Kuina, poi mi rendevo conto che eri effettivamente tu, Tashigi.
Osservo il tuo volto e lavo via il sangue secco sulla guancia con un po’ di neve. Nel farlo il tuo capo cade, adagiandosi sul palmo della mia mano.
Non te lo dirò mai, ma credo che tu sia veramente diventata molto bella. Sei bella come un fiore che è cresciuto tra la dura pietra, lottando contro tutto e tutti per emergere,ma allo stesso tempo sei un fiore che si vergogna del colore dei suoi petali.
I tuoi occhiali, silenti sulla tua chioma scura come la notte, hanno le lenti rotte.
Passo il pollice sulle tue labbra, sono così morbide, così piene e sembrano invitarmi a controllare se combaciano perfettamente con le mie.
Le tue lunghe ciglia fremono leggermente.
Il tuo petto si solleva con ritmo regolare.
Le tue labbra sono dischiuse.
E io mi sento un idiota.
 Non mi sento per niente superiore a te, come invece ti ho detto.
Sento che le porte stanno cedendo. Il gas ormai è vicino.
Se non fosse che siamo in pericolo, e se non sapessi cosa comporterebbe, la tentazione mi porterebbe ad approfittare della situazione.
Ti tengo stretta tra le mie braccia e provo il forte impulso di baciarti, di svegliarti a forza di baci, di sentire il tuo sapore nella mia bocca e poi correre a cercare un luogo adatto per sfogare i miei istinti più animali; sei da troppo tempo la protagonista dei miei pensieri più impuri.
Ma non posso, il gas è vicino. L’unica cosa che faccio e poggiare le mie labbra sulla tua guancia, all’altezza del taglio e poi ti carico in spalla come un barile di sakè, anche se tu sei più leggera.
Corro via, non so bene se la direzione è quella giusta, ma l’importante è che ci salviamo, che tu sia salva.
E mentre seguo questi corridoi tutti uguali e il tuo profumo di fiori raggiunge le mie narici, penso a quello che hai detto quando hai deciso di affrontare la donna- neve con me Sento che il mio posto è qui!, con le tue guancie che si erano imporporate.
E sorrido pensando che vorrei veramente tanto che il tuo posto fosse accanto a me ogni giorno.
 
*****************
 
Che mal di testa!
Sento il capo così pesante. E perché balla tutto?
Dove sono? Perché ho freddo alle braccia?
Da dove arriva questo aroma di sakè? Questo non è l’odore dei sigari di Smoker.
All’improvviso ricordo tutto. I bambini, Vergo, Monet, la neve, i Mugiwara… ZORO!
Mi rendo conto che sono proprio sulla sua spalla e comincio a scalciare!
“Mettimi giù! Sono perfettamente in grado di camminare da sola e l’uscita è dall’altra parte!”
“Ti sei accasciata all’improvviso!” mi urli di rimando. Cerco di giustificarmi in qualche modo, ma sei tu questa volta a rimproverarmi.
Non smetti di correre e io mi sento arrossire ad ogni sobbalzo che faccio contro il tuo corpo. Nonostante i miei movimenti non mi lasci andare “Mettimi giù quando avremo trovato i miei subordinati,almeno!”
Credo di aver sbagliato a dirti così, hai aumentato la velocità e mi urli infuriato “Smettila con questo orgoglio! Potrei anche lanciarti laggiù anche in questo momento!”
Ma non lo fai. In fondo non sei una persona cattiva, ma sei pur sempre un pirata.
 Mi accascio sulla tua spalla, ormai rassegnata a farmi portare da te, quando il mio sguardo viene catturato dalle spade che oscillano al lato opposto da dove sono io. Allungo le braccia”Questa è la famosa spada Shuusui?”.
“Non toccarla! Taci e stai ferma!” mi urli, facendomi sobbalzare “Maniaca delle spade!”
Ti ho sentito, buzzurro! Ma faccio finta di niente. In fondo mi fa piacere che tu mi stia portando. Anche se mi sento in imbarazzo, mi piace il calore della tua schiena.
Continui a correre per salvarci la vita. “Grazie!” ti grido dopo un po’ “Per avermi aiutata.”.
“Oh-oh!” esclami “Qualcuno ha abbassato la cresta!”
Mi dà fastidio questo tuo comportamento di superiorità e decido di non risponderti.
Poi sento le tue mani sui miei fianchi e non mi lasci nemmeno il tempo di protestare che mi porti contro il tuo petto, stringendomi come un padre farebbe con una bambina “Devo riposare un po’ la spalla! E così non puoi toccare le spade, maniaca!” ti giustifichi alla mia occhiata interrogativa.
Ti vedo affondare il viso tra i miei capelli, sento il tuo respiro un po’ affannato sul mio collo e ciò mi fa venire la pelle d’oca per l'eccitazione che contengo a fatica. Non mi sono mai trovata così vicino ad un ragazzo prima d’ora. 
Non mi sono mai sentita così vicina a te.
“Era mia dovere.”mi sussurri all’orecchio e io avvampo come una ragazzina, sorpresa di questa tua dichiarazione a mezza voce.
E sorrido, poggiando il capo contro l'incavo del tuo collo, sentendo l'odore di sakè e sudore che emana il tuo corpo.
E sono felice.
Sono felice di aver combattuto.
Sono felice che tu abbia potuto vedere la mia tecnica.
Sono felice di trovarmi accanto a te.
 



angolo dell'autrice:
se siete arrivati fin qui, vi ringrazio! mi rendo conto che questa non è una delle One-short più leggere che abbia scritto ed è anche bella lunga.
Quindi grazie mille! Sono tornata con la mia ZoroxTashigi, sarà difficile che io la smetta di shipparli, e lo so che sono stata per un bel pò lontano da EFP, ma lo studio mi ha tenuto lontano dal mio amato pc.
Annuncio comunque che nella mia testa sono già in corso alcune storie con questa coppia e non solo (sia come paring principale che secondario) che verranno pubblicate non appena mi sarà possibile trasportarle da carte a foglio elettronico.
Vi ringrazio ancora
un bacio a tutti
Fra_eater

 
  
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