Libri > Il Signore degli Anelli e altri
Segui la storia  |       
Autore: Elenwen    20/11/2014    1 recensioni
Durante la prima era, Morgoth, signore del male e delle tenebre, colpì duramente la Terra di Mezzo scatenando una grande e violenta guerra.
Elfi di Noldor insieme al portavoce degli uomini, Eärendil, guidato dalla luce del suo Silmaril, partirono alla volta di Valinor in rappresentanza delle rispettive razze degli Elfi e degli Uomini, chiedendo per esse perdono per aver disobbedito ai loro consigli durante la creazione del mondo Arda, ed aiuto per sconfiggere il potere di Morgoth.
Le parole di aiuto di Eärendil raggiunsero le coste di Aman, dove Eönwë, signore delle armi, fu il primo ad accoglierle e successivamente giunsero anche al re Manwë, signore del popolo dei Valar che decise di rispondere all'appello mettendo proprio il coraggioso Eönwë a capo di un grande esercito per combattere la Guerra d'Ira.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bard, Elrond, Gandalf, Glorfindel, Nuovo personaggio
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Passarono cinquemila anni da quando re Elrond, signore di Gran Burrone adottò la giovane Elrien. In cuor suo sapeva che la ragazza non sarebbe mai potuta crescere come un'elfa silvana qualsiasi, così sin da bambina la addestrò alla battaglia e, insieme al suo maestro Glorfindel e ai fratellastri Elrohir ed Elladan, imparò a cacciare per tutte le terre dell'Eriador: era molto abile con arco e freccia, ma i suoi pugnali erano i più veloci a trafiggere la carne scura degli orchi.
La fanciulla aveva lunghi capelli color castano ramato, occhi verdi come smeraldi e la pelle chiara come alabastro.
Una giovane principessa cresciuta come una guerriera forte ed astuta, anche se Glorfinder e Elrond ritenevano che i sentimenti di Elrien per l'elfo Lindir, consigliere del re, la rendessero debole.
La prescelta dei Valar non avrebbe mai potuto perdere questa battaglia contro il male. Il nemico era alle porte, il signore di Imladris lo avvertiva, un solo attimo di esitazione, un piccolo dubbio, un momento di troppo perso a pensare e il male avrebbe scatenato la rovina e la distruzione della Terra di Mezzo.
La giovane Elrien però non era ancora a conoscenza del suo destino; suo padre le raccontò sin da bambina che l'aspettava una vita migliore, lontano dal dolore ma purtroppo non era quello il suo destino.

Una bellissima giornata splendeva e colorava di arancione la terra di Imladris.
Come tutti i giorni la giovane Elrien insieme ai suoi fratellastri si allenava con pugnali e spade al campo presso un bosco ricco di piante medicinali ed erbe elfiche, ma qualcosa fece fermare l'elfa mentre duellava con la spada di legno.

“Che cosa c'è Elrien?” chiese Elladan disarmandola.
“Non sentite anche voi? È tornato Mithrandir!” disse recuperando la spada e correndo verso la piazza antistante il palazzo.
Udì fuori dai cancelli un carro ed il suono delle sue ruote le rimbombava nella testa.

“Gandalf! E' sempre bello riaverti qui” esclamò lei abbracciando lo stregone.
“Oh Elrien, come potrei dimenticarmi il giorno del tuo compleanno?” rispose Gandalf prendendole il regalo abilmente nascosto sotto al mantello.
“Oh... E'... Una spada!” disse l'elfa un po' amareggiata mentre osservava l'arma.
“Beh ma non crederai che io possa farti un dono comune, vero mia cara Elrien? Questa spada ha il potere di allontanare l'oscurità e il male da chiunque la brandisca.”  le spiegò il mago.
“Apprezzo molto il vostro regalo Mithrandir non fraintendetemi, solo che mi aspettavo un regalo più da signora di Imladris...” replico la giovane elfa.
“Le mie sorprese non sono certo finite qui... Corri! Vai nelle tue stanze e vedrai!”
La giovane guerriera raggiante corse immediatamente nelle sue stanze evitando lo sguardo del padre nella sala grande.
“Gandalf!” lo chiamò il re giunto ad accoglierlo.
“Sire Elrond. Che notizie dalle Terre Selvagge?” domandò lo stregone alle porte del palazzo.
“Potrebbero essere migliori se la smettessi di viziarla.” replicò il re.
“E' anche una principessa amico mio, non possiamo crescerla solo come un soldato...”
“Certamente, ma come sai abbiamo una sola possibilità per sconfiggere il male per sempre ed è lei! Devo anche ammettere che in questi cinquemila anni i miei poteri si sono indeboliti...” aggiunse il re.
“Elrien é ancora all'oscuro di tutto, deve sapere la verità e le sue origini!” disse Gandalf tirando fuori da sotto il mantello la sua pipa.
“Scoprirà le sue origini molto presto, sono stato un padre orribile durante la sua infanzia... Ma non ho potuto fare altrimenti. Domani Elrien si sposerà e ho cortesemente incoraggiato diciamo, il suo fidanzato, non chè mio consigliere, Lindir, di non celebrare le nozze ma non so cosa succederà...”
“Cosa? Ohhh... Che cessi questa follia!” urlò lo stregone furioso.
“Gandalf é l'unico modo che ha per trovare in lei la forza della prescelta, è pronta per combattere e sai bene anche tu qual è la via giusta che deve prendere!” rispose Elrond senza speranze.
“Se la ragazza dovesse mai scoprire i tuoi piani finirai per perderla per sempre.” disse sussurrando Mithrandir quando improvvisamente sentì dei sospiri e dei mormorii provenire da dietro le colonne del palazzo.
“Elrohir e Elladan! Cosa fate qui? Avanti parlate!” Li esortò lo stregone incutendo paura nei giovani.
“Nulla Mithrandir, abbiamo sentito molte cose riguardo Elrien e sulla fine del mondo... Volevamo dirvi che abbiamo fatto di tutto per nostra sorella. Nostro padre non ha mai voluto questa unione e noi abbiamo cercato di parlar con lei per posticipare le nozze, di farle capire che stava sbagliando... Ma non ci ha dato ascolto!” dispose Elladan interrotto dal fratello: “Potremmo essere stati crudeli con lei, è vero, ma lo abbiamo fatto per una giusta causa.”
Così Mithrandir disperato dalle notizie appena ricevute si sedette su una comoda sedia in pregiato legno di quercia appoggiando le mani sui braccioli.
Per anni lo stregone andò alla ricerca dei Silmaril dispersi ma nessuno si illuminò come fece quello di Elrien quella notte.
Il silenzio dimorava in quel palazzo, Mithrandir era così immerso nei suoi ricordi da non riuscire più a riflettere lucidamente.
Dietro di lui udì la voce di Glorfindel, appena giunto a palazzo.

“Mio signore Elrond, è tutto pronto per il grande giorno.”
“Non mi sembra che possa essere un gran giorno... Forse per tutti voi, ma non per me. Glorfindel dimmi, sei a favore di questa messa in scena?” domandò lo stregone voltandosi lentamente verso il capitano della guardia.
“L'ho addestrata io signore, sono morto una volta e i Valar mi hanno riportato indietro per una buona causa. Elrien è pronta a combattere e a compiere il suo destino ma se non fosse stata lei la prescelta, se non avesse già tracciato il cammino davanti a sé, non nego che avrei lasciato che questo matrimonio si celebrasse in pace.”
“Le tue intenzioni sono più nobili di quelle del tuo re... Lasciamo che Elrien scelga per sé stessa, ma se qualcosa dovesse andare storto andrò io in suo soccorso, sono stato chiaro?” disse Gandalf guardando Glorfindel e poi re Elrond.
“Così sia... Elladan, Elrohir: non avete udito nulla di tutto ciò, lasciate che vostra sorella vada da Lindir... lui saprà cosa fare.”

Nel frattempo la giovane guerriera si trovava nell'unico posto dove poteva sentirsi veramente se stessa: le cascate.
Il vento soffiava delicatamente sul suo viso, le sue trecce ramate danzavano mosse dall'aria ed il rumore dell'acqua la tranquillizzava. Non era mai stata una principessa circondata da grandi compagnie ma adorava restare insieme ai suoi fratelli e con suo padre.
Solo con Glorfindel mostrava il suo lato più selvaggio e forse crudele: le imboscate degli orchi erano molte nelle terre dell'Eriador e senza provare alcuna pietà lei uccideva quegli esseri come se fossero delle foglie secche autunnali da calpestare durante il cammino.
Elrien non era così, non era una guerriera, voleva essere una principessa come tutte e trovare la persona giusta per sè.
Rimase vicino la cascata fino al calar del sole a curar le piante e a guardare lo scorrere delle acque.
Adorava occuparsi dei fiori e della medicina elfica, molte volte le era capitato di dover curare Elroin ed Elladan dopo gli scontri con gli orchi.
Il sole lentamente stava abbandonando le terre di Imladris lasciando spazio alla luce bianca della luna. La giovane guerriera quella sera, indossava il vestito donatole da Mithrandir, un abito bianco come la neve e damascato da fiori argentati.
La luce della luna era così chiara da far risaltare ogni centimetro della bellissima elfa che si specchiava nell'acqua, quando sentì dei passi dietro di lei.

“Lindir!” Disse voltandosi e andandogli incontro per poi intrecciare le braccia dietro la nuca di lui. Elrien amava profondamente Lindir; una volta il consigliere del re le raccontò che era solito prenderla in braccio ogni volta che piangeva e da lì l'amicizia che provava per lui, molto lentamente si trasformò in qualcosa di più. Un amore a prima vista, ma più di diecimila anni vi erano tra i due innamorati.
“Elrien, c'è una cosa di cui ti devo parlare...” disse Lindir dopo averla allontanata da sé.
“Io... Lo sai che ti ho sempre amata, fin da quando eri piccola ho cercato di crescerti nel migliore dei modi, quando Glorfindel e tuo padre non erano nelle vicinanze, ma beh... in effetti tutti ti hanno cresciuta, persino Mithrandir... Quello che sto cercando di dirti é che sei una una brava guerriera e una stella bellissima... Non potrò mai dimenticarti, ma non sei fatta per me, non mi merito una come te... Non sono nulla, solo un consigliere. Non sono in grado di combattere, dovrei farmi difendere da una donna? Molti anni fa ero un menestrello e non ho mai pensato che un giorno mi sarei innamorato ma... tu sei diversa. Hai bisogno di qualcun altro al tuo fianco.” disse seguendo in anticipo il piano.
“Lindir perché mi stai dicendo questo?” domandò lei sorpresa e spaventata.
“Elrien... Io... Non posso più sposarti, io non voglio sposarti né ora né mai.” rispose Lindir sussurrando prendendole le mani.
La giovane guerriera scappò via in lacrime nelle sue stanze, il suo pianto fu così disperato che suo padre, re Elrond, non indugiò un istante a seguirla per consolarla non appena la vide passare davanti al salone.

“Elrien! Che cosa è successo? Parlami figlia mia...” domandò abbracciandola fingendo di non sapere.
“Lindir... Non vuole più sposarmi... Lui... ” rispose lei singhiozzando quando ad un tratto il suo Silmaril cominciò a emanare una luce potentissima per tutta la stanza.
“Non ha mai fatto così... Padre cosa sta accadendo?” chiese lei impaurita.
“Significa che ora sei pronta per intraprendere la tua strada. ”
“Cosa intendete dire?”
“Ti ho cresciuta come se fossi mia figlia ma è giunto il momento per te di conoscere la verità e la tua storia. I tuoi veri genitori ti hanno abbandonata nelle foreste di Brea, fu lì che Gandalf ti trovò e ti portò a Gran Burrone” le spiegò re Elrond.
“Padre... Perché mi state raccontando questo proprio ora?”
“Perché la luce del tuo Silmaril ha catturato e racchiuso ogni tua sensazione e ogni tuo sentimento lì dentro. Odio e rabbia in questa valle non erano mai penetrati, perciò in questo istante sei diventata ciò che il destino vuole e colei che il mondo ha bisogno. Figlia mia, rammenti tutte le storie che ti raccontavo sulla prescelta? Quella prescelta... Sei tu!” Le disse con gli occhi lucidi.
La giovane Elrien non sapeva più cosa pensare: amava e odiava suo padre allo stesso momento, scoppiò di nuovo in lacrime alzandosi e cercando di riflettere su quello che aveva appena scoperto.

“Voi... Perché non mi avete raccontato la verità molto tempo fa? Sarebbe stato più facile! Vi avrei amato lo stesso come un padre, io non... Siete stato voi! Voi avete annullato il mio matrimonio! Eravate così deluso da me, che non fossi questa prescelta di cui tutti parlano che avete cercato in ogni modo di portarmi a compiere il mio destino, non è vero?”
“Elrien ti prego, ascoltami! Posso spiegarti tutto se...”
“No! No pad... Re Elrond! Se tenete veramente a me vi prego, vi supplico di uscire dalla mia stanza, ora!”
Lo interruppe lei infuriata.



 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Il Signore degli Anelli e altri / Vai alla pagina dell'autore: Elenwen