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Autore: Vaene    21/11/2014    3 recensioni
L'evoluzione del sentimento tra Tauriel e Kili dopo la sua guarigione dalla freccia avvelenata fino all'epilogo e oltre. La storia infatti prosegue anche dopo la fine della battaglia delle cinque armate, con un finale alternativo e una continuazione che coinvolge personaggi come Dìs, Galadriel, Haldir e altri...
Ho cercato di affrontare i dubbi e le difficoltà di un legame considerato "mostruoso"nell'universo della Terra di Mezzo, approfondendo la reazione di Fili, descrivendo il suo tentativo di mettere fine a tutto...
Tauriel e Kili si troveranno quindi ad affrontare lo sdegno della loro gente verso il loro amore, oltre alla guerra, alle differenze tra loro e alle diverse prospettive di vita e morte. --- Dunque! Recensite se vi va, ho bisogno di incoraggiamenti ^^
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Fili, Kili, Legolas, Nuovo personaggio, Tauriel
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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La luce era svanita proprio quando Kili credeva di aver intravisto un sorriso di speranza sul volto di Tauriel, una risposta silenziosa al suo chiederle:”Credi che avrebbe potuto amarmi?”.
Una domanda stupida, si rimproverava, ora che la nebbia di un sonno pacificatore lo stava avviluppando. Kili avrebbe voluto tenere gli occhi ancora aperti, attendere un suo“Si”...

Ma la fatica ebbe la meglio sulla sua testardaggine e finì per addormentarsi di colpo.
Ed ecco che la stanza d’un tratto aveva riacquistato luce, i tetti si erano come innalzati, le finestre allargate, le candele triplicate, mentre una musica celestiale invadeva tutta la sala addobbata a festa. Perché di una festa si trattava...ma non una qualsiasi. Era una festa degli Elfi-ora li vedeva-scintillanti e magnifici, radunarsi attorno ad un grande portone, dal quale emergeva un’alta figura vestita di stelle argentate e avvolta in una nebulosa rossa…

Era Tauriel! Era lei, splendida e leggera si inchinava a tutti, mentre sorridente ed evanescente, fuggiva il braccio dei cavalieri più insistenti e galanti. Kili allora stava per slanciarsi in avanti, sicuro che da lì lei non poteva vederlo..ma si fermò subito, scorgendo i suoi piedi enormi ricoperti dagli stivali logori, che risaltavano tremendamente sul pavimento lucido.

Rialzò mestamente lo sguardo, solo per scoprire che quell’elfo biondo e impertinente, lo stesso che l'aveva fulminato con gli occhi nelle celle di bosco Atro, stava offrendo a Tauriel di danzare con lui.
Una rabbia mai provata iniziò allora ad invadergli il petto, mentre tentava di seguire la coppia felice, strisciando quasi tra le schiere di Elfi, inorriditi dal suo tocco sulle loro vesti di seta.
Ma Kili,noncurante, seguitava a spiarli tra le colonne, osservando con un dolore nuovo il bel volto di Tauriel animarsi alle parole di Legolas - si era quello il suo nome - mentre le loro belle mani lisce e affusolate si sfioravano e il braccio di lui cingeva la vita stretta di lei, essi avanzavano leggeri ed eleganti, come mai sarebbe stato lui, Kili il nano. Un principe, vero, ma pur sempre un goffo nano insignificante.

Fu allora che si vergognò della sua presenza, del suo amore, della gentilezza di lei verso lui, che probabilmente era stata solo frutto della pietà.
Kili si diede dell'ingenuo, ma voltandosi per andarsene urtò uno dei presenti che lo spinse in mezzo alla sala, facendolo scivolare malamente, fino alle gonne scomposte di lei...
L’urlo indignato della folla non si fece attendere e quando Kili sollevò lo sguardo fino a Tauriel la vide porgergli misericordiosamente la mano, la stessa che aveva creduto di sfiorare fino a poco prima...
Il suo cuore, lo sentiva, non aveva mai ospitato una gioia più immediata e completa. Allungò allora un braccio verso di lei, cercando di ignorare le sue dita tozze e scure, ma in quel momento quella cara mano si ritirò crudelmente, lasciando il posto ad un pugno chiuso su un pugnale.
Era Legolas, alto e fiero sopra di lui, accolto dalla risata cristallina di Tauriel che voltava le spalle a Kili, lasciandolo in balìa del suo amato.
Com'era stato cieco...essi si amavano e ne avevano il diritto...

Kili stava per urlare di frustrazione, quando sentì il suo nome echeggiare con sofferenza, dietro di sé. Si voltò e vide dalle ampie grate la Montagna Solitaria, rigata di rosso come se contenesse un gran fuoco dentro, incapace di liberarsi...

Era Thorin, suo zio, che lo chiamava! Si rialzò di scatto, corse e si slanciò fuori dalla finestra nonostante il ginocchio- stava sognando, lo comprese solo in quel momento- atterrando dentro una palude mefitica in cui giacevano i corpi di tutti i suoi amici. 
Incapace di pensare, non volle cercare di riconoscere suo fratello tra quei cadaveri, ma involontariamente iniziò ad urlare”Fili!”.
Iniziava ormai a sprofondare in quei liquami, quando all’improvviso riapparve Tauriel, nera nelle vesti e in volto, le braccia tese, imploranti, verso di lui.
”Perdonami Kili, come avrei potuto saperlo...?”.
Lui allora si gettò su di lei, sapendo di poterlo fare solo in quel momento, in quell'illusione…
Poggiò con forza la sua piccola testa sul ventre di lei, che intanto lo cinse in un abbraccio materno, ma ben diverso da quello di Dìs, più disperato, accorato e...inutile.
Del sangue fluiva dal petto di Tauriel, mentre si andava accasciando su sé stessa, ormai all’altezza di Kili che la sorreggeva, sgomento, fino a che non ebbe il suo viso vicino come mai prima d’allora.
“Mio cielo stellato, se ti ostini ad amarmi, ad amarci-Tauriel gli indicò gli altri nani-questo è ciò che ti accadrà.”
Kili avrebbe voluto risponderle che lui avrebbe sempre protetto lei e i suoi compagni, a qualsiasi costo.
Ma sentiva che la veglia si impadroniva di nuovo di lui, nelle sembianze di suo fratello Fili, che lo scuoteva con delicatezza ma con determinazione.
”Fratello, per tutte le miniere del regno di Durin, svegliati, è solo un’incubo!”.
Kili sobbalzò e si mise a sedere, gettando occhiate preoccupate attorno, mentre l’espressione e il tono di Fili si indurivano.
“No, lei non è qui. Hai pronunciato più di un nome in sogno, fratellino. E non ero sicuro di aver udito bene…fino ad ora.”
Kili fissò il nano di fronte a lui senza riconoscere suo fratello, tant’era gonfio di sdegno e incredulità. Kili allora sentì qualcosa in lui che si ribellava a giustificarsi, a discolparsi. Ma al tempo stesso non riusciva a sostenere le occhiatacce di Fili che fingeva di sistemargli la benda.
“E’ stata buona con me, è normale che io sogni di lei…”.
Kili si sforzò di credere egli stesso alle sue parole, quando sapeva, quando egli stesso aveva detto a Tauriel che era tutto ben al di là di questo, ormai…
Eppure si sforzò ugualmente di non chiedere a Fili come mai lei non fosse lì...
   
 
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