Salve a
tutti!
Premetto che questa
è la prima FF che
pubblico,siate magnanimi! Sono un po’ impedita con HTML, e mi
sta aiutando la
mia amica Railen…
Questo è il
capitolo introduttivo alla storia vera e propria,se fa schifo ditemelo
pure!
Questa idea
mi è venuta durante l’ora di scienze (in cui
non si fa niente – By Railen xD) e l’ho portata
avanti per tutto il tragitto
verso casa.
Ho pensato a
come
sarebbe stato un Edward (Sbaaav XQ___) un pò
bastardello… Per essere fini xD
L’idea di un
fratello per Bella è nata dal desiderio che ho io stessa di
avere un fratello
maggiore… Quindi è nato Andrew!
Spero
vi possa
piacere!
-Bella!Alzati!-
urlò mia madre,dal piano di sotto,con la
sua voce tutt'altro che delicata e gentile.
Sbuffai,e mi alzai,contro la mia volontà,afferrando la
vestaglia a righe viola e grigie,appesa dietro alla porta di mogano
della mia
camera.
Il marmo del pavimento era gelido,e il contatto che ebbi
sotto i miei piedi mi fece rabbrividire,ricordandomi di mettermi le
pantofole
rosa,abbandonate sotto il letto,la sera prima. Il mio iPod aveva finito
di
ricaricarsi,e ringraziai mio fratello mentalmente,dato che lo aveva
messo sotto
carica,a mia insaputa:possibile che sentisse già la mia
mancanza?
Mi diressi verso il mio bagno,in fondo al corridoio,ancora
con gli occhi socchiusi,mentre la sonnolenza mi minacciava di farmi
accasciare
a terra come una pera cotta,ma aprì la porta ugualmente,e mi
diressi subito
alla finestra,per aprire la persiana verde. Un raggio di sole mi
colpì in piena
faccia,scaldando il mio viso,mentre l'acqua della doccia scorreva
silenziosa.
-Bella!Muoviti!O giuro che ti faccio rimanere qui! - a
volte mi chiedo da dove la tira fuori,quella voce assordante. Mi lavai
bene i
capelli,canticchiando,e uscì dalla doccia,avvolgendomi nel
mio accappatoio
celeste,morbido come seta. Sgattaiolai silenziosa verso la mia
camera,gocciolando sul pavimento,e provocando sguardi tutt'altro che
amichevoli
da parte di Vicky,la nostra governante.
-Scusa Vicky...-sussurrai,chiudendo la porta della mia
camera. La sentì sospirare.
Quella donna aveva una pazienza incredibile,la dovrebbero
far santa!
M'infilai i vestiti appoggiati sulla sedia della scrivania,dato che
erano gli unici a non essere stati invaligiati:Una camicetta bianca,a
maniche
lunghe(mi preparavo al clima di Forks),un paio di jeans neri a
sigaretta,e
degli stivali marroni. I miei capelli mossi ,ormai asciutti,ricadevano
sulle
spalle,formando dei piccoli boccoli naturali,e avevano le stesso colore
dei
miei occhi,ovvero marrone chiaro. La mia carnagione era chiara,troppo
chiara
per un qualsiasi cittadino di Phoenix,la valle del sole.
L'avevo ereditata da mia madre,anche lei aveva la carnagione
chiara,mentre Andrew,mio fratello,era l'unico della famiglia ad averla
scura,quasi bronzea,tanto che mio padre si era chiesto più
volte da chi l'abbia
presa.
Scesi le scale,trasportando la mia valigia rigida,per le
scale. Ovviamente,inciampai,come al mio solito,e naturalmente,Andrew mi
afferrò
prima che sbattesi la faccia contro il pavimento. -Ma non cambierai
mai?Guarda
che a Forks dovrai cavartela da sola -mi rimproverò mio
fratello.
Io sorrisi debolmente,con il magone .- Lo so,Andrew. Lo so-
Ci sedemmo in macchina,e mia madre avviò il motore,senza
proferir parola per
tutto il viaggio. Questa situazione cominciava a darmi sui nervi. Non
parlavamo
seriamente da quasi due settimane! le uniche frasi erano "Alzati"
"Muoviti" "Riordina".
Le lanciai una occhiata,non appena parcheggiò nel
parcheggio dell'aeroporto. Aveva gli occhi lucidi . Sospirai,non volevo
vederla
piangere,anche perché mi avrebbe indotta a disperarmi,e ad
annullare la
partenza,cosa che ci allettava parecchio.
Ma ormai avevo deciso. E sapevo che era la decisione
giusta,la migliore. Oramai Andrew si era trasferito al college ad
Harford,ovvero allo studentato di Yale,con sommo orgoglio di mia madre
e di
Charlie,mio padre.
Mia madre si stava per risposare con Phil,un giocatore di
baseball ,che doveva spostarsi praticamente ogni giorno,in uno paese
diverso.
Mia madre ne era innamorata,e sapevo che le costava un certo sacrificio
rimanere a casa e non seguirlo,per acclamarlo dalle tribune,o per
sostenerlo
nelle interviste,così,con mio enorme disgusto,mi stavo per
trasferire da mio
padre,a Forks.
Volevo bene a mio padre,e non mi dispiaceva andare da lui.
Più che altro,non mi andava di trasferirmi nella sua piovosa
cittadina. Mi
avviai verso i metal detector,dove una hostess mi disse che da
lì in poi,avrei
dovuto proseguire da sola. Mi girai verso mia madre e mio fratello .
Andrew mi
abbracciò- A presto pulce,chiamami appena arrivi,va bene?-
-Certo Andy-dissi
,baciandogli la guancia,per poi abbracciare mia madre,che era scoppiata
a
piangere.
-B...Bella,gu-guarda che non sei obbligata,puoi rimanere
qui con me!- -Mamma,ne abbiamo già parlato. Ti chiamo appena
arrivo,okay?-trattenni le lacrime,anche se avevo voglia di piangere,e
la gola
mi bruciava. Mia madre annuì,e io mi girai verso il portello
d'uscita,da cui
potevo intravedere l'aereo che mi avrebbe portata a Forks.
Respirai per l'ultima volta l'aria di Phoenix,e, con le
lacrime che ormai mi offuscavano la vista,salì
sull'aereo,voltandomi solo per
dare un ultimo sguardo alla mia vera casa.