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Autore: Fede_Laney    21/11/2014    4 recensioni
Questa è una pagina di diario ( mio più che altro ) che al mio posto vede Laney...
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Corey Riffin, Laney Penn, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Peaceville, 23 ottobre 2014
 
Caro diario,
Queste due settimane sono volate  e te lo dico perché è, appunto, da due settimane che non ci sentiamo. Perciò devo incominciare dall’inizio…
 
“Le parole illudono.
Le persone deludono.”
 
Come sai, quest’anno di terza media l’ho voluto iniziare cercando di ampliare le mie amicizie al di fuori dei ragazzi. All’inizio tutto sembrava andare per il meglio, riuscivo ad andare d’accordo con le mie compagne molto meglio rispetto a come immaginavo. Sbagliavo. Sai, quando cresci da sola senza nessuno con cui sfogarti tranne che con la musica e tre amici, si, amici, ma pur sempre ragazzi, finisci con l’assomigliare ad una rosa…fragile, che mette spine intorno a se proprio per non farlo sapere, perché hai la continua paura che possano ritorcerti questa tua caratteristica contro.
 
“Sono una ragazza facile da illudere. Un messaggio, un sorriso, un abbraccio, un momento. Io alle persone ci credo, sbagliando. Credo ai loro sorrisi, spesso finti. Credo alle loro parole, spesso false. Ai loro messaggi, spesso inutili. Io credo per poi rimanere delusa.”
 
So che non ti aspettavi queste cose dette da me. In fondo sono sempre stata una ragazza dura, impassibile, a volte seccante. Parlavo di come odiassi le ragazze della mia età per il loro modo da fare da “oche”, eppure sino caduta nel loro gioco. Quest’anno ho avuto solo due ore con Corey e i gemelli,  ma il resto le ho dovute passare con loro, le “oche”. Iniziano ad inserirti nel gruppo, sulle chat di whatsapp, ed è difficile pensare che sia una presa in giro, in fondo è quello che hai sempre voluto… non essere più un fantasma.
 
“Forse è il caso di ammettere che il problema è solo mio. Probabilmente il problema sono io.”
 
E così ho abbassato la guardia. Poi è arrivato sabato. Mi avevano incaricato di realizzare un disegno per un progetto con la mia compagna di banco, Joanne. Il problema è che mi ha mollato per uscire con le amiche. Ok.  Lunedì si è presentata pretendendo di mettere la sua firma sul mio lavoro. Io le ho risposto che in questo modo lei si sarebbe presa il voto pur non avendo fatto niente e, quindi, ho rifiutato. Poi ci hanno raggiunte le altre ragazze che hanno iniziato a minacciarmi. Ho spiegato che non sarei scesa a patti per principio,perché sarò pure cambiata, ma ho sempre il mio orgoglio. Loro, di tutta risposta, mi hanno detto che me l’avrebbero fatta pagare. Poi sono entrata in classe, ignorata tutto il giorno come un fantasma. Di nuovo. Arrivata a casa mi rinchiusi subito in camera, rifiutando di pranzare. Poi mi arrivò un messaggio.
“Hey Pulce ciao. Tutto ok?”
“Si…”
“Non prendermi in giro. Cos’è successo oggi?”
“… domani posso venire da te così ti spiego?”
“Certo. Ma non dimenticartiJ”
“Va beneJ”
Poi ne arrivò un altro, ma non da Corey…
-sei stata inserita nel gruppo “La gallina Laney”-
“Ciao gallina”
“Cosa volete?” chiesi
“Parlare solo un pò con te…gallina”
“Sapete che ho un nome!”risposi
“Non riesco a pronunciarlo, s*****a. Mi sta sullo stomaco”
-sei stata eliminata dal gruppo”La gallina Laney”-
Poi andai sulla chat di Joanne e le scrissi…
“Ciao, volevo ringriaziarti per avermi tolto dal gruppo…mi hai risparmiato la fatica!”
“Prego non sono per niente dispiaciuta, anzi l’ho fatta a posta perché a me le persone false e bugiarde non piacciono!!! Cara sto parlando di te falsa e bugiarda!!!”
“Scusa ma che ho fatto per avere questo trattamento?”
“Ne parliamo domani…”
 
“E mi hanno detto che sono stronza. E mi hanno detto che sono cambiata. Che sono acida. Che non ascolto. Che  sono asociale. Che non sono un’amica. Pure che sono strana. Che sono peggio di prima. Ma non mi hanno mai detto perchè.”
 
Detto fatto. Il giorno dopo nessuna delle mie compagne ha avuto abbastanza fegato per avvicinarsi a me… forse è stato a causa delle occhiate che lanciavo non appena osavano girarsi dietro… comunque le spiegazioni che volevo non mi sono arrivare e le mie domande sono state , come al solito, ignorate. Tanto ormai ci sono abituata. La cosa che, però, mi ha fatto provare quella fitta al petto, quella che provi solo alla morte di qualcuno… e credo di sapere chi è, o meglio che cosa è morto…
 
“Prima non ero così. Non lo ero per niente. Avevo ricominciato a fidarmi delle persone fin da subito. Perché io partivo dal presupposto che, se fai del bene devi ricevere altrettanto bene. Ma mi sbagliavo alla grande. Quel poco del mio lato buono,disponibile,dolce che mi sforzavo di tirar fuori per essere accettata si è rivelata la mia condanna. Le stesse persone a cui l’ho mostrato lo hanno usato per farmi del male. Mi si è rivoltato contro. Ecco perché ora preferisco essere solo così, acida, fredda, scostante e a tratti anche strafottente. Dalle persone mi aspetto solo il peggio. Preferisco pensar male e poi sbagliarmi, che vedere del buono in tutti e rimanere delusa. E credimi, sarei ancora disposta a cercare di tirare di nuovo fuori il meglio di me, se non fosse per il farro che è stato distrutto…che è morto.”  
 
 La gente è brava solo a parlare alle spalle, o, in questo caso, ad attacarti fogli sulla schiena con “Sono un pesce lesso” o “Prendetemi a calci nel sedere” o “La gallina Laney”e a sparlare di te solo alle spalle con ‘la gentile concessione’ di un’infinità si gesti… A queste cose diciamo che ormai ci sono abituata, ma per uno o due giorni… non per due settimane!
A pomeriggio avevo promesso a Corey di passare da lui…fortunatamente i gemelli erano fuori città per andare al Luna Park…non volevo farmi vedere anche da loro in quelle condizioni…
“Hey Laney ciao”
“Ciao Corey”
“Come va a scuola?”
“Tutto ok…” mentivo ”e tu?”
“Al solito…”
“Ma che combini!?”
“Mi si sono rotte tutte e sei le corde…che sfiga eh?!”
“Già…”
 
“E quel sorriso messo come scudo…”
 
Poi vibrò il cellulare, segno che era arrivato un messaggio. Joanne.
“Se siamo arrivate a questo punto è solo colpa tua!”
“E potrei sapere cos’ho fatto?”
“Primo, quando hai portato il cellulare a scuola non lo hai consegnato e il prof non ti ha detto niente, ma noi sapevamo che lo avevi, anche se spento. Secondo, il disegno che dovevi fare con me è stata colpa TUA, perché TU hai deciso di non farmelo fare, solo perché mi stavo facendo fare il lavoro da un’altra, non significa che il voto non mi serva. E poi tra amiche ci si copre e siccome avevi già preso in giro i prof potevi farlo anche un’altra volta, tanto sei sempre quella con la sufficienza, e quindi se io prendevo un voto più alto del tuo grazie a qualcun altro a te non cambia niente e quindi ti devi stare zitta gallina! Inoltre, non ti devi più azzardare a scrivere questi fatti in un testo perché, anche se non hai detto i nostri nomi e la prof ha creduto che l’avevi inventata, ti sei cacciata nei guai, e NON AZZARDARTI a farle la vittima che la dovremmo fare noi!”
“Beh, mi dispiace che siamo già arrivate a questo punto solo nel primo mese di scuola…”risposi cercando di zittirla il più velocemente possibile, visto che Corey si era accorto che qualcosa non andava…
“E poi se tu non vuoi essere presa in giro e vuoi essere amica nostra devi cambiare prima di tutto cambiare  il tuo schifoso carattere e quindi ci devi coprire qualunque cosa accada. E poi ci DEVI essere fedele, capito? Se una ti dice di fare una cosa, tu la devi fare PUNTO E BASTA! Se vuoi ottenere la nostra amicizia deve essere così seno ti escludi da sola come un “fantasma”…mi dispiace! Gallina…!”
In quel momento decisi che ne avevo abbastanza, così uscì di corsa dal garage per dirigermi in un posto isolato…il parco abbandonato. Sentivo Corey che mi chiamava, anche perché ritrovarsi un’amica che d’un tratto scappa via senza aprire bocca è strano e non da me…perché non ero più in me. Dimenticava però che ero bravissima a nascondermi e così riuscii a seminarlo. Per poco.
Arrivata alla mia meta mi sedetti su una panchina mezza rotta sotto un salice.
Mi misi a piangere. Finalmente riuscivo a sfogarmi, mi mancava.
 
“E’ sincero il dolore di chi piange in silenzio.”
 
 Dopo qualche minuto mi sentii chiamare da più voci ma da parti diverse. Probabilmente dall’ albero. Cercai di vedere chi ci fosse dietro, ma appena mi girai un calcio dietro al ginocchio mi fece cadere.  Erano Joanne e altri tre ragazzi che non conoscevo bene, ma sapevo che era meglio evitare.  Uno dei tre mi prese per i capelli e fece per alzarmi. Cercai di urlare, ma tutto quello che riuscii a fare fu un flebile gridolino, prima che mi chiudessero la bocca e mi legassero mani e piedi con del nastro isolante. Per fortuna fu sufficiente. Joanne si avvicinò con un coltellino da tasca. Nonostante cercassi di dibattermi, iniziò a tagliarmi il braccio. Quando mi lascò, ci ritrovai sopra la scritta “Hen Laney” ovvero “La gallina Laney”. Poi un ragazzo, quello più alto, iniziò a tirarmi pugni nello stomaco e sulla faccia. Ormai mi stavo preparando alla peggiori delle ipotesi che si possono immaginare in queste condizioni. Come ti dicevo, però, quel gridolino bastò a richiamare l’attenzione di qualcuno…e quel qualcuno era proprio il mio migliore amico. Ad un tratto lo vidi gettarsi nel vero senso della parola sul ragazzo che si stava apprestando a cocludere con il pugno “di grazia”. Dopo essere riuscito a mandargli via, non so come, mi guardò con una faccia di chi vede un morto tornare in vita. Probabilmente non ero nella migliore delle condizioni. Come un lampo si precipitò a tamponarmi il braccio, che stava perdendo abbastanza sangue dalla “scritta”. Poi ricordo che cercò di farmi camminare, ma non appena cercai di tirarmi su caddi. Allora mi prese in braccio, ma non ricordo altro, se non il fatto che continuava a ripetermi “Andrà tutto bene Lanes” e “Resisti Pulce”… poi il buio.
Mi svegliai, a detta del dottore, dopo quattro giorni, in ospedale. Affianco a me vidi Corey che non smetteva di leggere sul mio cellulare… e questo mi fece abbastanza indispettire, ma come vidi che stava leggendo i “discorsi” che avevo avuto con Joanne in chat mi vergognai un po’… non avevo avuto il coraggio di parlare con nessuno e, come perfetta idiota, avevo fatto il loro gioco.
Non appena si accorse che mi ero svegliata, mi si gettò al collo e per qualche minuto non fece che ripetere “Sapevo che c’è l’avresti fatta Pulce! Senza di te sarei morto!”
Poi entrarono i miei genitori che mi abbracciarono come se fosse passata un settimana, ma non riuscivo a distogliere lo sguardo da Corey , che mi fissava a sua volta.
Quando tornai a casa seppi che quei ragazzi erano finiti in un carcere minorile perché, oltre a questo, trafficavano anche armi.
E Joanne? Beh, lei è stata costretta a cambiare scuola e a ricominciare le medie nella Peacenerd High School, che come si sarà capito, è la versione nerd della nostra scuola. Invece il resto delle mie comagne sono state sospese per due mesi e costrette al volontariato nel canile di Barney.
E io? Primo, sto scrivendo, quindi sto bene e sono ancora viva ;)  . Secondo, mi sono chiarita con Corey e dopo che gli ho chiesto cosa significasse quella frase che mi aveva detto in ospedale, si è confessato, ed ora indovina un po’…già! Sono la sua Ragazza!!! In fondo tutto questo è pur servito a qualcosa!
Ora devo andare… è arrivato Core e dobbiamo andare al cinema…da soli!!!
Ciao…
                                                                                                                                                                      La tua Lanes  

Angolo di una pazza autrice
Ok, vi prego non mi ammzzate se Laney subisce questo...in effetti è queelo che è successo a me da ottobre e che continua...ma io gli ignoro;)
(Marty e Alyx questo è quello che vi dicevo che avreste presto scoperto)
Ora vado...buona recensione
Ciauuuuuuu
Fede
 
   
 
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