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Autore: LanaPotter    29/10/2008    0 recensioni
Terzo capitolo della saga dell'Insolita Grifondoro. Jane ed Harry sono costretti a correre a Roma per aiutare Ron a riconquistare Hermione. Al loro ritorno Jane partorirà una bambina che una volta raggiunti gli 11 anni (tranquilli, non ve li racconterò tutti!) creerà non pochi problemi.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley, Tom Riddle/Voldermort
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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1.Prologo
L'insolita Grifondoro 3 - Una nuova minaccia


1.Vacanze Romane


Era Giugno anche in Inghilterra, nonostante le solite nubi e il grigiore che intristirebbero anche un Dissennatore; per questo Ron ed Hermione non vedevano l'ora di prendere la passaporta e trovarsi immersi nel tepore della bella città che si accingevano a visitare.
"Ehi Weasley, sai già che Hermione ti farà girare tutti i musei e le rovine della città?" aveva allegramente gridato Marty,un collega di Ron "Mi raccomando, non vi divertite troppo..."
"Sai benissimo che sarà una vacanza stupenda, non cercare di rovinarcela con il tuo sarcasmo da quattro soldi!" aveva risposto Hermione stizzita.
"La cultura è una cosa molto importante, Marty, perfino io non vedo l'ora di essere a Roma per visitare il museo del Prado!" aveva controbattuto il rosso con aria di superiorità scatenando l'ilarità di tutti e ricevendo da Hermione una gomitata colossale nello stomaco.
"Ahia! Ma che ho detto?"
"Sei il solito ignorante!!! Il Prado?!"
"Sì, in piazza di Spagna...credo...forse..."
"Ahhhhh, mi fai sempre fare queste pessime figure, con la tua boccaccia! Il Prado è in Spagna!"
"E Roma...?"
"Non ci posso credere" disse Hermione scuotendo la testa.
Si misero in fila perchè la passaporta era arrivata; Hermione era eccitatissima e come sempre chiacchierava a più non posso con tutti i compagni di viaggio, non accorgendosi che a qualche metro da loro Rebecca,una bella ragazza di vent'anni, con lunghissimi capelli corvini e dei grandi occhi viola, li guardava con l'aria di chi sta per creare un bel pò di problemi.

Il sole era rovente su Roma, ma nulla poteva impedire al gruppo di intrepidi turisti inglesi di godersi fino in fondo le bellezze della città eterna. Dopo aver camminato un paio d'ore erano arrivati al Colosseo stremati e si erano seduti all'ombra di una delle immense colonne.
Erano tutti entusiasti e rapiti dalla bellezza e dalla grandiosità delle vestigia storiche della città, perfino Ron era felice di essere immerso in tutta quella cultura.
"Per la barba di Merlino, dei babbani non possono aver fatto una cosa così bella da soli...devono averli aiutati dei maghi..." aveva detto Ron guardando il maestoso monumento.
"Come no!" disse Marty "
Perchè non dei marziani?"
"Ma chi l'ha invitato questo comico nato?! Mi viene voglia di avadakedavrizzarlo!" disse Ron a Hermione sottovoce. La battuta aveva fatto ridere Rebecca dietro di loro, e quando Ron si era voltato aveva incrociato i suoi occhi, che l'avevano fissato più del dovuto.
"Tesoro sono stanca di camminare...non vedo l'ora di tornare in albergo"
"Ok, per oggi finiamola qui. Andiamo."
Tutti furono d'accordo e il gruppo si mosse in direzione della metropolitana a pochi passi da lì; ovviamente Marty era alla testa della comitiva e,mentre attraversavano la strada, Ron si augurava che un autobus li liberasse dalla sua irritante presenza. Purtroppo ciò non accadde e non solo! Tra una battuta e l'altra li guidò sulla bachina sbagliata.
"Siamo nelle mani di un imbecille! E fà anche le battute!!!" sbraitò Ron uscendo insieme agli altri da una stazione della metro a loro totalmente sconosiuta e cercando qualcuno a cui chiedere informazioni; per loro sfortuna sbucarono in una piazzetta deserta e polverosa dove c'era solo una casupola adibita a bar e di fronte un' officina unta dal pavimento al soffitto, da cui proveniva una musica ad un volume infernale che nessuno conosceva.
Erano tutti esausti e avevano assolutamente bisogno di bere.
"Ti prego Ron, non ce la faccio più! Andiamo al bar!"
"Ma no, dai, rimanete qui all'ombra; vado io a prendere acqua per tutti" disse Rebecca con falsa gentilezza.
La ragazza corse via prima che qualcuno potesse controbattere; una volta dentro mise in atto il piano che aveva architettato fin dall'inizio: stappò una boccetta di pozione e la versò nella bottiglia che avrebbe destinato a Ron.
Tornò di corsa verso il gruppo che la aspettava ma a pochi passi da loro inciampò facendo cadere tutte le bottiglie che aveva in mano; non sapeva più quale fosse quella 'manomessa' e non poteva certo riesaminarle tutte, anche perchè il gruppo, assetato, si era gettato su di esse.
"Merda! Speriamo che capiti a Ron...ma non credo proprio..." pensò Rebecca sapendo che presto l'avrebbe capito dall'improvviso e folle amore che avrebbe colpito uno a caso del gruppo.
In quel momento uscì dall'officina un essere sporco dalla testa ai piedi che gridava a squarciagola; loro pensarono che fosse una specie di troll di città, ma poi si resero conto che quelle urla non erano altro che una canzone italiana che lui stava orribilmente storpiando.
Tutti si guardarono esterrefatti e divertiti, tutti tranne Hermione che era rimasta a bocca aperta, estasiata come la prima volta che vide Clark (vd. L' Insolita Grifondoro). Ron, vagamente preoccupato, cominciò a sospettare che stesse succedendo qualcosa di grave quando vide Hermione essere quasi investita da un autobus e non dargli il minimo ascolto mentre attraversava la strada per raggiungere il coatto.
 


   
 
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