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Autore: SwanFangirl    22/11/2014    4 recensioni
Cosa accadrebbe se Henry decidesse di dare un lieto fine alle sue mamme mettendo in piedi una nuova operazione, più complicata e difficile delle precedenti?
Dal primo capitolo:
“Scusa, Emma.” disse Regina.
Emma proprio non se l’aspettava. In effetti erano le due parole più inaspettate che Regina potesse pronunciare.
Perché Regina non chiedeva mai scusa.
Perché Regina non la chiamava mai per nome.
Perché Regina non le dava mai del ‘tu’.
Perché Regina non le avrebbe mai chiesto scusa dandole del ‘tu’ e chiamandola ‘Emma’!
Genere: Avventura, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Lo strano caso della famiglia Swan Mills.'
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La famiglia era tornata a casa, Storybrooke, da appena una settimana; e le due donne, dopo essersi consultate con Henry che aveva fatto pressioni su quel punto che ancora le teneva separate, avevano preso una decisione: avrebbero iniziato a vivere insieme, nella stessa casa. La convivenza, lo sapevano, non sarebbe stata facile, ma ce l’avrebbero fatta a tenere in piedi la loro strampalata famiglia. Per il loro unico figlio e per quel sentimento che, piano piano, stavano scoprendo avvolgesse i loro cuori.

Da quel famoso bacio nella camera d’albergo si erano godute la vacanza ed il ritorno nella loro cittadina, senza pensare a cosa stesse succedendo o alle conseguenze. Per una volta potevano permetterselo, potevano comportarsi come persone normali, come se tra loro non vi fosse una complicata parentela e come se non fossero la Salvatrice e la Regina Cattiva.

“Non ci credo che lo state facendo solo per me.” ripeté il ragazzino, convinto di essere nel giusto.

“Tesoro, noi vogliamo solo passare entrambe il nostro tempo con te. E visto che da genitori ‘separati’ non possiamo farlo, abbiamo deciso che Emma verrà a stare qui, così non sarai più sballottato da una casa all’altra ed avrai più stabilità nella tua vita.” spiegò per l’ennesima volta Regina, con pazienza –e con quell’aria da mamma che piaceva tanto ad Emma.

Ovviamente l’enorme villa Mills era stata la scelta più qualificata. A nessuno era nemmeno passato per la testa –giustamente- di andare a stare nell’appartamento dei Charming che, inspiegabilmente date le dimensioni, riusciva ad ospitare così tante persone tutte insieme. Emma sapeva che quella non era una soluzione proponibile, perché:
  1. Regina non avrebbe mai accettato di vivere con Biancaneve ed il Principe Azzurro, nemmeno sotto tortura;
  2. Regina non avrebbe mai accettato di vivere in quella casa decisamente troppo piccola per cinque, figuriamoci mentre i Charmings aspettavano un altro bambino…;
  3. Regina pensava che non fosse normale vivere con i propri genitori a trent’anni… ed aveva anche aggiunto che nemmeno nella Foresta Incantata erano così pazzi da farlo, specialmente con dei genitori come i Charmings.
E poi, se doveva essere sincera, non vedeva l’ora di passare tutto il giorno con il Sindaco… e con Henry, certo! Perché lo stavano evidentemente facendo soprattutto per lui!

“C’è qualcosa che non quadra.” continuò lui.

Le due lo guardarono con due sorrisi nervosi ed identici, aspettandosi forse che, da un momento all’altro, egli gridasse ‘state insieme!’.

“Bene, vado fuori.” scrollò le spalle invece Henry, fingendosi indifferente e lasciando le madri a spostare le (poche) cose di Emma nella sua nuova stanza.

Quando arrivò fuori, camminando tranquillamente, andò a sbattere contro due gambe snelle.

“Ruby!” esclamò. “Mi hai spaventato! Se cerchi Emma, è in casa.”

“Non cerco Emma.” tagliò corto Ruby. “Non crederai mica cavartela così? Tua nonna mi ha detto del tuo piano ed anche io voglio partecipare.”

Henry aggrottò le sopracciglia, mentre la ragazza sorrideva come una bambina.

“Davvero vuoi… vuoi che le mie mamme stiano insieme? Sai che tecnicamente dovrebbero essere una specie di nemiche mortali, vero?” disse Henry, mentre la cameriera lo fissava con sguardo attonito.

“I-io non… non parlavo di questo piano.” cercò di dire quest’ultima.

“Oh, cavolo…” mormorò il ragazzino. “Divertente, vero?”

Ma Ruby capì subito che non si trattava di uno scherzo, che non scherzava quando aveva spifferato il suo ‘piano’, che a quanto pare non era quello della festa per il trasloco di Emma.

“Henry, davvero vuoi che si mettano insieme?” chiese.

“Sì.” abbassò lo sguardo il tredicenne.

“Allora credo di poterti aiutare!” esclamò quella che un tempo era stata Cappuccetto Rosso, sorridendogli nuovamente.

“Davvero?!” domandò il ragazzo, sorpreso.

“Beh, effettivamente è un’idea perfetta. Tua madre Emma con Regina diventa più responsabile e tua madre Regina con Emma diventa meno stronza.” si lasciò sfuggire. “Ops, non dir loro che l’ho detto.”

Henry rise.

“Comunque ad Halloween le ho trovate in una situazione piuttosto… equivoca. Non chiedermi altro, ho già detto abbastanza. Ma non pensavo fosse una cosa seria!”

“Anche io le ho trovate in momenti strani. Tipo quando entro nella stanza e loro si allontanano o si zittiscono di scatto... Stanno nascondendo qualcosa.”

I due si erano seduti fuori, ed avevano cominciato a ragionare su tutti i momenti in cui era stato percepibile ciò che l’una provava per l’altra: Ruby raccontò ad Henry del quasi-bacio, avvenuto mentre lui era intrappolato sottoterra; Henry raccontò a Ruby di quando, in albergo, le aveva trovate con i capelli arruffati e le labbra arrossate.

“Ti aiuterò. Lo faremo tutti.” asserì Ruby.

“No, no! Non dir niente a nessuno. Se mia madre –qualsiasi delle due- lo venisse a sapere, mi ucciderebbe!” esclamò l’altro.

La rossa annuì, poco convincente, e poi se ne andò.

Henry sentiva che sarebbe di certo finito nei guai.
 



“Finito!” esclamarono le due donne all’unisono.

“Ho bisogno di una doccia.” disse Emma, accasciandosi sul divano, sfinita.

“Magari potremmo farla insieme…” sussurrò la mora al suo orecchio, con fare provocante.

Gli occhi di Emma si spalancarono.

“Sai che sarei potuta venire solo per ciò che hai detto e per come  l’hai detto?”

Regina rise, baciandola dolcemente per poi spingerla a stendersi, continuando ad accarezzare le sue labbra con le proprie, solo con più veemenza.

“Mh, Regina…” ansimò la bionda, mentre il Sindaco le lasciava un succhiotto sul collo. “Tutto ciò è davvero eccitante, ma ho due graaaandi problemi.”

Regina sbuffò, staccandosi da lei.

Certe volte Emma era peggio di lei in quelle cose.

“Quali sarebbero questi due graaaandi problemi dell’universo per cui io e te non dovremmo fare sesso?” chiese, schietta.

“Beh…” mugugnò Emma. “Il primo è che sarebbe la nostra prima volta. Il che è fantastico, ma mi piacerebbe che fosse romantico… Io voglio solo il meglio per te.”

Regina sorrise dolcemente.

“Sarà con te. Questo mi basta.” disse, accarezzando la sua guancia.

“Okay… Il secondo problema è che sono sudata e puzzo.” fece, ridendo.

Regina scoppiò a ridere a sua volta e le diede un bacio a stampo.

“Vai a farti una bella doccia allora. Io vado nel mio bagno a farla.”

“Tu hai un bagno personale?” chiese Emma, sbalordita.

“Sono il Sindaco, ricordi? E poi qui non siamo mica dai Charmings!” ridacchiò la mora, salendo le scale e togliendosi le scarpe.

“Poi parla per Henry.” borbottò Emma.



 
Quando le due donne entrarono da Granny’s, insieme ad Henry, si levò un applauso. Un enorme striscione rosso recitava ‘Congratulazioni, famiglia Swan Mills!’, alla vista di cui sia Henry che le sue madri spalancarono gli occhi. Le due si guardarono in imbarazzo, per poi scrollare le spalle e sorridere a tutti.

Magari era solo un modo di dire. Cioè, in fondo loro erano davvero una famiglia.

Così salutarono tutti con enfasi.

“Complimenti per il trasloco!” disse la vedova Lucas. “E, beh, anche per tutto il resto!”

Allora Emma e Regina cominciarono davvero a preoccuparsi che il loro segreto non fosse più un segreto.

“Oh, tranquille!” disse l’anziana donna, vedendo le loro espressioni. “Sono una vecchietta moderna io! Se non lo fossi, credete che lascerei andare in giro mia nipote in quel modo?”

Detto questo lei tornò dietro il bancone, e Charming e Snow entrarono in quel momento nel locale, sembravano turbati. Le guardarono velocemente e quello sguardo voleva dire solo una cosa: loro sapevano.

“Hey, mamma! Papà!” li salutò, chiamandoli apposta in quel modo per addolcirli.

“Emma…” cominciò Snow, con tono grave. “…E’ fantastico!"

Mary Margaret l’abbracciò, per poi sorridere, commossa, stringendo anche Regina.

“Sono così felice per voi!” esclamò, per poi dare una gomitata al Principe, che sembrò svegliarsi solo in quel momento.

“Oh, ehm… Beh, avreste potuto dircelo.” balbettò incoerentemente. “Ma anche io sono felice, se tu lo sei.”

Si rivolse alla figlia, accarezzandole una guancia e baciandole la fronte con la tenerezza e l’amore di un papà. Poi guardò Regina, con fare imbarazzato e, quando l’uomo si sporse per abbracciarla, la donna non resse più.

“Io ed Emma non stiamo insieme!” sbottò.

Tutti si fermarono un attimo, in silenzio. Sembrava quasi di poter sentire le cicale frinire, dato che tutti si erano zittiti, delusi da quella frase. Perché in fondo era vero, Regina ed Emma si rendevano migliori a vicenda stando insieme, e praticamente chiunque la pensava così a Storybrooke.

“Non so chi abbia messo in giro questa voce, ma non è vero. Io ed Emma non stiamo insieme.” ripeté.

“Regina-“ cercò di fermarla la bionda.

“No, Emma. Non mi va di mentire… l’ho fatto per tutta la vita praticamente, e adesso non ne ho motivo.” disse la ex Evil Queen. “Io vado a casa.



 
“Regina.” bisbigliò Emma, nel buio. “So che non stai dormendo. Stavi aspettando che riportassi Henry a casa.”

Regina si voltò, nella sua camicia da notte viola, i capelli scombinati –in un modo che Emma trovava assolutamente sexy-, e le coperte avvolte intorno al corpo.

“Mi dispiace, Emma. Grazie a te adesso tutti mi trattano meglio, mi hanno perdonata. Mi sembra incredibile, eppure è successo. Grazie a te.” si aprì la mora, con uno sguardo che sapeva di scuse.

Emma sorrise, sedendosi sul bordo del letto, accanto a Regina, che parlava guardandola negli occhi. E la bionda cominciò ad accarezzarle i capelli con fare confortante, concentrandosi sulle sue parole come faceva solo con loro figlio.

“E tua madre e tuo padre… Dopo tutto quello che ho fatto loro, mi vogliono perdonare solo per te. So che non merito tutto questo… non merito te. Per questo ho detto loro che non stiamo insieme.” spiegò.

Emma prese le sue mani tra le proprie.

“Regina, sappi che non ti permetterò mai più di dire che non stiamo insieme.” disse, seria. “Noi abbiamo un figlio insieme, viviamo insieme, e poi ci sono questi sentimenti che non riusciamo ancora a spiegare del tutto… ma ci sono. Eccome se ci sono. Quindi noi stiamo insieme, Regina Mills, che tu creda di meritarlo o no.”

Regina sorrise e la baciò, stringendo le mani che avevano avvolto le sue. Quando le loro labbra si furono separate, loro non si allontanarono; rimasero fronte contro fronte, naso contro naso, con due sorrisi gemelli sul volto.

“Ti… ti va di dormire qui per stanotte?” domandò il Sindaco, vergognandosi un po’ per quella richiesta.

“Ma come, oggi mi hai chiesto senza pudore di fare la doccia con te ed ora ti imbarazzi solo per la divisione di un letto?” disse la bionda, ammiccando.

“Non voglio dividere solo il letto con te…” rispose prontamente Regina, abbassando lo sguardo.

Lo sceriffo si tolse gli stivali e sollevò le coperte, stendendosi accanto alla mora per poi coprire entrambe. Baciò la compagna con passione e la sovrastò, poggiandosi con le mani sul materasso per non pesare troppo sul suo esile corpo.

“Emma, però c’è Henry nell’altra stanza…” sussurrò la mora, con i suoi fianchi tra le mani.

Emma mosse la mano in uno scatto verso la porta, che si chiuse senza far troppo rumore.

“Le tue lezioni hanno dato i loro frutti.” disse la bionda sulle labbra dell’altra.

Allora Regina sorrise e, con un gesto, insonorizzò la camera da letto, per poi toccarle il sedere senza più imbarazzo.

“Ha ancora molto da imparare, signorina Swan.” replicò Regina, tornando a baciarla con rinnovata foga.

Le due si mossero incontrollatamente sul letto, intrecciando le loro lingue e i loro corpi, spogliandosi a vicenda e restando l’una nuda a contatto col corpo senza veli dell’altra.

“Ne sei sicura?” chiese Emma, sapendo quanto l’esperienza di Regina con il sesso fosse poco romantica.

“Non potrei… esserlo di più.” sospirò il Sindaco, accarezzando i capelli di Emma, di quel colore così vivo e con quei boccoli tra i quali amava passare le dita.

"Allora preparati a farti sconvolgere, Regina Mills." sussurrò la ragazza, cominciando a leccare il suo corpo a partire dalla valle dei seni fino ad arrivare alla fonte del piacere di Regina.

Poi Emma entrò dentro di lei e le dimostrò tutto il proprio amore nel miglior modo che conosceva, donandole di certo la notte migliore della sua vita.

 





Hi guys!
Eccoci alla fine di questo capitolo, mi sarebbe piaciuto scrivere tutti i particolari di questa first time tra Emma e Regina ma, per il tenore della storia, ho pensato fosse più adeguato in questo modo. Magari un giorno farò una shot per mostrare ciò che è accaduto (e sarete tutti contenti di leggerla immagino xP)!
Ringrazio tutti quanti seguono e recensiscono questa storia, siete veramente magnifici! E spero di vedere altre vostre recensioni in questo e nel prossimo capitolo, il cui 'prompt', diciamo, sarà: armadio. Scommetto che alcuni di voi si chiederanno che problemi ho per fare un capitolo su un armadio, ma credo che capirete quando lo leggerete!
A presto, ragazzuoli <3




 
  
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