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Autore: Selis    22/11/2014    3 recensioni
“ Questo è il compito che ti affido figlio mio: vai sulla terra in mezzo agli uomini e osserva tutto quello che puoi. Al tuo ritorno ti porgerò la stessa domanda, se la tua opinione su di loro non sarà cambiata li sterminerò. Altrimenti avranno salva la vita.” Concluse il sovrano degli Dei.
“ Ai tuoi ordini padre.”
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Soter

La convocazione di suo padre fu inaspettata, ma non per questo meno gradita. Era raro che il sovrano degli Dei convocasse uno dei suoi figli, soprattutto uno di quelli più giovani.
Volò letteralmente fino al suo palazzo, dove il messaggero gli aveva detto di andare; ma si stupì comunque di vedere effettivamente la figura imponente di Zeus seduta sul trono. 
Era cosa risaputa da molti, che suo padre prediligeva farsi attendere. Quel inusuale cambiamento portò un gran turbamento dentro di lui.
Cambiò la sua forma, tornando ad essere l'affascinante giovane uomo dai lunghi capelli argentei che tutti conoscevano; e abbassò lo sguardo verso il pavimento in segno di saluto e rispetto.
“ Soter.” Proclamò Zeus, riconoscendo la sua presenza.
“ Mi hai convocato padre?” Domandò, continuando a tenere gli occhi puntati a terra.
“ Si. Ti ho fatto chiamare per esporti una domanda alla quale io non riesco a trovare una risposta.”
“ Voi padre?” Chiese sbalordito Soter.  
“ Nonostante la mia conoscenza sia vasta, ci sono ancora cose che sfuggono alla mia comprensione. Non si finisce mai di imparare figlio mio, questa è una delle grandi meraviglie della vita stessa; che essa sia infinita come la nostra, mortale come quella degli uomini, o volubile come quella delle stelle.” Rispose Zeus. 
“ Ho capito padre.”
“ Ne dubito. Sei ancora giovane, ed è per questo motivo che a differenza dei tuoi fratelli sei il candidato ideale per il compito che sto per assegnarti. Loro sono ebbri della loro arroganza e non vedono le piccole cose, delle sottigliezze vitali che possono sfuggire ad uno sguardo poco attento. Dimmi Soter, cosa ne pensi degli uomini?” 
La domanda lo sorprese, alzò per un attimo lo sguardo dal pavimento per cercare negli occhi del padre la risposta che desiderava sentire, ma quelli lo scrutavano con uno sguardo severo e vuoto da ogni rassicurazione. 
“ Penso siano degli esseri inferiori padre, indegni dell'attenzione che gli riguardi.”  Rispose sinceramente. 
“ Eh dimmi figlio, ne hai mai incontrato uno per affermare ciò?” Domandò ancora.
“ No padre.” Rispose, chiudendo gli occhi dalla vergogna dopo aver sentito Zeus sospirare.
“ Questo è il compito che ti affido figlio mio: vai sulla terra in mezzo agli uomini e osserva tutto quello che puoi. Al tuo ritorno ti porgerò la stessa domanda, se la tua opinione su di loro non sarà cambiata li sterminerò. Altrimenti avranno salva la vita.” Concluse il sovrano degli Dei.
“ Ai tuoi ordini padre.”

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Molte lune erano passate da quel giorno, e molte vite degli uomini si erano date il cambio durante il suo lungo pellegrinaggio; ma Soter non aveva cambiato la sua opinione su quegli sciocchi umani che stavano tanto a cuore a suo padre. 
Aveva vagato per ogni angolo del mondo nella sua forma spirituale, vedendo paesi e guerre tutte uguali susseguirsi l'una all'altra. A suo parere gli umani non comprendevano mai gli sbagli del passato, continuando a ripetere sempre gli stessi errori. 
Un periodo di pace per uno di guerra. 
Non importava quanto avessero sofferto, quante delle loro brevi vite si fossero spezzate prima del tempo, e nemmeno quanto sangue bagnasse la terra sulla quale camminavano; ogni volta era dannatamente uguale all'altra.
Era tempo di riunirsi ai suoi fratelli, ne sentiva la mancanza, nonostante per lui, a differenza degli uomini, non fosse passato poi così tanto tempo da quando aveva lasciato la sua casa per avventurarsi nel compito che suo padre gli aveva assegnato. 
Era stufo di stare su quello sciocco pianeta.
Scrollò le piume, liberandosi dall'intorpidimento di essere stato fermo per molte ore immerso nei suoi pensieri.
Un movimento alla sua destra lo riportò bruscamente alla realtà, ma era ormai troppo tardi; una spessa rete gli piombò addosso, facendogli perdere la presa al ramo su cui era appollaiato, catapultandolo a terra, tra foglie e terriccio.
“Maledetti cacciatori.” Pensò, infuriato per la sua stoltezza, e per quel fato infausto che non gli aveva permesso di reagire in tempo.
Rimase immobile, attendendo il momento giusto per tentare la fuga; avrebbe potuto liberarsi facilmente da quella ridicola reticella, gli sarebbe bastato riprendere la sua reale forma e levarsela di dosso, ma suo padre gli aveva proibito di usare i suoi poteri in presenza degli esseri umani.
Udì dei passi avvicinarsi a lui, alcuni più leggeri di altri. 
Dovevano essere almeno due, pensò sconsolato. Uno avrebbe potuto eluderlo facilmente, ma con due sarebbe stato nettamente più difficile senza l'ausilio dei poteri.
“ Padre l'ho trovato!” Gridò una vocina poco distante da lui.
“ Sei stato bravo figlio mio.” Lo lodò l'adulto, ricevendo in cambio dal figlio un gran sorriso.  “Ora fai attenzione a raccogliere la rete e a non fartelo scappare tra le mani.” Continuò.
Il bambino si avvicinò alla rete con cautela, nel timore di far fuggire l'animale appena catturato; ma proprio quando le sue piccole dita sfiorarono la trappola, incrociò lo sguardo con Soter, ed il suo fiato venne risucchiato bruscamente al suo interno.
“ Padre!” Esclamò sconcertato, arretrando di alcuni passi dal piccolo animale intrappolato,  girandosi nel contempo a guardare l'adulto con grandi occhi sgranati.
“ Cosa, cosa succede?” Domandò l'uomo alla reazione del giovane.
“ Quel gufo, lui.... Nei suoi occhi sono intrappolate le stelle! È un simbolo degli Dei padre!” Esclamò eccitato.
Il padre sbuffò all'ennesimo sproloquio del figlio. 
“ Non esiste qualcosa come gli Dei figlio mio. È solo una favola per bambini, mi pareva di avertelo già detto.” 
“ Ma la sacerdotessa dice-”  Tentò il ragazzino prima di venire bruscamente interrotto.
“ Quella è solo una fanfarona, Xenios. Racconta storie fantastiche sotto inalazioni di qualche sua strana diavoleria. Se gli Dei esistessero e se quel piccolo gufo fosse un messaggero da parte loro, non avrebbero mai permesso che venisse catturato in un modo tanto semplice.” Spiegò.
“ Ti prego padre, non ho mai visto un animale con degli occhi simili. Non possiamo ucciderlo.”  Supplicò il giovane.
“ È la tua prima preda, e vuoi lasciarla andare così? Non avevi detto di volerti vantare con i tuoi fratelli?” Chiese l'uomo sbalordito dall'insistenza del figlio.
“ Mi impegnerò di più per catturare un'altra preda che faccia impallidire quelle dei miei fratelli. Ma questa creatura è troppo meravigliosa per essere uccisa, anche se non fosse un segno degli Dei.” 
Soter sentì il padre sospirare sconfitto e seppe che il ragazzo aveva avuto la meglio in quella discussione.
“ La preda è frutto della tua fatica e del tuo impegno. Quindi sta a te decidere per la sua sorte.” Disse, ricevendo in cambio un gran sorriso. 
Xenios si riavvicinò alla rete, sollevandola cautamente per non ferire il piccolo gufetto sotto di essa. 
“ Sei libero figlio degli Dei.” Lo sentì sussurrare Soter, prima di scuotersi le foglie di dosso e spiccare il volo. 
Così, mentre si allontanava da quel mondo, e da quegli strani esseri, capì cosa suo padre vedeva negli uomini, ed il motivo della sua esitazione.
Vide con i suoi occhi la purezza di quel fanciullo, e l'amorevole benevolenza dell'uomo che lo aveva prima catturato e poi liberato sotto le continue suppliche del ragazzo.
E in quel momento prese la sua decisione.

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“ Ben tornato figlio mio. Spero che il tuo viaggio abbia portato la risposta che cercavi.” Lo salutò Zeus.
“ Si padre. Ora ho capito cosa intendevi. Gli esseri umani non sono come pensavo che fossero; nonostante molti non meriterebbero la vita, alcuni si sono dimostrati diversi. Degni dell'attenzione che gli riservi.” Rispose Soter.
“ Quindi qual'è il tuo responso. Meritano di camminare ancora sulla terra, o devono essere spazzati via come granelli di sabbia nel vento?” Gli domandò.
“ Non penso che meritino la morte padre. Ho visto il seme del cambiamento in alcuni di loro, può darsi che tra diversi anni il mio giudizio cambierà. Ma per il momento vorrei vedere con i miei occhi se quel seme riuscirà a sbocciare, o se morirà senza vedere mai la luce.”
“ Come desideri figlio mio. Ora torna tra i tuoi fratelli, tra qualche tempo vedremo se il seme che hai protetto darà i suoi frutti.” Lo congedò Zeus.
“ Hai tuoi ordini padre.”




L'angolo di Selis:

Questa storia è stata ispirata da un articolo che ho letto non molto tempo fa, che parla di un piccolo gufo trovato nel sud della California  che a causa di un problema agli occhi era andato a sbattere contro un muro. Per fortuna il piccolo gufo non ha subito gravi danni, ma essendo cieco le persone che l'hanno trovato hanno preferito non reinserirlo nella natura, ma di affidarlo alle cure del 
Wildlife Learning Center. 
Se volete saperne di più: http://www.darlin.it/reportage/zeus-il-gufo-non-vedente-con-le-stelle-negli-occhi/

Zeus Soter – Zeus il salvatore, protettore, in quanto protettore e salvatore di tutta l'umanità.
Zeus Xenios – Zeus degli stranieri in quanto era il protettore degli ospiti e dell'accoglienza, sempre pronto a impedire che fosse fatto qualcosa di male ai forestieri.


Ringrazio Nelith che mi ha supportata (Fustigata è il termine adatto) e fatto sentire in colpa se non l'avessi finita. XD TVB 


Spero che la mia piccola favola vi sia piaciuta. 
Selis
   
 
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