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Autore: Legacyofjiraiya    22/11/2014    0 recensioni
Raccolta. Jiraiya x Tsunade. 20 brevi One Shot.
Momenti, attimi, emozioni che sconvolgono il cuore dei due protagonisti.
Estratto dal primo capitolo: "Non si guardano, al limite si scrutano, quasi come fosse una sfida ... non si lasciano intimidire l'uno dall'altro.
Tsunade si fa sfuggire un lieve ghigno, mentre morde il labbro al compagno, perché sa che stasera non lascerà nulla di inconcluso.
L'uomo incastra gli occhi in quelli della donna, quasi a volerle mettere paura.
Ma lo sa, dopotutto. Jiraiya sa che è impossibile prevalere su Tsunade. "
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jiraya, Tsunade | Coppie: Jiraya/Tsunade
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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- The Fire That Passes Through Us  -

PROMPT NUMERO V:

Dolore
 

Una penna, un foglio e un boccettino di inchiostro. 
Quest'ultimo subisce per l'ennesima volta la lieve pressione della punta, mentre il foglio resta bianco come la neve.
Quasi come se stesse per parlare e inveire contro colui che avvolge la penna con la sua mano per dedicarsi alla stesura di un racconto, si lascia sporcare dal colore, nero come la pece ... e lentamente i kanji prendono forma, stilizzati con maestria dall'attenzione che Jiraiya vi pone.
La penna scorre leggiadra, tanto che i pensieri si concentrano su un'unica cosa: il suo prossimo romanzo. Non si sentiva particolarmente interessato a curare i particolari e a concentrarsi sulle descrizioni.
In quel momento semplicemente scriveva. Sul suo foglio d'un tratto, quasi vi avesse disegnato, apparve una ragazza.
Giovane, avvolta da un leggero vestito bianco su cui i capelli scuri si adagiavano con disordine. Le guance rossicce, gli occhi color nocciola che scintillavano. 
Parole intrise di apparente dolcezza si delineavano ancora e ancora, mentre lievi gocce di rugiada cadevano lungo le gote della ragazza. Stava piangendo. 
Jiraiya tirò un sospiro, ridestandosi dalla scena che si era fatta sempre più nitida nei suoi pensieri.
Fu quasi scosso, quando il vento prese a battere con irruenza oltre la finestra che separava l'uomo dal mondo esterno. 
"Cos'è che scuoteva l'animo della ragazza?" Si ritrovò a chiedersi.
Gli occhi che si chiudevano in automatico per spingerlo a concentrarsi maggiormente sulla condizione dolorante in cui si ritrovava la protagonista.
« Per chi piangeva? » Sussurrò, cercando un briciolo di ispirazione.
Non riusciva a delineare bene il mondo emotivo di quella donna, fu tentato addirittura di strappare il foglio, ma non lo fece. 
Si sentì quasi in colpa: quelle lacrime parevano rivolte all'autore. 
Non voleva che quel testo cominciasse con le lacrime di una ragazza pregna di tristezza. 
Sbuffò e si alzò da terra, con il disperato bisogno di prendere una boccata d'aria. 
Uscì dalla sua abitazione e si ritrovò velocemente per strada. 
Konoha era avvolta dal vento, segno dell'inverno inoltrato.
Nuvole bisognose di sfogarsi, contornate dal grigio acceso, pervadevano il cielo.
Le gambe distaccate dai suoi pensieri. 
E fu un niente ritrovarsi quasi al campo d'addestramento, l'unico luogo in cui aveva il coraggio di abbandonarsi al dolore.
Percorse gli ultimi metri, mentre si accorse della presenza di una persona che conosceva molto bene. 
Fu quasi automatico per i due finire con l'invocare stupiti il nome di entrambi. 
Tsunade si sentì quasi vuota, quando l'uomo si ritrovò ad analizzare il suo sguardo. Sembrava conoscesse a memoria ogni angolo e ogni variazione della sua anima. 
« Come mai anche tu qui? » Si ritrovò a chiedere scettica. Poi chiuse gli occhi esasperata. 
L'uomo si rese conto del repentino cambio di emozioni della donna e anticipò con una secca risposta la preannunciata domanda della compagna di team.
« No, non perdo tempo a spiare una come te. Cioè, guardati: sei rozza. A me le donne piacciono semplici, poco acide e meno sicure di sé. »
« Per farla breve, ti piacciono nude. » sbottò lei, con un lieve ghigno sul volto, poi si impose maggiormente:
« ma le tipe che spii alle terme sono delle sempliciotte, e tu non ci concluderesti mai niente. Ovviamente sto omettendo una simpatica scazzottata di massa con te come sacco da boxe ... »
Jiraiya scoppiò a ridere.
« I tuoi commenti sono sempre così pregni d'amore, Hime. Questo tuo sarcasmo è pungente, complimenti. Dove hai imparato ad essere così antipatica? »
« Dove? Se vuoi una risposta, poni la tua domanda in modo diverso. »
L'uomo capì al volo dove la donna volesse arrivare. 
« Quando? » sibilò.
La Sannin si ritrovò ad osservarlo basita. 
« Non ho intenzione di risponderti, le tue domande sono scontate. »
« Ma io ho posto la domanda che mi hai chiesto indirettamente. »
« Se mi avessi capito, ci saresti arrivato. Ma è inutile" si ritrovo a sospirare, abbattuta « parlare con te è inutile. »
Jiraiya le si avvicinò. La distanza fra i loro corpi era quasi impercettibile. 
Prese il viso della donna fra le mani, indeciso se rivelare obiettivamente l'amara verità. Quel dolore che allontanava entrambi e contemporaneamente ... li rendeva così vicini.
« Le perdite ... Sono queste che ti sconvolgono? » mormorò esitando l'uomo. Una variazione dolorosa nella sua voce.
Le parole arrivarono improvvise, dirette, come lame profonde si infilarono nell'animo della kunoichi, che si ritrovò a sgranare gli occhi con irruenza. 
Si allontanò leggermente, indietreggiando fino a sbattere su qualcosa di freddo. Si voltò, senza riuscire a trattenere un singhiozzo. 
E Jiraiya capì. Il nome di Dan, sul memoriale dei caduti, colorato di un blu lucente, risplendeva. Era impossibile non notarlo a vista d'occhio.
La donna allungò piano la mano, sembrava quasi che le fosse stata prosciugata la forza. Carezzò con massima dolcezza il nome dell'amato inciso sulla scultura.
Poi sentì una mano avvolgere la propria. Calda e decisa, allontanò Tsunade dalla lapide. Lei che lo guardava scioccata.
D'improvviso il silenzio, anche nelle loro menti. Si guardarono semplicemente negli occhi. Poi fu Jiraiya ad osservarla stupita.
Il dolore che aveva percepito dall'animo della compagna di squadra rianimò la titubante ispirazione. Sì. 
« La donna del racconto ... piangeva per amore. »
Esatto, per l'amore che aveva provato nei confronti di un uomo che non ricambiava. Si rese conto di aver trasposto su carta la propria situazione sentimentale.
Sorrise.
Tsunade lo guardava come se fosse stato un alieno, ma d'un tratto si ritrovò a sorridergli a sua volta. Un sorriso non molto deciso, ma comunque sentito.
« Ti sei messo a leggere le storie romantiche ultimamente, jiraiya? » chiese curiosa.
L'uomo trattenne a stento una risata. 
« In realtà, sto provando a scriverne una. » Specificò poi, sentendo la necessità di rivelarle un particolare decisamente di troppo:
« Sai ... È il mio modo personale di scaricare il dolore. »
« Beh, che dire ... Ritengo sia meno divertente di ubriacarsi tutte le notti e giocare d'azzardo. »
« Probabilmente, ma sicuramente è più salutare, non credi? »
La prese per mano, fingendo di non ascoltare le sue proteste.
Trascinandola via da quel posto che avrebbe portato alla mente solo sofferenza, si ritrovò a sfoggiare sul volto un sorriso per cercare di oscurare il dolore che si percepiva nell'aria.
E questo Tsunade l'aveva capito.

 
***
Salve! Finalmente sono tornata.
1000 parole precise.
Scusate l'assenza inoltrata, ma purtroppo non ho avuto possibilità di aggiornare la storia.
In primis, ero particolarmente demotivata! Inoltre, non riuscivo a scrivere questo prompt ç_ç E siccome la storia segue una linea del tempo ben precisa che io stessa ho elaborato attimi prima di concentrarmi sul primo capitolo, era necessaria.
Non potevo cambiare nulla, per questo chiedo venia.

Non so se apprezzerete, ma mi auguro sia così. In ogni caso, se vi fa piacere sentitevi liberi di farmi sapere cosa ne pensate!
"The fire that passes trough usè una raccolta partita col Fuoco, protagonista della passione dei due amanti, dispersa poi nel semplice Calore di un abbraccio che fa mancare il Respiro, specie quando esso termina, lasciandoti nei pensieri tante domande, tra le quali "quanta ancora sarà l'
Attesa prima che possa assaporare nuovamente quel benessere?" Tali elucubrazioni, lasciano fra le membra una forte sensazione di Dolore ...
Prossimo prompt? DEBOLEZZA
Alla prossima!


 
  
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