Note
autrice: le
scritte in blu,
sono i link che riportano alle immagini dei personaggi :)
Spero
piaccia questa storia pazzerella (come tutto ciò che scrivo)
A
presto.
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Episodio
2.
Prima
parte.
…..................................................................................................................................................................................
Due avversari troppo difficili.
Kaito
era talmente convinto che gli piacesse una sua amica che mai avrebbe
pensato che allo stesso tempo potesse attrarlo un altro.
Lei era
il sole, lui la luna, potevamo mai amarsi? Ci credeva, pero' si
accorse che aveva bisogno di uno che accompagnasse la luna non che la
illuminasse con un raggio di sole.
E quando scoprì di aver
trovato il cielo,
lui cambiò.
Era
il 31 Ottobre il giorno dedicato alla festa tradizionale americana di
Halloween. In Giappone si rincorreva questa usanza perché
loro
amavano travestirsi e sentivano questo evento
importato
dagli U.S.A come un momento per stare con i propri amici e fare un
po' di sano costumismo tra vari abbigliamenti come: zucche,
streghe,mostri ed altro ancora.
Nella scuola di Kaito si era
organizzata una festa in maschera, e lui assieme alla sua migliore
amica, ci andarono. Era molto agitato quando entrò in sala
sopratutto perché la sua compagna era uno splendore: aveva i
capelli
castani intensi medi, ed occhi a cielo mattino, era vestita da strega
dai colori arancio e nero, mentre lui era vestito da mago bianco.
Molti dei loro compagni gli fecero i complimenti sui costumi scelti,
sopratutto verso Kaito che senza saperlo aveva preso le sembianze di
KaitouKid.
Lui s'imbarazzò molto perché era tanto
timido
e dialogava poco; sapeva di essere carino eppure nessuna ragazza lo
osservava nel senso come “maschio” inoltre non era
aiutato
affatto nel frequentare ragazze come amiche senza un gruppo maschile
che gli facesse da guida; ma era più forte di lui: non
poteva
parlare con i maschi perché erano stati loro a
traumatizzarlo quando
andava alle elementari; una traccia simile non poteva essere guarita
in nessun modo: un giorno, quando era in gita allo zoo con la scuola,
i suoi compagni presero in disparte il maghetto per fargli fare una
scommessa. Lui non accettò, ma i bambini prepotenti ed
invidiosi
poiché lui piaceva alle bambine, lo ingannarono e lo
portarono in
una zona vietata poi senza pensarci, lo spinsero dentro nel laghetto
con al suo interno pesci carnivori. Subito quei esseri si svegliarono
ed incominciarono a nuotare in uno sciame. Kaito nuotò alla
svelta
per raggiungere la sponda, ci arrivò, ma uno di loro gli
morse la
scarpa e con esso il piede, facendogli provare un forte dolore: mosse
la gamba per poi togliersi l'incazzatura e correre via a gambe
levate. Da allora lui ebbe paura sia dei pesci, sia dei maschi; per
questo restava solo con le femmine prendendone un po' il carattere
riuscendo a capirle molto; e così il suo poker face si perse
in
quella fanciullezza femminile che cercava di usare come insegnamento,
anche se il prestigio non lo abbandonò mai.
Durante la festa di
Halloween, lui entrò assieme alla sua amica,
si misero a danzare. Lui era molto emozionato anche se la ragazza
più
che felice sembrava un po' presa a guardare un altro. Kaito se ne
accorse, così le chiese se aveva qualcosa che non andava ma
l'accompagnatrice
non
rispose: annuì solamente per poi fare un altro sorriso e
decantare
che andava tutto bene, pero' Kaito non ci credette molto.
Finito
il ballo, loro andarono verso i tavoli bianchi con sopra tante
leccornie ed iniziarono a mangiare un po' di patatine, panini e cibi
del loro paese.
Si sentì un rumore di microfono e la
rappresentante della festa: una ragazza
dai capelli castano intenso con un corno in testa vestita da strega
nera, spiegò che ci sarebbe stato un gioco a squadre di cui
esse
sarebbero state prese a sorteggio ma non per i nomi bensì il
tipo di
mostro che si era deciso di travestire.
I fogli erano stati messi
dentro una scatolina nera. La rappresentante della festa
iniziò a
mescolare e poi si diresse da coloro che si erano proposti per
l'estrazione. Kaito non partecipò a ciò anche
perché non era
interessato, anzi, desiderava che nessuno gli si avvicinasse se non
la sua amica, pero', purtroppo, lei fu accoppiata con un altro e un
po' si ingelosì, e così lui sperò che
la parola “ Mago bianco”
non fosse scritturata e messa in quella scatolina.
Si mise in un
angolo in piedi con le braccia e le gambe incrociate; si diceva che
senza lei non sarebbe stato felice.
Guardò tutti che lentamente
formavano dei gruppi da due tra maschi, femmine oppure mescolati.
Desiderò che nessuno gli si avvicinasse: si illuse che
magari il
nome “ Mago bianco ” fosse troppo luminoso per
entrare nel mondo
di Halloween, ma si sbagliò fortemente perché in
una manciata di
secondi, arrivò un ragazzo vestito nei panni del barone
della notte: aveva una maschera spettrale con un sorriso
sinistro
che non mostrava nulla se non la pazzia. Kaito a vederlo gli si
agghiacciò il sangue, sapeva della storia di quel
personaggio e si
chiese chi fosse il forsennato da travestirsi da uno dei personaggi
di uno scrittore famoso nella notte di Halloween.
Quella figura
si avvicinò a Kaito sempre di più e come risposta
indietreggiò
fino al muro per lo spavento; aveva seri problemi con la sua
emotività.
Chiese lo sconosciuto con voce giovanile un po'
acuta.« Tu sei un mago vero? »
Kaito lo fissò stranito mentre
si guardava attorno in cerca di una scappatoia e fece un cenno al
sì
in silenzio.
« Siamo in squadra insieme. »Specifico lui con tono
serio.
L'aveva capito così, si arrese e senza parole sue il
mascherato incominciò ad investigare perché il
gioco consisteva nel
risolvere un caso e Kaito non essendo un tipo acuto, pensò
che non
avrebbe mai potuto farcela, ma quel ragazzo ghignò divertito
«
Mph... interessante. »
Da ciò poté solo immaginarsi la vera
espressione dello sconosciuto, per questo lo scrutò
incuriosito
sperando che quella maschera svanisse nel nulla. La cosa che
più lo
lasciò di stucco era il come si muoveva: eretto, spigliato,
camminava a testa alta, parlò con tutti, scriveva
informazioni su un
taccuino e poi ,sposto le sedie, i tavoli e i piatti per cercare
qualcosa; insomma sembrava un vero investigatore. Il castano
così
capì che quel ragazzo era un fanatico di gialli. Un po' lo
invidiò
perché lui era ciò che non sarebbe mai stato,
almeno questo
credeva.
Lo inseguì nel suo “Lavoro” e non fece
domanda,
perché era affascinato da come un personaggio potesse essere
così
sveglio. Lui a stargli accanto non si sentì adeguato
perché non era
sicuro di sé, spigliato, con la parlantina che sapeva
mandare in
tilt anche un politico, e tutto perché alle elementari aveva
subito
quell' incidente allo zoo.
« Ah, che facile l'ho già risolto» I
pensieri di Kaito si fermarono quando vide il barone della notte
sogghignare in una risata esultante. Egli andò dal
organizzatrice
del evento e decantò la soluzione battendo tutti sul tempo.
Kaito
lo scrutò, forse un po' a meravigliarlo perché
quel personaggio non
si vergognò a farsi vedere in pubblico e mostrare a tutti la
sua
esuberanza e sicurezza. E ciò gli fece desiderare di
diventare come
lui.
Quel ragazzo tornò da Kaito e gli domandò.
« Come mai non
parli? »
Come poteva spiegargli che aveva timore di aprire bocca?
Non disse nulla e si mise solo a fare i suoi trucchi magici, che
erano l'unica protezione, distacco e sfogo verso i ragazzi. Il
cavaliere mascherato chissà come, spiegò a voce
ogni trucco visto
togliendo così la magia in Kaito.
Il mago rimase impressionato;
ma chi era e come ci riusciva?! Si chiese mentalmente il ragazzo.
«
Come fai? » Si sorprese perché senza volerlo era
riuscito a
parlargli.
« Elementare mio caro mago. » Rispose lui ,e gli
spiegò in sintesi che usava dei fili e si approfittava delle
sue
distrazioni.
Gli occhi di Kaito si accesero d'interesse, aveva
trovato qualcuno che s'intendeva di trucchi magici, ma non per farla,
bensì smascherarla; sembrava l'accompagnatore di ogni suo
incantesimo: lui la razionalità mentre Kaito
l'illusionista;due
antipodi che si completavano a vicenda, perché il trucco
magico
senza logica non poteva esistere.
Giocò ancora con lui finché
non vide la sua accompagnatrice del ballo uscire con un ragazzo. Li
inseguì, e sentì che lei si stava dichiarando ad
uno dei suoi
compagni di classe. Kaito ci rimase malissimo che volle piangere,
aveva il cuore spezzato nonostante avesse tredici anni. Corse con gli
occhi chiusi, superò le colonne ed i muri, ma poi si
scontrò con
qualcuno e cadde continuando a piangere con le mani agli occhi.
«
Mago, ma che ti è successo? » Il barone della
notte parlò, e Kaito
si rannicchiò su sé stesso con la vergogna che si
impadroniva
sempre più. Si sentiva completamente solo, distrutto, ma
quel
ragazzo non lo prese in giro, anzi, gli diede un fazzoletto deducendo
« Una delusione d'amore vero? »
Come lo capì?
Voleva
chiederglielo ma l'idea di sentirlo ridere se avesse parlato, gli
fece aumentare il nodo in gola.
« Sai, anche io ho una ragazza
che mi piace, pero' lei ha occhi per un altro. Un giorno glielo
dirò,
ma so già che mi rifiuterà, in fondo l'amore a
tredici anni è solo
una stupida cottarella. » Kaito non capiva, ma si
sentì sollevato
che qualcuno ci fosse passato.
«Veramente? » La sua voce acuta
quasi da ragazzina si fece sentire e si vergognò troppo. Il
barone
fece una risata ma non di sfottimento ma di rilassamento: quel
momento quando si ridereva in complicità con un amico. E
sussurrò
una sola frase che era riuscita a cambiare e stravolgere tutto di
Kaito fino a farlo diventare quello che sarebbe stato. « Ho
visto la tua magia e hai davvero molto da dare! Non chiuderti in te
perché sei una bella persona! Non farti timido altrimenti
sarai
mangiato. Devi tu metterti su un palco ed impressionare il prossimo
con la tua perseveranza e sicurezza! Sono sicuro che tu sei uno che
se tira fuori gli artigli può' spaccare ed ottenere
ciò che vuole.
Sfoga fuori questa forza e sorridi sempre alle difficoltà!
Non
lasciarti abbattere perché tu sei un mago! Ed i maghi non
hanno
paura, non mostrano nulla... sono in un gioco tra genialità
e
falsità!
Tu sei il protagonista, gli altri sono solo spettatori!
Il mago è uno che incanta, soggioga, illude e persuade; e tu
credimi possiedi ciò, ma hai così paura del
prossimo che non te ne
sei accorto.
tu sei il mago del secolo, mentre io sono Holmes del
secolo! Essendo tale, tu ed io siamo come la luna ed il cielo.
Holmes è il cielo che vede tutto, sa tutto e giudica di cui
brilla grazie alla sua razionalità.
Il mago è la luna perché è
piena di sfaccettature, ed è luminoso poiché sono
gli altri che lo
illuminano con il loro stupore impresso negli occhi quando visionano
la magia del mago.
Io sono il cielo, tu la luna; Siamo vicini ma
anche lontani.
Se devo credere a questa tesi, dimostrami che ho
ragione! » Quelle
parole lo scuoterono dentro, e gli fecero spuntare un sorriso di
cuore. « Wow... ma io non credo di esserlo. »
Il mascherato si
avvicinò di viso e Kaito che si paralizzò.
« Mph... mi sa che
dovrò svegliarti! » Prese la sua mano e forse per
la sorpresa,
Kaito provò uno strano sentimento nuovo. - Amicizia? - Era
un calore
corporeo che lo rendeva dipendente da lui, sentiva la voglia di
abbracciarlo e di tenerlo stretto a sé. - Ma come
è
possibile?-Pensò lui mentre lo inseguiva senza togliergli
gli occhi
di dosso.
Il barone della notte lo portò su un palco e la gente
lo guardò. Kaito si vergognò così si
nascose dietro ad un telo, ma
arrivò lui che lo trascinò via e gli
sussurrò. « Chiudi gli
occhi, il protagonista sei tu, e d ora sfoga la tua
creatività!»
Nemmeno suo padre gli disse frasi simili. Si diede forza che
chiuse gli occhi ed incominciò a giocare senza
più badare al
pubblico, perché si rese conto che loro lo ammiravano con
sguardi
increduli poiché era capace di farli sognare, e
più quel ragazzo
mascherato lo guardava, più il suo cuore andò in
scintille che
comprese tutto all' istante: quella ragazza l'aveva già
scordata ed
al suo posto entrò lui: il barone della notte!
Finito lo
spettacolo Kaito andò da lui con occhi brillanti, felici. Si
diresse
verso il mascherato, ma si fermò quando gli disse.
« Adesso devo
andare, lo sai, ho visto molti prestigiatori, ma tu hai un qualcosa
di speciale. »
Kaito ormai colpito ancora una volta da quelle
parole così belle, lo fermò e gli promise.
« Io prometto che
diventerò sicuro di me, spavaldo e sarò davvero
il miglior mago di
tutti i tempi e... se lo diventerò, ci... rincontreremo
vero? »
Il
ragazzo si tolse la maschera e gli si avvicinò di viso.
Kaito per
poco pensò di aver visto sé stesso:
scrutò i suoi occhi che lo
facevano stravedere e gioire in silenzio, mentre l'altro si
congratulò. « Bravo! » Gli fece un
sorriso e Kaito senza pensarci
si avvicinò e lo contrò pero' non di labbra ma di
guancia. Lo
strinse a sé provando un sentimento che non era
più interessamento
ma amore profondo; quella pelle era talmente morbida e vellutata che
l'avrebbe mangiata, leccata, assaggiata e morsa. Con una mano prese
quella di lui e la chiuse. Avvertì che il suo
“sosia” rimase
paralizzato
e per questo lo rispettò e gli confessò.
« Mi sono innamorato ed è
più di ciò che ho provato per la mia amica. Tu mi
hai salvato, mi
hai fatto capire tantissime cose e... mi hai rapito! Lo so che
è
assurdo, non mi aspetto nulla; non so nulla di te, ma come hai detto
tu io sono un mago e tu sei Holmes! Siamo opposti ma allo stesso
tempo ci accompagniamo!»
Il ragazzo si allontanò ad occhi
sbarrati ma Kaito quelle pupille non li scorderà mai.
« Io ecco...»
Farfugliò arrossito guardando il mago con alienamento.
Kaito fece
un sorriso: il solo vedere che era riuscito a far arrossire uno
così
preso nella logica per lui era già un traguardo raggiunto.
Fece il
suo primo sorriso di divertimento ed iniziò ad illudersi
« Non
importa! Amo te, e non cambierà!Voglio la tua risposta
quando sarò
diventato il mago del secolo e tu Holmes del secolo! »
Il ragazzo
si mise un po' a ridere e poi lo salutò. « Non so
nulla di te, ma
sei interessante! Diventa un mago prima, e poi chi lo sa potremo
rivederci sempre se il destino ci farà
rincontrare.»
Loro non
sapevano i loro nomi, e con il tempo il loro corpo si
sviluppò, ma
gli occhi non cambiarono e Kaito non aveva mai scordato il gusto di
quella pelle sulle sue labbra.
Prima di congedarsi, Fece un
sorriso soddisfatto, andò dalla sua amica e come promesso
iniziò a
diventare un poker- face vivente trattando tutti come spettatori
raggiungendo così fascino, spigliatezza, sentendosi lui il
comandante della situazione.
Nei giorni a seguire tolse le paure
ed iniziò a parlare con tutti senza mostrare più
che aveva paura,
sorrise difronte a tutto, e prese gli insegnamenti con le sue amiche
per ammaliarle e farsi desiderare.
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Lunaria
si
asciuga gli occhi azzurro dal colore simile a quello dell' acqua di
mare in piena illuminazione donato dal sole e si soffia il naso con
un fazzoletto trovato in una delle tasche della camicetta scollata
color bianco che indossa mentre guarda in basso le scarpette di
ginnastica color bianco, e poi incrocia le bracia proprio quando
sente da dietro l'insegnante asserire che c'è una verifica
da
svolgere. Lei odia i test scritti, ma crede che non le
toccherà fare
nulla dato che deve ancora presentarsi in classe.
Aspetta altri
dieci minuti per lasciare il tempo al suo viso di normalizzarsi e di
tornare immacolato dalla malinconia come se fosse sempre sorridente e
felice; ed è questa la sua arma: non mostrare a nessuno le
sua
emozioni; in fondo i suoi veri genitori erano proprio così:
freddi
come il ghiaccio, spietati come una lama, e veloci come un
proiettile, e lei essendo loro figlia ha appreso un po' di quei
atteggiamenti, solo che è ancora assai buona ed ingenua per
usarli.
Dalla porta accanto si sente il silenzio probabilmente
perché la verifica sarà iniziata?
Ormai si fa coraggio ed entra
in classe con passo sicuro, spalle ben erette e viso posto in avanti,
la classe a vederla rimane senza parole sia per il suo abbigliamento
non consono alle regole scolastiche, sia per quanto è bella.
Ci sono
dei bisbigli da parte di ragazze e ragazzi, la scrutano ed alcuni la
guardano con occhi di chi le toglierebbe la gonna volentieri.
L'insegnante
la guarda con irritazione, forse perché è carina,
giovane con una
mini che lei se la sognerebbe?
E la sgrida. « Lei chi sarebbe?!
Come si permette ad entrare in classe vestita da ragazza di strada!?
»
Risponde con la sua voce canterina. « Salve professoressa, mi
chiamo Lunaria Kuroki, non ho la divisa scolastica e dato che nuda
non potevo andare, ho preso i miei vestiti di casa. »
Si sente da
lontano una risata, lei guarda chi ride e trova Kaito sogghignare
divertito. « Quelli vestiti di casa? » Lo guarda
malissimo poi
sente il commento di Shinichi verso il suo amico. « Parli tu
che ti
vesti con la camicia mezza aperta?»
Si sente un eco di
ridacchiare da parte di tutti, e subito Kaito ribatte. « Ma
io sono
bello, carismatico e posso, non come un detective che ha smesso di
esserlo. »
Shinichi fa un respiro, si gonfia e decanta irritato.
« Ho i miei motivi se ho lasciato ciò, e poi parli
tu che non sei
nemmeno famoso, tsk... ti reputi il mago migliore ma in
verità non
ci sai fare, solo Kid ci riesce. »
L'insegnante sbraita. « Kudo,
Kuroba silenzio! » poi si rivolge a Lunaria. « Ma
lei ha idea di
che vestiti ha addosso?! Siamo in un edificio istituzionale non in
discoteca! »
La fanciulla la guarda di sottecchi ed asserisce. «
Ok professoressa un attimo. » Apre lo zaino e prende una
coperta
coprendosi. « Ecco adesso è felice? »
L'insegnate si ricompone e
si mette gli occhiali sopra i capelli, poi inizia a scrivere il suo
nome sul registro ed intanto le ordina. « Mettiti al banco in
mezzo
tra Kaito e Shinichi così la smettono di bisticciare come
cane e
gatto.»
Shinichi fa una smorfia. « Va benissimo! »
Kaito
risponde. « Meglio quella bambolina che questo secchione.
»
Lunaria
con una tempia evidente esprime con voce gentile. « Evita di
definirmi bambolina, è la frase che più mi fa
arrabbiare... ti
dispiace? » Domanda con occhi innocenti.
Kaito risponde senza
guardarla. « Scusa non pensavo che una frase simile desse
tale
fastidio. Pero' sei così tu, una specie di Barbie in
versione reale.
»
Lunaria sempre tenendo il suo autocontrollo per non tirare lo
zaino in faccia al ragazzo. « La puoi smettere per favore?
»
«
Ok baby. »
Lunaria si mette al posto pensando con una mano sulla
guancia. -
Questo è Kaito, forse ci sta provando con me? Ma sbaglia
tattica,
pare che voglia istigarmi più che altro.
-
Appoggia
la cartella e comincia ad osservarli mentre loro la guardano ma non
con occhi d'attrazione bensì d'analisi.
Si volta verso Shinichi e
domanda. « Perché mi fissi? »
Lui studia la ragazza perché non
la convince affatto. « Sei in difetto? Hai la fedina sporca
che non
ti lasci guardare? »
Kaito asserisce divertito. « Vedi sempre
il male in tutto. »
L'altro non ci bada che senza pensarci tocca
i capelli alla ragazza e lei dà uno schiaffo a quella mano.
« Ma
che fai?»
Shinichi esprime a Kaito. « Testavo se hai i capelli
tinti o no. »
Lunaria spalanca gli occhi pensando. - E
a questo che gli importa?
-
Kaito
socchiude gli occhi domandando alla ragazza. « In effetti non
sembrano naturali, come mai hai scelto un colore così
sgargiante?»
La ragazza si sente per un attimo troppo invasa, non
ha mai raccontato a nessuno se non alla stessa Comet sua salvatrice,
dei fatti inerenti alla sua infanzia. Si morde le labbra, pensa ad
una soluzione veloce e decanta la prima scusa in mente. « Amo
il
rosa e quindi mi sono tinta di rosa, facile no? »
Shinichi
obietta. « Anche io amo il blu ma di certo non mi tingo di
blu.
»
Kaito per un attimo se lo immagina ed arrossisce sospirando,
poi torna composto. « Già, non ti starebbe bene!
»
Lunaria
sente Shinichi asserire. « beh, a te piace il bianco e
sicuramente a
te non starebbe bene, e poi la smetti di istigarmi a litigare con te?
Ho da fare un compito. »
« Già risolto! » Afferma Kaito
sventolando il suo foglio.
Shinichi non ci bada che in poco tempo
risolve tutto mentre Lunaria guarda i due fogli come se fossero
alieni. « Voi... voi siete arrivati ai Limiti?! »
mentre pensa. -
No!! Io odio la scuola per questo ho lasciato gli studi! -
Shinichi
domanda « Già, non li sai?»
Kaito propone. «Scommetto che
matematica è la tua lacuna.
» Quanto ci ha azzeccato, ma la rosa non lo ammette e
comincia a
ridere spavaldamente. « A che servono i limiti nella vita
quotidiana
a nulla, quindi non li studio eh eh....»
Shinichi un po' deluso
da tale superficialità inizia a spiegare a cosa servono
« I Limiti
servono per calcolare l'andamento delle curve nei grafici ;quindi
nelle funzioni. Ti fanno capire se la curva si avvicina allo zero, e
quindi sull'asse delle ascisse o quello delle ordinate oltre allo
zero può essere anche un numero qualsiasi, oppure ti dicono
se si
fermano in un punto o proseguono all'infinito.
Insomma servono a
calcolare l'andamento delle curve nei grafici. »
Kaito poi
aggiunge. « Nella vita non servirà, ma
è cultura. Pensa che questo
saputello una volta ha risolto un caso proprio dalla base delle
funzioni...»
Lunaria con occhi che si addormentano pensa.
-
Ed ora chi li ferma a parlare? -
«
Ehm, lasciamo stare i limiti e parlatemi di voi, vi va? »
Kaito
domanda. « Di me? E cosa vuoi sapere? »
« Beh, che cosa ti
piace, o che ne so i tuoi hobbie, obbiettivi; insomma qualcosa per
conoscerti. »
Shinichi commenta. « Sei molto schietta, comunque
a me piace il giallo! Te ne intendi? »
E qui Lei prende dallo
zaino un libro. « Wow, che coincidenza, anche a me interessa
il
giallo. »
« Sul serio!? Che genere leggi? » Domanda un po'
scettico perché non la convince molto.
« Dipende, a casa mia ho
letto qualcosa su Sherlock Holmes di Arthur Conan Doyle, poi anche
altri libri come il ritratto di Dorian gray, eccetera. »
Kaito
domanda. « E ti sono piaciuti davvero? »
« Ma certo, » Apre il
libro e mostra a loro i suoi riassunti. « Queste sono le
parti più
interessanti che ho trovato nei libri; ovviamente è in
sintesi pero'
sono stati illuminanti.» Afferma pensando. -
Spero di aver fatto colpo. -
Shinichi
legge gli appunti e nota dalla calligrafia è molto
disordinata, così
le domanda. « Vediamo se ti ricordi qualcosa, prova a fare un
riassunto. »
Lunaria per un attimo indietreggia finendo con la
schiena verso Kaito che subito la spinge via. « Scusami ma
non
appiccicarti così, non mi piace. » mentre
pensa. - Anche perché solo chi amo potrebbe farlo... Uffa ma
quando
mi cercherà, spero che torni, ormai sono il mago del secolo,
ma lui
avrà realizzato il suo sogno?
Come se non bastasse un po'
Shinichi mi piace, e non voglio perché lui, io voglio quel
ragazzo
che mi ha spronato a cambiare. -
Lunaria
nel frattempo con la penna in mano pensa.
-
Comet
aveva ragione Shinichi è uno sveglio, non vuole parole ma
prove; ed
io cretina non ci ho pensato, ora sono fregata... allora di che
parlava quel libro? Ma se ho preso tutte le fonti su internet!
Maledizione, non funziona con lui questa strategia... Ok-ok, calmati,
fa un viso bello a cattivo gioco.
-
Inizia
a scrivere ciò che si ricorda e Shinichi più che
il contenuto bada
alla calligrafia e commenta. « Wow, che calligrafia ordinata,
ondeggiante che possiedi... ma se è così,
perché questa è
trasandata, senza punteggiatura? Non mi dirai che eri di fretta a
scrivere tutto ciò vero? »
Lunaria rimane a bocca spalancata
mentre i suoi occhi si aprono al massimo, allibiti da che trappola le
è stata tesa. « Ero in treno, e probabilmente per
fare veloce ho
scritto male...» S'inventa pensando.
- Era solo ieri che ho scritto tutto... Accidenti Shinichi è
spaventoso, non capisco come fare... -
«Non
mentirmi, questo foglio è appena nuovo, e se come dici tu
è da
tempo che leggi queste cose e ci fai i riassunti il pezzo di carta
come minimo dovrebbe essere consumato e così anche
l'inchiostro che
ha ancora parti non del tutto asciutte, in più ci sono
frammenti
d'acqua quindi deduco che hai pianto, ma se è
così perché la carta
non si è irruvidita ed è ancora un po' umida?
Come puoi
spiegarmelo? »
Lunaria con mille goccioline in testa che scendono
indietreggia sempre verso la schiena di Kaito solo che lui la lascia
fare mentre pensa.
- Wow, Shinichi la sta mangiando, deve proprio non piacerle...
è una
fortuna che non sappia chi ero io... Mi chiedo poi se a Shinichi gli
manchi, inoltre perché mai ha lasciato il suo investigare?
Non
capisco, è accaduto tutto dopo che ho lasciato i panni di
Kid, che
sia collegato? -
Shinichi
accusa la ragazza. « Non sai come ribattere, quindi posso
affermare
che hai scritto tutto questo nell' arco di poche ore; i miei
complimenti per lo sforzo, ma io sono assai attento. » Fa un
sorriso
a cattivo gioco. « Vedi di non inventarti scuse con me,
perché la
verità viene sempre a galla! »
Lunaria come un robottino
esprime. « S-Sì signore! » mentre pensa.
- Comet questo non è
facile... di solito ci cascavano tutti a scuola... AAAH! - Si mette
le mani fra i capelli e se li gratta. Shinichi osserva tutto e fa un
ghigno pensando. - Ed ora la smetterà di parlarmi. -
Kaito
guarda la ragazza crucciarsi e un po' gli dispiace perciò le
consiglia. « Shinichi è un detective, quindi non
fare errori così
stupidi, nemmeno io avrei avuto simili distrazioni con lui. »
Lunaria
pensa.
-
Ok, forse Shinichi non è un ragazzo facile, anzi
è il primo che mi
sgamma... ma Kaito scommetto che lui è più
semplice... punterò a
lui. »
Durante
la ricreazione La voce che c'è una nuova studente viene
trapelata a
molte classi, e Comet sempre nella sua aura nera sente le sue
compagne
asserire. « Andiamo, dai due fratelli...»
Domanda una ragazza
dai capelli corvini lunghi ed occhi castano scuro.«
Ho sentito che c'è una nuova là, secondo voi
potrebbe interessare a
loro? »
Asserisce
una del gruppo una fanciulla dai codini biondo cenere con occhi verde
scuro«
Ma figuratevi!»
Arriva
Comet che senza pensarci inizia a mentire pur di ostacolare la sua
amica. « Lei ha un debole per quei due. »
«
Come lo sai? »
«
Me lo ha rivelato oggi... »
«
Come!? Ma dubito che quei due la guardino vero? »
«
Lunaria è la ruba cuori del secolo, è molto
sveglia e in gamba e
potrebbero anche innamorarsene. »
«
Che cosa,?! Kuroba e Kudo sono i nostri idoli, certo non ci parlano,
ma è per questo che sono adorabili insieme, non permettiamo
ad una
nuova di avvicinarsi a loro. »
«
Infatti, e comunque vieni con noi Comet, dici chi è questa
»
«
Va bene! »
Comet li insegue illudendosi di avere delle nuove
amiche. Arrivano davanti alla classe e trovano un paio di ragazzi
mormorare.
«
Wow,
è un incanto... ma perché perde tempo con quei
due? »
«
Forse perché sono quelli che hanno più successo a
scuola con le
ragazze? »
«
Ma pensate che quel bocconcino piaccia a loro? »
«
Di
certo le parlano e significherà che sono suoi amici.
»
«
Dobbiamo allontanarla da loro! Io voglio conoscerla, è
troppo carina
e poi è seducente. »
«
Già! »
Comet
assieme alle sue amiche asserisce. « Spostatevi! Fateci
passare
sfigati! »
Le ragazze si presentano e Comet si mette in schiera
con loro.
Lunaria li guarda ma appena vede Comet subito corre da
lei a dirle. « Amorina mia!!
»
Kaito
e Shinichi invece guardano la scena osservando le loro ammiratrici
con indifferenza mentre capiscono che Lunaria e Comet sono amiche.
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Angolo
autrice: Spero vi sia piaciuta :) so che non è molto
interessante a
malapena riesco a trovarci delle idee, ma la completerò!
Grazie
per chi recensisce e la legge fino a qui, spero di non deludere a
presto.