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Autore: Lylawantsacracker    22/11/2014    1 recensioni
Jem ed Amy iniziano a provare qualcosa l'una per l'altra, ma la loro storia verrà troncata sul nascere da qualcosa che è più forte di loro.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Amy Dyer, Jem Walker
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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I felt you in my life
Before I ever thought to
Feel the need to lay down
Beside you 
And tell you
I feel you in my heart
and I don't even know you

 

Amy si diresse verso casa dei Walker, non sapendo bene cosa fare. Era piuttosto turbata dopo la scenata al bordello, ed aveva voglia di stare con Kieren. Anche dopo averlo visto baciare Simon.
Dopotutto per lei era solo una cotta. Sarebbe passata.
Suonò il campanello con decisione, e una manciata di secondi dopo si ritrovò davanti Jem Walker, che abbassò subito lo sguardo per non guardare gli occhi di Amy.
- Ehi, Jem. Sono felice di vederti. - cominciò Amy con la sua solita allegria. - Il tuo adorabile fratellone è in casa?
Jem, suo malgrado, fece un sorrisetto davanti all'atteggiamento tipico di Amy. - No, al momento non è a casa. - rispose educatamente. Stava per chiudere la porta quando ripensò a quello che era successo al bordello; aveva visto Amy tra la folla e aveva notato che anche adesso sembrava piuttosto giù di morale.
- Entra comunque, se vuoi. - disse con un sorriso gentile, spalancando la porta. - Se vuoi ti offro qualcosa.
Amy le avrebbe ricordato che lei non poteva né mangiare né bere, ma era troppo stupita dal comportamento insolito della sorella del suo amico. La seguì in casa; Jem la fece accomodare sul divano.
- Beh, allora cosa ti porto? - chiese Jem con una mano sul fianco.
Amy esitò un momento, poi decise che non le andava proprio prendere qualcosa da bere per poi sentirsi male. - Ehm, Jem, in teoria non potrei ingerire nulla...
Jem si diede una pacca sulla fronte. - Ma certo, scusa. Sono un'idiota, mi era passato di mente.
Poi si accomodò sul divano accanto ad Amy. Non sapeva bene perché fosse così ben disposta nei suoi confronti quel giorno.
Ci fu un istante di silenzio imbarazzato.
- Quindi Kieren e Simon stanno insieme adesso, eh. - commentò Amy dopo un po', per rompere il ghiaccio.
Jem fece una smorfia. Non voleva pensare alla scenata di poche ore prima.
- Già. - disse facendo finta di niente. - Sono una bella coppia.
Amy annuì. - Sì. Sono contenta che Kieren si stia riprendendo dopo quello che è successo a Rick.
- Anch'io. Kieren merita davvero qualcuno che lo renda felice. - replicò Jem convinta.
Amy le sorrise con tenerezza. - Gli vuoi davvero molto bene, vero?
Jem annuì in silenzio, sforzandosi di guardare Amy negli occhi per più di una manciata di secondi.
- Sai, mi ricordo di voi due quando eravamo ancora tutti vivi. Kieren sembrava un bulletto punk che avrebbe protetto la sua sorellina da qualsiasi minaccia, e tu avevi sempre quell'aria da dura che era piuttosto divertente in una ragazzina di quattordici anni.
Jem la guardò dritta negli occhi, sorpresa, per poi riabbassare subito lo sguardo.
- Sembravate così uniti. - continuò Amy allegra. - Ricordo che un po' vi invidiavo. Ho sempre desiderato una sorellina, sai?
Restarono in silenzio per qualche istante.
- Mi ricordo anch'io di te, Amy. - rispose poi Jem. - Beh, è abbastanza ovvio, visto che avevo una cotta enorme per te. La mia migliore amica Lisa mi prendeva sempre in giro, soprattutto quando eri nei paraggi. Era così imbarazzante.
Amy aprì la bocca ma non ne uscì alcun suono. Di sicuro non era qualcosa che si sarebbe aspettata.
- Ma davvero? - disse poi, un sorriso smagliante stampato sul volto. - Devo dire che non ne avevo proprio idea.
Jem si sentì arrossire leggermente. Non sapeva perché se ne fosse uscita con quella storia.
Amy se ne accorse e la trovò adorabile. Una ciocca di capelli neri scivolò sul volto di Jem, e lei gliela scansò prontamente.
-...Sei molto carina con questo taglio di capelli, sai? - disse poi.
Jem abbassò lo sguardo, arrossendo sempre di più. Decise di congedarla, visto che la situazione si stava facendo estremamente imbarazzante.
Ma Amy le sollevò il mento con la mano, e si avvicinò. Poggiò le labbra su quelle di Jem, che si dischiusero istintivamente. Amy le cinse il volto con delicatezza e la sua lingua andò a esplorare la bocca della ragazza con lentezza.
Jem si sentiva allibita e confusa, ma si strinse ad Amy come se ne andasse della sua vita. Il contatto con le labbra fredde di Amy la faceva rabbrividire, ma doveva ammettere che era piuttosto piacevole. Si lasciò sfuggire un gemito quando la sua mano gelida le sfilò via la maglia, sfiorandole la pelle.
Amy si mise poi a cavalcioni su Jem e si tolse il vestito a balze, che scivolò sul pavimento.

 

 

Jem si svegliò piuttosto assonnata e confusa nel suo letto, al buio. Lei ed Amy si erano spostate nella sua stanza per comodità.
Accese la lampada accanto a letto e si sollevò sul busto.
- Ehilà. - disse Amy con tenerezza, sfiorandole una spalla.
- Ehi. - rispose Jem con un sorrisetto che le evidenziava le fossette sulle guance.
Si distese nuovamente e si sporse per darle un bacio. I suoi occhi le facevano ancora impressione, ma ci si era leggermente abituata.
Le sfiorò le cicatrici con delicatezza. - Ti fanno male?
Amy scosse la testa. - No, per niente.
Poi baciò il collo a Jem, che le affondò il volto tra i capelli.
- In teoria non potrei farlo. - disse Jem divertita. - Ho un ragazzo.
Amy fece un'espressione contrariata. - Ah sì? E chi sarebbe?
- Gary.
Amy scoppiò a ridere. - Ti prego, dimmi che non sei innamorata di quell'idiota.
Jem rise con lei. In effetti l'idea di innamorarsi di Gary le sembrava piuttosto ridicola.
- No, non lo sono. - rispose ridacchiando.
- Beh, allora non stai facendo niente di male. - rise Amy. Poi si alzò, sentendo rumore di passi al piano di sotto. - Forse è meglio che vada.
Si rinfilò il vestito e le diede un bacio all'angolo della bocca. - Ci si vede, Jem.
Jem fece un sorriso smagliante. - Ciao, Amy.

 

Amy scese le scale quasi saltellando. Dopotutto non era così dispiaciuta della "perdita" di Simon.
Vide i genitori di Jem e Kieren seduti sul divano.
- Buonasera Walkers! - cantilenò sorridendo. - Ci si becca in giro!
Poi uscì di casa, mentre Steve e Sue si scambiavano un'occhiata tra il divertito e il perplesso, non sospettando nulla.

 

 

Amy si somministrò la sua dose quotidiana di Neurotripsilina, il mattino seguente. Era preoccupata perché per qualche motivo non faceva più lo stesso effetto di prima.
Si vestì e si preparò ad uscire. Nella fessura per le lettere sulla porta notò un volantino. Lo aprì.
Ritraeva un malato di PDS nel suo stato rabbioso, e descriveva i sintomi della trasformazione in quello stato stesso. Era esattamente quello che stava provando Amy in quei giorni. Tremando leggermente, accartocciò il foglio e andò in cucina per buttarlo nel cestino.
- Stai bene. - si disse ostentando un tono rassicurante. - Stai bene.
Si spostò nel soggiorno, dove erano riuniti altri PDS. Spostò le tende per far entrare un po' di luce nella stanza ombrosa, e Zoe sibilò un – Non toccare! - irritato.
Amy le lanciò un'occhiataccia, ed era pronta ad uscire di casa quando sentì qualcosa colargli dal naso. Era di nuovo quell'orribile, disgustoso liquido nero.
Un istante dopo era a terra, svenuta. Riprese i sensi poco dopo, sul letto della sua stanza.

 

 

Jem aveva appena finito di fare colazione, quando sentì qualcuno suonare il campanello.
Sbuffando irritata, andò ad aprire e si ritrovò davanti Amy. Le sue guance si imporporarono all'istante, mentre un sorriso le si faceva largo sul volto. Abbassò lo sguardo, però. Non era ancora abituata agli occhi della ragazza.
- Hey. - disse Amy sorridendo. - Che ne dici di fare una piccola gita?
Jem la guardò confusa. - Ma voi...voi PDS non avete l'obbligo di restare qui a Roarton?
Amy ridacchiò. - Dove pensi che andiamo, a Timbuctù? Dai, vieni. - disse prendendola per un braccio.
Jem scoppiò a ridere e si divincolò. - Okay, okay. Fammi almeno prendere il cappotto.

 

- Ma dai, mi hai portata al parco giochi? - esclamò Jem ridacchiando. - Ho cinque anni per caso?
Amy le affibbiò una gomitata scherzosa nelle costole. - Non fare la guastafeste. - disse, dandole un leggero bacio all'angolo della bocca. Jem si fece prendere dall'impeto e ricambiò il bacio con decisione, stringedosi a lei. Sembrava che la cotta per Amy non fosse mai passata.
- Guarda, guarda. - sussurrò Amy, staccandosi. - Hai il fuoco dentro, eh?
Jem arrossì e abbassò di nuovo lo sguardo. Quella situazione le sembrava ancora così strana.
Dopo un attimo di silenzio Amy le indicò il mini golf lì vicino. - Che te ne pare?
- Okay. - rispose la ragazza alzando le spalle. Prese una mazza e la pallina bianca leggermente sporca di terriccio e prese la mira. Amy la guardava attentamente.
La pallina andò troppo lontano. Jem imprecò e fulminò Amy con lo sguardo.
- Che c'è? - chiese lei.
- Mi distrai, cazzo. - rispose Jem seria.
Amy scoppiò a ridere e sfiorò il naso di Jem con il suo, avvolgendole un braccio intorno alla vita.
Jem mantenne il broncio per qualche istante, ma poi la baciò con dolcezza.
- Dai, su. - disse staccandosi e passandole la mazza da golf. - Ora concentriamoci.
Amy prese la mira, pronta a lanciare la pallina dritta nella buca. Jem notò che la sua mano aveva preso a tremare violentemente e bloccò Amy, preoccupata.
- Hey. - disse calorosa. - Stai bene? Hai freddo?
Amy scosse la testa, evitando il suo sguardo. - Tranquilla. Non posso sentire il freddo. Non posso sentire nulla, a dire il vero. - disse malinconica. Posò la mazza a terra e si riavvicinò a Jem. Le strinse leggermente la guancia, strappandole un gemito di dolore. Sorrise e ripeté lo stesso gesto con la sua guancia. - Vedi? Non sento niente.
Jem la guardò con tristezza e rimase in silenzio. Amy riprese la mazza e tirò, facendo centro. Sorrise trionfante.

 

 

Amy tremava violentemente, mentre la tenda arancione brillante si muoveva a causa del vento e della pioggia incessante.
Stava scribacchiando qualcosa su un foglio, trattenendosi dal singhiozzare. Era distrutta.
Vide un'ombra che si muoveva al di fuori della tenda e iniziava ad aprirne la cerniera.
- Amy? - chiese la voce di Jem, esitante, mentre Amy sorrideva tristemente.
- Sono qui.
Jem entrò sorridendole. - Ehi Amy. Mi hai chiesto di venire qui in tutta fretta, cosa succede?
Amy le diede un leggero bacio sulla guancia, ignorando la domanda. Poi tirò fuori un paio di manette dalla pelliccia sintetica rosa, le indosso e si girò, davanti allo sguardo perplesso di Jem.
- Devi aiutarmi, Jem. - disse con voce rotta.
-Non capisco. - disse Jem confusa. - Cosa devo fare esattamente?
Amy sospirò. - Hai già ucciso tante persone come me, giusto? Non sarà complicato, te lo giuro.
Jem rabbrividì. - Dove vuoi arrivare, Amy?
- Sono diventata immune alla neurotripsilina. Non fa più alcun effetto su di me. Sto per trasformarmi, Jem. - disse tutto d'un fiato disperata, mentre indicava a Jem il cacciavite lì vicino. - Devi uccidermi.
- No. - sussurrò Jem, sentendosi sprofondare. Lottò per non scoppiare a piangere. - Non potrei mai farlo.
- Ti prego. Se sono immune alla medicina, una volta diventata rabbiosa non potrei più tornare indietro. Non voglio essere un mostro, Jem. Ti prego. Ti prego. - la implorò.
Jem prese infine il cacciavite, le lacrime che avevano iniziato a scorrere leggere sul suo volto. Lo sollevò in aria, tremando violentemente.
- Fallo adesso! - la incitò Amy.
Jem stava per calare il cacciavite su di lei, quando Amy gridò sorpresa.
- Il mio viso è bagnato! - disse, sentendo le gocce di pioggia che penetravano dal piccolo buco della tenda. - Il mio viso è bagnato!
- E quindi? - chiese Jem confusa, asciugandosi le lacrime e gettando il cacciavite a terra.
- Riesco a sentirle, Jem! Sentirle sulla mia pelle! Non so cosa stia succedendo, ma non sto diventando rabbiosa!
Jem rimase immobile per qualche secondo, poi rise sollevata e strinse Amy a sé, dopo averla liberata dalle manette. - Cazzo, Amy, mi hai fatto prendere una paura tremenda. - sussurrò contro la sua bocca, dandole poi tanti piccoli baci sul volto.
Amy rise in preda alla gioia. - Riesco a sentirti adesso, Jem. Sono così felice.
Jem si morse un labbro e attirò Amy a sé, mentre lei le stringeva la vita. - Allora dovremmo festeggiare. - le sussurrò all'orecchio.
Passarono la notte nella tenda fredda e con la pioggia che si infiltrava al suo interno.

 

Il mattino dopo erano pronte ad andarsene. Jem, la tenda in spalla, strinse la mano ad Amy, mentre lei si guardava intorno confusa.
- È come se stessi tornando di nuovo in vita, Amy. - disse Jem mentre si incamminavano.
- Non so. Sono un po' spaventata, Jem, è tutto così strano.
Jem la baciò con dolcezza. - Non ti preoccupare. Andrà tutto bene.
Una volta al bungalow, le due ragazze si salutarono.
- Ci vediamo più tardi, Amy. Ora ho delle faccende da sbrigare. Se hai qualche problema chiamami, okay? - disse Jem abbracciandola.
- Tranquilla, sto bene. - rispose l'altra baciandole la fronte. - Credo che andrò a fare visita a mia nonna oggi.

 

 

Jem era stretta al fratello, immobile, mentre la bara decorata da fiori rosa acceso veniva calata nella fossa. Le lacrime scorrevano quasi automaticamente sul suo volto, ma lei non sentiva nulla. Era come se stesse vivendo un sogno molto vivido, come se quella non fosse effettivamente la realtà.
Chi avrebbe mai potuto uccidere la dolce, solare Amy nel mondo reale? Non aveva senso. Come tutta quella storia del Primo Risorto e della seconda Resurrezione. Solo un mucchio di sciocchezze fondamentaliste. Un mucchio di sciocchezze fondamentaliste per cui Amy aveva rimesso la vita, però.La cerimonia era terminata, adesso, e tutti erano pronti ad andarsene. Jem rimase lì, sedendosi a gambe incrociate davanti alla tomba della ragazza. Kieren e Simon erano piuttosto sorpresi, così come i genitori, ma la lasciarono perdere. Kieren avvolse la sua sciarpa intorno al collo della sorella e le baciò la fronte con tenerezza. Le diede un'affettuosa stretta alla spalla e se ne andò, lasciandola sola con i suoi pensieri. Pensieri rivolti alla storia tra lei ed Amy troncata sul nascere, a tutti quei momenti che avrebbero potuto vivere insieme, e che ora non avevano più la possibilità di fare.
Una lacrima toccò la terra smossa della tomba, mentre lei vi ci si stendeva sopra, chiudendo gli occhi.
 

 

 

And now we're saying
Bye, bye, bye





 

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Ciao a tutti e scusate per questa schifezza. So che non è nulla di originale, ho semplicemente ripercorso le scene stesse della serie TV
inserendoci la mia ship preferita, ahah.
Ok, io la lascio qui, fatemi sapere cosa ne pensate ^^


La canzone è Nineteen di Tegan&Sara

  
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