Il Fiocco perduto diPiccola Yuki è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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Ciao. :) Scusatemi per
l’enorme ritardo, ma in questo periodo ho avuto un bel
po’ di problemi. :( Però
finalmente sono tornata! <3 Spero
che questo capitolo soddisfi la
vostra attesa, Yuki. ^^
P.S. Nell’angolo
autrice ho
una sorpresa
per voi
(anche se non è un granché e non ha niente di
così speciale .-.).
<3
Una notte senza
stelle (seconda parte)
Mi voltai lentamente verso il
demone e pregai con tutta me stessa che egli stesse ancora dormendo e
che io
avessi semplicemente immaginato di sentire la sua voce. Non sapevo che
cosa
fare, né come avrei dovuto comportarmi; ero letteralmente in
preda al panico.
Grazie a quella luce tenue, riuscii a distinguere la sagoma dello
stronzo e lo scintillio
dei suoi occhi cobalto che, chissà per quale ragione,
riuscivano sempre ad
ipnotizzarmi e ad incantarmi. Indietreggiai un po’,
consapevole del fatto che
la mia libertà fosse agli sgoccioli; continuavo a sperare
che ciò fosse
solamente un incubo e che io fossi ancora nel mio regno, ma
più il tempo
scorreva e più mi rendevo conto che non era altro che la
dura e triste realtà. Non
riuscivo a comprendere il motivo per cui il destino fosse
così iniquo nei miei
confronti; che avessi fatto qualcosa di sbagliato?
-Fine, che cosa stai
facendo?- m’immobilizzai all’istante e un
improvviso groppo alla gola m’impedì
di respirare adeguatamente. Era forse giunto il momento di dire addio
alla mia
autonomia appena conquistata? -Allora? Sto ancora aspettando una tua
risposta.-
forse era una mia impressione, ma la sua voce sembrava piuttosto
impastata (molto
probabilmente dal sonno da poco interrotto). Un’idea
inaspettata, e a dir poco ingegnosa,
si fece largo tra i miei pensieri e mi fu alquanto arduo non abbozzare
un
sorrisetto che sicuramente mi avrebbe cacciata in ulteriori guai.
-Stavo andando al bagno.-
tentai
di mantenere il solito tono di voce e, con un gesto disinvolto, portai
le
braccia dietro la schiena, per poter nascondere il mio fiocco al
demone; non
potevo permettermi il privilegio di tradirmi con le mie stesse mani, nuovamente. Shade, dopo avermi dato il
permesso d’allontanarmi, tornò a dormire come se
niente fosse successo; a
quanto pareva, non immaginava neanche lontanamente che io avessi
recuperato il
fiocco e che, di conseguenza, potessi fuggire.
Silenziosamente uscii dalla stanza e chiusi la porta alle mie spalle;
diedi una
rapida occhiata al corridoio, per vedere se nelle vicinanze ci fosse
qualcuno,
e, quando ne fui certa al cento per cento, scesi rapidamente le scale
ed uscii
dall’abitazione. Dovevo essere prudente ed agire velocemente,
nel massimo
silenzio; quella era la mia ultima occasione, non potevo, anzi, non dovevo sprecarla.
★★★
In quella stramaledetta
lettera, il bastardo aveva annunciato
il suo ritorno imminente, giustificandosi con le solite scuse
incentrate sul
lavoro, ma sapevo con certezza che esse non erano altro che dei
diversivi per
celare le sue reali intenzioni. Egli, infatti, era un uomo furbo e
calcolatore,
che non pensava ad altro che ad accattivarsi le simpatie dei Demons del
consiglio ed a farsi un gran numero di demoni nel minor tempo
possibile. Inoltre,
io ero quasi sicuro che fosse venuto a conoscenza della mia fata e che
la volesse
sfruttare per ricavarne dei vantaggi. Nonostante ciò, non
riuscivo ancora a comprendere
chi gli avrebbe potuto riferire questa preziosa informazione, anche se
avevo
dei sospetti verso quella sottospecie d’insegnante. Era
passato un bel po’ di
tempo da quando Fine era andata al bagno, ma non ci diedi molta
importanza,
perché tutti i miei pensieri erano incentrati sui possibili
piani di quel
bastardo.
Avevo bisogno
di schiarirmi un po’ le idee. Mi alzai dal letto e mi
diressi verso l’armadio, per prendere dei vestiti con cui
cambiarmi. Dopo aver
fatto ciò, presi gli indumenti, che avevo gettato a terra
con la grazia
di un elefante
qualche ora fa,
con l’intenzione di farli lavare e di recuperare il fiocco
che avevo lasciato
all’interno di una tasca dei jeans. Ma quando rovistai dentro
quest’ultima e
non vi trovai nulla, capii ogni cosa: quella ragazzina era riuscita ad
ingannarmi alla grande! Uscii celermente dalla stanza ed iniziai la mia
ricerca; sarebbe stato meglio per lei se non avesse fatto la
stupidaggine di
fuggire, altrimenti avrei preso dei seri provvedimenti, mostrando il lato oscuro che c’era in me.
♥♡♥♡♥
Non riuscii a trarre nemmeno
un sospiro di sollievo, che notai dei domestici non molto distanti da
me; oggi
il destino mi era completamente avverso. Con uno scatto felino, mi
nascosi
dietro a dei cespugli ed attesi che quelle persone se ne andassero.
Perché
erano ancora svegli a quest’ora della notte? Dovevano
svolgere qualche mansione,
forse? Però, riflettendoci, non me ne doveva importare
più di tanto, perché
l’unica cosa a cui dovevo riporre tutte le mie energie, era
il piano che dovevo
portare a termine. Volevo ritornare nel mio regno e rivedere le persone
a me
care, a tutti i costi. Quando i domestici scomparvero dalla mia
visuale,
iniziai a correre a perdifiato verso il giardino. Scelsi quella strada,
perché,
nel caso in cui Shade si sarebbe reso conto della mia fuga, avrei
potuto nascondermi
dietro qualche albero; chiunque fosse stato al mio posto, avrebbe
volato, per poter
fuggire prima, ma io decisi di non farlo, perché, in quel
modo, le probabilità
che il demone mi scovasse all’istante, erano elevate. Non
sapevo se avessi
fatto la scelta giusta, ma oramai era troppo tardi per i ripensamenti.
Inoltre, mentre
correvo, non riuscivo a non chiedermi se nel posto in cui mi trovavo,
vi
fosse una
via d’uscita e se stessi prendendo la direzione giusta per
arrivarvi; ero inquieta, come se il mio subconscio sapesse che, da un
momento all'altro, sarebbe successa qualcosa di terribile.
Più
scorreva il tempo e più le mie gambe divenivano pesanti;
nella mia mente iniziò
a vorticare prepotentemente l’idea di fermarmi e di riposare
un po’, ma sapevo
fin troppo bene che non potevo permettermi di fare una cosa del genere,
perché
ogni secondo era prezioso e non potevo sprecarlo per sciocchezze
simili.
Improvvisamente, sentii in lontananza qualcuno gridare il mio nome e
mille
brividi mi attraversarono l’intera colonna vertebrale; il
proprietario di
quella voce era sicuramente lui.
Spinta da chissà quale forza, aumentai la
velocità della mia corsa, facendomi
guidare dall’istinto; avevo talmente paura di ciò
che sarebbe potuto succedere
se lo stronzo mi avesse trovata, che non riuscivo a pensare ad altro
che a
fuggire e ad essere il più svelta possibile. La sua voce,
adesso, era
vicinissima e sembrava carica di collera ed accanimento, tutto
ciò non faceva
presagire niente di buono. Ero talmente assorta nella corsa, che non mi
resi
conto di un sasso situato proprio nella mia traiettoria, il quale mi
fece
rovinare a terra e slogare la caviglia destra. Il dolore era tremendo a
tal
punto, che non riuscii a trattenere un gemito di sofferenza. Di
lì a poco,
Shade sbucò da dietro un albero con un sorriso maligno
stampato sul volto; il
cuore iniziò a battermi freneticamente ed un groppo in gola
m’impedì di
respirare adeguatamente. Altro che avverso, il destino doveva proprio
odiarmi!
-Tana per Fine.- si
avvicinò
a me con passo felpato -Devo riconoscerlo, mi hai ingannato alla
grande,
ragazzina.- si abbassò a terra, mi afferrò il mento e mi avvicinò a
sé, obbligandomi a guardarlo
dritto negli occhi. La situazione stava decelerando rapidamente. -Ma
adesso il gioco è
finito.- aumentò la presa sul
mio mento, facendomi un gran male. Era arrabbiato, arrabbiatissimo.
-Lasciami, mi fai male.-
riuscii a dire dopo un attimo d’esitazione. Il demone
scoppiò a ridere e
anziché lasciarmi, mi fece voltare e mi strinse a sé, in una sorta
di abbraccio. Che cosa stava
facendo? Perché mi stava abbracciando?
Tentai di scrollarmelo di
dosso, ma ogni mio tentativo fu vano, come sempre del resto.
-D’ora in poi, non ti
lascerò
mai più e farò in modo che tu non possa
più scappare.- che cosa intendeva? Mi
scostò i capelli e prese a leccare e ad annusare il mio
collo; un bruttissimo
presentimento iniziò a farsi largo tra i miei pensieri. Ad
un tratto, sentii i
canini dello stronzo sulla mia pelle e a quel punto non ebbi
più alcun dubbio: voleva mordermi!
-Ti prego, non farlo!- nonostante
io continuassi a dimenarmi, la sua presa rimase ugualmente ferrea.
Portò la sua
mano sinistra sulla mia caviglia slogata e la strinse con forza; il
dolore era
atroce, ma dovevo resistere, perché se avessi urlato, non
avrei fatto altro che
compiacerlo maggiormente.
-Ti ho fatto male, piccola?-
avrei tanto voluto
rispondergli a tono, ma la voce non voleva saperne di uscire. -Non
dirmi che
avevi davvero pensato che le tue azioni sarebbero rimaste impunite.-
scoppiò in
una fragorosa risata; mi sentivo talmente umiliata, che non riuscii
più a
guardarlo in faccia. Avevo perso la mia ultima possibilità
di scappare, nel
modo più avvilente che potesse esistere. -Ma se tu mi
riconsegnerai il fiocco
in questo preciso istante, farò in modo che la tua punizione
sia meno dolorosa.
Nel caso in cui tu decidessi di rifiutare la mia gentile
offerta, invece, non mi farò alcuno scrupolo a riprendermi
il
fiocco e ad infliggerti una maggiore sofferenza fisica.- si riferiva a
ciò che
mi aveva fatto, qualche minuto prima, alla caviglia slogata -A te la
scelta.-
-Sei un essere spregevole!- urlai,
sputando tutto il disprezzo che avevo nei suoi confronti. Tutto
ciò che aveva
detto, non aveva senso, perché egli avrebbe potuto
riprendere il fiocco da sé,
senza il bisogno di fare quella proposta. Che stesse escogitando
qualcosa? Anche
se non riuscivo ad individuare l’imbroglio, né
quali fossero le sue reali
intenzioni, non potevo fare a meno di pensare che, qualsiasi decisione
avessi scelto, il demone avrebbe ripreso ciò che mi
apparteneva. La parte più debole di
me continuava a spronarmi, affinché accettassi
quell’assurda offerta, malgrado ciò comportasse
sottostare ai voleri di Shade.
Rimuginai ad altre
possibili soluzioni per un istante che per me parve infinito, ma non
riuscii a
pensare ad altro che assoggettarmi alla sua volontà, per
poter avere una
punizione più sopportabile. Sì, era questa la
cosa giusta da fare.
Angolo
autrice:
Innanzitutto vorrei ringraziare le diciotto, magnifiche ragazze che
hanno
recensito il capitolo precedente e che mi hanno aiutata a recuperare un
po’ di
fiducia in me stessa. Grazie infinite. <3
Be’, la sorpresa di cui vi ho
parlato in precedenza, non è altro che un banner che ho
creato qualche settimana
fa. “Di quale banner sta parlando?” o
“Perché non l’ha messo
all’inizio della
storia?” vi starete chiedendo tutti, ebbene dovete sapere che
non sono riuscita
a scaricarlo e, di conseguenza, metterlo nella fanfiction. :(
Ciò nonostante, ci
terrei se voi gli deste un’occhiata. ;) Il link è
questo: “ http://www.bannersnack.com/it/my-banners/details/bx9losamv.html”.
Spero che recensiate e che mi facciate
sapere che cosa ne pensate. <3 Alla prossima, Piccola
Yuki.
<3