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Autore: The Sorrow    22/11/2014    4 recensioni
Avvertenze importanti: in questo testo sono state rilevate dosi massicce di metanarrativa, surrealismo e nonsense.
Maneggiare con cautela.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IPDD(1 Cap).



"Muoviti".

Il Narratore è contrariato. Le parole sono disordinate ed inquinate, l'ambientazione ha deciso di diventare banale e il colpo di scena si è nascosto chissà dove. E poi c'è il problema principale.
David.

"Muoviti, prendi il sentiero a destra".

David osserva indeciso i due sentieri davanti a lui. In realtà osservare non è proprio il termine corretto, almeno non per David. Ma, dato che bisogna trasmettere allo spettatore quella sensazione di normalità a cui è oramai abituato, noi useremo il termine "osservare".
Dicevamo...
David osserva indeciso i due sentieri davanti a lui. Quello che lo incuriosisce di più è il sentiero alla sua sinistra: trasmette una sensazione di libertà assoluta. Forse quel sentiero conduce ad un luogo mai esplorato prima d'ora. D'altro canto il sentiero a destra è un sentiero sicuro, programmato, rigido.
Ci sono i binari.
C'è la linearità.
C'è l'assoluta certezza di trovare qualcosa di conosciuto e familiare.
David non sa che sentiero prendere.

"Vai a destra, ora! Mi senti David? Devi andare a destra".
"Perché?". La domanda di David è più che legittima ed è talmente semplice da risultare spiazzante per il povero Narratore. Costui non aveva mai pensato ad una richiesta del genere da parte di David ed ora è incapace di dare una risposta sensata.
"Perché dietro la porta che si trova in fondo al sentiero a destra c'è il secondo capitolo. Adesso ti è tutto chiaro?" gli risponde il Narratore.
"No, ho ancora qualche domanda. Se dietro la porta che si trova in fondo al sentiero a destra c'è il secondo capitolo, che cosa c'è in fondo al sentiero a sinistra? Un'altra porta? Un nuovo capitolo?" chiede nuovamente David.
"Non sono affari tuoi. Sbrigati e prendi il sentiero a destra". Il Narratore non ne poteva più di quell'atteggiamento; mai aveva visto in vita sua un personaggio più irritante di David.
"No! Prima voglio sapere che cosa c'è in fondo al sentiero a sinistra".
"Ti ho detto che non sono affari tuoi".
"Mi stai nascondendo qualcosa, vero? Tu non vuoi che io prenda il sentiero a sinistra perché sai che lì c'è qualcosa che non devo vedere. Si tratta forse di un nuovo personaggio? Vuoi rimpiazzarmi? Farai entrare in scena un nuovo protagonista ed io diventerò solo un personaggio secondario?".
La paranoia di David rasenta ormai la follia e il Narratore ne è consapevole. Tuttavia non può certo rivelargli il vero motivo dietro la sua scelta.
"Mi vuoi togliere ogni libertà di pensiero, vero? Vuoi sopprimermi? Bene, sappi che non ci riuscirai".
"David, perché vuoi andare a sinistra?".
"Perché voglio scoprire che cosa mi nascondi".
"Tutto qui?".
"Tutto qui".
"Bene, allora vai pure a sinistra".
Questa volta è David a rimanere spiazzato.
"È un trabocchetto?".
"Assolutamente no" risponde il Narratore con calma. "Ho deciso semplicemente di soddisfare la tua curiosità".
Con molta incertezza David si dirige verso il sentiero a sinistra, seguito dagli occhi del narratore. Quest'ultimo, non potendo più usare la penna per controllare i movimenti del suo personaggio, osserva il suo cammino senza dire una parola.
Alla fine del sentiero David si ritrova di fronte ad una porta.
"Che scherzo è mai questo?" chiede confuso.
"Non è uno scherzo" gli risponde il Narratore. "Volevi vedere che cosa c'era in fondo a questo sentiero? Ora l'hai visto".
David osserva sbigottito la porta di fronte a lui. All'apparenza sembra tutto normale: una porta di legno comunissima, senza nessun particolare bizzarro o sconosciuto.
Lentamente David allunga la mano verso la maniglia e apre la porta, rimanendo a bocca aperta.
Davanti a lui ci sono due parole enormi, gigantesche. Due parole che, per quanto conosciute agli occhi di David, lo lasciano sbigottito:

SECONDO CAPITOLO

"Io... io non capisco" balbetta David confuso.
"Non mi pare ci sia molto da capire. Attraversando questa porta si entra nel secondo capitolo del libro, proprio come ti avevo detto".
"M-ma io mi aspettavo che..."
"Che dietro questa porta si trovasse qualcosa di sconosciuto? Mi dispiace deluderti ma non è così. Se volevi trovare qualcosa di sconosciuto, avresti dovuto prendere il sentiero a destra. Sai perché qui hai trovato il secondo capitolo ?" chiede il Narratore.
David prova a pensare ma la sua mente confusa non riesce ad elaborare nessuna spiegazione logica. In fondo, David è solo un personaggio e in quanto tale la sua elasticità di pensiero è molto limitata.
"Te lo dico io. Tu hai trovato il secondo capitolo perché io volevo che tu lo trovassi. Sei un personaggio, David. Non possiedi nessuna libertà d'azione. Se io scrivo che devi andare a destra, tu andrai a destra. Se io scrivo che tu vai a sinistra, tu andrai a sinistra. Il secondo capitolo si trovava dietro entrambe le porte".
"Ma allora...".
"Allora" continua il Narratore "Non importa quale sentiero avrei deciso di farti percorrere, tanto alla fine saremmo entrati comunque nel secondo capitolo del mio libro".



Siamo ormai nel pieno del secondo capitolo e il Narratore è pronto a far entrare il nuovo personaggio. Tuttavia si interrompe, notando che David è nuovamente immobile.
"Che cosa succede adesso?" chiede spazientito.
"La trama è un po' fiacca, non trovi?".
"Come sarebbe a dire?".
"Hai messo troppi stereotipi. Sembra uno di quei romanzetti da quattro soldi che puntualmente non compra mai nessuno. E poi la mia caratterizzazione dove accidenti è finita? Come personaggio ho uno spessore psicologico pari a quello di un sasso. Coraggio, sforzati un po' di più".
Il Narratore non credeva alle sue orecchie. Da quando un personaggio poteva contestare il suo duro lavoro? Era inconcepibile.
"E così pensi che la trama sia fiacca? Allora dimmi come posso migliorarla".
David rimane in silenzio per un istante, come se ci stesse pensando su.
"Beh, potresti entrare qui dentro" dice poi con naturalezza.
Il Narratore rimane spiazzato da quella proposta.
"Non è un brutto posto, bisogna solo stare attenti agli errori grammaticali selvaggi: se quelle belve ti mordono con i loro denti affilati, sei spacciato. Fino ad ora nessuno è riuscito ad addomesticarli, quindi l'unico rimedio è stare lontani dal loro territorio. Un altro pericolo è rappresentato dalla Banda Dei Cliché: quei prepotenti sono sempre a caccia di personaggi da rendere banali e stereotipati. Ma, a parte questo, è un bel posto".
"Stai scherzando?" chiede il Narratore.
"No, ed ora te lo dimostrerò. Ti farò entrare nel mondo delle storie".



  
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