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Autore: DeadlyPain    23/11/2014    2 recensioni
Squirtle, Charmander o Bulbasaur?
E tu, chi sceglieresti?
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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È buio.. e freddo. Qui.
Non so dirvi dove sia esattamente “qui”.
Non so nemmeno dirvi chi sono io.
Ufficialmente non ho un nome, ma nemmeno so chi sia o come sia fatto.
So solo che sto ancora aspettando.
Vorrei, davvero, raccontarmi la mia storia, la mia “avventura”, ma credo di non essere adatto a ciò, forse dovreste stare a sentire i miei... compagni, credo. Loro hanno avuto avventure, credo, loro si sono divertiti, credo.
O forse sono morti. Magari nella maniera più atroce e dolorosa possibile.
Ma in ogni caso sarebbero più interessanti di me.
In ogni caso, li invidio.

Non ho grandi aneddoti o racconti. Il primo ricordo che ho è stato di un enorme prato verde, infinito alla mia vista, forse ero appena nato. Cerco di aggrapparmi disperatamente al ricordo di quel prato, al ricordo dell'aria fresca, al ricordo della vita.
Ero troppo giovane e indifeso. Perchè ben presto qualcosa mi colpì alla testa.
E fu buio.
E freddo.

E rimase così per tanto tempo... Quella che mi sembrò un'eternità, ma è un attimo se confrontato al tempo passato finora.
Non riuscivo a muovermi, era come se i miei muscoli non rispondessero ai miei comandi. Non sapevo, e non so tutt'ora, dov'ero e dove sono. E sopratutto non sapevo e non so tutt'ora perchè io sia qui.
Mi sono chiesto se fossi morto, se sì, beh, quello doveva essere l'inferno, se no, allora avrei preferito che lo fosse, ogni cosa è preferibile allo stare qui.

Poi un giorno, improvvisamente, la luce. I miei occhi, abituati all'oscurità ci impiegarono parecchio tempo ad abituarsi a quella luce così sfolgorante, mi tremavano le gambe per il loro prolungato inutilizzo, non so nemmeno se mai le abbia usate le gambe. Ero in uno strano posto, il legno era lucido e ricopriva il suolo, intorno a me alte persone, tavoli e pareti. Il sole e la luce entrava attraverso buchi trasparenti nei muri.
Sentii delle voci, qualcosa riguardante una scelta ed un'avventura. Non capii molto altro a causa del torpore e dell'intontimento.
C'erano due ragazzi, uno con un cappello rosso, mi guardò attentamente, poi scosse la testa e andò ad esaminare un altro pokèmon. Quell'altro lo vidi solo di sfuggita, non mi degnò di uno sguardo.
Nessuno dei due scelse me.
L'ultima cosa che vidi erano questi due ragazzi con una strana sfera rossa in mano.
L'ultima cosa che sentii fu una voce “hey, Red, ti sfido!”

Poi più nulla.
Poi il buio.
Ed il freddo.

Ora sono qui da quella che davvero è un'eternità. O almeno credo. Sono vivo. Questa è l'unica cosa che so. So anche che eravamo in tre a dover essere scelti. Io sono il terzo.
Quello non ancora scelto.
Quello che nessuno ha voluto.
Devo essere scelto, dev'essere il mio destino. Qualcuno deve ancora venire a scegliermi, a portarmi via, verso la luce, a vivere un'avventura.
Deve essere così.
O almeno a uccidermi.
Ogni cosa è preferibile a questo. Al buio. Al freddo.
So che quel qualcuno sta per venire.
Non posso essere stato messo da parte.
Non posso esser stato abbandonato.
Non posso essere stato dimenticato.
Chiunque tu sia, ti prego fa presto, non lasciarmi qui.

Non dimenticarti di me.
   
 
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