Il rondone africano
Il tuo lungo viaggio è terminato,
mio piccolo amico;
quanto è triste il tuo capino abbandonato
sulle lunghe ali, quasi nere nel crepuscolo.
Le rose vermiglie profumano l’aria,
tante rondini solcano il cielo
e si lasciano scivolare nelle lievi
correnti del vento, ancora freddo.
Volevo l’indomani posarti
su un ramo folto di un grande albero
ma tu non hai atteso il sorgere del sole;
eri stanco, tremavi e la tua ala ferita
ti faceva soffrire.
Sei entrato nel regno delle ombre,
chiaroscuri di una solitudine lontana,
dove non odo suoni.