HOGWARTS. Alla scuola di Hogwarts era in corso un nuovo anno, che vedeva Harry Potter, Ron Weasley, Hermione Granger e Neville Paciock al loro sesto anno scolastico, e Ginny Weasley e Luna Lovegood al loro quinto. I sei ragazzi, ormai parte di un solo gruppo, ne avevano passate molte l’ anno precedente: la scoperta che Neville, e non Harry, poteva essere il prescelto da Voi–Sapete-Chi; l’ attentato al padre di Ron e Ginny, che solo grazie ad Harry è stato salvato in tempo; e, con grande dispiacere di tutti i membri dell’ Ordine della Fenice, la morte del padrino di Harry, Sirius Black. Il passato di questo uomo non era proprio dei migliori: nato in una famiglia di convinti maghi Purosangue, fratello e cugino di due, forse tre, Mangiamorte, Regalus, Bellatrix e Narcissa Black, queste ultime rispettivamente in Lestrange ed in Malfoy, Sirius non aveva passato una bella infanzia. Era contro le idee dei parenti ed a scuola fece amicizia con una futura vittima di Voldemort, James Potter, padre di Harry. Era stato accusato di omicidio quindici anni prima e ne era stato rinchiuso dodici ad Azkaban, la prigione dei maghi. Morì all’ inizio di quell’ estate combattendo contro sua cugina Bellatrix ed Harry lo rimpiangeva ancora molto.
Tornando al presente, ad Hogwarts era in corso la cerimonia di Smistamento, che dava inizio ad un nuovo anno scolastico. Ragazzi provenienti da tutta l’ Inghilterra nella Sala Grande. Harry notò fra questi un moro dagli occhi come il buio più profondo, i capelli lunghi cadenti sulle spalle ed un’ espressione imbronciata e molto sicura di sé, non come quella degli altri ragazzini, impauriti dall’ immensa folla di Hogwarts. Ma la cosa che più di tutte attirò l’ attenzione di Harry fu il fatto che non sembrava per niente un undicenne, anzi, pareva proprio che avesse la sua età o giù di lì. La risposta al suo perché riguardante il fatto che un ragazzo che dovrebbe fare il sesto o il quinto anno stesse facendo adesso lo Smistamento gli fu presto detta. Dopo che Silente ebbe chiamato tutti gli altri ragazzini, disse: - Professori, alunni e centauri di Hogwarts - , e con un cenno accennò al nuovo insegnante di Divinazione Fiorenzo. – Devo presentarvi un altro nuovo alunno di questa scuola, ma che non frequenterà il primo anno, bensì comincerà dal sesto. Il motivo che mi spinge a farlo entrare solo adesso è che questo ragazzo ha manifestato solo da poco tempo la personalità di mago. Prego, Boniak, seguimi - .
Il ragazzo si sedette sulla sedia dove era deposto il Cappello Parlante e se lo infilò.
- Allora… - , cominciò il Cappello. – Forza e coraggio da vendere, ma non manca un grande desiderio di vendetta. Bisogna considerare anche la grande voglia di imparare cose nuove… Ma credo, nonostante il tuo sangue, che la Casa a te adatta sarà… SERPEVERDE! - .
Harry vide il ragazzo togliersi il Cappello, alzarsi dalla sedia dove era avvenuto il suo Smistamento ed andarsi a sedere al tavolo dei Serpeverde, dove subito fu circondato da Draco Malfoy e dalla sua cerchia. Draco parlava e, ogni tanto, indicava il tavolo di Grifondoro e sghignazzava divertito. I cinque Grifondoro e la Corvonero immaginarono che gli dicesse che loro erano lo sfregiato ed i suoi amici, che, se voleva essere un vero Serpeverde, doveva stare lontano da loro e che lui lo avrebbe aiutato volentieri. Il nuovo arrivato non sembrava molto entusiasta e non pareva seguire i consigli di Malfoy. Mangiava silenziosamente e non parlò per tutta la serata. Finita la cena, seguì Draco al dormitorio dei Serpeverde.

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- Avete visto quello?- , chiedeva Ron ai suoi amici Harry e Neville mentre, nel dormitorio maschile di Grifondoro, si stavano infilando sotto la coperte dei loro letti. – Malfoy l’ ha subito adocchiato, ma lui non sembra starlo molto a sentire! –
- Ci credo! Chi starebbe a sentire quel furetto? - , disse Neville sorridendo al ricordo di Draco Malfoy trasformato in furetto il quarto anno dal Mangiamorte travestito da Alastor, alias Malocchio, Moody.
- Tu che dici, Harry? - , si rivolse Ron all’ amico.
- Boh… Non so - , rispose il moretto. – Mi sembra un ragazzo come tanti… Solo che… -
- Anche a te ha ricordato qualcuno? - , chiesero all’ unisono gli altri due Grifondoro.
- Se devo essere sincero… Sì. Ma non mi viene proprio in mente chi… - .

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La mattina seguente i tre ragazzi si recarono, insieme ad Hermione Granger, alla loro prima lezione di Erbologia dell’ anno, che si sarebbe svolta con i Serpeverde. Harry pensò che avrebbe rivisto Boniak ed avrebbe riflettuto meglio a chi somigliasse in quel modo impressionante.
Quando i quattro Grifondoro arrivarono, trovarono sul posto i Serpeverde, intenti a scambiarsi battute su come era vestito Ron o su cosa avesse dimenticato a casa Neville. Boniak era in disparte, non partecipava al discorso, stava tranquillo per i fatti suoi. Improvvisamente Pansy Parkinson si avvicinò sghignazzante verso Hermione.
- Ehi, Granger - , le disse. – Come ci si sente ad essere la più brutta della scuola? –
- Parla per te, faccia da Troll - , rispose tranquillamente Hermione.
- Come ti permetti, stupida Mezzosangue? - , si arrabbiò la Serpeverde. – Io ti… -
- Lasciala stare - .
Gli sguardi dei Grifondoro e dei Serpeverde si spostarono sul ragazzo nuovo increduli.
- Boniak! - , lo chiamò Draco. – Che ti prende? – .
Boniak non rispose. Si limitò a seguire Hermione con lo sguardo, mentre, incredula, prendeva posto su un banco insieme ai tre
Grifondoro.

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La lezione di Erbologia era appena cominciata. I Grifondoro erano disposti ai tavoli di destra, i Serpeverde a quelli di sinistra, ma ci fu subito un piccolo cambiamento nella disposizione dei posti. La professoressa Sprite, infatti, disse a Boniak di sedersi accanto al tavolo di Harry, Ron, Hermione e Neville affinché apprendesse dalla migliore studentessa del sesto anno, ovviamente Hermione, come si svolge una lezione di Erbologia. I quattro Grifondoro scoprirono così che il Serpeverde non era antipatico o arrogante come gli altri ragazzi della sua Casa.
- Sono Mezzosangue - , confessò Boniak, e subito i quattro Grifondoro si scambiarono uno sguardo interrogativo. – Mia madre è Babbana, mio padre mago. Non conobbi molto mio padre, a dire la verità da piccolo pensavo di non averlo nemmeno. Nel mio primo anno di vita era quasi sempre in giro, poi non ebbi più sue notizie, e neanche mia madre –
- Vuoi dire che ti ha abbandonato? - , gli chiese Neville.
- Non proprio - , rispose il ragazzo. – Inizialmente pensavamo che l’ avessero rapito, non si faceva più vivo... Ma poi capimmo –
- Mi dispiace - , cercò di confortarlo Harry, capendo che il padre di Boniak era morto.
- Scusate, non mi sono ancora presentato - , si riprese il Serpeverde dopo un po’. – Il mio nome è Boniak Black. Sono il figlio di Sirius Black.