"Ho paura di perderti"

Mi sussurrai queste parole quella sera, quando, dopo anni di insicurezze e paure, avevi finalmente deciso di dichiararti.
Di dichiarare il tuo amore a me, la secchiona della scuola che non era mai stata innamorata di nessuno.
Il mio cuore, in quel momento, battè così forte che pensai lo avrei perso presto.
E invece, è ancora qui, questo cuore, a battere.
A battere per te.
Ma non per il ragazzo strafottente che ho conosciuto e odiato per tanto tempo prima di accorgermi che quell'odio non era odio.
Ma per il tuo corpo.

Quando la guerra era preannunciata, le nostre differenze sociali ci hanno portato lontano, ci hanno separate, hanno diviso due anime gemelle che avevano perso tanto tempo a battibeccare invece di capire che era il caso di stare insieme.
E, quando arrivò quella notte, ti ho cercato a lungo durante la battaglia, senza stare ferma ad aspettare il tuo ritorno.
Ho affrontato quasi tutti i Mangiamorte che si mettevano lungo il mio cammino, e li ho disarmati, anche uccisi, se era necessario.
L'ho fatto per te, il ragazzo che mi aveva restituito l'anima e la gioia che avevo perso a furia di stare chinata su quei libri a studiare.
Ho proseguito la mia lotta, la mia ricerca, senza demordere, senza smettere di lottare, continuando a dirmi "lo troverai, lo troverai".
E infatti, qualche ora dopo, in mezzo al caos provocato dalla fine della battaglia, ti trovai.

Il mio cuore sussultò di gioia alla tua vista, senza accorgermi che il tuo corpo, riverso in terra, era ad occhi sbarrati, senza alcun briciolo di vita dentro questi.
Quando vidi la tua posizione, non mi accorsi veramente di quello era successo, almeno finché non mi avvicinai e non ti toccai il viso.
E, sentendo il tuo corpo più freddo del solito, compresi la verità.
Il mio cuore, in quel momento, si spezzò.

E lui, il cuore, non apprezzò più la vita come invece l'adorava quando eri ancora vivo.
Da quella notte, io e lui affrontiamo la giornata soltanto per rimanere in vita. Lo facciamo perché me lo hai fatto promettere con quel testamento che avevi scritto prima della tua morte.
Perché tu avevi già capito cosa sarebbe successo, non è vero?
E non hai permesso che io mi uccidessi per provare a raggiungerti in Paradiso, posto che ti spettava da sempre.

Sappi, Draco, che io non ce la faccio più a sopportare tutto il dolore che covo dentro di me.
Perché io, Hermione, sto facendo finta di vivere.
Non è gioia, quella che provai accanto a Ron durante il nostro matrimonio.
Non è felicità, quella che sentii tenendo tra le mie braccia Hugo, il primo figlio che ho avuto.
è solo nostalgia, e rimpianto.

"Non abbandonarmi, Hermione. Rimani con me, per sempre."

Non posso farlo, Draco. Sei tu che te ne sei andato.