Trascorso un mese, avevo ormai
imparato che a Nerima, in
particolar modo a casa Tendo-Saotome, anche la più banale
delle azioni può dare
inizio ad un'avventura.
Un'avventura che in un'altra parte del mondo sarebbe
solamente una bella serata ed invece qui ha risvolti incredibili e ti
stravolge, tanto che poi ti viene voglia di scriverla e inserirla in
una
raccolta con un titolo strampalato.
L'avventura che vi voglio raccontare oggi è iniziata con un
semplice motivetto, una melodia canticchiata a denti stretti da Nabiki,
mentre
era sovrappensiero a pranzo, seduta ad uno dei tavoli di legno in
giardino con
tutti noi.
***
<< Na na na na
naaaa
>> canticchiò all'improvviso
Nabiki mentre scorreva distrattamente con il dito sullo schermo del suo
smart-phone.
<< Che canzone è? >>
<
<< Stavi cantando... >>
<< Davvero? Non me ne sono accorta! >>
disse la
bella mezzana alla sorella minore ancora intenta a cercare di capire a
quale
canzone appartenesse il simpatico motivetto, per poi tornare a guardare
il cellulare.
<< Deve essere la colonna sonora di qualche film...
>> riprese Akane, pensando ad alta voce.
<< È vero! >> dissi io,
ricollegando
immediatamente il volto di Rupert Everett che intonava la canzone di
Aretha
Franklin durante il pranzo di prova del matrimonio di Cameron Diaz e
Dermot
Mulroney.
<< Oh, che voglia di rivederlo... >>
<< No eh! Un'altra commedia romantica strappa lacrime
no! Dopo “Titanic” non ne voglio più
sentir parlare...! >> intervenne
Ranma con fare indignato.
<< Guarda che l'abbiamo già visto questo
scemo, e poi
non dire che “Titanic” non ti è
piaciuto... Jude, avresti dovuto vederlo, aveva
le lacrime agli occhi! >>
<< Ma che dici! Era perché sbadigliavo troppo!
>>
rispose il ragazzo velocemente e con fin troppa enfasi, interrompendo
le mie
risate con uno sguardo molto eloquente.
<< Come ti pare Ranma, ma guarda non sei costretto a
vederlo di nuovo! Jude, questa sera dopo cena ti va di vederlo con me?
Dovrei
avere il DVD! >>
<< Ma certo! >> dissi io sorridendo, in
effetti
non lo vedevo da tanto tempo e l'entusiasmo di Akane mi aveva
contagiato.
<< Nabiki tu ci stai? >>
<< Oh sì, non ho niente di meglio da fare!
>>
<< Yuka, Sayuri volete venire anche voi? Potete
rimanere a dormire da me poi >>
<< Sicuro!>> Risposero in coro le due
amiche.
<< Perfetto, allora questa sera pigiama party!
>>
proclamò Akane con l'entusiasmo di una bambina di dieci anni
alzando un pugno
all'aria.
<< Pigiama party? Vai ancora alle elementari per caso?
>>
<< Ma... io... >>
<< Invitiamo qualche ragazzo, no? >>
<< Hey, io e Tofu cosa siamo, scamorze? >>
esclamò Ranma sdegnato, alzando un sopracciglio.
<< Intendevo dire qualche ragazzo interessante...
Alexander, ti va di venire a casa nostra a vedere un film questa sera?
>>
disse Nabiki con il tono mellifluo, sorridendo beffardamente degli
sguardi di
pura ira (o gelosia?) che Ranma le stava lanciando dall'altra parte del
tavolo.
<< Volentieri >> rispose lui educatamente,
procurando
un moto di ilarità per niente celata in Yuka e Sayuri.
<< Hey, se viene Alexander vengo anche io >>
<< E anche io! >> dissero poi Hiroshi e
Daisuke
piccati.
<< E va bene, venite anche voi se proprio dovete!
>> rispose Nabiki indifferente <<
Già che ci siamo invitiamo anche
Kuno così... >>
<< Oh, Nabiki Tendo >> cominciò
a proclamare il
diretto interessato spuntato da chissà dove <<
sono assai lusingato della
tua proposta di passare la notte in contemplazione di una miscela
romantica che
altro non farà se non acuire i nostri sensi, d'altra parte
con tuo padre e le
tue sorelle lì con noi, io non so se... >>
<< Kuno taglia, vieni o no? >>
domandò aspramente
la ragazza con il caschetto castano, non senza un accenno di sorriso
sul bel
volto acuto.
<< Sì >>
<< Bene, e non portare la pazza furiosa di tua sorella.
Alle 21.00 da noi >> concluse poi, alzandosi e andando
via.
***
Finita l'ultima lezione all'università, tre intramontabili
ore di storia dell'antico giapponese, io e Akane tornammo a casa come
due furie,
per dare la notizia agli altri (e per cercare di convincere Soun e
Genma ad
andare a giocare a qualcuno dei loro giochi dal dirimpettaio loro
amico) e ci
imbattemmo nel dottor Tofu che spazzava fuori dal suo studio.
<< Dottore! >>
<< Piccola Akane, Judith, ciao! Dove correte
così di
fretta? >>
<< A casa, dobbiamo dire a Kasumi che dopo cena
verranno alcuni nostri amici a vedere un film >>
<< Ah sì, me lo ha accennato prima Nabiki...
>>
<< Nabiki? >>
<< Sì, è stata qui a dirmi di
portare lo spazzolino e il
pigiama questa sera... ehehehehe... vorrebbe che io... io.... io...
rimanessi
a do-do-do-do... dormire a casa vostra... >> disse, o
meglio cercò di
dire, fra un balbettio e l'altro, il dottore rivolto ad una siepe e con
le lenti
tonde dei grandi occhiali completamente appannate.
<< Il solo pensiero di dormire nella stessa casa con
Kasumi lo fa dare di matto... e pensare che fra meno di due mesi si
sposano!
>> mi sussurrò Akane all'orecchio ridendo
sommessamente.
<< Ehm... dottore, beh fra poco tu e Kasumi
diventerete marito e moglie... non c'è niente di male...
>>
<< Marito e moglie, frullalero frullallà
>>
canticchiò il giovane dottore ballando con la sua scopa e
facendoci scoppiare
letteralmente in lacrime dalle risate.
<< Non c'è speranza >>
<< Che tipo buffo >> aggiunsi io mentre
andavamo
via, lasciandolo volteggiare sul marciapiede con la sua futura moglie
immaginaria.
<< Kasumi ma si può sapere che stai facendo?
>>
chiese Akane alla sorella che andava su e giù dal salone
alla cucina in
continuazione.
<< Preparo la cena è ovvio >>
rispose
quest'ultima con la sua solita genuinità.
<< Ah, non sapevo avessimo invitato tutto il corpo di
fanteria dell'esercito! >>
Kasumi rise di gusto alla battuta della sorella, troppo
pura per capire il
sarcasmo, e svolazzò
in cucina come una farfalla tra i fiori.
<< Scusa Nabiki, chi viene a cena? >>
<< Oh sì, non ve l'ho detto, quando ho
riferito a
Kasumi del pigiama party
>> spiegò, marcando appositamente le ultime
due
parole << Lei ha insistito perché venissero
tutti a cena, è dalle 15.00
che gironzola come una matta >>
<< Hai già avvertito tutti? >>
<< WhatsApp sorellina >>
<< E vengono tutti? >> chiesi io sorridente.
<< Sì Jude, tutti tutti... fareste meglio a
cercare un pigiama che non vi faccia somigliare a mia nonna
>>
<< Nabiki! >>
<< Pigiama party Akane, vuol dire che ad un certo punto
della serata rimarremo tutti in pigiama, Ranma è abituato a
vederti con i
mutandoni del 1800 ma gli altri no >> disse Nabiki
ridendo mentre addentava
un biscotto al cioccolato e il viso
di Akane diventava rosso pomodoro.
<< E sentiamo, tu che ti metti? >>
<< Sottana di seta verde smeraldo >>
rispose
Nabiki con un occhiolino.
<< Ah beh, c'è anche Kuno... >>
allusi io ridendo.
<< Ah-ah-ah molto spiritosa Jude, e dimmi tu dormi con
Ryoga o con Alexander stasera? >>
<< Su Akane andiamo! >> dissi io
imbarazzatissima, trascinando la mia amica con me su per le scale.
<< Beh, che ci mettiamo stasera? >>
<< Dici che la mia solita camicetta da notte bianca non
va bene? >>
<< Se vuoi fare colpo no >> rispose lei
strizzando l'occhio.
<< Io non voglio fare colpo! >>
<< No? >>
<< No! Tu piuttosto? Su chi? >>
<< Oh, ehm... io... storia complicata... >>
La vidi abbassare il viso e sorridere, quel giorno ancora non
potevo sapere, conoscere, l'intrigante e lunghissima storia del suo
amore, ma
di una cosa ero sicura: quella ragazza era innamorata e io avevo anche
una vaga
idea su chi fosse il giovane bello e tenebroso che le aveva rubato il
cuore.
<< Ranma? >>
<< Ma che c'entra Ranma ora? Cominci a fare anche tu
come tutti gli altri, Jude? Ogni volta che si parla del ragazzo che mi
piace
tirate fuori Ranma! >>
<< Veramente io intendevo chedere dov'è...
>> dissi io
abbassando il tono di voce e cercando di nascondere un sorriso.
<< Ah... è a giocare a calcio con i suoi
amici... >> inghiottì rumorosamente
<< Ma dicevamo... che ci
mettiamo allora? Eh eh eh... dai andiamo in camera di Nabiki a rubarle
qualcosa!
>> e sparì verso la stanza della sorella
ridendo e parlando da sola.
***
Il resto del pomeriggio
trascorse
molto velocemente, fra
l'aiutare Kasumi in cucina e cercare di limitare i danni della litigata
di
Ranma e Akane, nata perché:
<< Non puoi dormire con solo i boxer questa sera baka!
>>
<< E perché mai, ci dormo sempre!!!
>>
<< Sì, ma non sei da solo! >>
<< Eh capirai! Jude ci ha fatto l'abitudine ormai (vero
Jude?), Kasumi e Nabiki idem, Hiroshi e Daisuke mi vedono sotto la
doccia,
Ryoga mi conosce da anni e non credo che Kuno e Alexander si
scandalizzeranno
per le mie mutande! >>
<< Razza di cafone ci saranno anche le mie amiche! E
non è detto che le pazze delle tue fidanzate non si
imbuchino come sempre!
>>
<< Allora sei gelosa! >>
<< Nemmeno per sogno! >>
<< Beh, cosa ti interessa se non sei gelosa?
>>
<< Vorrei che le mie amiche non rimanessero shockate!
>>
<< Beh anche io ci tengo ai miei amici ma non ti dico
di coprire quei fianchi enormi! >>
<< Ranmaaaaaa!!!! >> gli gridò
dietro lei
tirandogli addosso un vaso, seguito da un cuscino, una pantofola, il
telecomando e diversi altri oggetti trovati qui e lì, mentre
lui cercava invano
di ripararsi dietro qualunque cosa, me compresa.
<< Ranma, per amore dei Kami, non ti nascondere dietro
Jude, codardo! >>
<< Akane cara >> rispose lui con calma e
un'altissima dose di ironia << se la smettessi di
lanciarmi oggetti
contundenti!! Sei sempre la solita! Non sei mai carina con me!!!!
>>
<< Baka che non sei altro vai al diavolo! >>
Lui le fece una sonora pernacchia sogghignando, prima che lei
cominciasse a rincorrerlo per il corridoio.
Storie di ordinaria
follia direbbe qualcuno.
<< Akane apri tu??? >> gridò
Nabiki che non aveva
la minima voglia di alzarsi.
<< Appena finisco di ammazzare questo scemo!
>>
rispose quella dalla sua stanza, urlando a sua volta.
<<
Papààààà!
>>
<< Non posso sto aiutando Kasumi con il pentolone di
riso!!! >>
<< Signor Genm.... oh, che glielo chiedo a fare!
>> sbuffò Nabiki.
<< Vado io! >> dissi infine, alzandomi.
Mi sistemai le pieghe del prendisole nero e andai ad aprire
la porta, al di là della quale Hiroshi, Daisuke e Alexander
mi sorridevano con
quattro mazzi di fiori fra le mani.
<< Ciao >> dissi io visibilmente stupita
mentre
loro entravano chiedendo il permesso.
<< Accomodatevi cari >> esordì
il padrone di casa
nella sua solita tenuta verde oliva << Benvenuti!
Hiroshi, Daisuke, come
stanno le vostre famiglie? E tu devi essere Alexander, il ragazzo
americano
come la nostra Judith! >>
“Bene, signore” “Grazie,
signore” “Sì, signore” dissero
i tre
ragazzi uno dopo l'altro, per poi cominciare a distribuire i presenti
alle
sorelle Tendo, ringraziandole per l'ospitalità e la cortesia.
Io li guardavo affascinata, ammirata dalla loro educazione,
pensando che nel mio Paese i ragazzi invitati alle feste portano litri
di
birra, quando vidi Alexander che mi porgeva un mazzo di profumatissimi
fiori
colorati.
<< Oh... anche per me? >>
<< Certo >> mi rispose lui sfoderando i
bellissimi denti candidi che contrastavano con il nero dei capelli e
della
maglietta aderente che indossava.
<< Grazie >> risposi, e stavo quasi per
inchinarmi
pur di non guardarlo in faccia quando, per fortuna, Kasumi venne in mio
soccorso.
<< Che pensiero galante avete avuto >>
disse
mentre dava il “saluto occidentale” al mio
compaesano << Jude vieni,
andiamo a metterli in un vaso! >> ed io la seguii in
silenzio.
Poco dopo arrivò Kuno con sei quintali di gelato di tutti i
gusti e
senza sua sorella, partita con il loro padre in viaggio verso le
Hawaii; il
dottor Tofu con dei biscotti appena sfornati dalla sua anziana ma
arzilla
madre; Ryoga con dei
pasticcini; Yuka e
Sayuri con delle bottiglie di sakè per il signor Tendo e
Shan-pu, con grande
stupore di tutti, che aveva portato del ramen del suo ristorante.
<< Shan-pu? >> sibilò Akane fra
i denti.
<< Buonasera a tutti >> rispose la sinuosa
ragazza cinese inchinandosi e mostrando buona parte delle sue gambe,
dato che
l'aderentissimo vestito amaranto che indossava le risalì di
molto durante il
prolungato saluto.
<< Che ci fai tu qui? >>
<< Beh avete invitato mezza Nerima... >>
<< Ci sarà un motivo se non ti abbiamo
chiamata
>> sussurrò Akane visibilmente urtata mentre
lei si avvicinava
sensualmente a Ranma che, nel frattempo, le intimava timidamente di
stare lontana
muovendo entrambe le mani con enfasi.
<< Bene, se ci siamo tutti, accomodatevi >>
proferì Soun con il tono di voce a metà fra
l'autoritario e il cordiale.
Prendemmo tutti posto: Kuno, con la sua costosa camicia blu,
seduto fra Soun, a capotavola, e Nabiki; poi Akane, Ranma e Shan-pu ed
infine
Kasumi e il dottor Tofu all'altro capo della tavola.
Di fronte: io, seduta fra Ryoga ed Alexander, che era vicino
a Yuka e Sayuri (costantemente in lite per chi delle due dovesse
sederglisi
accanto), Hiroshi e Daisuke ed infine il signor Genma, che chiudeva il
circolo
ricollegandosi all'amico Tendo.
<< Kasumi... che anello meraviglioso! >>
<< Ma ti sposi? >> la seguì Yuka.
<< Oh... ehm...sì, a... a Settembre
>> rispose
Kasumi mentre le guance le si facevano più rosee.
<< Akane non ci ha detto niente! Auguri! E...chi
è il
fortunato? >>
<< Ma il dottor Tofu naturalmente! >> disse
Nabiki al posto dei due fidanzati, quasi paralizzati dall'imbarazzo, e
tutti
coloro che avevano appena scoperto la novità, compresa
Shan-pu (stranamente
gentile e remissiva), si alzarono per fare i loro migliori auguri ai
futuri sposi
e ricevere in cambio un invito alle nozze al quale ognuno rispose con
“volentieri” “con piacere”
“sicuramente”.
Ad interrompere la scena, tanto dolce quanto impacciata, fu,
come al solito, la mezzana delle sorelle Tendo con la sua innata grazia
e
acutezza: << A proposito di matrimonio... pronti per il
film? >>
Quando tutti ci fummo seduti, la chioma rosso fuoco di Julia
Roberts apparve sullo schermo, intenta
ad impedire al suo migliore amico, nonché uomo di cui era
segretamente
innamorata, di sposare la ragazza giusta per lui.
E così quando George intonò le prime note di
“I say a
little
prayer” (*), lei cantò con lui:
before I put on my make
up”
“I say a little prayer for you”
concluse Nabiki cantando, e
la madre della sposa lo fece con lei nel film.
“While
combing my hair, now
and wondering what dress to wear, now”
“Forever
and ever you'll stay in my heart
and I will love you
Forever and ever we never
will part
Oh, how I love you!
Together, forever, that's
how it must be
to live without you would
only be hearthbreak for me”
Si unirono al coro anche Kuno,
Genma,
Soun, Kasumi e il
dottor Tofu, che cantavano e muovevano a ritmo le spalle ridendo,
mentre noi altri
ci guardavamo intorno, ancora inconsapevoli della magia che stava
nascendo.
“I
run for the bus, dear
while riding I think of
us, dear”
And all through my coffe
break-time”
and I will love you
Forever and ever we never
will part
Oh, how I love you!
Together, forever, that's
how it must be
to live without you would
only be hearthbreak for me”
E, stavolta, forse fu colpa dell'allegria del film, o dell'incanto che
si era
creato quando Akane aveva cominciato a cantare con Rupert Everett, che
ci aveva
fatto credere di vivere in un musical, ma questa strofa, proprio come
accade
nel “matrimonio del mio migliore amico”, fu cantata
da noi, tutti insieme: Soun
e Genma in piedi con in mano la piccola brocca bianca del
saké, appoggiati uno
contro l'altro fin troppo “allegri”; Kasumi e il
dottor Tofu, che se la
dedicavano l'uno all'altra guardandosi teneramente; Kuno, che teneva il
braccio
intorno a Nabiki che intanto cantava e batteva le mani; Akane, in piedi
al
centro della stanza che cantava e guardava Ranma, che fra una parola e
l'altra
rideva come un matto; Hiroshi e Daisuke, anche loro in piedi battendo
le mani;
Yuka e Sayuri, sorridenti e ballerine; persino Ryoga, anche se a bassa
voce,
contagiato dalla spensieratezza generale ed infine io e Alexander, che
ci
guardavamo e ridevamo, cantando e battendo le mani a tempo con tutti
gli altri.
Tutti che guardavano tutti, contagiandosi a vicenda per la
stranezza, l'assurdità e l'incredibilità della
scena, che sembrava proprio
uscita da un film.
Dopo aver premuto il tasto stop Nabiki mandò a letto suo
padre e Genma che salirono solo dopo averci fatto mille ed una
raccomandazione,
e poi ci spedì tutti a metterci il pigiama, per
“dare il via alla festa”, come
disse lei.
***
Pochi minuti dopo quattordici
facce
attonite si fissavano
stranite, era bizzarro vederci tutti in pigiama.
Nabiki, stesa sul pavimento, indossava la sua provocante
sottana di raso verde, che era davvero da capogiro oltre che fin troppo
scollata; accanto a lei, intento nell'aiutarla a preparare il lenzuolo
per
giocare a Twister, Kuno, con dei pantaloni blu notte e una maglietta
aderente,
tanto elegante da non sembrare nemmeno un pigiama.
Sulla porta Kasumi, nella sua camicia da notte a maniche
corte rosa salmone, intonata al fiocco che le raccoglieva i capelli in
una coda
laterale, e al suo fianco il dottor Tofu, con i pantaloni della tuta
grigi ed
una maglietta di cotone bianca con scollo a “v”.
Yuka e Sayuri indossavano due pigiamini simili, corti,
svolazzanti e colorati, una verde mela e l'altra fucsia, che si
perdevano al
confronto della striminzita e setosa vestaglia color prugna di Shan-pu,
dalla
quale si intravedevano perfettamente i bordi del reggiseno nero di
pizzo.
Hiroshi e Daisuke avevano optato per due comodi pigiami da
uomo a maniche corte, uno completamente azzurro e l'altro a righe blu e
grige,
mentre Ryoga aveva dei pantaloncini da calcio neri, una maglietta dello
stesso
colore e si era tolto l'usuale bandana gialla.
Intento a spostare il televisore, Ranma aveva la solita
canottiera bianca ma, forse per le minacce ricevute nel pomeriggio,
sopra ai
boxer indossava un paio di pantaloncini sbiaditi, e Alexander, vicino a
lui,
aveva una maglietta nera di micro fibra super aderente e dei pantaloni
della
tuta.
Quando Akane fece il suo ingresso nella sala per un attimo il
tempo si fermò: indossava una sottana rosso scarlatto, con
dei piccoli inserti
di pizzo sul décolleté e sull'orlo che le
arrivava oltre metà coscia, semplice
e per nulla volgare, ma attirava l'attenzione più di
chiunque altra, forse perché
quel colore donava particolarmente al suo incarnato chiaro e
contrastava di
molto con l'ebano dei suoi capelli, tanto da farla somigliare a
Biancaneve.
Dietro di lei, molto timidamente, me ne stavo io, con una
specie di baby doll nero, il meno sensuale che aveva Nabiki, di una
stoffa a
metà fra il cotone ed il tulle, che con le trasparenze
lasciava intravedere il
ventre e come pezzo di sotto aveva delle abbondanti culotte dello
stesso
colore.
Hiroshi e Daisuke fischiarono.
Io avevo le mani sul viso e i capelli sciolti, mentre Akane
divenne dello stesso colore della sua mise.
Nabiki si avvicinò a noi sogghignando: <<
Brave
>> sussurrò << Per poco non gli
prende un infarto >>, stappò
due o tre bottiglie di birra e diede il via ai giochi zittendo le
proteste di
Ranma che cercava di non urlare “ma come diavolo ti sei
vestita!?”
<< Mano sinistra giallo >> gridò
Nabiki e Kuno
dovette piegarsi per posare la sua mano sinistra sul cerchio giallo.
Poco dopo toccò a Shan-pu, che si guardò bene
dall'avvicinarsi al ragazzo, posando il suo piede destro sul verde.
Quando tutti avevamo almeno un arto sul tabellone, il gioco
divenne “più interessante”, come lo
definirono in parecchi. Dopo poco Hiroshi e
Yuka uscirono entrambi, cadendo miseramente nel tentativo di muoversi e
la
stessa cosa successe qualche manche dopo a Sayuri e Daisuke, che
persero
l'equilibrio.
Chi invece mi stupì fu Shan-pu, che sembrava una
contorsionista degna del “Cirque du soleil” e
faceva sempre movimenti assurdi
nel tentativo di avvicinarsi di più al suo
“Lanma”.
Anche Nabiki se la cavava bene, molto più snodata di quello
che sembrava, mentre, ovviamente, i tre artisti marziali erano i
migliori: si
muovevano con grazia ed eleganza, divaricando le gambe e piegando la
schiena
come nessun altro poteva fare.
Ryoga, galantuomo, si teneva in equilibrio vicino a me, senza
sfiorarmi nemmeno, mentre io ero spalmata fra Shan-pu, che cercava di
avvicinare il suo sinuoso petto al volto di Ranma, e Alexander, che
faceva leva
sui muscoli delle braccia per non farci cadere.
Akane, con le gambe quasi in spaccata, aveva il viso poggiato
sul petto di Ranma che stava di fronte a lei e tutti ridevamo delle
buffe posizioni che
avevamo assunto, fra un sorso di birra e l'altro.
<< Ranma, mano sinistra sul rosso >>
<< Ma come diamine faccio! Guarda dov'è!
>>
Effettivamente il rosso più vicino era esattamente al di
là
del corpo di Akane, per cui, per toccarlo, si sarebbe dovuto avvicinare
pericolosamente al suo viso.
<< Dai amico, non dirmi che hai paura! >>
lo
incitò Daisuke da fuori.
<< Coraggio Ranma, come se non lo avessi mai fatto
>> ironizzò Nabiki, facendo ridere tutti e
arrabbiare invece i due
ragazzi.
<< Lanma tesoro, c'è un rosso anche qui vicino
a me
>> disse Shan-pu indicando il cerchio sotto la sua coscia.
Così Ranma, dovendo scegliere, si buttò su Akane,
cercando di
raggiungere il cerchio alle sue spalle, con il risultato di darle una
testata e
caderle praticamente addosso, con il corpo sopra quello di lei e con le
labbra
molto, molto vicine.
<< Hey Ranma, questo non è il gioco della
bottiglia, lo
facciamo dopo se vuoi! >> disse la più furba
delle sorelle Tendo, mentre
un coro di “ohhh-ohhhh” si alzava nella sala.
<< Ti sei fatta male? >> chiese il ragazzo
ad
Akane, staccandosi immediatamente con il viso color porpora.
<< No scemo, ma ci hai fatto perdere >>
rispose
lei con un mezzo sorriso.
<< Sì vabbè, come se ti
dispiacesse, proseguiamo
>> disse Nabiki, facendo diventare paonazza la sua povera
sorella
<< Shan-pu, piede sinistro sul blu >>
Nonostante il cerchio blu fosse raggiungibilissimo dalla
bella cinesina, casualmente cadde anche lei, andando poi ad
avvinghiarsi di
nuovo al braccio di Ranma che si era messo all'angolo più
estremo della sala,
il più lontano da Akane, e di tanto in tanto la guardava di
sottecchi, ancora
imbarazzato.
Poco dopo caddero anche Kuno e Nabiki, o meglio, lui cadde e
se la trascinò dietro, rotolando fuori dal lenzuolo colorato.
<< Stupido >> disse lei rialzandosi e
aggiustandosi i capelli arruffati trattenendo a stento un sorriso,
mentre Kuno
la guardava ancora dal pavimento, ridendo sinceramente divertito.
<< Bene, Jude, Ryoga, Alexander, siete rimasti voi
tre... >>
<< Aiuto >> sussurrai io e Ryoga mi sorrise.
<< Jude, mano sinistra giallo >>
gridò Nabiki
dopo aver girato la ruota ed io, con non poca fatica, mi spostai,
trovandomi
esattamente in mezzo ai due ragazzi.
<< Bella situazione cara >> mi
sussurrò lei
mentre Akane mi faceva segno di non mollare e Ranma invece strane
allusioni con
la mimica facciale.
La mezz'ora successiva fu, a detta delle ragazze più esperte
di me (perché io ovviamente non l'avevo affatto interpretata
in questo modo),
una guerra a chi mi si avvicinava di più fra Alexander e
Ryoga.
Tra un “mano sinistra rosso” e un “piede
destro blu”, con
Yuka e Sayuri che facevano un tifo sfegatato per Ryoga, non tollerando
quando
era Alexander ad accostarmisi troppo, e Nabiki e Ranma che,
accidentalmente, si
facevano scappare il nome di una certa “U-chan”
ogni dieci minuti, alla fine la
vittoria fu del ragazzo giapponese, perché io caddi
rovinosamente sopra lo
stomaco di Alexander.
Il cielo era nero, con poche stelle, forse il giorno seguente
avrebbe piovuto, e l'aria della notte era fresca.
Mi accesi una sigaretta sciogliendo la treccia bionda, per
cercare di coprire le spalle nude, e aspirai chiudendo gli occhi e
sorridendo
delle voci e della caciara che provenivano da dentro.
D'un tratto poi sentii qualcosa di caldo che mi avvolgeva:
era Alexander che, con in bocca anche lui una sigaretta, mi aveva
posato la sua
felpa sulla schiena.
<< Prenderai freddo >>
<< Grazie >> gli dissi guardandolo e
porgendogli
il mio piccolo accendino azzurro.
Lui sorrise.
Rimanemmo fuori per un'altra sigaretta insieme, fumando in
silenzio, mentre nel salone i ragazzi giocavano a Risiko e le nostre
mani,
poggiate sul legno chiaro e tiepido del patio, si sfioravano
leggermente,
quando la voce di Ryoga risuonò dietro di noi:
<< Venite a vedere il film? >>
Io mi alzai immediatamente, tenendo addosso la felpa bianca
di Alexander, e andai a sedermi vicino alle altre ragazze che
sghignazzavano su
quanto Ryoga fosse geloso e mi chiedevano insistentemente cosa mi
avesse detto
il bell'americano, imbarazzandomi a morte.
<< Piace anche a te Alex eh Jude? >> mi
sussurrò
Sayuri sotto lo sguardo attento delle altre.
<< Ma cosa dici? No, no, tranquilla è tutto
tuo
>>
<< Guarda che abbiamo visto come ballavate vicini alla
festa di Kodachi >> le diede man forte Yuka.
<< A me sembrava che se la intendesse di più
con il
porcello >> aggiunse una voce maschile alle mie spalle.
<< Kuno, anche tu? >>
<< Mia cara Judith, un cuore romantico ha occhio per
queste gentilezze dell'anima >>
<< No, è che sei pettegolo >> si
intromise Nabiki
<< Ragazze prendete una coperta >> aggiunse
poi passandocene alcune
e trascinando via il ragazzo.
Akane tenne per quasi tutto il tempo le mani sul viso,
saltando ad ogni sbalzo della colonna sonora e buttandosi sul petto di
Ranma
ogni volta che le capitava di aprire gli occhi e vedere qualcosa di
spaventoso
saltare fuori da questa o quella grotta mentre lui, con fare
protettivo, le
accarezzava la schiena e le sussurrava all'orecchio “smettila
di fare la pappa
molle”, sorridendo.
Hiroshi, seduto vicino a Yuka, guardava il film riflesso nei
suoi occhi e chiudeva i pugni ogni volta che lei, con fare civettuolo,
si
stringeva al grande braccio di Alexander, nelle scene più
paurose.
Sayuri, seduta dall'altro lato, faceva la stessa cosa,
spostando di tanto in tanto gli occhi su Daisuke, presissimo dalla
trama
intricata del film.
Dal lato opposto della sala, il dottor Tofu coccolava una
Kasumi addormentata sulle sue gambe e Kuno tentava di fare la stessa
cosa,
mettendo un braccio intorno alle spalle di Nabiki e dicendole
“Non preoccuparti
dolce Nabiki Tendo, non avere paura, il tuo eroe è qui a
proteggerti!” e
beccandosi di tutta risposta continue gomitate nello stomaco.
Shan-pu, piccata perché il suo amore non la degnava di uno
sguardo, occupato com'era a prendere in giro e a consolare
un'impauritissima
Akane, se ne stava sulle sue, snobbando il film e tutte le
“ragazzine
piagnucolose” che avevano paura guardandolo.
Io invece me ne stavo poggiata al muro vicino a Ryoga,
avvolta dalla felpa di Alexander.
Avvolti nelle nostre copertine estive non chiudemmo la grande
porta finestra che si affacciava sul giardino.
Accanto a me Ryoga seduto aveva l'aria di uno che aveva
aperto gli occhi già da un po'.
Mi scrollai di dosso lo strambo sogno che avevo fatto e lo
guardai, lui mi fece segno di rimanere in silenzio ed avvicinarmi.
Spalla contro spalla gli sussurrai: << Cos'è
stato?
>>
<< Non lo so, è già da un po' che
li sento, credo
provengano da fuori >>
<< Tipo un cane randagio? >>
<< Forse >> rispose lui a bassissima voce e
si
girò ancora per controllare. L'aveva fatto altre dodici
volte mentre parlavamo.
<< I miei sensi di artista marziale sono molto acuti, a
differenza di Ranma >> sussurrò lui, indicando
il ragazzo con il codino
che dormiva della grossa << Sono abituato, vivendo sempre
all'aperto
>>
<< Davvero? >> chiesi io curiosa, in
effetti
sapevo poco e niente della sua storia
<< Oh sì. Vedi Jude io sono un viaggiatore, un
avventuriero. Ho dormito in tenda per tanti anni e quando sei nel bosco
al buio
devi essere sempre all'erta >>
Poi ci fu un altro rumore, metallico.
<< Oh mio Dio >> dissi avvicinandomi di
più a lui.
<< Non ti preoccupare, anche se fosse un
malintenzionato ci sono qui io, o il bestione del tuo amico americano
>>
mi guardò per un attimo << Ci sono anche
Ranma, Kuno e Tofu, ma
sicuramente lo farebbe scappare Akane a suon di calci! >>
sibilò Ryoga
ridendo e facendo ridere anche me.
Ma, della serie “a Nerima non si è mai
tranquilli”, proprio
mentre la tensione per quegli strani rumori notturni stava cominciando
a
svanire,grazie alle rassicurazioni di Ryoga, vidi strisciare qualcosa
accanto a
lui.
Una catena? Con all'estremità qualcosa di strano, come uno
di
quei ganci per prendere i peluches che si vedono nelle macchinette ai
Luna
Park.
Ryoga si girò immediatamente ma l'affare era già
sgusciato
via.
<< Che..? >> stavo per chiedere io quando
mise la mano sulla mia bocca.
<< Shhhhh, forse è un ladro >>
Mi avvicinai ancora di più a lui, che mi dava le spalle,
tenendo i pugni serrati verso le finestra.
Non so se passarono secondi, minuti o ore, che per me furono
più terrorizzanti del film horror di Nabiki, ma poi accadde
qualcosa di
veramente strano.
Nel silenzio della notte, in cui si sentivano solo i nostri
respiri accelerati e i nostri cuori che sbattevano furiosamente contro
il
petto, all'improvviso, come un fulmine a ciel sereno, un rumore mi fece
sobbalzare.
Più che un rumore era una musica... la suoneria di un
cellulare?
“Questo
è il ballo del qua qua
e di un papero che sa
fare solo qua qua qua
più qua qua
qua.
Mamma papera e
papà
con le mani fan qua qua
e una piuma vola
già
di qua e di là.
Le ginocchia piega un po'
poi scodinzola
così
batti forte le tue mani
e fai qua qua
con un salto vai
più in là
con le ali torna qua
ma che grande
novità
è il qua qua
qua.”
E poi Shan-pu, con il cellulare in mano, che guardava in
direzione del giardino.
I rumori metallici cessarono e vennero sostituiti da una
voce maschile che parlava una lingua che non mi sembrava affatto
giapponese.
Aveva una voce bassa e mesta, che sembrava molto vicina.
Io guardai in direzione di Ryoga con gli occhi sgranati.
Poi una figura, un'ombra, salì le scale del patio,
attraversò
la porta finestra e si rivelò a noi: era un ragazzo, alto,
con i capelli lisci
e neri lunghi quasi quanto i miei, gli occhi celati da due spesse lenti
tonde e
una veste strampalata lunga e bianca, con un disegno di rombi sul petto
e il
colletto alla coreana. Dalle ampissime maniche del suo vestito, che
pareva
quello di un prestigiatore, usciavano ancora due o tre delle catene che
avevo
visto.
<< Mousse sei tu! >> sbraitò
Ryoga << Ci
hai fatto prendere un colpo! >>
Il ragazzo, il cui nome dunque era Mousse, si tolse gli
occhiali, rivelando due meravigliosi occhi azzurro cielo e
cominciò a sparlare
accasciandosi per terra.
Shan-pu, che nel frattempo aveva posato il cellulare, si
avvicinò con passo svelto e gli diede un piccolo schiaffetto
sulla nuca:
<< Parla in inglese così possono capirti
tutti, idiota >>
Mousse, sentendo la voce della ragazza, si rialzò, corse
verso di me e, attaccandosi, cominciò a dire -o almeno
questa fu la traduzione che mi fecero-: << Shan-pu dolce
regina del
mio cuore! Sono venuto a riportarti a casa! Vieni con me mio fiore di
loto!
>> strusciandosi contro la mia gamba.
<< Mettiti gli occhiali talpa! >> gli
gridò Ryoga
staccandolo in malo modo.
Il ragazzo dalla lunga chioma corvina si trovò per un
momento
spaesato di fronte alla mia espressione, sicuramente più
confusa della sua, poi
si riaggiustò meglio gli occhiali, mi guardò
dritta negli occhi, sorrise e
disse: << Oh, mi scusi bella signorina >>
per poi tornare a
rivolgersi a Shan-pu, scongiurandola di non rimanere a casa Saotome.
<< Stupido papero >> disse la cinesina
prendendo
in mano uno dei ganci che fuoriuscivano dalle maniche del suo strambo
amico
<< cosa volevi fare con questi? Ti sembro un pupazzo?
>>
<< Eh eh eh eh eh >> rispose lui
imbarazzato,
grattandosi la nuca << Mia adorata andiamo via!
>> aggiunse poi in
tono implorante.
<< Non ci penso nemmeno! >>
<< Ma Shan-pu! >>
<< Tornatene a casa Mousse! >>
E la bizzarra scena proseguì per un bel po', mentre io
cercavo di avvicinarmi ai miei amici dall'altra parte della sala.
<< Jude tutto bene? >> mi chiese Ranma
quando gli
arrivai di fianco.
<< Sì, mi sono solo spaventata un po'...
credevamo
fosse un ladro >>
<< Beh, invece è Mousse! >>
rispose lui ridendo.
<< Piacere di conoscerlo >> replicai io
ironicamente.
<< Vedi Jude >> intervenne Akane
<< Mousse
è cinese come Shan-pu, loro si conoscono fin da bambini e
fin da bambini lui è
innamorato perso di lei, che ovviamente non lo ricambia
assolutamente...
>>
<< Ed è venuto qui perché era folle
di gelosia nei
confronti di Ranma e voleva portare via la sua amata >>
si intromise
Nabiki.
<< Con quelle assurde... cose?
>> chiesi
indicando le sue catene.
<< Sì, quelle sono le armi di Mousse. Anche
lui è un
artista marziale e, quando ci vede, non è neanche male
>> mi rispose
Ranma.
<< Quindi vediamo se ho capito: Mousse è
innamorato di
Shan-pu che è innamorata di Ranma e lo deve sposare
perché lui l'ha battuta in
Cina, così lei ora lo segue ovunque e per questo si
è imbucata qui stasera, ma
Mousse era geloso perché ovviamente odia Ranma,
così, invece di suonare il
campanello e chiedere di parlare con lei, ha cercato di rapirla alle
cinque del
mattino con delle strane catene facendoci quasi venire un colpo?
>>
<< Esatto >> disse Ranma dandomi una pacca
sulla
spalla << Vedo che ormai sei entrata nell'ottica!
>> aggiunse
sorridendo.
Io guardai Akane che alzò le spalle e Nabiki che, facendo
dei
piccoli cerchi con il sito indice di fianco alla tempia,
mimò “sono tutti
matti”.
Poi, come un angelo, apparve Kasumi sulla porta, illuminata
da un raggio di sole, con un grembiule fiorato sopra la tenuta da
notte, dei
guanti da forno azzurri con le margherite e una torta alle mele fumante
in
mano:
<< Beh, è ora di colazione no?
>> disse
interrompendo il trambusto con l'ingenuità che solo lei
poteva avere <<
Coraggio ragazzi spostate il tavolino, Mousse rimani? >>
domandò poi
sorridendo.
Lui guardò Shan-pu, come a chiederle il permesso, lei lo
fissò, poi si girò verso tutti noi, indaffarati a
sistemare e riapparecchiare
la tavola allegramente e lo prese per il colletto dicendo:
<< Vieni qui
paperotto >>
<< Certo che ce ne sono di tipi strani qui eh?!
>> mi sussurrò Alexander all'orecchio
facendomi ridere.
<< E ho l'impressione che non sia ancora finita
>>
gli risposi guardando il cielo color pesca di un nuovo giorno a Nerima,
un
nuovo giorno che aveva tutta l'aria di dire “ne vedrete ancora delle belle”!!
***
(*) Se non avete in mente la scena del "Matrimonio del mio migliore amico" o non avete mai visto il film, ecco il link, così capite a cosa mi riferisco. (Immaginate che sia successa la stessa cosa a casa Tendo!)https://www.youtube.com/watch?v=AL0AgUsnEjI
Ciao a tutti! Come potete vedere sono ancora viva!
Scusatemi per l'assurdo ritardo!
Ebbene eccoci qui con l'entrata in scena del nostro paperotto, spero che il capitolo vi sembri plausibile, fatemi sapere!
Come sempre un grazie di cuore a tutte le persone che leggono/seguono/preferiscono/ricordano e a quelle che recensiscono, mi fa un immenso piacere.
In particolare grazie alle mie adorate Ladies che sono magnifiche.
Vi saluto e vi do appuntamento al prossimo capitolo con...?
Un bacio, vostra Aronoele (: