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Autore: Elissa_Bane    24/11/2014    1 recensioni
John ha trovato una compagna, Giulia. Se ne andrà dal 221 B solo quando sarà certo di aver lasciato Sherlock in buone mani. Ed è così che conosce Cecilia, troppo giovane per il dolore che ha già sopportato. Cecilia, che è in grado di competere con Sherlock. Cecilia, che ha cicatrici ricamate addosso.
Attenzione: Mary nella storia non è presente, non è mai nemmeno esistita. Tutti i fatti si svolgono dopo la 2x03
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Watson, Mycroft Holmes, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Deduction Is Easy, Life Is Not.'
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Cercatevi una stanza

Capitolo 10

Chi ha cambiato chi?

Quel sabato

-Allora venite con noi?-
-Si- rispondo ad un’ansiosa Giulia.
-Vi passiamo a prendere. Pochi minuti e siamo lì!- esclama riattaccando.
-Non ho mai detto che sarei venuto al lago con voi- dice Sherlock laconico.
-Non è colpa mia se non vuoi andare alla festa di Natale a casa di tuo fratello- colpito in pieno –E comunque tu verrai con me.
-No.
- William Sherlock Scott Holmes, alzati da quella maledetta poltrona.
-Mi rincresce che tu non abbia altri nomi, Cecilia, altrimenti potrei anche io utilizzarli per farti capire il mio disappunto.
-Sherlock- sospiro.
-Solo se verrai con me- mi guarda con gli occhi scintillanti.
-Prego?- ti prego, ti prego, ti prego fa che non mi stia chiedendo di andare con lui alla festa di Natale.
-Non fingere di non capire, sai che lo capisco quando lo fai.

Suonano alla porta, Giulia e John ci aspettano.
-Vieni con me?- domando ancora.
-Verrai con me?- testardo.
-Va bene- cedo –Ma ora usciamo!- sono esasperata. Sorride, sapendo di aver vinto e si alza.

Scendendo dalle scale mi sale un dubbio.
-Sarà così terribile?
-Assolutamente. Persone noiose che ci riempiranno la testa di chiacchere e informazioni inutili, brusio di sottofondo, il rispetto dell’etichetta in ogni sua virgola ma soprattutto musica lenta…e dovrai ballare- alza un angolo della bocca. Sa che non ho mai imparato a ballare!
-Non so ballare.
-Sono certo che avrai modo di imparare, da qui a Dicembre.

 

§§§

 

L’acqua non è freddissima e io e Giulia vi teniamo i piedi , sedute sul molo. Osservando i ragazzi vedo John ridere, sorridere e anche sbuffare mentre Sherlock resta quasi immobile sull’erba.
-Hai davvero una buona influenza su di lui, sai?- dice Giulia cogliendo il mio sguardo.
-Cosa intendi per una buona influenza?
-Intendo che è più...umano, non so se mi spiego. Prima quel suo lato era visibile per pochi istanti e solo John ne era il responsabile. Ora sei arrivata tu e guardalo! È sempre Sherlock, sempre il solito maledetto genio freddo e saccente, ma con te è umano. Forse perché gli somigli! Anzi no, non gli somigli affatto, sei molto più simpatica. Altrimenti la nostra amicizia sarebbe di sicuro finita da tempo!- ridacchia con ironia.

Sorrido voltandomi a guardarla.
Tiene le spalle rilassate, il viso rivolto al sole caldo.
-Secondo me è lui ad avermi cambiata- rispondo voltandomi nuovamente verso i due seduti sull’erba e facendo dondolare i piedi in acqua.
-Forse- replica lei –ma fidati, prima del tuo arrivo Sherlock Holmes era davvero un grandissimo stronzo! Non che adesso non lo sia, ma bisogna ammettere che hai superato il muro che si era creato attorno più velocemente di quanto mi aspettassi- fa una piccola pausa e sospira, poi si volta e mi sorride –E lui ha decisamente superato il tuo.
-Decisamente- mormoro –I primi tempi mi sfidava a toccarlo, sai? Invece l’altra sera gli ho persino raccontato parte di tutta quella merda che ho vissuto. Senza rimorsi, senza crisi di panico- poi, vedendola scaldarsi aggiungo –lo so che tu gli avevi detto di non farlo, ma è stato meglio così.
-Come fai a dirlo?- non servono parole. Mi sporgo e la abbraccio per la prima volta da quando ci conosciamo, il primo gesto di contatto fisico che non fosse strettamente necessario. Le si spezza il respiro –Ti voglio bene Ce- mormora senza sciogliere l’abbraccio.
-A…anche io- le rispondo incerta. Ridacchio e la guardo –Grazie di tutto Giu.
-Non devi ringraziarmi. È così che si fa tra amiche, no?- è serena e decisa.
-Sai che non lo so?-rispondo imbarazzata. Giulia ride.
-Era una domanda retorica Ce. Ripensandoci, siete proprio uguali tu e Sherlock!- rido anch’io.
-Lo prenderò come un complimento.
-Non so se voleva esserlo- ride più forte e mi lancia un’occhiata colpevole e divertita allo stesso tempo.
-Con John va tutto bene, vedo.
-Si, giuro che è fantastico! Oddio, dev’essere suonato davvero sdolcinato!- commenta pensandoci su –Lui lavora nel suo studio, io nel mio e nei momenti liberi m’impegno per tenerlo nei guai- poi arriccia il naso, come sempre quando è tanto curiosa ma non vuole farlo capire –Sherlock ti ha già invitata alla festa di Natale?-
-Più che altro mi ha obbligata- rispondo alzandomi.
-Immagino che tu invece gli abbia semplicemente chiesto di venire qui oggi- replica lei, sempre ridendo.
-Certo- vedendo la sua faccia scettica ribatto –Beh non proprio chiesto…- poi quel pensiero raggelante mi torna in mente –Io non so ballare!

-Il tuo cavaliere a quanto pare si, e deve essere anche bravo…chiedi a lui- propone con una risata.



 

 

  
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