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Autore: Shadowings_Proteam    25/11/2014    0 recensioni
Un addio, o forse un arrivederci. Un treno in partenza. Un cucciolo. E un'esplosione.
Rico non crede a ciò che gli sta accadendo, perché proprio quel treno? Perché proprio adesso? Era solo una coindicenza? Lui c'entrava qualcosa? Tante domande che si intrecciano insieme alla trama di altri personaggi in un intrigo di invenzioni innovative ed interessi politici ambientati in un mondo steampunk.
Genere: Avventura, Introspettivo, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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«Mi prometti che ci rivedremo?»

Furono queste le ultime parole di Dana, urlate fuori dal finestrino del treno già in movimento. Rico non seppe rispondere e si limitò ad osservarla mentre il suo vagone spariva in una fitta coltre di vapore. Decise quindi di fare quattro passi nella stazione, colorata di tetre sfumature verdastre degne delle peggiori insegne al neon che la città poteva offrire, in un vano tentativo di liberare la mente.

Un piccolo cucciolo di cane si avvicinò a lui in cerca di cibo. Il suo lungo pelo nero e gli enormi occhi verdi ben si accostavano all’atmosfera cupa della stazione. Lo prese in braccio.

«Non ho niente per te, mi dispiace»

Il cucciolo sapeva bene il significato di quelle parole. Il suo muso divenne visibilmente triste e gli occhi smisero di trasmettere speranza.

Una lontana esplosione fece tremare la cupola della stazione ed alcune insegne al neon rovinarono al suolo tra scintille e fiamme. L’onda d’urto spinse tutti a terra. Rico strinse il cucciolo a sé mentre cadeva sul fianco.

«Il treno!» urlò un edicolante,«Il treno è esploso!»

Rico si alzò immediatamente e potè vedere un incendio a qualche chilometro di distanza. Si mise a correre tra la folla. Non poteva essere successo veramente a quel treno. Non era quello il bersaglio, lui lo sapeva, lo sapeva benissimo. Un errore di comunicazione? Un difetto costruttivo? Non ci voleva pensare in quel momento, Dana era la sua unica preoccupazione. Corse così forte che nemmeno il cagnolino riuscì a stargli dietro. Quando arrivò all’incendio il treno era irriconoscibile, se non per i binari, anch’essi spezzati da un profondo cratere di oltre 100 metri.«Dana! Dana!». Nessuno rispose.«Dana!».

Altre persone raggiunsero i resti. Alcune piangevano, altre tremavano, altre erano visibilmente inorridite. Chi urlava il nome dei propri cari, chi cercava invano tra le lamiere e le fiamme.

Dopo qualche minuto calò il silenzio. Un uomo inginocchiato si alzò in piedi.

«I passeggeri… i passeggeri non ci sono. Il treno è vuoto!»

 
   
 
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