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Autore: Ehris    25/11/2014    8 recensioni
Dopo aver miseramente fallito nella conquista del potere assoluto, le Trix, troveranno nuovi potenti e temibili alleati. Amici e nemici, non ci si potrà fidare di nessuno...
Tratto dal capitolo 18:
-Vogliamo il potere; vi chiediamo aiuto a conquistare una delle scuole più prestigiose ed importanti dell’intera Dimensione Magica ed in cambio vi ridaremo la libertà che tanto agognate e che vi è stata strappata molti anni fa- spiegò Icy con molta calma e con fare suadente.
-Impossibile!- urlò lo spettro furente -La nostra libertà è andata persa per sempre! Il nostro destino ci impone queste condizioni per l’eternità. Una vita insulsa, fra le pareti di queste montagne. Una vita che non può essere vissuta ma allo stesso tempo che non ci dà pace. Una vita da non morti!-
Una storia che racconta di come il desiderio di vendetta dia sfogo alla malvagità più oscura; di come a volte occorri tirare fuori coraggio e grinta. Una storia incentrata sulla forza dell'amore e dell'amicizia.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Musa, Riven, Specialisti, Trix, Winx
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 17 – Festa grande ad Alfea

 
L’amore si scopre soltanto amando
Paulo Coelho
 

Faragonda raggiunse le segrete di Alfea. Quel luogo era buio e freddo ma era l’unico posto nel quale sentiva che avrebbe potuto proteggere Bloom, ancora trasformata in lupo. L’animale era tenuto prigioniero in una cella e come vide l’anziana donna avvicinarsi alle sbarre iniziò ad agitarsi e a ringhiare con ferocia.

-Mia cara Bloom, una sorte orribile ti ha colpita- esclamò la preside in apprensione. Il suo volto era crucciato, tormentato, afflitto -Mi auguro davvero che Winx e specialisti riescano a risolvere questa situazione- La donna si sentiva colpevole per aver affidato a dei ragazzi così giovani una missione tanto difficile, anche se in cuor suo sapeva bene che loro sarebbero stati forse gli unici in grado di sventare la minaccia che gravava sull’intera Dimensione Magica e questo perché erano il meglio.

-Sono giovani straordinari, dobbiamo avere fiducia in loro- udendo queste parole Faragonda si voltò, scoprendo così la figura di Griselda -Sapevo di trovarti qui- continuò poi l’ispettrice di Alfea.

-Non ti nascondo che sono molto preoccupata. Ho come la terribile sensazione che sotto tutta questa storia ci sia dell’altro- confidò allora la preside.

-Cosa intendi?- chiese la collega, avvicinandosi di qualche passo.

-La Griffin. Sento che è coinvolta in qualche modo e temo che nasconda qualcosa che potrebbe portare a conseguenze anche peggiori di queste- spiegò Faragonda, apprestandosi ad indicare il feroce lupo davanti a loro.

Improvvisamente un’intensa luce si sprigionò dall’interno della cella. Era una luce calda, confortevole ma accecante; talmente accecante che le due donne si videro costrette a coprirsi gli occhi. Durò qualche secondo, poi cessò: tutto si spense e tornò buio.

Quando Faragonda e Griselda guardarono di nuovo dentro la cella ci trovarono steso a terra il corpo privo di sensi di Bloom. La fata aveva riacquisito la sua forma umana. La preside si affrettò ad aprire la gabbia che aveva tenuto al sicuro la sua allieva, poi insieme alla collega si precipitò al fianco della giovane per sincerarsi delle sue condizioni.

-Bloom, Bloom- la chiamò Faragonda, cercando di scuoterla leggermente per farla rinvenire. Pian piano la giovane iniziò ad aprire gli occhi.

-Cosa è accaduto?- le parole della ragazza non nascondevano una certa incertezza mentre il suo sguardo era completamente spaesato.

-Non ricordi nulla?- Le domandò allora la preside.

La fata si prese il volto fra le mani, come a voler trattenere pensieri, immagini e flash nella sua testa.

-Ricordo che dopo essere tornata insieme alle altre da Selvaoscura Flora ed io siamo state accompagnate in infermeria da Sky ed Helia- mentre Bloom raccontava serrò gli occhi. Si sforzava per quanto possibile di ricostruire le ultime ore ma più ci provava più la testa le pulsava -Oh mio Dio!- esclamò improvvisamente -Flora!- continuò poi con gli occhi pieni di terrore. Ora ricordava perfettamente: ricordava la sua trasformazione, ricordava quanto fosse stata dolorosa, ricordava le sensazioni di rabbia che l’avevano spinta ad essere tanto ferocie, ma soprattutto ricordava del suo attacco a Flora.

-Bloom stai tranquilla! Flora sta bene. Tu non eri in te e non ti nascondo che siamo andati davvero molto vicini a sfiorare la catastrofe ma per fortuna nulla di terribile è accaduto- spiegò Faragonda dolcemente, cercando di calmare la giovane.

Faragonda e Griselda erano sollevate, da un lato, nel vedere che Bloom aveva riacquisito la sua forma umana, tuttavia d’altra parte temevano ancora per la sorte delle Winx e dei loro specialisti. La maledizione del talismano di Alissia doveva certamente essere stata spezzata però le due donne non potevano fare a meno di chiedersi quale fosse stato il prezzo da pagare per le fate di Alfea e gli studenti di Fonterossa.

-Dove sono gli altri?- domandò Bloom tutto d’un fiato. Sentiva di doversi scusare con Flora e aveva un assoluto bisogno di riabbracciare Sky.

-Non lo sappiamo- rispose semplicemente Faragonda -Mi auguro che tornino presto tutti quanti, sani e salvi- continuò poi, cercando con gli occhi lo sguardo di Griselda che fece un leggero cenno del capo in segno di approvazione. L’ispettrice di Alfea, per quanto si mostrasse dura e talvolta anche acida con le sue studentesse, non poteva negare di voler un gran bene a quelle giovani fate. Ognuna di esse aveva una caratteristica o una particolarità che le rendeva uniche e speciali.

-Li aspetterò in cortile allora- esclamò Bloom risoluta, mentre cercava di rimettersi in piedi. Si sentiva dolorante, come se un treno le fosse passato sopra, o più semplicemente come se tutte le ossa del suo corpo fossero andate in pezzi. Successivamente si incamminò verso l’uscita delle segrete, seguita in silenzio dalle due donne.

Quando la giovane raggiunse il cortile di Alfea si sedette sui gradini in attesa di veder arrivare finalmente i suoi amici. Era piuttosto nervosa. Doveva assolutamente scusarsi con Flora ma dentro di sé covava la grande paura che l’amica non la perdonasse, e in fondo non avrebbe nemmeno potuto biasimarla dal momento che aveva cercato di sbranarla.

Improvvisamente in mezzo al grane piazzale si liberò un’intensa luce; era straordinaria, calda e Bloom la conosceva bene; quella era la luce che veniva sprigionata dallo scettro di Stella quando quest’ultima utilizzava il teletrasporto: infatti non appena si spense la fata si trovò di fronte tutte le Winx e tutti gli specialisti. Con un balzo ricco di energia nuova si alzò in piedi.

-Oh mio Dio! Bloom!- gridò Stella correndo poi in contro alla sua amica, seguita a ruota anche dalle altre ragazze. Le sei fate si strinsero in un caloroso abbraccio, liete finalmente di essere di nuovo tutte insieme.

-Ragazze che bello vedervi!- disse Bloom con gli occhi umidi di lacrime per l’emozione e la gioia.

-Come stai?- domandò Aisha alla custode della fiamma del drago.

-Io… Io sto bene ma voi? Musa, come stai? Io… Flora, prima di tutto io mi devo scusare con te!- Bloom balbettava, voleva sapere da ognuna delle sue amiche come stavano e aveva anche un’enormità di domande da porre loro ma non aveva idea da quale dei tanti punti partire.

-Va tutto bene Bloom- la tranquillizzò immediatamente Flora, prendendole poi le mani per farle capire che in nessun modo ce l’aveva con lei, intuendo quindi da subito le preoccupazioni dell’amica.

-Scusate, posso…?- Sky cercava di farsi spazio tra il gruppetto di Winx perché aveva bisogno di andare da Bloom. Non ce la faceva più, doveva abbracciarla, stringerla e vedere coi suoi stessi occhi che stava bene. Le ragazze, comprendendo le necessità dello specialista si spostarono.

-Sky!- esclamò Bloom che non riuscì più a trattenere le lacrime quando si trovò davanti lo specialista. Annullò la distanza che li separava e andò ad accoccolarsi fra le braccia del suo bel principe, trovando all’istante serenità e tranquillità.

Faragonda e Griselda erano rimaste qualche metro in dietro ed osservavano compiaciute la scena. Tutti quanti erano tornati e tutti stavano bene. Avevano volti stanchi, sporchi e graffiati ma erano vivi perciò qualsiasi chiarimento avrebbe potuto attendere. Rimasero in religioso silenzio, lasciando che i giovani finissero tranquillamente di salutarsi fra loro tra scherzi e risate.

-Io sto morendo di fame!- disse Stella ad un tratto, suscitando l’ilarità dell’intero gruppo.

-In effetti anche io- l’assecondò Brandon, come un vero cavaliere, cingendola poi in un abbraccio affettuoso che la fata apprezzò molto.

-Se andate in cucina potrete fare colazione e rifocillarvi- esclamò allora Faragonda -Io intanto avviserò Saladin del vostro rientro!- concluse quindi la donna, stavolta rivolta agli specialisti.

Griselda fece strada ai ragazzi che la seguirono a passo di corsa.

Stavano percorrendo uno dei tanti corridoio quando Musa afferrò Aisha per il braccio, staccandosi dalla comitiva.

-Io non ho fame, preferisco andare a riposarmi- disse la fata della musica all’amica.

-Cosa? Sei sicura di non voler mangiare proprio nulla?- domandò allora la principessa di Andros. Aveva intuito che Musa non stava bene. I suoi occhi erano ancora arrossati dal pianto e il suo viso era pallido e sconvolto.

-Si, davvero, preferisco così. Adesso ho solo bisogno di starmene da sola per un po’- spiegò la giovane accennando un fievole sorriso.

-Va bene, lo capisco. Allora più tardi ti porto qualcosa io… e se poi avrai voglia e bisogno di parlare io ci sarò- Aisha abbracciò Musa che ricambiò il gesto, lieta che l’amica avesse compreso la sua esigenza di rimanere unicamente in compagnia dei suoi pensieri.

Riven, accortosi che le due fate erano rimaste indietro, si fermò ad aspettarle. Poco dopo la principessa di Andros svoltò l’angolo del corridoio, da sola, e si trovò quindi davanti allo specialista che era fermo e in piedi in mezzo al passaggio.

-Riven! Non vai con gli altri?- domandò la fata con indifferenza, guardandolo negli occhi.

-Dov’è Musa?- chiese allora il ragazzo di rimando, sostenendo lo sguardo.

-È andata in camera a riposare- spiegò lei semplicemente, mentre accompagnava le sue parole con un movimento distratto delle spalle. La verità era che non voleva far preoccupare in modo evidente il ragazzo, che certamente non era uno stupido e che perciò aveva già capito benissimo da solo che lo stato d’animo della fata della musica non era dei più allegri.

-Io ho bisogno di parlarle- confidò Riven, un tantino imbarazzato.

-Forse non è il momento migliore questo- esclamò Aisha che poi però proseguì: -Credo che abbia bisogno di starsene un po’ da sola adesso…-
Riven rimase in silenzio, il suo voltò era deluso e questo non sfuggì alla fata che allora gli diede una decisa pacca sulla spalla al fine di tirarlo su.

-Vieni, andiamo a mangiare qualcosa !- esclamò poi, trascinandolo verso la cucina, certa che presto avrebbe avuto la sua occasione per chiarirsi con Musa.
 
***
 
Faragonda aveva deciso di annullare tutte le lezioni e gli esami di quel giorno e anche di quello seguente. In poche ore aveva organizzato una straordinaria festa ad Alfea per festeggiare il successo ottenuto dalle Winx e dagli specialisti contro le Trix. Per l’occasione erano presenti tutte le fate e naturalmente tutti i ragazzi di Fonterossa; le streghe invece no, in quanto la Griffin aveva declinato l’invito.
 

Musa era su uno dei tanti balconi di Alfea ed osservava lo svolgersi della festa. Indossava un elegante vestito rosso che le arrivava qualche centimetro sopra le ginocchia, con degli stivali alti, dello stesso colore. Stava meglio, era finalmente riuscita a riposare ma soprattutto, dopo aver trascorso qualche ora in compagnia delle Winx tra una frivolezza e l’altra, era riuscita a riacquisire il buon umore ed una certa serenità.

Sapeva che avrebbe dovuto affrontare ancora Riven e ciò le metteva una certa agitazione, per cui si era tenuta lontana dai festeggiamenti ed era rimasta ad osservarli dall’alto. La verità era che la ragazza aveva paura che lo specialista si potesse rimangiare il “ti amo” che dolcemente le aveva sussurrato prima di obbligarla a tornare nel mondo dei vivi. Sapeva che era una cosa sciocca ma non poteva fare a meno di chiedersi se quelle parole non fossero state unicamente frutto del momento. Un momento che aveva dato Riven per spacciato. Musa non avrebbe sopportato un rifiuto da parte del giovane perché era innamorata di lui. Lo era ormai da tempo.

 
Flora ed Helia erano seduti sul prato, agli inizi della foresta di Selvafosca, e si tenevano dolcemente per mano. La fata ascoltava la musica proveniente dalla festa mentre la sua mente ripercorreva gli avvenimenti delle ultime ore, ma soprattutto il bacio con Helia. Fra i capelli indossava un fiore bianco che era un regalo dello specialista, in occasione di quella serata.

-Sei meravigliosa, lo sai?- esclamò il ragazzo facendo così arrossire la giovane.

-Grazie- rispose timidamente lei e dopo averlo guardato fugacemente negli occhi tornò ad osservare la folla di gente che si godeva il ballo.
 

Bloom, Sky, Stella, Brandon, Tecna, Timmy ed Aisha erano seduti ad un tavolo e chiacchieravano allegri mentre Riven era in piedi in mezzo all’enorme piazzale che si guardava in giro, come se fosse alla ricerca disperata di qualcuno.

-Scusate, torno subito!- La principessa di Andros vedendo lo specialista si alzò e si incamminò nella sua direzione, congedandosi quindi temporaneamente dal gruppo.

-Stai cercando qualcuno?- esclamò la fata con indifferenza quando si trovò al fianco del ragazzo.

-Mmh? Come?- Riven aveva perfettamente compreso la domanda della giovane ma non voleva ammettere che era alla ricerca di Musa.

-Lei è lassù!- disse allora Aisha, indicando uno dei balconi dell'edificio. Riven prima guardò nella direzione indicatagli, poi sorpreso si voltò verso la ragazza -Adesso è il momento giusto- continuò lei, facendogli l’occhiolino e tornando a sedersi al tavolo insieme agli amici.

Come la fata si allontanò Riven entrò nel castello e raggiunse il piano superiore. Mentre percorreva il corridoio apriva la porta di ogni stanza per individuare quale fosse quella che aveva il balcone indicatogli da Aisha. Quando la trovò entrò e per un momento rimase fermo ed in silenzio ad osservare Musa che, persa nei suoi pensieri, canticchiava sul balcone. Era bellissima. Tanto bella da togliere il fiato.

-Allora è qui che si nasconde la fata della musica!- A quelle parole Musa sussultò e si voltò in direzione di Riven.

-Già- esclamò sorridendo e tornando poi a guardare verso il cortile di Alfea. Alla fine tenersi lontana dai festeggiamenti, nascondendosi nel castello, era servito a ben poco dato che Riven l’aveva comunque trovata. Musa immaginò che se ora lui si trovava lì con lei era solo per merito di Aisha: la principessa di Andros, infatti, continuava a lanciare sguardi nella sua direzione, quasi a volersi assicurare che lo specialista l’avesse finalmente raggiunta.

Riven raggiunse la ragazza e si piazzò al suo fianco. Guardando in giù si rese conto di quanto fosse bella la visuale da lì: tutti erano felici e si divertivano, per non parlare delle luci che, una volta calato il sole, avevano iniziato ad illuminare l’intero cortile in modo spettacolare e festoso.

Per un istante entrambi rimasero in silenzio ma Musa era estremamente agitata, si sentiva in imbarazzo e senza neanche rendersene conto iniziò a torturarsi le mani.

-A cosa stai pensando?- Domandò allora Riven, intuendo il nervosismo della giovane.

-Io…- La voce di Musa tremò così la ragazza si bloccò, lasciandosi sfuggire un sospiro.

-Musa?- Il ragazzo aveva ormai colto l’imbarazzo della fata e in un certo senso la cosa lo divertita. Ci provava gusto nel vederla arrossire perché sapeva che le emozioni che stava provando erano tutte riconducibili alla sua presenza.

-Io… Io volevo ringraziarti!- disse poi la giovane tutto d’un fiato, guardando molto velocemente lo specialista negli occhi, prima di tornare a posare il suo sguardo sul cortile illuminato.

-E per cosa?- rispose Riven e allora Musa lo guardò di nuovo negli occhi con incredulità.

-Bhè, tu nelle ultime 24 ore mi hai salvato la vita non una ma due… anzi no, tre volte- esclamò la giovane in modo ovvio. Non sapeva se la domanda che gli aveva posto Riven fosse una domanda seria, da meritare dunque una risposta, o se invece era stata posta con l’unico scopo di burlarsi di lei -Sai, è bello sapere che a volte c’è lì qualcuno a preoccuparsi per noi- continuò poi, lasciando che stavolta fosse il suo cuore a parlare per lei.

-Musa io mi preoccuperò sempre per te, esattamente come Sky e gli altri specialisti si preoccupano per le tue compagne- Il tono di Riven era pacato, profondo e… dolce. La fata rimase letteralmente senza fiato per quella confessione tanto meravigliosa quanto inattesa -Qualunque cosa accadrà in futuro, sappi che lì dove non arriveranno le  tue amiche ci sarò io, non sarai mai sola Musa… Questa è una promessa!- 
Queste parole, pronunciate da Riven, erano la cosa più bella che la fata si fosse mai sentita dire, così, spinta dall’emozione, si avvicinò allo specialista e gli lasciò un lieve bacio sulla guancia. Chiuse gli occhi ed inspirò il profumo del suo dopobarba. La testa le girava e il suo stomaco era pieno di farfalle liberate in volo.

Passò poi un istante in cui si guardarono negli occhi. Musa si ricordò del loro momento nella foresta di Selvaoscura, quando con tutto il cuore aveva sperato che quell’attimo potesse durare in eterno. Le emozioni erano le stesse, indescrivibili, forti, travolgenti però ora aveva la consapevolezza che non avrebbe perso Riven. Ora la situazione era decisamente differente.

Musa spostò di nuovo la sua attenzione sullo svolgersi della festa, troppo imbarazzata ormai per sostenere lo sguardo di Riven. Adesso era finalmente pronta per mischiarsi alla folla e trascorrere una stupenda serata in compagnia delle sue amiche più care, perciò decisa si voltò per rientrare nella stanza ma Riven la prese per un polso e la tirò a sé: le posò una mano sul viso mentre l’altra gliela fece scivolare dietro la schiena avvicinandosela al corpo il più possibile. Senza attendere posò le sue labbra su quelle di lei ed infine la baciò, travolgendola completamente.

Musa si sentì mancare il respiro ed istintivamente mise le braccia attorno al collo dello specialista, quasi in cerca di un appiglio. Estasiata rispose al bacio, assaporandone tutta la dolcezza.

Riven era compiaciuto nel sentire come Musa rabbrividiva al suo tocco. Lui adorava l’idea che anche solo sfiorandola poteva farle quell’effetto, ma soprattutto adorava l’idea che lei fosse sua e di nessun’altro.

Durante quel bacio ad entrambi sembrò che il trascorrere del tempo fosse un concetto astratto. Ogni cosa in quel momento e in quel luogo era perfetta.

Quando si staccarono da quell’idillio Riven si soffermò ad osservare il viso di Musa. Era stupenda: teneva ancora gli occhi chiusi e le labbra socchiuse.

Improvvisamente però la musica della festa cessò.

-Ehi piccioncini, pensate di raggiungerci?- Stella aveva preso in mano il microfono e aveva richiamato l’attenzione dei due giovani ancora abbracciati sul balcone. Sentendosi chiamare la fata e lo specialista si staccarono di colpo mentre i loro volti arrossivano violentemente per l’imbarazzo: tutti i presenti alla festa infatti avevano il naso all'insù ed erano intenti ad osservare la scena.

-Meglio tornare giù- disse allora Musa rientrando velocemente nella stanza e correndo verso il corridoio. Ancora una volta Riven le afferrò il polso con decisione, obbligandola a voltarsi.

-Comunque sono io che devo ringraziarti- esclamò lo specialista -Ti ho sentita cantare e se ho trovato la forza di lottare per sopravvivere è solo merito tuo. Sei tu che hai salvato me- ancora una volta Musa rimase senza parole. Ora ne aveva la certezza: lui ricambiava completamente i suoi sentimenti.

I due ragazzi si presero per mano e insieme raggiunsero il cortile di Alfea. Come si mischiarono fra la folla vennero raggiunti dalle Winx e dagli specialisti.

-Musa finalmente, andiamo! È il momento di ballare!- gridò Aisha, cercando di sovrastare il volume alto della musica.

-Ooh!- disse Musa sorridendo, mentre divertita si lasciava trascinare dalle amiche verso la pista da ballo.

Gli specialisti invece rimasero in piedi ad osservare le ragazze che a ritmo di musica si allontanavano tra una sghignazzata e l’altra.

-Allora Riven- cominciò Sky avvicinandosi al ragazzo e posandogli una mano sulla spalla -Sii sincero coi tuoi amici: c’è del tenero con Musa eh?- Brandon fischiò mentre gli altri scoppiarono in una fragorosa risata. Tutti si aspettavano una frase scorbutica alla Riven del tipo “fatevi gli affari vostri”. Lo conoscevano bene ormai e sapevano che non si sarebbe mai messo a sbandierare nulla che riguardasse i suoi sentimenti.

E invece no.

-Forse- rispose lo specialista beffandosi letteralmente dei suoi compagni e lasciandoli tutti di sasso. Successivamente si incamminò verso il bancone bar per prendere da bere senza però staccare il suo sguardo da Musa. Finalmente la vedeva sorridere, spensierata. Di una cosa Riven era certo: mai e poi mai si sarebbe stufato della sua bellezza, dei suoi occhi o del suo sorriso. Avrebbe avuto cura in eterno di quella meraviglia perché lei ora era la sua meraviglia.
 
***

La preside Griffin era seduta nel suo ufficio. La notte era calata e il silenzio attorno a lei si faceva ogni minuto più assordante. I sensi di colpa le attanagliavano corpo e mente. Unendosi alla compagnia della luce aveva indubbiamente fatto del bene ma ciò non era sufficiente a cancellare le azioni riprovevoli commesse in precedenza, durante la sua gioventù.

-Buonasera Griffin- esclamò una voce che fece raggelare il sangue nelle vene della preside di Torrenuvola. Ormai si aspettava quella visita; sapeva molto bene che loro sarebbero arrivate, la domanda che però si era posta fino a quel momento era “quando loro si sarebbero presentate?”

Dall’ombra della stanza sbucarono le Trix.

-È da molto che non ci si vede eh?- esclamò Darcy.

-Avete sbagliato a venire qui! So perfettamente cosa volete ma non vi aiuterò- disse la Griffin alzandosi in piedi con uno scatto e facendo cadere la sedia sulla quale era seduta fino ad un attimo prima.

-Oh, ma come?- Stormy finse un’espressione imbronciata ma i suoi occhi brillavano di nuovo di pazzia.

-A noi non importa se lei vuole aiutarci o no e lo sa perché? Perché lei non ha alcuna scelta- concluse Icy sorridendo con fare sadico.

-Andiamo a liberare i non morti!- esclamò Stormy tutta eccitata, lasciandosi poi andare in una risata malefica insieme alle sue sorelle.

Icy schioccò le dita e tutte e quattro scomparvero nel nulla.

Le Trix non erano riuscite ad ottenere il potere assoluto; avevano sottovalutato la forza dei loro avversari ma stavolta erano certe di avere un piano infallibile. Stavolta avevano dalla loro parte il potere di un intero esercito. Stavolta con loro c’erano i non morti.





Note dell'autrice: Buonaserara popolo di EFP! Eccomi qui con con il capitolo che chiude la prima parte della mia storia. Vi è piaciuto? Sono ansiosa di sapere cosa ne pensate! :) Come avevo già anticipato le Trix non perderanno tempo! Hanno già un nuovo piano d'attacco. Nel prossimo capitolo si scoprirà chi sono i non morti ma soprattutto chi è la figura a capo di questo esercito!
Ora, dal momento che questa seconda parte non era in programma credo che mi servirà qualche settimana di pausa per mettere in ordine le idee e organizzare un piano! Ho già in mente due o tre scene (... a dire il vero le ho già scritte... eheheh... soprattutto quelle che riguardano Musa e Riven! :D) ma non bastano quindi per riuscire a scrivere qualcosa che vi incuriosisca ma soprattutto che non vi annoi vi chiedo giusto un po' di pazienza! :D
Vorrei ringraziare MartiAntares, Daphne09, Shessomaru Junior,Tressa,  Arii_oreste7, Zatanna, MillyHP, Musical e musaeriven che regolarmente si prendono del tempo per recensire la storia: Grazie mille a voi per i vostri commenti, le vostre opinioni e i vostri complimenti perchè sono sempre apprezzatissimi!!! :)
Naturalmente grazie infinite anche alle persone che hanno inserito il racconto fra le preferite, le seguite e le ricordate.... e grazie a chi segue la storia silenziosamente e che `ha avuto la pazienza di leggere fino a qui :)

Un bacione grande e a presto
Ehris
  
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