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Autore: MaxB    25/11/2014    4 recensioni
[...]- Co.... cosa...? - farneticò Rebi, la bocca spalancata e il viso sconvolto.
- Cosa? - ripeté il suo compagno, alle sue spalle, abbracciandola.
- Che è successo qui? Sei stato tu? - domandò la ragazza dopo aver chiuso la bocca, reclinando la testa per cercare di vedere la sua espressione.[...]

One-shot tratta dalla fanfiction La nostra vita insieme. Gajeel fa una piccola sorpresa a Levy dopo poco più di una settimana di convivenza.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gajil, Redfox, Levy, McGarden, Pantherlily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'La vita privata di una splendida coppia'
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Capitolo tratto dalla fanfiction La nostra vita insieme, capitolo 13. I nomi dei personaggi sono mantenuti esattamente come in originale, in giapponese. "Ebi" significa gamberetto.
Buona lettura^^


Non disponibileTrasloco
 
Gajiru era in camera da letto quando sentì una chiave infilarsi nella toppa della porta d'ingresso. Gli unici ad avere le chiavi erano lui, Ririi e Rebi. Ma i due maschi erano dentro casa, quindi poteva essere solo lei che voleva fare un ingresso a sorpresa, dimenticandosi del suo udito da drago.
Il ragazzo imprecò e mise l'ultima pila di libri per terra, lasciando mezzo vuoto lo scaffale che aveva appena appeso sopra al mobile con i vestiti. Scrollandosi di dosso i pezzi di legno triturati, si diresse in soggiorno e assunse la sua solita espressione impassibile. Be', a dire il vero ce l'aveva anche in camera, ma in quel momento doveva sforzarsi di mantenerla per non sorridere alla sua compagna. Ririi si era seduto sul divano e aveva preso una rivista di cucina, fingendo di leggerla. Sentirono che la loro nakama, ancora alle prese con la chiave, si lamentava per la pesantezza della porta, che si aprì lentamente.
Una testolina celeste e scompigliata si fece vedere, seguita a ruota da un sorriso fulgido e smagliante.
Rebi fissò il suo compagno con gioia, trovandoselo casualmente davanti.
Era stata via tutto il giorno per svolgere una missione con il team Shadow Gear, dato che Gajiru non le permetteva di dormire fuori senza di lui. Il compagno le scansionò velocemente il corpo, cercando di concentrarsi sul fatto che stava controllando che non fosse ferita. Solo quello. Controllo delle ferite. Avrebbe picchiato i suoi nakama incompetenti se si fosse fatta male!
 Rebi corse verso il fidanzato e lo abbracciò con trasporto. Per fortuna era forte e robusto, altrimenti sarebbero ruzzolati sul pavimento. Lui la prese in braccio e la ragazza gli si aggrappò addosso come un koala, cercando subito le sue labbra.
Anche se non voleva farlo, Gajiru rise di fronte all'ardore della compagna, per poi rispondere al bacio con tutto sé stesso. Riuscirono a staccarsi solo qualche minuto dopo, quando Ririi si schiarì la voce per attirare l'attenzione dei due che sembrava volessero fondersi.
- Bentornata Rebi - salutò scendendo dal divano e lasciandosi prendere in braccio dalla ragazza. - Com'è andata la missione?
- Tutto a posto, il committente ci ha anche dato un extra per l'efficienza e la velocità - rispose raggiante.
- Non avevo dubbi. Inoltre questa sera provo una nuova ricetta culinaria e sono certo che ti piacerà. Sei stanca?
- Un po'. Ma passerà tutto dopo aver letto uno dei miei... - esordì, per poi interrompersi.
Guardò la stanza come se fosse la prima volta che la vedeva, e aggrottò le sopracciglia.
- Dove sono i miei libri? - chiese con voce forzatamente tranquilla, iniziando ad accarezzare freneticamente Ririi.
- Ehm... be'... - farneticò il ragazzo.
Lo sguardo di Rebi si fece tremendamente cattivo; non erano rosso fuoco come quelli del compagno, ma lo stavano incenerendo allo stesso modo. - Gajiru?
- Non si passava! Me ne sono sbarazzato perché erano troppo ingombranti. Mi dispiace, ma la casa è troppo piccola! Te ne ho lasciati alcuni su quelle mensole e in camera - spiegò alterato. Fingersi arrabbiato lo aiutava a mascherare la bugia.
La ragazza non si era nemmeno resa conto delle modifiche apportate alla casa: tre scaffali sovrapposti adiacenti al muro su cui erano ordinati vari volumi. Ma non era quello l'importante. Rebi non voleva credere a ciò che aveva appena sentito. Sentiva le lacrime che premevano per uscire, ma il suo buon senso le diceva che non era ancora il momento. Certo, i suoi libri erano davvero troppi e avevano letteralmente invaso la casa, trasformandola in un labirinto. Era passata poco più di una settimana da quando era andata a vivere con Gajiru, e non avevano trovato una sistemazione per i libri che erano finiti accatastati suo pavimento, in cucina, in camera, in bagno e in soggiorno. Il suo compagno odiava il disordine, ma non sarebbe mai arrivato a buttarglieli via. Mai. Perché la conosceva bene e sapeva quanto ci teneva.
Ririi sgusciò via dall'abbraccio stritolante della nakama e si mise ai fornelli per starle lontano. Lei, invece, dopo aver lanciato un'ulteriore occhiataccia al compagno, si diresse in camera da letto.
Era ordinata come sempre, l'unica cosa diversa era la mensolina con i libri sopra al mobile. Stava per girarsi e picchiare Gajiru, urlargli contro per ciò che aveva fatto, piangere disperata e fare chissà cos'altro, quando notò una porta. O meglio, la porta.
Di fianco al mobile, di fronte al letto, c'era una porta nuova. Era impossibile che non l'avesse mai notata, e Rebi era sicura che non ci fosse stata fino al giorno prima. Dunque, l'aveva aggiunta nel giro di ventiquattro ore.
Girandosi di scatto, con le sopracciglia aggrottate, vide Gajiru che la guardava perplesso. Insomma, i libri che spariscono, una porta che compare dal nulla, stava per caso impazzendo? Con un po' di paura si avvicinò al muro e prese la maniglia della porta, per poi aprirla. E quello che vide la lasciò allibita: c'era una stanza, nuova. Ma la questione sorprendente non era la camera di per sé, bensì quello che conteneva: librerie sui tre lati di muro disponibili, scaffali ai lati della porta e un mobile alto fino al soffitto al centro della stanza. Quest'ultimo era riempito fino all'ultimo buco di volumi le cui copertine guardavano pareti opposte della stanza. Lo avevano sfruttato su entrambi i lati e lo avevano reso capiente il doppio di ciò per cui era stato progettato. Due librerie delle altre erano stracolme di manoscritti. Solo gli scaffali di fianco alla porta e la zona a sinistra erano liberi, per ospitare quelli futuri.
- Co.... cosa...? - farneticò Rebi, la bocca spalancata e il viso sconvolto.
- Cosa? - ripeté il suo compagno, alle sue spalle, abbracciandola.
- Che è successo qui? Sei stato tu? - domandò la ragazza dopo aver chiuso la bocca, reclinando la testa per cercare di vedere la sua espressione.
- Mh-mh - grugnì Gajiru, confermando. - La tua stanza a Fairy Hills era più grande e avevi spazio per i tuoi libri. È giusto che tu ce l'abbia anche qui.
- E come hai fatto? - chiese ancora, letteralmente scioccata.
- Dovresti sapere meglio di me quanto Fairy Tail è efficiente in fatto di costruzioni.
- Tutta Fairy Tail?
- Sì. I ragazzi, il Master ed io abbiamo costruito i muri e le librerie. Le ragazze hanno ordinato i volumi secondo uno schema che poteva andarti bene. Se n'è occupata Lucy, ha detto che ha fatto tutto prendendo spunto da come hai sistemato la biblioteca.
- Tutto questo... per me? - sussurrò Rebi, commossa.
- Ohi, Ebi, niente crisi emotive o altro! - puntualizzò Gajiru. Ma si intuiva dalla voce, più morbida, che era felice anche lui.
La sua compagna lo ignorò e si diresse verso lo scaffale principale al centro della stanza. Esaminò le copertine dei libri rendendosi conto che erano posizionati esattamente come li avrebbe messi lei. Lei e Lucy erano spiriti affini, avrebbe dovuto regalarle qualcosa per l'impresa compiuta.
Era così presa dalla sua attenta contemplazione che non si accorse del compagno, alle sue spalle. Quando questi iniziò a parlare, trasalì per lo spavento.
- Pensavi davvero che te li avessi buttati via? - domandò Gajiru, un lampo di afflizione sul volto impassibile.
- No, infatti ho subito cercato di capire dove li avevi messi - rispose lei con gli occhi fissi su un libro.
Il ragazzo grugnì. - Bene, altrim... mpf - esordì prima di venire bloccato.
Rebi si era girata di scatto e lo aveva spinto contro la libreria alla loro spalle. L'urto aveva fatto cadere alcuni dei volumi più in bilico, ma non importava. E se Rebi se ne fregava dei suoi adorati libri, era tutto dire.
In quel momento erano consapevoli solo delle loro bocche a contatto, impegnate a scambiarsi informazioni. Sentivano chiaramente la mancanza provata in quella lunga giornata, e il desiderio crescente e indomabile di appartenersi.
Era passata solo una settimana  da quando avevano iniziato a vivere insieme, dopo la loro prima volta. Nel corso della settimana erano stato occupatissimi con il trasloco e la notte si erano addormentati a più riprese sul divano, senza possibilità di stare un po' in intimità. Ma ora era tutto finito: erano a casa, stanchi, certo, ma avevano bisogno di stare insieme.
Rebi reclinò la testa per approfondire il bacio e sentì il suo compagno ringhiare a contatto con le sue labbra, eccitato dalla situazione. La strinse forte abbassandosi per baciarle, morderle e succhiarle il collo, mentre lei gli artigliava le spalle possenti. Gajiru le sfilò il fiocco che le teneva legato il vestito dietro al collo, e Rebi se lo sfilò dalla testa rimanendo in mutande.
Il ragazzo, ancora alle strette, ghignò di fronte alla visione del corpo della compagna, facendola arrossire. Era inutile: l'adorava troppo. Non c'era nulla in lei che non gli piacesse. Il seno proporzionato e tenero, piccolino come lei, il sedere morbido e ben disegnato, i fianchi non troppo larghi, le cosce lisce, le guance vellutate, gli occhi grandi e dolci, i capelli scarmigliati che rivelano la sua vera natura: quella selvaggia e passionale che veniva nascosta dalla sua facciata angelica.
Gemendo, Gajiru invertì le posizioni spingendo la compagna contro la libreria al centro della stanza, attento a non premere troppo facendole male alla schiena. Nonostante l'accortezza, due libri caddero dal lato esposto dello scaffale e la ragazza rantolò, di piacere più che di dolore. Rebi si sbrigò a spogliare il fidanzato, compito reso più facile dal fatto che era vestito comodo, essendo in casa. Se avesse indossato i vestiti da battaglia pieni di cinghie, fibbie e accessori strani, avrebbe dovuto aspettare che si svestisse da solo, o avrebbe rischiato di impiegare dieci minuti solo per capire da dove iniziare.
Levatagli la canottiera, si occupò dei pantaloni della tuta mentre lui si appoggiava con i gomiti alla libreria, ansimando e dedicandosi a spalle, collo e orecchie della compagna.
Dopo poco Gajiru ringhiò e afferrò le natiche della fidanzata, prendendola in braccio e premendola ancora di più contro la mensola. Solo così poteva far aderire i loro corpi.
- Ora ci divertiamo, Ebi - bisbigliò lui dandole un bacio in fronte.
Rebi arrossì, cosa che strideva in quella situazione.
- Non sei convinta? - chiese Gajiru, agitandosi.
- Smettila di preoccuparti! - lo rimbrottò lei. - Sei peggio di una ragazza insicura. Agisci da uomo, in fretta anche - aggiunse con un sorriso furbo, tirandogli una ciocca di capelli.
- Ora ti faccio vedere chi è insicuro - replicò ringhiando, un guizzo di divertimento nello sguardo. - Sei ancora più sexy quando ti irriti.
- Lo so - rispose lei ridendo e infilandogli le mani fra i capelli, iniziando a giocare con le sue orecchie gelide per i piercing.
- Sei... la cosa migliore che mi è capitata - bisbigliò Gajiru, ansimando.
- So anche questo - replicò la ragazza sorridendo.
Da quel momento parlare divenne quasi impossibile, se non per sussurrare il nome del partner o sospirare.
 
Ririi si accorse che era passata mezz'ora solo quando vide i due nakama uscire dalla porta della camera da letto. Erano tutti scarmigliati e avevano i vestiti un po' storti addosso.
- Io vado a farmi la doccia - esordì Rebi fiondandosi in bagno con la biancheria e gli asciugamani in mano. Non voleva che il gatto vedesse il rossore che non ne voleva sapere di abbandonare le sue gote. O i succhiotti che il compagno le aveva lasciato sulle clavicole e sul collo, per non parlare di quelli sparsi in altri punti meno... esposti.
- Le è piaciuta la sorpresa? - chiese Ririi fissando il compagno, intento a ravvivarsi i capelli e portarli indietro.
Per chissà quale ragione era tutto spettinato.
- Sì - rispose ghignando. - Eccome!
- Come fai a saperlo? - domandò rompendo delle uova in una scodella.
- Me lo ha detto? - replicò con sarcasmo Gajiru, aprendo il frigo.
- E che ti ha detto?
- Che le piaceva! - ringhiò con una vena pulsante sulla fronte.
- E tu allora come fai a sapere che le è piaciuto tanto? - continuò l'exceed, incurante dell'aura nera che ammantava il nakama.
- Perché me lo ha dimostrato, dannazione! - sibilò.
Ririi lo guardò impassibile, per poi aprirsi in un sorrisetto. - Sì, vi ho sentiti.
- Cosa?! - esclamò Gajiru, paonazzo, arretrando.
Il gatto rise. - Sto scherzando! Non ho sentito i vostri discorsi. Penso solo che a Rebi non piaccia la sistemazione dei libri, perché ne ho sentiti cadere alcuni.
- Ah... no... ha detto che le vanno bene - balbettò.
- E allora cos'è caduto? - domandò Ririi, scrutandolo con curiosità.
Gajiru si schiaffeggiò mentalmente. Se l'era cavata e invece era andato a ficcarsi in ulteriori pasticci.
- Lo spazio è poco e ho urtato le librerie - esordì con nonchalance.
- Mh - mugugnò il gatto. - Fra mezz'ora è pronto, avverti Rebi.
Un ghigno si dipinse sul volto del ragazzo: non aspettava altro.
 
Che bisogno aveva di chiudere la porta? Sapevano tutti che si stava lavando. Ma non aveva calcolato che qualcuno poteva fregarsene.
Per poco Rebi non gridò quando si vide comparire davanti il compagno, mezzo nudo. Era andato in camera a prendere l'occorrente per la doccia, e si era diretto in bagno in boxer. Di chi doveva vergognarsi? Di Ririi? O di Rebi? Assolutamente no.
Le lanciò una veloce occhiata di apprezzamento: indossava solo delle mutandine fucsia, le parigine nere che avrebbe sicuramente abbinato ad una vestaglietta corta, una fascetta viola che le aveva regalato lui settimane prima. Con una mano si coprì il seno, imbarazzata, mentre la mano sinistra stringeva un reggiseno abbinato alle mutande.
Le sue guance erano dello stesso colore della biancheria.
Fulmineamente, Gajiru ghignò e si inginocchiò davanti alla compagna, afferrandole una natica e chiudendo gli occhi. Rebi trasalì, stupita e totalmente in imbarazzo quando lui le abbassò il lato dell'intimo per poi morderla dove la carnagione era bianchissima. Quel lembo di pelle non aveva mai visto il sole, ma a fine opera era diventato rosso come se i suoi raggi lo avessero bruciato.
Gajiru ridacchiò, sistemò la mutandina della compagna e si alzò, sciogliendosi le spalle. Guardava la ragazza con soddisfazione e furbizia, come un bambino che sa di aver combinato una marachella talmente carina da restare impunita. Rebi gonfiò le guance rosse e gli diede le spalle infilandosi il reggiseno. Mentre cerava di agganciarlo sentì le dita fredde e gentili del compagno, che l'aiutarono ad allacciarlo.
- Grazie - mugugnò. Il lato educato vinceva sempre.
Rebi lo sentì ridacchiare e poi le sue braccia forti la cinsero da dietro.
- Ce lo facciamo un altro giro in giostra? In vasca però, questa volta... - propose a bassa voce.
La sua voce roca così vicina al suo orecchio era adrenalina pura per lei. Rabbrividendo, e non di freddo, si infilò languidamente la vestaglia, per poi girarsi a baciarlo con trasporto. Gajiru ghignò e cercò di approfondire il contatto, quando si ritrovò a baciare il vuoto.
- Lavati bene - disse Rebi allegramente uscendo dalla stanza.
Lo aveva lasciato piantato in bagno,  a bocca asciutta.
Ma il ragazzo non riuscì a smettere di ghignare nemmeno dopo che la porta si fu richiusa dietro alle spalle della fidanzata.

 
 
MaxBarbie’s
Eccomi! Sono sconvolta io stessa dalla mia puntualità o.o Non ho proprio nulla da fare xD A parte studiare-.-
Comunque, questo è uno dei capitoli più recenti, l’ho finito sabato all’incirca. Anche se in alcun punti la grammatica mi fa le linguacce-.- Spero che non si noti^^
Be’… sporcaccioni. Sono più imbarazzata io a postare queste cose che Rebi a farle. E non è nemmeno rating rosso ahaha.
Buonanotte e grazie a chi legge, siete sempre meravigliosi*-* E se lasciate un commento lo siete anche di più ;)
A presto,
MaxBarbie
  
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