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Autore: ImBabuPeriwinkle    25/11/2014    0 recensioni
-Tu credi che sia facile essere me? Bhe, non lo è. E se vuoi continuare a guardarmi con quella faccia da cagna rabbiosa, come se il mondo fosse crollato addosso solamente a te, non te lo impedirò affatto-
-Oh, andiamo. Non farmi ridere! Quali problemi potrebbe mai avere Niall James Horan, il principino di Mullingar, il ragazzo che fa girare la testa a quella banda di stupide cheerleaders e che se ne va in giro con il Range rover pagato dal papino- tutta la rabbia gli scivolò fuori dalla bocca, impigliata in quelle acide parole.
Si sentiva la gola bruciare e il cuore minacciava di uscirle dal petto.
Niall la fissò con disgusto, per qualche secondo credette che l'avrebbe presa a pugni in faccia.
Ma poi, con sua enorme sorpresa, gli occhioni liquidi del ragazzo, si riempirono lentamente di lacrime
Maddlene abbassò lo sguardo, colma di imbarazzo. Ma questo non alleviò il suo senso di disagio.
Qualche rado singhiozzo le fece intuire che Niall stava iniziando a piangere.
Aveva paura di rialzare gli occhi,
ma si costrinse a farlo, quando la voce di lui le perforò la testa, come una lama.
-T-tu non sai niente di me-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La radio del bmw sputava fuori un allegro tormentone estivo che non si intonava per niente con l'umore di Maddlene. Josh stava guidando troppo velocemente mentre lei avrebbe voluto impiegare ore per raggiungere la sua dannatissima casa. Le stradine secondarie schizzavano fuori dai finestrini abbassati.
-ti vedo nervosa- azzardò il ragazzo, svoltando nella sua via -vuoi che ti accompagno? Cosi magari saluto anche tua nonn-
-non c'è bisogno, so camminare da sola e poi non sono tesa. Grazie- replicò asciutta
Non era vero.
Era una tremenda bugia. Una di quelle che sparava verso gli altri, nella speranza di convincere anche se stessa
- non giocare a fare la ragazza mestruata con me- borbottò -volevo solo essere gentile-
Maddlene osservò con preoccupazione la lucente macchina bianca, parcheggiata davanti al loro cancello  -è già arrivato, merda- 
-è solo un pranzo, Hale- lo sguardo di Josh si precipitò nella stessa direzione di quello di lei e alzò un sopracciglio, con l'aria di chi la sapeva lunga -andrà tutto bene-
Già, era facile parlare.
La tensione attanagliava lo stomaco di Maddlene. Sentiva come se qualcuno lo avesse estratto dal suo corpo, per imbottirlo di piombo.
Nonostante ciò, alzò gli angoli della bocca in quello che doveva essere un sorriso rassicurante.
-e poi pensa a stasera-
-stasera lavoro, Josh- sospirò la ragazza, aprendo la portiera controvoglia
-appunto. Ci spacchiamo in metà- 
Maddlene sentiva le gambe farsi sempre più molli, man in mano che si avvicinava alla porta di casa -se sopravvivo- borbottò lugubre
Josh girò la chiave nel quadro -mandami un messaggio appena ti liberi-  le urlò, sporgendosi dal finestrino.
Le sventolò la mano, in segno di saluto.
Il bmw ripartì sfrecciando lungo il vialetto e la ragazza rimase impalata a guardarlo, con l'angoscia che le attanagliava le budelle in una morsa.
"è solo un pranzo, Hale" 
"è solo un pranzo, Hale"
"è solo un pranzo, Hale"
bhe, Josh non aveva tutti i torti. Doveva semplicemente sorridere, mangiare due fette d'arrosto e raccontare come stava procedendo la scuola.
Già, come se a Johnatan fosse mai importato qualcosa. 
Girò la chiave nella toppa, con le ginocchia che minacciavano di cederle
Dentro di sè, sperava ardentemente che i suoi due tatuaggi nuovi fossero ben visibili e a portata di occhiatacce. Forse avrebbe dovuto indossare i calzoncini corti per farli risaltare di più.
Si, non era una cattiva idea cambiarsi prima di pranzo.
Ma poi avrebbe dovuto subire il peso degli sguardi inteneriti della nonna. Quegli sguardi ricchi di significato che la facevano sentire nuda. 
Nuda ed infantile.
Lei capiva praticamente tutto di Maddlene,
ogni sua mossa, ogni suo sguardo, ogni suo pensiero.
La nonna sapeva perfettamente quanto fosse difficile rivedere il  padre, ogni volta e  soprattutto quanto fosse difficile constatare che il suo interesse, nei loro confronti non era aumentato di un centimetro.
Sapeva quanto la ragazza si sforzasse di fare e dire qualcosa che potesse convincerlo a tornare a casa. Sapeva che tutti quei tatuaggi sul petto e sulle braccia, erano la testimonianza palpabile dei suoi sforzi per ricevere un minimo di attenzione. Quella attenzione che non aveva mai avuto l'onore di volegere su di sè. 
-sono a casa- 
un borbottio confuso proveniva dalla cucina, una voce tremendamente familiare si mescolava a quella della nonna.
Maddlene scostò la porta e si affacciò, incerta  -sono a casa- ripetè.
Nella ariosa stanza si sentiva già l'inconfondibile profumo di arrosto e peperoni.
Il tavolo era stato finemente apparecchiato e Colette indossava ancora il suo grembiule a merletti. Armeggiava con un tegame ricolmo di sugo
-eccoti qui, ciliegina- l'accolse, girando appena la testa candida.
Di fronte a lei, seduto su una delle loro sedie traballanti, stava Johnatan Hale.
Bruno quanto lei era rossa e con un paio di baffi a spazzolino che avrebbero fatto invidia a Capitan Uncino -ti aspettavamo- commentò, con un sorriso che tradiva il suo imbarazzo
-ciao papà- Maddlene si sforzò di sembrare tranquilla, ma il cuore aveva iniziato a trottarle nelle orecchie. Era sempre lo stesso
Sempre con quei vestiti perfetti e quelle mani abbronzate, 
sempre con quella posa sicura e quelle rade rughe intorno agli occhi. 
Era sempre lui.
-è quasi pronto. Vai a lavarti le mani- le ordinò la nonna, colando la salsa sopra al pollo con un mestolo
Maddlene si richiuse la porta alle spalle e corse a perdifiato su per le scale, con il cuore che minacciava di esploderle dal petto.
Entrò in camera sua e gettò la borsa sul pavimento.
Sarebbe stata una giornata impegnativa, e già solo nell'osservare suo padre, le era venuto l'immenso terrore del non saper cosa raccontargli.
Bhe, avrebbe potuto dirgli che aveva vinto le olimpiadi di matematica. 
no, avrebbe potuto spiegargli di quanto si drogasse, da quando se n'era andato
e di quanto avesse bisogno di venire considerata da lui.
Di ricevere una sua predica, un suo schiaffo, un suo abbraccio.
Avrebbe potuto dirgli che la pensione della nonna era appena sufficiente a farle arrivare a fine mese e che Maddlene aveva iniziato a lavorare all'American's Express.
Avrebbe potuto dirgli di quanto si spaccava all'American's Express. 
Avrebbe potuto spiegargli di quanto fosse liberatoria la sensazione che provava nell'ingerire un bicchierone di gin, a fine giornata o di quanto fosse diventato grosso il suo serpente.
Già, Kala. Il suo pitone reticolato. Se ne stava con le spire arrotolate contro la parete.
Un paio di indumenti erano a pochi centimetri dalla sua testa schiacciata.
Maddlene recuperò dei calzoncini con un sospiro  e si cambiò.
In cucina, sia Johnatan che Colette erano già seduti a tavola. Maddlene fece il suo ingresso trionfale e si sedette, con lo stomaco in subbuglio
-bene, siamo tutti qui. Mangiamo- esclamò la nonna, gioviale.
La straziante sensazione di disagio iniziava già a farsi sentire. 
Doveva solamente fare un bel respiro e non agitarsi troppo, non doveva essere una cosa poi cosi complicata.
-allora, emh, M-maddlene- balbettò l'uomo -come va la scuola?-
La ragazza rimase con gli occhi concentrati sul suo piatto -tutto okei-  
-vaiancora alla West Sheffield?- La ragazza si irrigidì leggermente, sotto gli occhi ansiosi di Colette -Johnny, l'ho iscritta alla East High- commentò atona, tagliandosi un grosso pezzo di carne
-ah, oh molto bene-
-è un'ottima scuola e Maddlene mi dà grandi soddisfazioni- Gli occhi di Colette si illuminarono, appoggiando una mano sulla spalla della nipote -credo che abbia ereditato il tuo cervello -
Un leggero tic nervoso si intravedeva mentre l'uomo masticava. Ce l'aveva sempre avuto, almeno da quando Maddlene ne avesse memoria 
-oh, no. Era Lilian quella intelligente- sbottò, facendo scivolare una forchetta in terra. 
Era talmente nervoso che non riusciva nemmeno più ad alzare gli occhi dal piatto e Maddlene poteva sentire il suo respiro irregolare
-lascia, faccio io- Colette si chinò , anticipando il figlio. 
Un silenzio pesante era calato sulla cucina. Si udivano solamente i tintinnii delle posate che sfioravano i piatti
-avrà ereditato l'intelligenza da lei- biascicò Johnatan, con gli occhi scuri dilatati in un ghigno indecifrabile. 
Maddlene sentì il cuore accellerare e per non far notare il suo improvviso senso di panico, afferrò il bicchiere e sorseggiò velocemente. 
Perchè doveva essere tutto cosi complicato? 
Quel 'lei' era il peggiore dei taboo, nelle loro rade conversazioni.
Lei, Lilian. La mamma di Maddlene.
-ma non il suo buon gusto-
Colette fissò interrogativa il figlio, che aveva il volto tirato in una smorfia. 
La ragazza tenne gli occhi bassi in direzione del suo arrosto
-cosa vorresti dire, Johnny?- chiese Colette, cordialmente
L'uomo osservò con un cipiglio imbarazzato i gomiti di Maddlene, che spuntavano dalla tavola.
-guardala, mamma. Ti sembra che una ragazza possa andare in giro conciata cosi?-
Conciata cosi?
Gli occhi di Maddlene iniziarono a pungerle ai lati della faccia. Johatan Hale sembrava divertito. 
L'incertezza di poco prima era completamente sparita dal suo volto ordinario. 
-cosa ti è salato in testa?- si rivolse alla figlia, sghignazzando vergognosamente.
Colette avvicinò la mano al braccio del figlio -Johnny- 
-sei volgare-
Le parole rimbombavano nella testa della ragazza, come se fossero state urlate con un megafono.
"sei volgare" 
-e peggiori ogni volta che ti vedo-
Ormai la rabbia si era incanalata nei suoi vasi capillari, offuscandole la vista con grosse lacrime.
Maddlene tenne la testa abbassata, cercando di non farle notare al resto dei commensali.
Non era niente di grave, erano solo stupidi commenti.
Non diceva sul serio, non voleva offenderla. Maddlene continuava a ripetersi lo stesso mantra.
-come hai potuto permettere che si riducesse cosi-  tornò a rivolgersi a sua madre
la sua risata martellava il cervello della ragazza,  la sentiva talmente vivida e sporca da farla vergognare di se stessa. Provò un frustrante senso di disagio, osservando le propria braccia pallide.
-Johnatan credo che tu stia esagerando- annunciò Colette, gelidamente.
L'uomo tuttavia non perse il suo sorriso di scherno. Maddlene lo avvertiva ancora li, stampato su quel volto asettico. Poteva vederne gli angoli, come se fossero stati contornati da luci al neon. Tuttavia non aveva sufficiente coraggio per rialzare lo sguardo.
Ma lo percepiva, 
lo avvertiva.
Finse di essere particolarmente impegnata a tagliare un pezzo di carne troppo duro.
-hai un fidanzato?- le domandò, con ilarità
Maddlene sentì il cuore farsi più stretto, all'interno del suo petto tatuato
-no- disse 
-e non ti chiedi perchè?-
Accadde tutto in meno di un secondo, un rumore di vetri infranti, uno schiocco sordo e poi gli occhi arcigni di Colette puntati sul figlio
-Johnatan smettila- ordinò, affrettandosi nel raccogliere i cocci del bicchiere lasciato cadere da Maddlene
-l-lascia, faccio io- sussurrò la nipote, precedendola. Gli occhi le pizzicavano ancora
Afferrò tutti i pezzi di vetro e li gettò nel lavandino, dando le spalle al padre.
Sentiva gli sguardi su di sè, come abbaglianti di una macchina. Non gli avrebbe dato la soddisfazione di vederla piangere, non gli avrebbe mostrato quanto ancora soffriva per lui.
-S-scusatemi, ho molto da studiare- annunciò, con freddezza -buona giornata papà-
Maddlene scattò fuori dalla cucina, quando ormai le lacrime avevano preso a scivolarle furiosamente sulle guance.
Si lanciò sul letto. 
Il grosso groppo che aveva in gola, si faceva sempre più opprimente, man in mano che le parole di suo padre le risuonavano nelle orecchie.
"sei volgare"
"peggiori ogni volta che ti vedo"
"come hai potuto permettere che si riducesse cosi"
Ma cosi come? 
Cosi l'aveva ridotta lui. 
Lui, che non l'aveva mai sentita vicina
Lui che aveva preferito sparire, rifarsi una vita.
Lui che ogni volta sembrava provasse piacere nel ferirla
Lui che sapeva distruggere la sua autostima, con poche parole e qualche sorriso gelido.
Maddlene premette il viso contro il cuscino, smossa soltanto da brevi singhiozzi.
Si sentiva cosi stupida, cosi inadeguata. Afferrò il cellulare, asciugandosi bruscamente le guance con il dorso della mano.
Aprì la casella dei messaggi: 
"Ho già finito. Veloce ed indolore. Ci vediamo all'American"
Invio.
Rilesse il testo, con gli occhi offuscati dalle lacrime: "veloce ed indolore". 
Gli uscì un sospiro involontario. Avrebbe regalato tutti i suoi pochi risparmi purchè il messaggio rispecchiasse la realtà.
Non aveva voglia di raccontarlo a Josh, di guardare il suo sguardo comprensivo, non aveva voglia di farsi psicoanalizzare da nessuno.
Quella stessa sera si sarebbero divertiti, avrebbero bevuto alcool e quello stesso alcool  sarebbe stata una medicina sufficiente per  farla dimenticare dell'accaduto. 
Non era morto nessuno, infondo.
La ragazza si alzò, barcollante e aprì l'anta dell'armadio, dove si stagliava un grande specchio.
I capelli cremisi le contornavano il viso arrossato dal pianto.  Sulle clavicole e sulle braccia, i tatuaggi risaltavano contro la pelle diafana.
Bhe, infondo aveva ottenuto una piccola vittoria, l'ombra di un sorriso si affacciò sul suo muso da volpe. 
Finalmente, dopo tanto tempo, Johnatan Hale si era accorto di lei. Si era sentita umiliata, ferita e sfottuta ma allo stesso tempo esaudita perchè quell'uomo, che per tanto tempo l'aveva deliberatamente messa da parte, si era accorto di lei, si era accorto dei suoi tatuaggi.
Era già qualcosa.
Una leggera vibrazione si propagò nella stanza, facendo sobbalzare Kala, che prese a  soffiare irritata. 
Josh: "te l'avevo detto. Stasera si vola" 


Hola (:
la bruttezza di questo capitolo è proverbiale.
Me ne rendo conto solamente adesso, ma va bhe.
Penso e spero che mi perdonerete per questa svista (e carenza di idee!)

Dunque dunque dunque, che altro dire?
Abbiamo conosciuto il padre di Maddlene, ossia Jonhatan.
Sarà un personaggio moolto importante perciò occhi su di lui. Per ora potrà sembrarvi strano il suo comportamento
ed eccessiva la reazione di Lennie, ma tra qualche capitolo (non so esattamente quando) vi verrà rivelata la loro tormentata storiaa! Qui ne abbiamo solo un assaggio.
Niall non si è visto :( 
Perdonatemi, ma tra pochissimo ci sarà un nuovo incontro tra i due. 
Ah, e comunque dovrebbero ritenere illegale il video di Night Changes, non se se l'avete visto ma io per poco non mi strozzo con un Flauto mulino bianco quando c'era la scena di Zayn a cena.

MAASIPUO'?! (*____*)
Anche gli altri non scherzano eh!



Bhe, daaai. Ora bastaa dire cretinate!
Un bacione a tutti


Babù :)
 

  
 

  
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