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Autore: piumetta8    25/11/2014    1 recensioni
Tornare indietro, nel luogo dove il suo cuore ha palpitato per la prima volta, riserverà più di un'emozione a Kat
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Casper, Kathleen 'Kat' Harvey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sorrideva.

Il maniero di Whipstaff, sebbene ormai disabitato e abbandonato all'incuria, sembrava identico a sei anni prima.

E forse lo era davvero. Alla vista di quel rudere fatiscente, Kat sentì il suo cuore di diciottenne tornare bambino.

E, per un breve istante, le sembrò di tornare la dodicenne che aveva vissuto lì, che era stata cambiata e fortificata da esperienze straordinarie, che si era innamorata per la prima volta in un modo tanto insolito...

"Non è cambiato di una virgola, vero?"

La voce malinconica del dottor Harvey la strappò ai ricordi.

"Tu credi che sia chiuso a chiave?"

Chiese Kat assalita, all'improvviso, dalla possibilità di non poter entrare all'interno del castello. James si avvicinò al massiccio portone in legno: era solo accostato e una lieve spinta fu sufficiente a produrre un sinistro cigolio.

Uno spiffero freddo sembrò far rabbrividire l'uomo abituato a lavorare con i fantasmi. Probabilmente varcare quel "portale dei ricordi" era penoso anche per lui.

"Ti aspetto in auto tesoro. Ma se tra dieci giorni non sei di ritorno manderò una squadra di ghostbusters a cercarti!"

Appollaiò gli occhiali sul naso mentre Kat sorrideva a quella previsione poi non tanto irrealizzabile.

Rimasta sola, respirò profondamente prima di varcare la porta e affrontare i fantasmi (quelli del passato e quelli fatti di ectoplasma).

Uno spesso strato di polvere copriva i suppellettili e un deciso odore di stantio sembrava aver congelato il tempo. Nell'ampio salone Kat poteva ancora sentire le note festanti della sua prima festa. Del suo primo bacio...

Istintivamente si portò un dito a sfiorare le labbra e arrossì.

"Casper?"

La sua voce rimbombò tra le stanze vuote. Nessuno rispose.

Forse doveva tirare fuor il fiato, camuffare la sua voce, ormai da donna, per farsi riconoscere da lui.

"Casper? Sono io...Kat!"

Salì di corsa le scale ed ebbe un tentennamento quando si ritrovò innanzi a quella porta chiusa. L'aprì con una spinta vigorosa: la giostra, il percorso del trenino e tutti gli altri giochi che lei aveva rispolverato per far felice Casper, per ridargli un pezzetto della sua infanzia, erano rimasti nella medesima collocazione di sei anni prima.

"Casper, dove ti nascondi? Sono Kat!"

Ancora una volta l'eco si infranse nel vuoto. Era sola: sospirò ma poi delle risate raccapriccianti la riscossero. Se non avesse immaginato a chi appartenessero quelle voci fastidiose, probabilmente, se la sarebbe data a gambe.

Invece restò saldamente ferma al suo posto mentre il trio spettrale si rivelava e la attorniava.

"Guarda, guarda cosa abbiamo qui! Carne giovane!"

Osservò Ciccia annusando la ragazza come un segugio. Kat si alzò, infastidita. Quell'aria di sfida suscitò più di un dubbio sull'identità dell'intrusa.

"Ragazzi, è Kat!"

Disse alla fine Molla.

"Guarda, guarda: è diventata bella quasi quanto la sua mamma!"

Aggiunse Puzza e poi i tre fantasmi irriverenti si diedero delle gomitate scherzose.

"Sì, sono io. Dov'è Casper?"

Li fronteggiò la ragazza ricevendo per risposta occhiate sornione.

"La piccola Cathy vuole vedere il nostro lenzuolino!"

"Kat the cat rivuole il suo amichetto fantasma!"

Quei tre sapevano essere fastidiosi come un tempo e Kat cominciò a perdere la speranza di poter carpire loro informazioni su Casper.

Poi presero a spingerla di qua e di là in uno strano girotondo.

"Fermatevi!"

Tuonò una voce fanciullesca. Il trio, colto di sorpresa, interruppe quello strano gioco all'istante mentre Kat scostava dalla fronte i capelli.

"Sta bene, signorina?"

Il cuore di Kat si frantumò in mille pezzi. Casper non l'aveva riconosciuta?

"Non ti ricordi di me?"

Ciccia, Puzza e Molla si erano ormai dileguati chissà dove e quei momenti in cui Casper la scrutò con intensità parvero alla ragazza secoli.

Alla fine distese nell'aria la sua mano, affusolata e inanellata, facendola combaciare con quella invisibile del fantasmino.

"Posso tenerti con me?"

Sussurrò tremante. Gli occhi azzurri di Casper brillarono.

"Kat?"

La sorpresa iniziale fu presto sostituita da uno sguardo deluso.

"Sembri diversa."

Casper chinò la testa a lampadina e fissò il pavimento impolverato. Era imbarazzato innanzi a questa Kat che non conosceva per nulla.

"Sembri più... vecchia!"

"Questo perché io sono più grande, Casper. Ho diciotto anni ormai."

Spiegò dolcemente Kat ma lui svolazzò fino in cucina. La ragazza, tramortita da quella reazione, gli corse dietro.

E quando furono in quello spazio dove lui le aveva preparato la colazione la prima volta che si erano incontrati, fu travolta da tutta la rabbia di Casper.

"Come hai potuto farlo, Kat?"

"Cosa?"

"Come hai potuto crescere? Come hai potuto abbandonarmi? Saresti dovuta restare com'eri, con me."

Se avesse potuto sicuramente avrebbe accompagnato quella recriminazione con le lacrime.

"Se avessi potuto sarei rimasta con te. Ma si cresce, si cambia: è la vita che va così, Casper. Sono diventata una donna ormai, presto andrò all'università e poi, magari, un giorno diventerò una scrittrice!"

Casper non fece nessun cenno.

"Avrei voluto amarti in modo diverso, Casper. Ma non posso illudermi di essere ancora la ragazzina di dodici anni che credeva che tutto fosse possibile. Devo andare avanti con la mia vita, puoi capirlo?"

L'indifferenza di Casper vacillò.

"Sei venuta a dirmi addio per sempre?"

Lei inghiottì a vuoto.

"Sì, volevo vederti un'ultima volta prima di chiudere per sempre con il passato!"

"Bene lo hai appena fatto. Ora sei libera di andare incontro al tuo futuro, ai tuoi sogni..."

"Casper, io..."

"Kat, tesoro è ora di andare!"

Il richiamo di suo padre le fece capire che era tempo di affrettarsi.

"Vai Kat...Tu hai una vita lì fuori!"

Lei si voltò ma giunta a metà strada capì di non poter lasciare così le cose, in sospeso. Capì di non poter dire addio a Whipstaff Manor.

"Non posso amarti in modo convenzionale, Capser ma ciò non significa che io non ti abbia amato. Allora e in tutti questi anni. Sì, io ti amo ancora Casper!"

Si era riavvicinata a lui con impeto e gli aveva depositato un bacio sulla guancia fredda.

"Tuo padre ti aspetta Kat, devi andare ora."

"Tornerò Casper. Te lo prometto. Questo non è un addio!"

Euforica e consapevole era corsa fuori richiamata dallo strombazzare insistente.

Mentre l'auto del dottor Harvey si metteva in moto e scompariva oltre la collina, Casper osservava dalla finestra.

"Io ti aspetterò Kat, amore mio. Anche per l'eternità!"

   
 
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