Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: SwanFangirl    25/11/2014    4 recensioni
Cosa accadrebbe se Henry decidesse di dare un lieto fine alle sue mamme mettendo in piedi una nuova operazione, più complicata e difficile delle precedenti?
Dal primo capitolo:
“Scusa, Emma.” disse Regina.
Emma proprio non se l’aspettava. In effetti erano le due parole più inaspettate che Regina potesse pronunciare.
Perché Regina non chiedeva mai scusa.
Perché Regina non la chiamava mai per nome.
Perché Regina non le dava mai del ‘tu’.
Perché Regina non le avrebbe mai chiesto scusa dandole del ‘tu’ e chiamandola ‘Emma’!
Genere: Avventura, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Lo strano caso della famiglia Swan Mills.'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Ti sei sistemata bene.” osservò Ruby, compiaciuta nel vedere per la prima volta la incantevole villa del Sindaco.

“Già. Regina è stata gentile ad offrirmi una stanza.” rispose Emma, con un sorriso rivolto al pensiero della mora, mentre entravano nella sua camera

“Ma… pensandoci bene, non sembra che tu viva qui. Insomma, tu sei molto disordinata. Eppure qui è tutto pulito, niente fuori posto… e per di più il tuo odore si sente a malapena in questa stanza, mentre sento provenire un odore familiare dalla camera di Regina.”

Emma maledisse se stessa e lo spirito d’osservazione –nonché il super olfatto da lupo mannaro- dell’amica.

“Regina… mette a posto spesso.” inventò una scusa sul momento, cercando di ignorare il commento riguardante l’odore che lei e Regina producevano quando facevano l’amore.

Ruby sorrise, sapendo chiaramente cosa la bionda stesse cercando di nasconderle, e le rivolse uno sguardo che sapeva di vera amicizia, per poi sedersi con lei sulle lenzuola perfettamente stirate del suo letto. Le mise una mano sulla spalla, cercando di essere confortante abbastanza, e poi domandò: “Quando vi deciderete ad uscire dall’armadio*, Emma?”

“Ruby…” l’ammonì la Salvatrice, con uno sguardo severo per il tasto dolente che aveva toccato -infatti spesso lei e Regina ne avevano parlato in quel periodo, finendo ogni volta per litigare inevitabilmente.

“No, davvero, Emma. Siete patetiche.”
 



“Siete proprio patetiche.” disse TinkerBell.

“Tink…” l’ammonì l’ex Evil Queen, proprio come aveva fatto Emma con Ruby.

“Vi amate, state insieme e non lo dite a nessuno? Perché? Tutti sarebbero felici per voi!” 

“Tutti?” chiese retoricamente il Sindaco. “Non credo proprio.”

“Ma chi se ne frega?!” sbottò Trilli. “Lei ti rende felice?”

“Sì.” rispose immediatamente, senza esitazione alcuna.

“Allora dillo a tutti! Urlate al mondo quanto vi amate!” esclamò la bionda, con enfasi che le riusciva naturale, dato che stava parlando delle donne più innamorate che avesse mai visto.

E Regina sorrise, ammettendo che avesse ragione in fondo, per poi abbracciare l’amica, che aveva ritrovato da pochi mesi ma con la quale aveva costruito nuovamente un bellissimo e importante rapporto.

“Farò come dici, Tink.”
 



“Regina, devo parlarti.”

“Anche io, Emma.”

Le due si guardarono con nervosismo e si sedettero sul divano di casa Swan Mills, l’una di fronte all’altra. Emma prese la mano di Regina e la baciò per pochi secondi, cercando di trasmetterle tutto il suo amore.

“Posso cominciare io?” chiese.

Regina annuì, prendendo un respiro profondo prima di ascoltar qualsiasi cosa la ragazza che amava avesse da dirle. Intanto cercava di trovare le parole giuste per dirle quella cosa.

“Regina, io sono fortunata ad averti. Sì, sono molto fortunata, davvero. Ma…” iniziò la bionda, che sembrava sul punto di svenire. “…Non possiamo continuare così.”

Allora la mora sbiancò di colpo, quando capì –o meglio, credette di capire- cosa stesse per succedere, cosa Emma le volesse dire veramente. Cadde in ginocchio di fronte a lei in un gesto molto teatrale, afferrandole la giacca di pelle e, portando i loro visi a distanza di millimetri, respirò sulle sue labbra con disperazione.

“Emma, ti prego… So che le cose tra noi non sono perfette, che ci sono tanti problemi sulla nostra strada… Ma non lasciarmi.” la supplicò Regina, baciandole ripetutamente le labbra e stringendo compulsivamente il giubbotto rosso, il preferito della sua Emma.

“R-Regina, io non-“ tentò di spiegarsi quest’ultima, frenata dalle prepotenti labbra di Regina, che la baciò in modo ancor più profondo.

“Non puoi lasciarmi, Emma Swan!” esclamò, quasi sul punto di piangere.

“Non voglio lasciarti, Regina Mills.” disse Emma, calma. “Non era assolutamente questo ciò che volevo dirti.”

Regina sospirò di sollievo e tornò a sedersi compostamente come se niente fosse -come se non si fosse inginocchiata di fronte a lei poco prima-, poggiando la testa sulla spalla di Emma, che le accarezzò i capelli con fare dolce.

“Volevo dirti che mi piacerebbe se… ecco… se dicessimo a tutti di noi due.”

A quelle parole, Regina alzò lo sguardo verso gli occhi smeraldini di Emma, felice. E lei che pensava di doverle dire tutto quel discorso che si era preparata e di cui non ricordava nemmeno una parola… Per fortuna Emma l’aveva preceduta.

Ma, fraintendendo il suo silenzio, lo sceriffo riprese dicendo: “Scusa, forse tu non sei pronta per un passo del genere… Hai ragione, Regina. Aspetteremo.”

“Dovremmo finirla…” mormorò Regina, sapendo che la ragazza avrebbe frainteso anche questo, e cercò di non ridere per non rovinare quel momento per lei così divertente.

E infatti Emma sbiancò, come previsto, e stavolta fu lei ad inginocchiarsi davanti a Regina, che scoppiò in una risata prima che lei potesse parlarle e supplicarla, come lei stessa aveva fatto poco prima.

“Dovremmo finirla… di nasconderci dentro un armadio.” concluse Regina, utilizzando la stessa espressione che la ragazza-lupo aveva usato il giorno prima.

Emma si alzò di botto e l’abbracciò, baciandole la testa dolcemente.

“Dio, quanto ti amo, tu non ne hai idea.” disse, contenta.

Regina sorrise e la baciò, per poi realizzare a cosa aveva acconsentito, e dire con terrore: “Dio, questa volta tuo padre mi ucciderà sul serio.”
 



“Sul serio, Henry… Non è un tantino troppo fare una riunione?” gli chiese Snow.

“Non è mai troppo quando si tratta delle mie mamme.”

Le tre donne sospirarono, arrendendosi alla testardaggine del ragazzino –chissà da chi l’aveva ereditata. Intanto Charming si guardava intorno, spaesato, e il fatto che SnowWhite, TinkerBell e Red si fossero coalizzate con Henry lo spaventava alquanto.

“Che cosa ci faccio qui?” chiese innocentemente.

Mary Margaret si avvicinò lentamente e cominciò a parlare cercando di non far svenire il marito con quella notizia che, da molti, era considerata scioccante.

“Ecco, David… Noi quattro, anzi direi noi quattro e tante altre persone, crediamo che Emma e Regina si amino… So cosa stai pensando: Regina, a quella festa, aveva detto che loro non stanno assolutamente insieme. Ma sappiamo da fonti interne che, a quanto pare, ci ha mentito e loro stanno segretamente avendo una relazione piuttosto seria senza dircelo.”

Il principe annuì, e non sembrava per nulla sorpreso, tanto che le donne e il ragazzo si chiesero se avesse realmente capito cosa le avesse appena detto Snow o se fosse semplicemente sotto shock. Ma lui disse soltanto: “Non è mica una novità. E poi, da quella sera, ho cominciato a notare dei segnali da parte loro e adesso posso dire di essere assolutamente il fan n°1 della Swan Queen!”

I quattro lo guardarono per qualche secondo, in silenzio, come se fosse improvvisamente andato fuori di testa. Il silenzio, però, durò poco, il tempo di assimilare anche quella notizia.

“Swan Queen… Perché non ci ho pensato io?!” borbottò Henry, trovando che quel soprannome fosse perfetto per Emma e Regina.

“Quindi a te sta bene.” constatò Mary Margaret. “Allora puoi aiutarci con l’Operazione Famiglia !”

“Sarebbe?” chiese egli, con curiosità.

“Semplice: dobbiamo fare uscire le Swan Queen allo scoperto!” spiegò brevemente Henry.

“E come faremo?”

Ruby e TinkerBell si guardarono con aria furba, per poi esclamare insieme: “Con una bella incursione a sorpresa!”
 



“Buongiorno!” esclamarono le due ragazze, entrando in casa.

Regina ed Emma, ancora in tenuta da notte, aggrottarono le sopracciglia, confuse sul perché le loro amiche fossero lì a quell’orario.

“Sono le sei del mattino.” fece presente infatti Regina, contrariata.

“Abbiamo gli orologi, grazie.” sorrise sarcasticamente Ruby, facendo infuriare ancora di più la donna -il che, a quanto pare, era uno dei suoi passatempi preferiti.

TinkerBell scosse la testa con fare fintamente affranto, mormorando: “Oh, Ruby, forse abbiamo interrotto qualcosa…”

“Già, in effetti non sarebbe la prima volta…” ammiccò Cappuccetto Rosso.

Trilli fu l’unica a non cogliere il senso di quella frecciatina, così chiese: “Di che stai parlando?”

“Signorina Lucas.” “Ruby.” dissero in coro Regina ed Emma, allarmate.

Ma Ruby semplicemente ignorò le silenziose preghiere delle due donne, dipingendosi in volto un sorriso prettamente malizioso, prima di spiegare la situazione all'unica ignara dei fatti.

“Tink, ti ho mai raccontato di quando ho trovato il signor Sindaco e il nostro sceriffo avvinghiate l’una all’altra sulla nell’ufficio di Emma?” domandò, mentre la fata restava a bocca aperta. “Oh, e per lo più la signora Mills non era molto vestita…” disse ancora, ridacchiando malignamente.

“Detto così è veramente equivoco.” constatò Emma.

“Non è andata proprio così, la signorina Swan stava cercando di salvarmi da quel vestito stregato! Ha dovuto spogliarmi.” spiegò Regina, incrociando le braccia al petto.

“E alla signorina Swan è dispiaciuto molto, uh?” disse TinkerBell ridendo. “Complimenti, Emma, con questa ti sei guadagnata punti!”

Detto ciò, alzò la mano e batté il cinque ad Emma, che ridacchiò sotto i baffi per quella frase, che in effetti non era del tutto falsa. Anzi, a lei era piaciuto molto quel bel vedere ed i suoi occhi -così come i suoi slip- non ne avevano fatto segreto.

“Emma!” protestò Regina.

“Oh, andiamo, in effetti non è che in quel momento fossi propriamente addolorata per la tua semi-nudità.”

“Comunque, che volevate?” chiese Regina, che era arrossita e stava cercando in tutti i modi di nasconderlo.

“Volevamo dirvi che stasera cercheremo di fare un’altra festa. Sperando che Madame Mills non scappi e che nessuno si trasformi in vampiro.” le avvisò Ruby. “Se volete venire, e voi volete venire –in tutti i sensi-, è alle otto da mia nonna.”

Regina ed Emma si umettarono le labbra all’unisono, cercando di trattenersi dal dire che erano già venute abbondantemente quella notte e cercando di non ridere a quell’allusione del licantropo.

“Per cos’è questa festa?” chiese Regina.

“Niente in particolare.” dissero le due all’unisono, per poi andare via con due sorrisi identici che non promettevano niente di buono.

Quando rimasero sole, Emma prese Regina in braccio, ricavandone un urletto di sorpresa e sussurrò: “Abbiamo ancora un’ora prima che Henry si svegli. E una giornata prima di uscire dall’armadio."

“Vuoi farlo stasera?” chiese Regina, incerta.

“No, voglio farlo proprio adesso.” la provocò Emma, salendo le scale con la donna tra le braccia.

Regina, colto il doppio senso, le mordicchiò il lobo giocosamente e sorrise.

“Sei davvero terribile, mia cara.” scosse la testa, divertita.

Emma la poggiò con cura sul letto della camera della compagna, per poi baciarla ed accarezzarle i fianchi sensualmente. Regina la lasciò fare, mentre pensava alla serata che l’aspettava, a cosa avrebbero dovuto affrontare.

“Hey. Non pensarci.” le disse la bionda, baciandole la mascella per poi scendere giù, leccandole la gola.

“In effetti adesso non riesco più a pensare ad altro che non sia la tua lingua, Swan.” sussurrò, vogliosa.

“Ed è così che deve essere.”

No, Regina non ci pensò più. Pensò solo a lei ed Emma, strette l’una all’altra durante l’amplesso che le colpì, silenziose, ma ansimanti. Quando entrambe si furono riprese, la mora bisbigliò: “Stasera usciremo dall’armadio. Insieme.”

Ma, prese dalla tenerezza e dall'intimità del momento, nessuna delle due si accorse del libro intitolato Once Upon A Time, che stava magicamente brillando accanto a loro, proprio sopra il comodino di Regina.






Hey, rieccomi qui... 
Spero che anche questo capitolo (anche se un po' di passaggio, ma ci vogliono anche questi) vi sia piaciuto e vi invito caldamente a farmi sapere cosa vi è piaciuto ed ovviamente anche cosa non vi è piaciuto, come fate sempre e ciò mi rende davvero felice :)
Ringrazio appunto chi segue con passione e recensisce con molta simpatia e dolcezza questa storia, spero di continuare così!
Il prossimo capitolo sarà incentrato sul libro misterioso (che ci ha tanto rotto in queste stagioni di OUAT) e, ovviamente, sul coming out di Regina ed Emma -a proposito, per chi non lo sapesse (può capitare che qualcuno non sia così gayo come me), *in inglese, come out of the closet, letteralmente uscire dall'armadio, è un’espressione usata spesso per indicare l’uscire allo scoperto come omosessuale, da qui l’espressione comunemente usata, coming out.
Dopo questa lezioncina di storia della gayaggine (?), vi do l'appuntamento al prossimo aggiornamento, e ho fatto pure la rima! Okay, scusate xD A presto!

 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: SwanFangirl