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Autore: Sofia s writing    26/11/2014    4 recensioni
Willow vive in una realtà composta da regole su regole che non danno nemmeno il tempo di respirare. Ha appena compiuto 16 anni ed ora sarà catapultata, che le piaccia o no, in un mondo totalmente diverso da quello che lei si aspettava di trovare.
''-A me non importa. Un giorno mi vedrai realizzare i miei sogni. Con o senza di te.'' -Willow.
(Cercherò di pubblicare almeno un capitolo a settimana ma vi prego di essere pazienti)
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Il telefono cominciò a squillare di nuovo e per sta volta, decido di rispondere. La voce che sento è fredda e tagliente.
- Ciao.
Continuo ad aspettare che la voce continui a parlarmi. Ma inutilmente.
- Ciao.
Decido di rispondere io dopo una corta pausa. Di nuovo silenzio. Un silenzio freddo che gela il sangue nelle vene. Sento come Peter1 dall'altra parte della linea tira un sospiro. Continuo a stare zitta aspettando che lui dica qualcosa.
- Non sei venuta al controllo oggi. – la sua voce ora è solo tagliente, non più fredda.
Non ho idea di cosa rispondere e per questo rimango in silenzio. Ancora.
Ha ragione, io non sono venuta ma ho i miei motivi e non è affar suo.
- E cosa pensi di fare dopo? – sento come tira un'altro sospiro. – Willow2, sai che non puoi continuare così.- mette giù ma la sua voce rimbomba ancora nella mia mente per qualche secondo.
Appena la conversazione finisce, respirare diventa più semplice e mi siedo sull'angolo del mio letto. So bene perchè lui abbia chiamato e comprendo bene che non si potrà continuare così ancora a lungo ma... credo che continuerò così ancora per un pò.
Il campanello della porta mi convince a tornare con i piedi per terra. Mentremi alzo, guardo l'orologio. É passata mezz'ora dalla chiamata di Peter. Non riesco a rendermi conto come ho passato il tempo. Mi avvicino alla porta e la apro senza controllare chi sia. Mi sposto leggermente per far entrare Mary3. Lei passa a passo spedito tra le stanze, con sicurezza, cosa che non è difficile perchè tutti gli appartamenti sono uguali. Entrando in soggiorno esita un secondo e poi si siede su una delle poltrone. Mi guarda con sguardo privo di emozioni, uno sguardo che cerca di entrare nell'anima e trova qualcosa che non sai nemmeno tu stesso. Sembra che lei aspetti che io cominci a parlare ma io non ho intenzione di farlo. Rimaniamo in silenzio. Lei che continua a guardarmi, e io, in piedi, che cerco di evitare il suo sguardo ad ogni costo.
- Come... – la sua voce risuona sulle pareti. – Come stai?
Mentre mi parla, sposta il suo sguardo sui cuscini del divano. Ovviamente capisco che è entrata per lo stesso motivo della telefonata di Peter.
-  Sto normalmente.
- Willow... – adesso la sua voce trema leggermente. – per favore vieni domani.
Dopo queste parole si alza ed esce sbattendo la porta dietro di se. Torno in camera mia e cado sul leto a faccia in giù. I miei pensieri cominciano ad intrecciarsi e il mal di testa torna ad avere il soppravvento su di me. Perchè hanno tutti deciso che sanno meglio di me di cosa ho bisogno? Mentre mi preparo per la giornata di domani, il sole cala, l'oscurita comincia ad ocuupare il cielo e le prime stelle compaiono luminose. Sento di nuovo il suono del telefono che arriva dalla cucina ma lo ignoro. Non voglio avere altre sgradevoli conversazioni. Improvvisamente smette ma dopo circa cinque minuti ricomincia. Mi avvicino con l'intenzione di rispondere ma all'ultimo secondo ritraggo la mano. Chunque sia, mi potrà parlare domani.
Non ho idea di cosa mi aspetti domani ma non riesco neanche a capire che cosa sia successo oggi. È come se fosse accaduto tutto con un'altra persona a me completamente estranea. Il controllo di domani è la mia unica convinzione. Domani, è la mia ultima possibilità.
È notte ma non riesco a dormire. I miei pensieri tornano a intrecciarsi e finisco con il provare una sensazione strana, tra la paura e la determinazioen, tra la curiosita e il disinteresse totale. Faccio del mio meglio per addormentarmi ma è tutto inutile.
Sono circa le quattro del matino quando mi alzo dal letto.
Nella luce lunare mi siedo sulla poltrona del soggiorno e rimango immobile a guardare la citta dalla parete di vetro. Passo tanto tempo a gurdare una luce da una finestra del grattacielo vicino. La luce azzurognola capita molto raramente nel mio campo visivo e mi stanco a breve. Finalmente mi decido ad alzarmi. Non ho idea di quanto tempo io sia stata seduta al buio nella mia poltronae per questo cerco un orologio.Torno in camera da letto e mi siedo sul materasso. Aspetto per un po che i miei occhi si abituino al buio per potermi lasciar leggere l'orario. Probabilmente il resto della popolazione mondiale avrebbe gia acceso la luce, ma non io. I miei occhi cominciano a vedere i contorni dei mobili nel buio e guardo verso l'orologio.
Sono le 4:23. Dormire non mi farebbe male ma al posto di questo mi avvio verso la cucina a prepararmi l'ennesimo caffe. Mentre torno in camera mia, una luce azzurognola richiama la mia attenzione. Mi fermo davanti alle finestre panoramiche e cerco di capire da dove arrivi la luce ma si trova troppo lontano per riuscire a trovare il numero dell'appartamento al quale corrisponde. Passano 10 minuti, 15,20 e la luce resta accesa. Se da dopo la mezza notte, fino alle sei del matino, la luce resta accesa per piu di 20 minuti – si ritiene una ribellione alle regole. Chiudo gli occhi e cerco di ritrovare tra i tanti ricordi il volto di Mary. Poi improvvisamente li riapro di colpo perche mi rendo conto che questo non mi serve a nulla e potrebbe solo provocarmi dolore. La luce resta ancora accesa qualche secondo e poi, scompare. Il mio caffe si è raffreddato e sono costretta a buttarlo via mentro riaccendo la macchinetta e mi siedo sul tavolo aspettando pazientemente che se ne prepari un'altro.

 
1Peter = pronuncia /Pìter/
2Willow= pronuncia /Wìllou/

3Mary= pronuncia /Mèri/

   
 
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