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Autore: Ale_Milka    26/11/2014    0 recensioni
È lei che mi guida, è lei che mi aiuta.
Lei, la nostra madre che splende
Nel cielo e ci sorride
La luna.
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Di scatto apro gli occhi, un profumo di erba tagliata mi sveglia di colpo. Mi alzo con il busto guardandomi intorno, sono a casa, nel mio letto comodo e caldo.
Guardo il piumone che ora lascia scoperto il mio petto nudo, giro il capo guardando di fianco e a me. Non c'è nessuno, eppure stanotte mi sono sentito avvolgere tra due braccia ed ero così comodo e in pace tra queste. Decido di alzarmi, mi stiracchio facendo scroccare le dita e il collo. Ignoro il freddo ed esco dalla mia stanza, restando in boxer, la luce entra dalla finestra del corridoi illuminando la mia strada. Nessun rumore, forse stanno dormendo tutti, scendo al piano piano di sotto e per poco non mi becco una brioche in testa
-che sta succedendo?!- urlo entrando in cucina, tutti si fermano. Luke mi guarda mentre tiene in mano una padella, Addy resta con il braccio alzato e nella mano impugna un altra brioche
-ma cosa...- sposto lo sguardo su Agron, lui scuote il capo sospirando
-Luke?- domando posando ancora lo sguardo sul ragazzo 
-uhm...Addy, mi stava mostrando come praticare il baseball. Solo che non abbiamo ne mazze ne palle, o per lo meno utilizzabili eh- scuoto il capo rivolgendomi a Addy, lei esita per poi parlare
-il signorino qui presente, ci stava provando con me- guardo con la coda dell'occhio Luke e lo fulmino, ringhio e poi mi avvicino a loro
-Luke, sei senza speranze! Non è ancora stata morsa e tu già cerchi di marchiare il territorio- lui si allontana alzando le mani in segno di difesa
-non è vero, volevo solo essere carino e poi è carina- afferma, dio peggio di un adolescente
-grazie, Mr. Rincitrullito- afferma Addy 
-come mi hai chiamato?!- adesso Luke si sta avvicinando a Addy, mi porto una mano sul viso e scuoto il capo
-iniziamo bene la giornata- sussurro più a me che agli altri. Guardo Addy e Luke che iniziano a bisticciare, peggio di una coppia isterica 
-i gemelli?- guardo Agron e lui smette di leggere una rivista per degnarmi della sua attenzione 
-con Samantha, lezione di mimetizzazione- alza le spalle per poi tornare a leggere. Il mio sistema nervoso fa crack, stringo i pugni nel trattenermi.
Sono io che mi occupo dell'allevamento dei cuccioli, va bene che sono stato via per un po'. Ma è un mio compito e qualcuno le sentirà su.
Esco dalla porta sul retro, non perdo tempo e muto la mia forma. Inizio a camminare e sento qualcosa tirami la rampa, mi giro e sbuffo notando che ho i boxer incastrati in una zampa, con un gesto li strappo e inizio a correre cercando o gemelli e Sam.
È da mezz'ora che giro e niente, nessun odore e mi sto veramente arrabbiando. Sento dei rumori provenire da dietro un cespuglio, mi avvicino con cautela cercando di non farmi sentire, di colpo vengo investito da due corpi non tanto forti che mi bloccano e ridacchiano soddisfatti
-beccato!- afferma il lupachiotto più chiaro e l'altro come risposta ulula soddisfatto. Ah i gemelli
-dai spostatevi!- affermo- cercando di restare serio e di non cedere, loro mi guardano e poi si affrettano a spostarsi da sopra di me
-scusa Alan- si mettono seduti e ben composto mentre mi guardano, riesco a scorgere le loro code che continuano a scodinzolare e a muovere le foglie secche 
-che stavate facendo?- chiedo a loro mentre prendo a girare intorno a loro, ora il loro odore si sente ed è anche forte
-ti stavamo pedinando, da quando sei entrato nel bosco- annuiscono convinti e all'improvviso il lupo con il pelo più scuro colpisce suo fratello e questo da il via a una lotta amichevole. I soliti
-Mh, sapete dov'è Samantha?- sussurro, ma è come se non ci fossi e loro continuano la lotta, all'improvviso mi sento come fissato e sott'occhio. Mi giro ed eccola, maestosa come sempre. Accucciata sopra un cumulo d'erba che mi fissa, mi avvicino a lei
-Samantha, avresti dovuto chiedermelo- mi guarda tendo il muso appoggiato sulle zampe, il mio cuore ha fremito. No, Alan devi resistere, sii l'Alpha giusto
-dormivi- si alza stirandosi e sbadigliando, mi si avvicina e inizia a strusciarsi contro di me
-facendo così non migliori la situazione, fai parte di un branco e io detto le regole- stringo i denti quando sento il suo muso vicino all'orecchio 
-non stavo facendo niente di male- si allontana portando una scia di profumo con se, mi guarda con la coda dell'occhio e poi di scatto inizia a correre. Io la prendo come una gara, inizio a correre andandole dietro 
-non mi piace quando scappi o ti allontani troppo, poi non posso più sentire il tuo profumo- dico sapendo che lei può sentirmi
-il mio odore lo senti solo tu- la vedo saltare sopra un tronco ricoperto di muschio per poi fermarsi e girarsi a guardarmi, il rallento fino a restarle difronte
-perché ormai mi appartiene- sussurro, lei mie guarda negli occhi e di colpo non sento più il suo odore. 
-se ne sei convinto- si piega inclinando il capo e ritorna nella sua forma umana. È come la prima volta che la vidi, capelli corvini ondulati fino ai fianchi, carnagione chiara e occhi grigi. I capelli le ricoprono la parte davanti e nuda del corpo, si avvicina lentamente e quando è proprio di fronte a me si abbassa iniziando ad accarezzarmi
-forse sei tu che appartieni a me- allontana la mano e va via mentre io rimango fermo e senza parole. Quanti ricordi e sono così vivi.

****

Saranno le dieci di sera, tutti sono nelle loro stanze mentre io sto leggendo le lettere che il gran consiglio mi ha inviato durante la giornata di oggi

"Caro Alpha Alan,
Le comunichiamo che le spese da lei effettuate durante la sua trasferta sono state saldate correttamente del nostro team. Come sa, abbiamo persone al nostro servizio sparse per tutto il mondo, loro controllano lo svolgimento e l'andata dei branchi, il suo viaggio è iniziato e si è concluso al meglio.
Ora passando ad altri fatti, il concilio che comprende la convocazione dei branchi residenti nell'intera America, è stato posticipato e si terrà non fra un mese, ma ben si tra venti giorni. Speriamo che questo non le comporti danni con la scala di marcia, ma visto che lei si trova più vicino rispetto agli altri branchi, questo comporta meno tempo nello spostamento, abbiamo preferito avvertirla ora. Ovviamente in caso di disagi o problemi, non tardi a scriverci.
Le auguriamo buon viaggio e buona fortuna.
Cordiali saluti
Abram McGrey.

Ps: diamo il benvenuto al vostro nuovo membro e le ricordiamo che per la data stabilità del ritrovo e per tutta la durata del concilio, il nuovo membro deve tenere un comportamento adeguato e non deve perdere il controllo.
Nel caso che lei non abbia ancora effettuato il rito di trasformazione, le consigliamo di non aspettare altro tempo e se è possibile, di svolgere il dovere domani stesso.
Porga i miei personali e sentiti saluti alla signora Samantha Collins."

Questo si che è un problema, l'allevamento dei gemelli non è del tutto completato e in più si aggiunge anche Addy, i tempi sono stretti e devo sbrigarmi.
Rileggo velocemente la lettera e stringo i pugni quando rileggo "Porga i miei personali e sentiti saluti alla signorina Samantha Collins" ha usato il singolare quel bastardo, come se non ricordo le sue avance per Samantha per convincerla ad entrare nel consiglio. Tze, col cavolo che riferisco questo.
Ora passiamo ad altro, lascio la lettera sul tavolo e mi affretto a salire al piano di sopra. Busso alla porta di Samantha, un compromesso si potrebbe trovare.
Sam apre la porta, indossa un pigiama bianco pallido e ha i capelli legati in una traccia
-ero venuto a chiederti se per i prossimi giorni, potevi occuparti tu dei gemelli- dico tutto ad un fiato, lei mi sorride e richiude la porta. Sempre la solita asociale, dio.
Cammino verso quella che ora è diventata la camera di Addy e busso, sento un piccolo "Avanti" provenire dall'interno della stanza ed entro. La ragazzina è nel letto tra le coperte e stava leggendo a quanto pare, non curante di chiedere il permesso mi avvicino al letto e mi ci butto sopra
-a con comodo eh- ridacchia per poi sistemarsi il cuscino dietro alla testa
-ero venuto ad avvisati che domani, ti terra il tuo rito di passaggio- affermò diventando serio, lei si gira a guardami e percepisco un velo di paura nei suoi occhi
-tranquilla, farà male..ma sarà breve- la sento agitarsi ancora di più, bella mossa eh
-farò piano lo prometto- mi faccio una croce sul cuore ripensando a pochi giorni prima quando erano a central park, lei sorride e di colpo mi tira un cuscino intesta. Così inizia la battaglia tra me e lei.

***

È tutto pronto, siamo arrivati in cima a una collinetta da cui si vede la luna in tutta la sua bellezza. Addy è un po' tesa e mentre Luke cerca di accendere un fuoco, io mi avvicino alla ragazzina
-tieni, è per te- le porgo un mazzetto di lavanda, lei lo guarda stranita e non capendo
-nel momento del passaggio dovrai stringerlo forte, la sua assenza assumerà le tue sembianze e diventerà il tuo odore- lei sorride annusando la pianta, io mi allontano e tutto il resto del gruppo si mette a cerchio intorno a lei. 
È come se una musica si svegliasse, tamburi che battono forti, il fuoco che schiocca dettando il ritmo e la cenere che viene trasportata dal vento e in fine la luna che ci guarda fiera del lavoro predetto.
Ora tutto il branco è nella forma animale, me compreso. Il cerchio si allarga e si crea una fessura per permettermi di entrare, appena dentro, il cerchio si richiude e come una forza ci lega tutti insieme e non si spezzerà finché il gesto non sarà compiuto.
Io mi avvicino a Addy, lei ha gli occhi chiusi.
E poi succede, il mio morso agisce e come un polpo tutto si spegne, il fuoco e la luna è come scomparsa. Il silenzio lascia spazio alla natura, i cui i suoni riprendono quella festa continua che avviene ogni notte, le lucciole si accendono tra noi e Addy è nella sua forma animale. Ha il pelo castano scuro e gli occhi del medesimo colore, tutti la guardano per studiare il suo corpo e per memorizzarlo. Non perdo tempo e parlo
-Addy apri gli occhi e guarda il mondo in modo diverso, ascolta ogni dettaglio e vivi ogni attimo. Ora tu sei come noi, guardiana della natura e fai parte di questo branco- lei apre gli occhi e si guarda intorno per poi guardarsi le zampe, poi porta lo sguardo su di me
-è come se fossi rinata- afferma lei, io come risposta alzo il muso verso l'alto e ululo chiamando la madre. Gli altri mi seguono e dopo di me ululano verso il cielo, poi un nuovo ululato si aggiunge e il nuovo membro chiama la sua nuova madre.
Lei compare, le nuvole spariscono e lei ci osserva. Noi iniziamo una sorta di danza tra le lucciole e per tutta la notte non facciamo che ululare, in quella che è la festa di terminazione del sacro rito di benvenuto.

  
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