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Autore: ImBabuPeriwinkle    26/11/2014    0 recensioni
-Tu credi che sia facile essere me? Bhe, non lo è. E se vuoi continuare a guardarmi con quella faccia da cagna rabbiosa, come se il mondo fosse crollato addosso solamente a te, non te lo impedirò affatto-
-Oh, andiamo. Non farmi ridere! Quali problemi potrebbe mai avere Niall James Horan, il principino di Mullingar, il ragazzo che fa girare la testa a quella banda di stupide cheerleaders e che se ne va in giro con il Range rover pagato dal papino- tutta la rabbia gli scivolò fuori dalla bocca, impigliata in quelle acide parole.
Si sentiva la gola bruciare e il cuore minacciava di uscirle dal petto.
Niall la fissò con disgusto, per qualche secondo credette che l'avrebbe presa a pugni in faccia.
Ma poi, con sua enorme sorpresa, gli occhioni liquidi del ragazzo, si riempirono lentamente di lacrime
Maddlene abbassò lo sguardo, colma di imbarazzo. Ma questo non alleviò il suo senso di disagio.
Qualche rado singhiozzo le fece intuire che Niall stava iniziando a piangere.
Aveva paura di rialzare gli occhi,
ma si costrinse a farlo, quando la voce di lui le perforò la testa, come una lama.
-T-tu non sai niente di me-
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Vado all'American- la voce della ragazza si diramò lungo tutto il pianerottolo. Aveva indossato il vestito più vertiginoso che era riuscita a trovare e ora si spalmava accuratamente del rossetto sulle labbra. 
-devo aspettarti alzata?- Maddlene per poco non prese una testata contro l'anta dell'armadio dallo spavento. Non aveva sentito la nonna entrare. Sapeva essere più silenziosa di un gatto, quando voleva.
-se hai voglia, ma non so a che ora stacco- 
Colette fissava la nipote che si truccava, con un'espressione intenerita -cosa c'è?- le chiese con un sorriso divertito
-ho parlato con tuo padre e-
Gli occhi della ragazza tornarono improvvisamente seri.
-fammi indovinare? Non voleva offendere nessuno, si è sentito in colpa e ti ha detto di chiedermi scusa da parte sua - la voce le tremolò appena. 
La nonna sedette stancamente sul letto -lui ti vuole bene, Maddlene. Solo che non è mai stato bravo con le parole e dopo la-
-no. So già cosa stai per dire. Ed è un discorso che sono stanca di ascoltare- richiuse la trousse con tanta foga da strappare la cerniera lampo -se sono cosi volgare dovrebbe farsi un esame di coscienza per primo-
-tu non sei volgare- gli occhi di Colette si inumidirono appena -ma dovresti smetterla di truccarti cosi, non ne hai bisogno-
Vedere la nonna commossa le faceva stringere il cuore in una morsa ai lati del petto. Non era mai stata brava nel manifestare affetto alle persone, era sempre stata restia ai rapporti umani e Colette era la sola persona con cui si fosse mai sentita al sicuro.
Per questo non voleva che si prendesse responsabilità di ciò che Maddlene era diventata.
Non era colpa sua, anzi si. Aveva coltivato la parte dolce e felice della nipote, era la piena responsabile di un lato della sua vita,
il lato curioso, allegro e spensierato.
Non aveva fatto altro se non amarla e ricucire le pezze, là dove un padre assente aveva strappato dei buchi.
La ragazza era già pronta a controbattere, quando un deciso colpo di clacson irruppe dalla finestra socchiusa.  
-è già arrivato-
Si infilò rapidamente le decoltè e afferrò la borsa nera.
-salutami Josh- Colette l'avvolse in un abbraccio -e chiudi a chiave quando rientri-
Lanciò un rapido sguardo diretto alla figura china dell'anziana. Era seduta sul letto e si fissava le mani raggrinzite. I lunghi capelli argentei stretti in una crocchia dietro alla testa e lo sguardo perso nei suoi pensieri. Era bellissima, di questo Lennie era sempre stata sicura. 
Bellissima e forte.
Ma in quel momento, raggomitolata sul copriletto, pareva una bambina infreddolita.
Un istinto di protezione ed apprensione invase il piccolo cuore della ragazza. Avrebbe preferito non dover lavorare affatto, ma rimanersene sul divano con Colette a mangiare schifezze e guardare film di Richard Gheere. 
Lo facevano molto spesso, quando una delle due si sentiva giù di morale.
Un secondo colpo di clacson la ricatapultò alla realtà.
-ti voglio bene, bellezza
Uscì dalla camera da letto di volata, ma riuscì comunque ad intravedere i vividi occhi della nonna, aprirsi in un sorriso addolcito.
Scese le scale e arrancò verso l'uscita, trascinandosi sopra quei tacchi vertiginosi. 
-abbiamo dimenticato i pantaloni, stasera?- commentò l'amico, quando Maddlene spalancò la portiera. La ragazza si accomodò sul sedile anteriore, con uno sbuffo. 
-ciao non va più di moda?- si tolse le scarpe e appoggiò i piedi sul cruscotto, con noncuranza.
Due secondi dopo, stavano sfrecciando lungo le strade di Mullingar.
-non puoi andare più veloce?- si lamentò lei, guardando con apprensione il cellulare -siamo in ritardo di cinque minuti-
-qualcosa mi dice che per cinque minuti, non rischierai il licenziamento-
Le strade della città erano affollate da branchi di ragazzi, che camminavano sui marciapiedi o sostavano di fronte ai locali. Ogni sorta di insegna luminosa contornava il ciglio dei vicoli.
-com'è andata con tuo padre?- domandò Josh, imboccando una rotonda
-è sempre il solito-
"stronzo" completò mentalmente.
Quando arrivarono di fronte all'insegna dell'American's Express, un folto gruppo di persone era già accalcata nello spiazzo davanti all'ingresso. La scritta baluginava con lettere al neon rosse e bianche e una sagoma di una pin up ammiccante, si stagliava contro l'ingresso già gremito.
Maddlene smontò dal bmw e varcò la soglia del locale, con i tacchi che stavano già iniziando a fare i capricci.
L'American's Express era uno dei locali più frequentati dalla fauna locale, era un ambiente spazioso e moderno, con bassi divanetti bianchi e luci soffuse. 
Quella sera era particolarmente affollato. Orde di ragazzi si accalcavano sui tavolini e chiacchieravano animatamente, con bicchieri di plastica in mano.
Maddlene sparì dietro al bancone e appoggiò la borsa in uno dei guardaroba per il personale
 -sei in ritardo- una tagliente voce la colse alle spalle.
Ainette, la sua datrice di lavoro, entrò nella stanza con un vassoio vuoto in mano.
Aveva i bruni capelli tirati in una lucida coda di cavallo e il volto aguzzo la fissava con impazienza -stasera è una bolgia - spiegò, scostandosi bruscamente un ciuffo di capelli dalla fronte sudata.
-ho visto. Ma Liam non c'è?-  
Liam era il  barista dell'American. Un tipo tutto muscoli e simpatia che flirtava con ogni bella ragazza del locale. Uno di quelli che fa aumentare il flusso di clienti femminili a livelli indicibili.
-si, è andato sul retro a prendere altro succo alla pera- 
Maddlene legò i capelli in un saldo nodo dietro al collo e si riaffacciò al bancone, seguita da Ainette.
La musica era assordante e dopo una buona mezzora, la pista si stava già riempiendo di ragazze ancheggianti. Il barista era ricomparso e trafficava con lo sheker, alla sua destra. Teneva le sopracciglia contratte, mentre agitava con maestria l'aggeggio. 
Josh aveva l'aria di divertirsi un mondo. Vagava per il locale, circondato dalla sua crocchia di amici palestrati, che si spintonavano e ridevano. Aveva già bevuto parecchi shottini e altrettanti parecchi ne aveva bevuti Maddlene.
Sentiva quella impagabile sensazione di leggerezza che solamente l'inizio di una sbronza coi fiocchi, ti sa dare.
Le luci stroboscopiche avevano iniziato ad accendersi e spegnersi, a ritmo di una canzone elettronica.
Maddlene si appoggiò al lavandino, ondeggiando leggermente. Gli occhi le caddero sul profilo di Liam. Aveva una mascella squadrata e pronunciata. Era sexy ma quel taglio di capelli alla Zac Efron dei poveri, gli donava davvero poco. Tuttavia un pensiero ce l'avrebbe fatto volentieri.
Smettila Lennie, sei ubriaca.
Stava parlando con un suo amico e teneva i gomiti tatuati sul bancone. Gli occhi della ragazza guizzarono verso la cinta, dove si intravedeva l'elastico dei boxer.
-Ehi, rossa- Maddlene venne catapultata nuovamente alla realtà. Di fronte a lei, lustro nella sua camicia grigia, c'era quel damerino di Niall Horan.
ehi, rossa?
Ma chi era, un cane? 

Si sporse dal bancone, in direzione del ragazzo.
Aveva i biondi capelli, acconciati verso l'alto e sfoderava il suo miglior sorriso da schiaffi.
Maddlene lo guardò, interrogativa.
-due sex on the beach e un cosmopolitan-
"quanto beve, questo stronzo?" pensò adirata, mentre versava la vodka bianca in due bicchieri identici.
Horan tamburellava le dita sul banco, irritando notevolmente il sistema nervoso della ragazza.
ci sputo dentro, se non la pianta. 
Però doveva ammettere che quel damerino da strapazzo non sfigurava, strizzato in una camicia elegante. I bicipiti si intravedevano sotto la stoffa tirata. 
Non era muscoloso, Horan.
Non lo era mai stato.
Aveva semplicemente due braccia sexy e un bel torace.
Non che Maddlene l'avesse mai visto svestito, era soltanto una sua supposizione, alimentata da quella camicia distrattamente sbottonata sul davanti.
Lennie sei ridicola. Niall Horan fa schifo, è un biondo tinto che si crede un dio in terra e tu lo vedi cosi sensuale semplicemente perchè sei ubriaca marcia. 
Afferrò tre cannucce e le dispose in ognuno dei cocktails.
Niall lanciò una banconota da cinquanta sul tavolo e afferrò solo i due sex on the beach, riscomparendo nella folla. Non la degnò nemmeno di uno sguardo.

Stronzo. 

Liam le si avvicinò, fissando il bicchiere di plastica abbandonato sul tavolo.
-è tanto cretino che si è dimenticato il cosmopolitan- spiegò Maddlene, avvicinandosi pericolosamente all'orecchio del ragazzo.
-e anche il resto- afferrò le cinquanta sterline e con un gesto morbido, se le infilò nel reggiseno.
Liam fissò come un automa il percorso della mano di Maddlene, per poi distogliere lo sguardo, inebetito.  
-ma chi?- fece rauco
-Horan-
-bhe, pazienza. ce lo beviamo io e te- Liam Payne sorrise malizioso, afferrando il cocktail dal tavolo.

Io e te
si, poteva andare.  
Improvvisamente una voce si librò da dietro il bancone, facendo sobbalzare sia Maddlene che Liam. Quest'ultimo si rovesciò metà del cosmopolitan sulla t shirt aderente e imprecò.
-Mi piacerebbe che tu facessi ciò che ti pago per fare, invece di flirtare con Payne- Ainette li fissò, con gli occhi bruni contratti. Reggeva un vassoio pieno di bibite e frutta nella mano sinistra -e tu smettila di fare il cascamorto con tutte, te ne prego-


Ciao angioletti.
Ieri mi sono sentita tremendamente in colpa per il capitolosceno che vi ho pubblicato e cosi ho cercato di rimediare,
ripubblicandone subito un altro.

Ho poco da dire, solo che ha fatto la sua comparsa LIAM (Taaaaaantaroba)
e poi boh, un N
iall Horan in camicia, fresco fresco per voi! 

Ditemi cosa ne pensate (del capitolo) se vi vaa! 

Bacioni,

xx Babù.
 


  
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